INFAMY – “A World On Its End”
(Autoproduzione) Dietro a questo nome si cela un duo francese che ha collaborato a entità non meno maligne di questa, come i Mass Grave e gli Evisceration. Fieramente (altro…)
(Autoproduzione) Dietro a questo nome si cela un duo francese che ha collaborato a entità non meno maligne di questa, come i Mass Grave e gli Evisceration. Fieramente (altro…)
(Nuclear Blast Records) In tutta onestà, devo ammettere che questa recensione sarà poco obiettiva. Sono un fan sfegatato degli Overkill, band che raramente ha deluso i propri fans, con dischi che, salvo poche (altro…)
(Eat Lead and Die Music) “The Great Silence” apre in modo consueto per Monsterworks: un crescendo e lo squarcio vocale di Jon. Un’entrata urlata, tragica, imperiosa. Il resto è un gioco di riff che aumentano, lievitano. Riff imponenti e percorsi da pathos, dramma e solennità. Quasi (altro…)
(Iron Bonehead Productions) La Iron Bonehead mi ha abituato a questa tipologia di uscite e io ci vado decisamente a nozze. E’ curioso constatare come certi gruppi impieghino (altro…)
(ROAR! Rock Of Angels Records) Una collisione di svariate nazionalità da vita a questo progetto di hard & heavy tagliente e poderoso! I musicisti provengono da Svizzera, USA e Finlandia… (altro…)
(My Kingdom Music) Smuovono un po’ il mercato i simpatici power metallers Drakkar, presenti in archivio sia con “When Lightning strikes”, del 2012, che con l’ultimo (ed eccellente) “Run with the Wolf”: ecco dunque un EP (altro…)
(Revalve Records) Un gothic metal potente e sfaccettato è quanto offrono i veneti Afterlife Symphony nel loro terzo disco, “Lympha”. Lo dimostra subito la opener “Artemisia”, che si muove fra tastiere potenti, un mood vagamente mediorientale e la potente voce di Anna Giusto. (altro…)
(I, Voidhanger Records) Secondo lavoro per la misteriosa one man band francese, album che fa seguito al valido “Mystic Echo From A Funeral Dimension” (recensione qui) risalente al 2017. Ancora una volta un album di black fumoso, di matrice (altro…)
(Century Media) Devo ammettere di aver dovuto ascoltare l’ultima fatica degli At The Gates svariate volte, prima di formarmi un’opinione sufficientemente obiettiva. Il marchio di fabbrica della formazione (altro…)
(WormHoleDeath Records) Ulteriore evoluzione in Norvegia, in casa Mr. Runar Beyond, il mastermind dietro questo progetto in costante crescita. Se il precedente lavoro “Crimson Sky” (recensione qui) era una (altro…)
(Envenomed Records) Definire eclettica questa formazione è piuttosto riduttivo. I Membrance, di Venezia, hanno messo insieme diverse, diversissime influenze per creare quasi un (altro…)
(Argonauta Records) Continua il viaggio spaziale e nel contempo interiore dei Kayleth. E lo fanno alzando ulteriormente il livello qualitativo dopo i precedenti (altro…)
(Caverna Abismal) Asphyx e Obituary. Ecco, ora che ho scomodato due mostri sacri direi che si è capito il livello di questa pubblicazione. Questo gruppo ha un unico problema: è (altro…)
(Scarlet Records) “Symphony for a hopeless God” mi aveva potentemente entusiasmato: il quarto album dei francesi Whyzdom si colloca forse una spanna sotto quello che l’ha preceduto, ma resta sempre il non plus ultra per gli amanti delle sonorità symphonic gothic. (altro…)
(Indie Recordings) Secondo lavoro per i londinesi The Osiris Club. Il debutto, ormai vecchio di tre anni (recensione qui) mi stupì per la stranezza, per l’assurdo mix di rock non convenzionale, per la multi appartenenza temporale… e questo nuovo lavoro (altro…)
(Century Media) Terzo album per i californiani Skeletal Remains, il primo ad uscire per l’etichetta Century Media. Come altre bands di recente formazione, il terzetto (altro…)
(M–Theory Audio) Tornano dopo ben otto anni di assenza i floridiani The Absence, autori tra il 2005 ed il 2010 di tre ottimi album ben apprezzati da critica e pubblico. Un ritorno caratterizzato da un rimaneggiamento in seno (altro…)
