Continua la marcia inarrestabile del grandissimo Blaze, cantante e nel contempo testimonial involontario di un certo modo di fare musica. Con l’uscita del nuovo album (recensito qui), non ci siamo fatti scappare l’occasione per parlare di un po’ di tutto con Mr Bayley… (English version HERE)

MH: Ciao Blaze! Benvenuto su Metalhead.it. Ti abbiamo appena ritrovato con un nuovo lavoro (qui). Non si può certo dire che non sei un musicista prolifico… Ti va di parlarci del tuo ultimo album?

BB: Sono i miei fans che rendono tutto questo possibile, grazie al loro supporto fedele negli anni. Attraverso periodi felici e difficili, i miei fans sono sempre rimasti con me. Hanno creduto in me quando io avevo perso la fiducia in me stesso. Mi hanno incoraggiato a continuare quando non avevo speranze. Fintantoché i miei fans vorranno che scriva, registri e mi esibisca, io continuerò. So di essere molto fortunato nell’avere fans così meravigliosi. Sono molto grato a loro, e sono loro che hanno reso possibile la creazione dell’album “War Within Me”. Avevamo programmato di scrivere e registrare un nuovo album in studio nel 2020, avevamo pianificato di incastrare la cosa con alcuni festival fighi, oltre a qualche spettacolo come headliner, per celebrare la pubblicazione su vinile dell’album “Tenth Dimension”. Ma poi, tutto è cambiato, come è cambiato per tutti. Il nostro ultimo concerto è stato un sold-out a Londra nel marzo del 2020. Tutto quello che doveva venire dopo è stato posticipato o cancellato. Una cosa molto triste e spiacevole, ma alla fine questo ci ha dato più tempo per la stesura del disco. Per farlo, abbiamo deciso di fare dei semplici demo con solo la chitarra acustica e la voce, focalizzandoci sulla forma, le vibrazioni e le emozioni di ogni idea. Eravamo in grado di prenderci il tempo di lasciarle riposare, senza riascoltarle più per un paio di settimane, per poi tornarci sopra e sentirle a mente fresca. Siamo stati in grado di essere più obiettivi e di prestare molta attenzione ai dettagli. Sapevo che i miei fans stavano aspettando pazientemente per il mio prossimo album in studio e sentivo dentro me stesso che dovevamo provare a fare qualcosa che potesse aiutarli in questi tempi difficili, praticamente la stessa cosa che loro hanno fatto per me durante i momenti più bui della mia vita.

MH: Mi sembra di notare, se guardo alla tua intera carriera solista, che non ci siano mai state delle figure presenti per lunghissimo tempo. Questo secondo te è perché vedi il tuo progetto come il prodotto di una carriera solista, più che come una band?

BB: Si. È dura tenere assieme una band per lungo tempo. Ci sono poche bands che sono riuscite a tenere la stessa line up del primo album. Era troppo per me. Sono finito con il contrarre molti debiti per cercare di tenere la band assieme. Sono finito in depressione, con tendenze suicide. Ho avuto un consulto e sono finito in terapia per cercare di sistemare le cose. Ho dovuto licenziare l’intero gruppo e fermarmi con la musica per un po’. Mi sono trovato un lavoro normale in una fabbrica locale che costruisce componenti per automobili. Poi ho ricominciato di nuovo e tutto quello che avevo era il mio nome ed il supporto di famiglia, amici e fans. Hanno continuato a credere in me, anche quando non avevo una band ed ero in grado di fare solo spettacoli acustici o apparizioni come ospite. Ed intanto stavo attraversando una profonda depressione, problemi con l’alcol e pensieri suicidi.

Chris Appleton poi ha fatto la promozione dei miei concerti acustici, e dopo un concerto mi ha detto: “Se per caso vuoi provare di nuovo con una band metal al completo, mi piacerebbe fare questo viaggio assieme a te.”

