ALTARETH – “Blood”
(Magnetic Eye Records) Debuttano i doomsters svedesi Altareth. Chitarre con tonalità malvagiamente basse, ritmi lenti, tendenze sludgy e linee vocali tra il vintage e l’etereo. Doom, con punte deliziosamente rock. (altro…)
(Magnetic Eye Records) Debuttano i doomsters svedesi Altareth. Chitarre con tonalità malvagiamente basse, ritmi lenti, tendenze sludgy e linee vocali tra il vintage e l’etereo. Doom, con punte deliziosamente rock. (altro…)
(Season of Mist) Continua il cinico progetto dei canadesi Archspire, i quali hanno avuto un sacco di tempo -vista la mancanza dei tour- per progettare con cura il prossimo attacco, la prossima minaccia sfidando i confini tecnici del suono. (altro…)
(Indie Recordings) Si ribella alle sevizie socio-politico-sanitare dell’anno scorso il trio strumentale norvegese Addiktio, offrendo al mondo questo secondo album. (altro…)
(Wolves Of Hades / Alerta Antifascista / Darkwoods) Secondo affascinante album per i tedeschi Arde, capaci di offrire un black metal suggestivo, introspettivo, profondo e molto coinvolgente. “Ancestral Cult” è estasi. Totale estasi. (altro…)
(Napalm Records) Continua la galoppata della giovane band svizzera capitanata dalla bella Melissa Bonny (live session dei mitici Serenity), tanto che ad un anno e mezzo dal primo capitolo, arriva tuonante e ricco dil splendore il secondo lavoro farcito di metal sinfonico, sempre molto catchy, provocante e coinvolgente. (altro…)
(Sun & Moon Records) ‘Culto funebre della personalità’: sembra quasi un controsenso. La personalità è legata all’esistenza, alla vita, contempla la devozione di una figura vivente, con i suoi pensieri, le sue azioni, il suo potere. Ma nel santuario deviato degli Abysmal Grief, la vita è solo una breve e fugace parentesi nell’infinità temporale della morte. (altro…)
(Metal Blade Records) Sono passati ben nove anni dall’ottimo predecessore di “God Ends Here”, ma niente sembra aver scalfito la potenza e la rabbia degli Aeon. (altro…)
(Black Lion Records) Il rischio di ogni progetto portato avanti da una sola mente artistica è quello di rendere giocoforza il prodotto che ne esce troppo personale. (altro…)
(Diamonds Prod.) Settimo album per gli italiani Athlantis, forti di una line up in parte riconfermata, in parte rinnovata. La novità più corposa è l’ingresso di Stancioiu dietro le pelli, giusto per dare un rinforzo bello pesante alla parte power dei nostri (come se ne avessero avuto bisogno…). (altro…)
(Vault of Dried Bones) Di sicuro non possiamo dire che gli Azothyst badino ai fronzoli. Il loro black è diretto come un pugno, forsennato e irrequieto come solo la musica estrema sa fare. (altro…)
(Ukem Records) La black metal band inglese Abdicatrix debutta con il suo primo album, pubblicato con la conterranea Ukem. Abdicatrix manifestano il black metal della cosiddetta ‘seconda ondata’, dunque qualcosa che ha molti influssi melodici di natura epica e presi a prestito però dalla prima, vera e classica (altro…)
(Svart Records) Due pazzi. Solo due pazzi possono dare vita ad un album così meravigliosamente assurdo, incominciando dalla volutamente orribile copertina. Il pazzo numero uno è una figura nota: (altro…)
(Purity Through Fire) A marzo gli Aussichtslos hanno pubblicato il debut album “Völlig Aussichtslos” (QUI recensito): nemmeno tempo di arrivare a fine settembre ed ecco questo secondo lavoro in studio. “Einsicht” segue il solco tracciato qualche mese fa dagli austriaci cioè il black metal con tratti atmospheric e melodie (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Production) Adoro quando il black metal scende alle radici, alla tradizione, esaltando l’antichità delle origini, la storia stessa. (altro…)
(I, Voidhanger Records) Certa gente si prende certi rischi nel disco di debutto che la loro voglia di fregarsene di piacere o meno è sicuramente una cosa da ammirare. Questo duo finlandese ha dato sfogo a tutta la sua fantasia per confezionare un lavoro per nulla facile da assimilare. (altro…)
(Long Branch Records / SPV) Quarto album e nuovo aggiornamento della line up per la band di Sal Abruscato (ex Type O Negative)! Rimangono i chitarristi Joe Taylor (ex Doro, ex Lita Ford) e Eddie Heedles, già presenti nel precedente “When The World Becomes Undone” (recensione qui), ma cambia la sessione ritmica: se ne va Johnny Kelly, che nel precedente album ‘chiudeva’ un ritorno ai Type O Negative (fu il sostituto di Sal in quella band) a favore di Chris Hamilton, mentre al basso subentra Oddie McLaughlin. (altro…)
(Petrichor) La formazione australiana nata negli anni ’90 si è fermata per diversi anni e rifacendosi viva nel 2017 pur pubblicando qualcosa di cospicuo solo oggi. “Never Enough Snuff” è il terzo album della band di Melbourne e (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) Già dalla copertina si poteva intuire che questo disco non poteva essere per tutti. Ed infatti, puntualmente, mi ritrovo a gestire musicalmente una intro che, almeno nella parte iniziale, risulta alquanto cacofonica, salvo poi virare in una lunga traccia articolate, di lovecraftiana memoria, dove non si può non evocare nella mente divinità contorte e aliene, pronte a concepire nuove forme di dolore per la razza umana. (altro…)