(Autoproduzione) Tornano a quattro anni di distanza dal buon debutto “First Hate To The World” i siciliani Inner Hate, con questo EP di quattro pezzi che vede sedere dietro le pelli il batterista dei Thrash Bombz Vincenzo Lombardi. Non so quando sia (altro…)
(Metal Blade) Una follia voluta, cercata, esibita senza sosta. Il francese Gautier Serre non si smentisce mai. Un cut up di cose, un insieme di suoni messi insieme a forza, cuciti con ago e filo, ma anche con martello e chiodi, per creare alla fine una sfrontata, rivoluzionaria e incresciosa (altro…)

(Ghost Label Record) Atmosfera dura, un contesto grigio, a volte non dissimile da certi sfoghi dei Nailbomb, comunque spesso nell’idea dei Sepultura di una volta. I Kazah riversano sull’ascoltatore la propria massiccia identità fatta di nu metal, hardcore, thrash e groove fondersi in una (altro…)
(Trollzorn Records) Pescando come di consueto dalla mitologia irlandese, dopo aver descritto le vicende del re Nuada i Celtachor si lanciano in una narrazione della giovinezza di Finn dei Fianna: il loro terzo album (altro…)
(Vendetta Records / Broken Silence ) Membro dei Solbrud, il danese Ole Luk arriva al suo primo album come Afsky, dopo un ottimo EP omonimo nel 2015. Il tutto realizzato da solo, ma “Sorg” è un esempio parziale di one man band, infatti Luk (altro…)
(De Tenebrarum Principio) Prolifica questa one man black metal band Californiana. Attiva dal 2014, pubblica questo album lo scorso dicembre… e si tratta già del quarto full length, senza contare gli innumerevoli split. Territori (altro…)
(Impure Sounds) Atmosfere decadenti e sulfuree popolano “Cenotaph”, nuovo EP per questa formazione australiana. Graveir è una realtà recente, già autrice di un full length un paio di anni fa, poi lo scorso anno uno split con (altro…)
(Volcano R&P) La prima canzone del nuovo lavoro dei Snei Ap è una marcia alla Metallica, tuttavia da subito si intuisce che la voce di Angie Prati è qualcosa di insolito per il genere. Possente, elevata, frizzante, la Prati potrebbe esibirsi in un contesto soul. Insieme (altro…)
(Autoproduzione) Fin dal monicker e dalla copertina, è facile immaginare come i Children of the Reptile si dedichino a un classic metal a tinte fosche e saldamente ancorato negli eighties: e il loro secondo full-length “The End” (altro…)
(Trollzorn Records) Nel mio personale rapporto con i Cruachan ero rimasto a “Blood for the Blood God”, secondo capitolo della loro ‘Trilogia del Sangue’ che si conclude oggi: “Nine Years of Blood” racconta (altro…)
(Trascending Obscurity Records) Terzo album per Marginal, formazione belga costituita da ex elementi di acts come Arguante, Bark e Aborted. Il background estremo delle band di appartenenza (altro…)
(Nathurmacht Prod.) Mi sono imbattuto in questo album per caso sfogliando il catalogo Nathurmacht Prod., etichetta che difficilmente delude le aspettative di chi è alla ricerca di nuove band nell’underground black metal e derivati. Ad attirare la mia attenzione questa volta sono stati i Grima, duo (altro…)
(Red Cat Records / 7Hard ) Hard rock agile, pieno di spunti. Un album dinamico dunque, come dimostrano i momenti appena un po’ Red Hot Chili Peppers, “Stinking Like a Dog”, l’indimenticato funky già espresso nel precedente album, (altro…)
(Argonauta Records) Violenza, rumore, sballo psicologico ed un assalto sonoro crudele, grezzo, estremamente fumoso. È così che si presentano i francesi Greyfell che giungono così al secondo album. La loro impostazione è (altro…)
(autoproduzione) Si può soprassedere sulla registrazione e la resa sonora finale di questo lavoro ispirato alla celebre opera di Dante Alighieri, tuttavia col trascorrere dei minuti risulta chiaro che la vastità delle idee supera di gran lunga l’effettiva consistenza del risultato finale. I Quma passano (altro…)