La sua fiducia in me è stato l’inizio del mio ritorno. Ho iniziato a credere nuovamente in me stesso e mi sono ritenuto molto fortunato nell’aver trovato gli Absolva (la band di Chris Appleton, ndr), una fantastica band heavy metal inglese. E loro, quando non sono impegnati nei loro tour o concerti, sono la mia band, sia dal vivo che in studio. Qualche anno fa Chris Appleton e i suoi ragazzi mi hanno supportato per un intero tour nel nostro paese, e in quella occasione abbiamo scoperto che stiamo bene assieme. Poi negli anni seguenti ho fatto alcuni spettacoli con la sua band e le cose hanno funzionato egregiamente. Successivamente abbiamo provato a scrivere qualcosa, e pure quello ha funzionato. Chris è un chitarrista molto talentuoso, oltre che un esperto per quanto riguardo il suono heavy metal britannico. E quindi, da quei concerti abbiamo iniziato a lavorare assieme, ed io mi ritengo molto fortunato nell’aver trovato un team così grandioso con il quale lavorare. Abbiamo la stessa opinione relativamente alla passione e la potenza che il metal può generare. L’album “War Within Me” è stato un disco impegnativo, divertente, frustrante ma anche magico sul quale lavorare.

E poi sono ancora membro dei Wolfsbane. E stiamo facendo un nuovo album.

MH: Ancora una volta la copertina del tuo ultimo lavoro è molto evocativa. Curi tu il concept? O ti affidi direttamente alle sensazioni dell’artista?

BB: Collaboro strettamente con Akirant, il mio artista. Discutiamo relativamente alle nuove canzoni e alla musica. Lui è un artista incredibile e tremendamente creativo: prende tutte le nostre idee per le illustrazioni e le trasforma in immagini straordinarie. È uno dei migliori membri del mio team.

MH: Da ormai molti mesi la situazione sanitaria ha bloccato tutto, pure la macchina live. Come stai vivendo questo periodo? Ti manca l’attività live o magari stai sfruttando la pausa forzata per altre passioni?

BB: Ho usato il tempo extra a disposizione per far si che il mio nuovo album venisse quanto meglio possibile. Invece ora sto usando questo tempo per fare il nuovo disco dei Wolfsbane. Ho anche scritto un libro intitolato “Infinite Entanglement” (“Intreccio infinito”, ndr), tra le altre cose che mi piace fare. Ho firmato 3000 oggetti per i miei fans che hanno ordinato i loro CD e vinili su blazebayleyshop.com. Poi, ogni volta che ne ho l’occasione, giro con la mia moto se il tempo è bello: è come fare una piccola vacanza. Spero di poter andare in moto a tutti i miei futuri concerti se il meteo tiene. Ho una piccola Triumph Speedster 900. È abbastanza lenta ma molto comoda per i lunghi viaggi. Tanti anni fa ho avuto una Ducati Monster 600 per qualche mese. Che moto fantastica!

MH: Senza fare inutili paragoni con determinati periodi della tua vita, mi è sempre interessato notare che nelle tue canzoni parli sempre di te. Magari direttamente, quando anche in chiave live ricordi il tuo duro passato di lavoratore con turni di lavoro assurdi, magari indirettamente… In questo secondo caso, anche i tuoi lavori attuali sono velatamente autobiografici? Sono convinto che anche se un musicista non vuole, spesso la sua esperienza di vita finisce sempre per influenzare nel contenuto le proprie opere… Tu cosa ne pensi?

