DEATHLESS LEGACY – “Rituals of Black Magic”
(Scarlet Rec.) Magari è un’eresia, ma il sound dei Deathless Legacy almeno nelle prime battute di “Rituals of Black Magic” e nello specifico nella title track che segue l’introduzione all’album, sembra una bestia ibrida (altro…)
(Transcending Obscurity Records) Giungono al quinto album gli americani Drug Honkey. E confermano il loro essere fuori norma, fuori regola, trasversali, in un certo senso più avanti e più deviati di altri act che si
(Autoproduzione) Secondo full length per Dark Zodiak, formazione tedesca nata nel 2011 e con anche un EP all’attivo. Lo stile della band è un efficace mix tra death/thrash old school e moderno, dove accelerazioni taglienti e parti groove si fondono a spunti
(Fighter Records) No beh… Dopo una vita di album anche fin troppo articolati mi capita (finalmente) da recensire pure un disco di metal e basta, senza altri aggettivi a fianco nel nome. I Death Keepers sono uno dei gruppi più pacchiani che le mie orecchie hanno ascoltato dopo i Manowar.
(Agoge Rec.) Nel caso vi imbattiate in questa band italiana al di fuori di queste righe, sappiate che ne sentirete parlare come autrice di un ‘sexy sonic alternative iron punk’, proprio come nel titolo
(Rockshots Records) Tre anni fa recuperai fortunosamente “
(Sneakout Records) Faceva poco sperare l’origine dei Dsease. Italiani, si sono formati tre anni fa, ma le radici erano una tribute band, una delle tante che animano (infestano?) pub e feste paesane. Per fortuna i ragazzi hanno idee, tante idee e
(autoproduzione) Terzo lavoro registrato in presa diretta, in maniera buona, semplice. “Gaze into the Abyss” (ascoltatelo
(Satanath Records) Una intro recitata, quasi un dialogo da film horror (che effettivamente lo sia?) apre le danze per il secondo album dei Russi Dig Me To Grave. Naturalmente si parla di black marcio, qui per giunta guarnito da influenze black ‘n’ Roll… Se ascolterete l’album sarò
(Dissonance) L’album è stato pubblicato nel 1994 e raccoglie un concerto statunitense tenutosi al National Bowl di Milton Keynes il 5 giugno dell’anno precedente.
(Pulverised Rec.) Album del genere ne avevamo sentiti abbastanza negli anni ’90, ma ne arrivano ancora oggi. Il ritorno dei Desultory vede la celebrazione del death
(My Kingdom Music) Tornati in pista nel 2013 con “
(Avantgarde Music) I francesi Dark Sanctuary sono in qualche modo fermi. In pausa. Dal 2009, quando uscì l’album omonimo. Il loro genere non era strettamente metal, era anzi definibile Darkwave/Gothic in
(Dissonance) Presero parte a questo album Tony Iommi e Dave Mustaine. Il chitarrista dei gloriosi Black Sabbath entra con la sua chitarra in “Starcrossed
(Buil2Kill Records) Sono francesi, ma cantano le gesta di Roma alla stregua dei Rosae Crucis o dei Centurion: il secondo disco dei Deos è un misto di death, black ed epic metal che paga dazio a una produzione davvero deficitaria, ma ha qualche momento di sincera maestosità.
(Selfmadegod Records) Sostanzialmente un gruppo che fa casino e se il casino vi piace, Dephosphorus fa per voi. Arrabbiati, caotici nelle distorsioni, anche nel come il drumming
(Nuclear Blast) A distanza di dieci anni dal primo capitolo, tornano i Destruction con la seconda parte della raccolta di nuove
(Buil2Kill Rec.) C’è molto rock and roll in questo grunge-stoner che percorre i cinquanta minuti totali di “Empty Nation”. Canzoni martellanti, nel
(Pitch Black Records) Il terzo album degli spagnoli Döxa, sorta di nuova incarnazione dei Darksun, apprezzabile formazione power di metà anni 2000, è una pregevole prova di symphonic metal con voce femminile che si inserisce con una certa maestria fra le uscite di settore.
(Comatose Music) Nessun passo avanti per i Devangelic, ma neppure un mezzo passo indietro. “Phlegethon”, secondo album dei laziali che incidono
(Autoproduzione) Però, mica male come idea: produrre prima tre EP singolarmente ma uniti da un unico concept e poi riproporli in un unico cd, rimasterizzati e remixati. Questo ha fatto si di avere un prodotto consistente di un buon numero di canzoni in cui la qualità c’è e si sente tutta.
(autoproduzione) È questa una band death metal dal sound possente e pulito. Le chitarre sono fragorose e nitide. Lo schema musicale dei veronesi Diabolical Minds in alcuni istanti
(Wild Mondays Music) Quarto album per i piemontesi Dobermann, ad un paio di anni di distanza dal precedente lavoro “Vita Da Cani”. “Pure Breed” segna
(autoproduzione) Pieni di idee e offrono spunti questi musicisti della Finlandia. Plasmano un sound con più cose, più stili, pur riuscendo a ottenerne
(Memorial Records) Primo full length per Downfall, formazione marchigiana nata nel 2007, con due EP all’attivo. Inizialmente influenzata
(Unique Leader Records) Cinque anni sono passati da “And So It Came to Pass”, per il trio death metal inglese. È questo il terzo album in carriera, registrato
(Loud Rage Music) Da quanto non recensivo del doom funereo… Eppure dalla copertina avrei dovuto intuirlo, non lasciava molto spazio a dubbi. Solo cinque tracce per più di un’ora di musica, dove ti ritrovi ad essere scaraventato nella depressione e a sperare di arrivare, fiato sospeso, alla
(Extreme Metal Music) Da Parma mi giunge il debut dei Dusius, viking metal band che dimostra come l’interesse per questo genere sia quanto mai vivo nel nostro paese (senza pensarci troppo, sulle stesse sonorità mi vengono in mente
(Season of Mist) Il black metal è da sempre un genere che offre un taglio atmospheric. Quello dei bavaresi Der Weg Einer Freiheit si presta a questo discorso, in quanto palesano un black veloce, con grandi tratti epici e intermezzi rock di natura alternative, post
(Nuclear Blast Records) Più pesanti. Più tetri. Più melodici ma in chiave decadente. I belgi Diablo Blvd. fanno un passo avanti con questo quarto album rispetto al precedente “Follow the Deadlights” (
(Nuclear Blast Records) I Cavalieri dell’Apocalisse (traduzione del nome della band) ritornano con “Der Rote Reiter” (‘il cavaliere rosso’). Un lavoro
(MurdHer Records) Torna la band romana dopo un album (
(Symbol Of Domination/Morbid Skull Records) Ancora non mi son abituato a recensire gruppi death e black provenienti da questa parte del mondo. Eppure ho una teoria: secondo me questi micromondi musicali sono in così poco contatto con il resto del pianeta
(Century Media) Da qualche anno la band francese sembra segnare il passo. Nessuna involuzione, piuttosto un ripetere se stessa. Il ripetersi è un qualcosa di fisiologico e arriva in tutte le band di questo mondo. “Black Nova” in un certo senso
(Debemur Morti Prod.) Kark è un polistrumentista, inoltre è un tecnico di studio che si occupa soprattutto di masterizzazione. Lui crea