(Century Media Records) Sven de Caluwé ci crede da 26 anni e manda avanti la baracca Aborted con la stessa tenace, ostinata forza che esprime in sede live. Il cantante belga e mastermind della band per il nuovo album “ManiaCult” inserisce atmosfere oscure e le tipiche sfumature di estremismo legate a ombre e insanità. Il (altro…)
(Primitive Reaction) I finlandesi Azazel sono davvero un’entità curiosa. Sì perché, a discapito di una data di formazione che sfiora i tre decenni (1992), il primo album ufficiale del gruppo risale solo al 2012, seguito poi nel 2015 dalla loro seconda opera e raggiunto adesso da questo disco, opera terza. (altro…)
(Sun & Moon Records) Siglano il quarto sigillo gli svedesi Anguish, dopo vari cambi di etichette, approdando forse alla più indicata per diffondere il loro doom dai connotati death, particolarmente esaltato in tale direzione dal growl del vocalist J. Dee (anche nei blacksters Ondskapt), il quale conduce la band verso un allontanamento dal doom più classico suggerito dalla componente musicale dei brani. (altro…)
(Hummus Records & Two Gentlemen) Franz Treichler della industrial rock band svizzera The Young Gods, stringe un patto con Emilie Zoé e Nicolas Pittet, dando vita a questo progetto denominato semplicemente (e misteriosamente) “/A\”, il quale debutta con un sorprendente album omonimo, sette tracce di jam session senza confini, musica eterea e sensuale, atmosferica e suggestiva… (altro…)
(Massacre Records) La deutsche band Apophis esiste da poco prima degli anni ’90 col nome Raise Hell e suonava thrash metal, poi tutto è diventato totalmente Apophis a partire dal 1990. I tedeschi sono esponenti del death metal dalle incarnazioni tipicamente (altro…)
(Autoproduzione) Pagan metal da Melbourne, Australia?!? Beh, in fondo perché no: onore anzi per l’originalità agli Ardduc, che sono tra l’altro una one-man-band (Ash Ardduc, che su Facebook si dichiara nientemeno che ‘Heathen, Musician, Horticulturalist/Arboriculturalist, Weight-Lifter, Martial Art-er, Home-Brewer’, si occupa di ogni cosa). (altro…)
(Autoproduzione) Ecco una cosa che non si vede tutti i giorni… vi presento il compositore finlandese Antti Martikainen, che nella sua breve carriera (iniziata nel 2013) ha composto qualcosa come 15 album (!), la maggior parte di soundtrack music strumentale dai toni epic/power. (altro…)
(autoproduzione) Nuova band nata per mano dell’ex chitarrista di Danger Zone e Crying Steel, Francesco Di Nicola, il quale si lascia andare ad un piacevole hard’n’heavy, sicuramente ottantiano e capace di offrire una chitarra solista emozionante, suggestiva e ben curata. (altro…)
(Staring into Darkness) MC con fine promozionale, questo split, che vede succedersi ben tre realtà musicali (anche se qui si va a recensire il file digitale). Bando alle ciance allora, e sotto con il primo gruppo. Gli italiani Malvento, una solida realtà napoletana che ha un paio di decenni di attività e ben quattro album alle spalle e una valanga tra demo e singoli, come ogni buona black metal band che si rispetti. (altro…)
(Autoproduzione) Confesso che era da un po’ di tempo che non ascoltavo un gruppo così ‘standard’ come gli Arcane Existence; ma non lo dico assolutamente in senso negativo, anzi. In un ambiente musicale in cui ormai si fa a gara per stupire e innovare, fa piacere ascoltare un gruppo che si basa sul classico binomio voce femminile-growl maschile. (altro…)
(Earth and Sky Productions) Quanti di voi amano Bathory? Chi vi scrive certamente! Ma quanti di voi apprezzerebbero un disco che è fatto, letteralmente, di ritagli (altro…)
(Purity Through Fire) Quindici anni di attività nera per il duo francese che onora la ricorrenza attraverso il settimo album. Sempre nel segno del black metal dalle fattezze oscure e con temi melodici pagan e dunque epici, old style quanto dalla resa sonora estesa su principi underground. Un sound torbido che (altro…)
(Art Gates Records) Se “Sinergía” aveva dato l’impressione che gli Ankhara stessero vivendo una seconda giovinezza, dopo l’exploit di inizio anni 2000, questo “Premonición” offre invece la sensazione di una band meno tonica, che (altro…)
(Cyclic Law*) La multistrumentista di San Francisco Leila Abdul-Rauf pubblica il suo quarto album solista. Già componente di altre band e progetti, tra i quali Vastum, Ionophore, Cardinal Wyrm, Fyrhtu, LAR si distingue per la sua capacità di suonare il basso (altro…)
(Steamhammer / SPV) In questo periodo di noia mortale dovuta all’assenza dei concerti, una bestia da palcoscenico come Axel Rudi Pell (e compagni), semplicemente si rifiuta di fare un nuovo disco, visto che l’ultimo “Sign Of The Times” (recensione qui) non è ancora stato portato in tour. (altro…)
(M2BA) Accanto a “Крещение огнём” (titolo inglese ufficiale “Baptism by Fire”), nei mesi della pandemia i russi Aria hanno ri-registrato con la nuova formazione anche “Армагеддон” [titolo inglese ufficiale: “Armageddon”], uscito originariamente nel 2006 e, per quello che (altro…)
(M2BA) Gli Aria, le bandiere del metallo russo, hanno approfittato della pandemia per ri-registrare con la nuova formazione alcuni album degli anni 2000: “Крещение огнём”, titolo ufficiale inglese “Baptism by Fire”, fu pubblicato originariamente nel 2003, e viene ripresentato con una bonustrack. Per (altro…)