BB: Ci sono tanti testi personali sull’album “War Within Me” e poi ci sono un paio di ragioni per le quali questo disco suona diverso. È stato registrato in uno studio diverso e Chris Appleton ha deciso di curare personalmente la parte di engineering del suono. Ha fatto un lavoro magnifico e ci sono alcune parti in ogni arrangiamento tali da poter riempire lo spazio con la mia voce o la chitarra solista o lasciare ai miei ascoltatori la possibilità di sentire delle emozioni crude crescere dentro di loro. Quindi questo disco suona e ha un feeling come i miei “Man Who Would Not Die”, “Blood and Belief” e “Silicon Messiah”, con quella fiducia in sé stessi, senza vergogna di essere totalmente oscuri e gioiosi, malinconici, splendenti e metal. Sono molto contento del lavoro che abbiamo fatto. Volevo un album capace di rendere fieri i miei fans. C’è un piccolo pezzo del mio cuore di metallo che ha ancora 14 anni, in quanto mi eccito ancora sentendo le chitarre heavy metal, le armonie e i testi interessanti. Volevo un disco di canzoni che ricordassero, a me e ai miei fans, la ragione per la quale ci siamo appassionati al metal, qualcosa che ci ricordasse perché amiamo questa musica. Grossi power chords, riff arrabbiati, melodie belle, testi che vengono dal mio cuore. Una lotta, una battaglia, una guerra dentro le nostre menti per sconfiggere l’io negativo ed autodistruttivo. Musica per trovare la forza ed il coraggio per andare avanti ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Per credere che possiamo sopravvivere a questo. Per sapere con certezza che un giorno staremo ancora tutti assieme. Ciascuno di noi può fare una scelta: ci arrendiamo all’autodistruzione, alla pigrizia e ai sentimenti negativi, o ci prendiamo la responsabilità per noi stessi e per il nostro futuro, combattendo, battagliando, facendo la guerra ai demoni dell’autocommiserazione e del falso orgoglio. Potrei scegliere le parole per descrivermi. Potrei dire che ‘sono un perdente, mi arrenderò perché mi sento debole e la cosa è troppo difficile’. Oppure posso dire a me stesso: ‘Sono un guerriero. Non vincerò tutte le volte, ma combatterò sempre e comunque’. Cerco di evitare che le opinioni degli altri mi definiscano. Cerco di prendermi la responsabilità per me stesso e per la mia felicità. Mi definisco un guerriero, poi lo divento davvero.

MH: Ho avuto il piacere di ascoltarti in due diverse occasioni in Italia, dove hai riscaldato la venue con esibizioni di altissimo livello, con compagni di viaggio come Thomas Zwijsen. L’impressione che hai dato a me, e penso anche al pubblico, è di un personaggio e musicista indipendente, che cura direttamente i propri prodotti e la propria carriera. È solo una mia impressione, o posso affermare che ora sei un musicista affermato e contento della propria strada intrapresa?

BB: Sono i miei fans che rendono tutto questo possibile, grazie al loro fedele supporto in tutti questi anni. Nei tempi belli ed in quelli difficili, i miei fans sono stati con me, hanno creduto in me quando ho perso la fiducia in me stesso, mi hanno incoraggiato a continuare quando non avevo speranze. Fintantoché i miei fans vogliono che io registri e suoni, io continuerò a farlo. So di essere molto fortunato per avere dei fans così meravigliosi. Sono molto grato a tutti loro. Hanno reso possibile la realizzazione del mio album “War Within Me”. Poi ad ogni concerto, prima del covid, c’era sempre un meet & greet. Sono davvero molto fortunato per questi fans favolosi. Mi piace incontrarli dopo ogni spettacolo e ringraziarli. Sono un artista completamente indipendente, supportato solo dai miei fans. Mi hanno permesso di fare il nuovo album e finora ci sono state solo ottime opinioni da tutti quelli che l’hanno ascoltato. È un grandissimo sollievo!

MH: A tal proposito, qual è il lavoro a cui più tieni e di cui sei più soddisfatto? Per contro, quello che invece reputi il meno riuscito?

BB: È una domanda impossibile alla quale rispondere perché i dischi e le canzoni cambiano significato ed importanza man mano che il tempo passa e i punti di vista diventano più obiettivi. “War Within Me” è molto buono. Come ho detto, io e Chris Appleton abbiamo deciso di fare semplici demo con chitarra acustica e voce per concentrarci sulla parte emozionale e le vibrazioni di ogni idea. Erano passati due anni dal mio ultimo disco, “The Redemption Of William Black” e sapevo che i fans aspettavano pazientemente il nuovo lavoro, mentre io sentivo questa cosa nel profondo, sapendo che dovevamo fare qualcosa che aiutasse in questi tempi difficili. Se guardo gli ultimi 35 anni, quando iniziai il cammino dei miei sogni, ovvero essere un cantante heavy metal professionista, ho sempre fatto del mio meglio in ogni album, in ogni canzone. Alcune sono venute meglio di altre e i miei fans hanno gusti diversificati per quanto riguarda il brano o il disco preferito, si tratta di una cosa che diventa personale, che è legata a ciò che sta succedendo nelle loro vite. Ma la maggior parte dei miei fans sembra essere d’accordo che “Silicon Messiah” sia stato un album molto importante per la mia carriera.

