long_front(Electrica Caelestis) Per i suoni gothic/doom, quelli da primi Anathema, primi Paradise Lost e Katatonia (insomma le band che a metà anni ’90 furono lanciate dalla Peaceville…), la Russia sembra essere la nuova frontiera. Dalla città di Perm, sugli Urali, provengono infatti gli enigmatici Root, Rain e Cold, ovvero gli esordienti Nidra, che ci offrono un disco di metal depressivo e lacerato. “Sulphuric Woe” è un po’ appesantita da un growling non particolarmente riuscito; molto meglio “Inward Eternity”, cantata in clean, dove anche il piano gioca un ruolo significativo. Un po’ statica “To the Ones who had gone before”, il che dimostra che il sound dei Nidra procede meglio quando gli inserti di keys sono significativi (“Estrangement”) o quando le chitarre si fanno oppressive e incalzanti (lo strumentale “The Dawn”). Chiude una cover di “Procession of dead Clowns” dei Blut aus Nord: strana scelta, dato che costituisce da sola circa un quinto del disco! Onestamente “Coma”, pur se contiene qualche buono spunto, mi è sembrato un disco un po’ immaturo e sbilanciato.

(Renato de Filippis) Voto: 6/10