ATLAS PAIN, registrazioni imminenti
Dopo innumerevoli mesi chiusi in sala prove, il processo di songwriting delle canzoni che andranno a comporre il debut album degli Atlas Pain è ufficialmente concluso! Nelle prossime settimane il gruppo sarà impegnato in numerose sessioni di registrazione presso il Media Factory di Esine (BS) (Ulvedharr, Hell’s Guardian), sotto la guida e l’occhio vigile di Fabrizio Romani. (altro…)
(Nuclear Blast) Ed eccoci ancora di fronte a un live dei Sabaton… non sono certo passate ere geologiche da “World War Live”,
(Nuclear Blast) Sono ormai passati sette anni – era infatti il 2009 – da quando mi trovai fra le mani, in modo del tutto casuale, “Belfast Confetti”, terzo album del chitarrista nordirlandese Ricky Warwick. E il suo mix di acoustic rock, metal e folk mi colpì così tanto che, da allora, non l’ho mai completamente perso di vista.
(Autoproduzione) Il quarto album dei salernitani Rossometile è una piccola, ma rilucente gemma gotica: dopo numerosi cambi di formazione, la band sembra aver finalmente raggiunto un’ottima stabilità, e “Alchemica” ne è la splendida dimostrazione.
(Tri-Tech Music) Piuttosto complicata la storia dei norvegesi Mindtech, band progressive metal che, fra cambi di nome e di line-up, era riuscita finora a dare alle stampe soltanto un full-“length”. Oggi esce questo convincente ep che vuole essere l’antipasto per il nuovo album. 

(Cyclone Empire) Tutte le volte che ascolto un album di Bathory, che è una cosa che mi avviene ancora molto spesso, penso sempre, come tantissimi altri appassionati, a come i brani sarebbero stati ancora più eccezionali se fossero stati registrati con altri mezzi.
(Massacre Records) Nonostante non siano affatto dei giovinetti, i Fireleaf esordiscono solo oggi con questo “Behind the Mask”: power metal germanico che più germanico non si può, pieno, nel bene e nel male, di tutti i cliché del genere.
(Massacre Records) Non serve essere degli straordinari esperti di heavy classico per riconoscere, nel sound degli Hardholz, gli influssi di quel metal che andava per la maggiore nella ex-DDR,
(Despotz Records) Fra la fine dei ’90 e l’inizio dei 2000, i Beseech avevano raggiunto un discreto – e meritato – livello di popolarità. Certo, erano ancora gli anni in cui Paradise Lost e My dying Bride spopolavano ovunque, ma la miscela gothic/doom degli svedesi
(Mighty Music) In netta progressione dal folk al viking, con un conseguente inasprimento del sound, i danesi Vanir giungono al quarto album (
(Beyond the Storm) Dopo il discreto “The northern Crusade”, recensito
(Pure Steel) Altro giro, altra reunion: stavolta tocca al Canada con i Sarasin, autori di un unico ep nel 1987. Tenendo conto che della formazione originale resta solo un membro, il chitarrista Greg Boileau,