MH: Tornando alla musica… come vedi la situazione a livello mondiale? Ormai il vinile ha raggiunto il cd in termini di vendita, ma è a mio avviso una vittoria solo apparente. I dati infatti confermano che questo risultato è stato raggiunto solo perché ormai il mercato della musica su formato fisico è precipitata. Tu come la vedi?

BB: Io e il mio team adoriamo rendere i dischi disponibili in formato vinile, in quanto ci fa ricordare i vecchi tempi, quando abbiamo iniziato ad entrare nel giro. Con “War Within Me” è la prima volta che riusciamo a pubblicare vinile, CD e digitale nello stesso momento. Una cosa eccitante!

MH: A tal proposito, mi torna in mente la battaglia che a suo tempo i Metallica fecero con Napster, quando ora sono i primi ad affermare l’importanza del digitale. Penso ci sia tanta ipocrisia in tutto ciò. Tu ti reputi un artista con dei principi saldi? Ossia, ti reputi una persona in cui quello che dice e quello che fa coincidono? O magari pensi che il mercato della musica in qualche modo imponga una certa flessibilità nelle proprie convinzioni? Te lo chiedo perché per me, che sono un ascoltatore, è facile dire che la musica è espressione di libertà di pensiero. Ma tu che hai decenni di esperienza dall’altra parte, pensi che sia davvero come la penso io?

BB: Credo che i miei fans, quelli di lunga data, lo zoccolo duro, quelli che mi seguono dai Wolfsbane, loro potrebbero rispondere a questa domanda meglio di me. Ho sacrificato molto per guadagnare la mia indipendenza come artista ed ho avuto molto aiuto per arrivare a questo punto. Credo che chiunque scelga di seguire il suo percorso nella vita debba pagare un prezzo alto, emozionalmente e mentalmente. So di essere fortunato -e per questo sono molto grato- per il fatto di essere un artista indipendente e per possedere la mia propria etichetta discografica indipendente. Attorno a me e con me c’è un piccolo team di gente magnifica, talentuosa, che mi supporta. Amiamo tutti la musica e siamo tutti grandi fans della musica. Nei nostri cuori, di fatto, siamo dei fans. Parliamo come fans. Viviamo come fans. A volte è dura e affrontiamo le sfide, come chiunque altro che decide di seguire il proprio cammino nella vita. Non importa cosa succeda, cerchiamo sempre di andare avanti e ricordarci che abbiamo già raggiunto traguardi impossibili assieme. Non appena arriva il prossimo problema impossibile da risolvere, lo affrontiamo assieme, lottandoci contro e risolvendolo come abbiamo risolto tutti i precedenti problemi impossibili. Non sappiamo come lo faremo, sappiamo solo che lo faremo.

MH: Mi ha sempre colpito il fatto che sei sempre stato coerente con le tue idee, anche non esponendoti mai nelle varie campagne politiche che invece tanti altri artisti usano, come ad esempio Bruce Springsteen… Chi è quindi Blaze Bayley nel 2021?

BB: Sono un uomo molto fortunato. Amo cantare e scrivere canzoni… e questo è il mio lavoro a tempo pieno.

MH: Blaze, per me è stato un vero onore poter intervistarti e fare questa piacevole chiacchierata con te. Nella speranza di rivederti al più presto qui da noi in Italia, lascio a te la chiusura dell’intervista…

BB: Grazie a tutti i miei fans in Italia, grazie per il fatto che continuate a supportarmi e credere in me. Ho grandi ricordi del vostro bellissimo paese e non vedo l’ora di rivedervi di nuovo! Un abbraccio enorme a tutti!

(Enrico MEDOACUS)