ENDAMAGED – “At The Gates”
(Sliptrick Records) A tre anni di distanza dell’EP “Soldier God”, ritornano i Romani Endamaged con il Primo full length “At The Gates”. Il sound del gruppo affonda le proprie (altro…)
(Sliptrick Records) A tre anni di distanza dell’EP “Soldier God”, ritornano i Romani Endamaged con il Primo full length “At The Gates”. Il sound del gruppo affonda le proprie (altro…)
(Hells Headbangers) Ristampa da parte dell’etichetta Hells Headbangers di “There Was Blood Everywhere”, mini LP uscito in origine per la Relapse nel 1995. il genere proposto dagli Embalmer è un brutal death metal con frequenti richiami al grindcore, non molto lontano da quanto fatto sentire dai primissimi Carcass. (altro…)
(Bernett Records) Deboluccia la proposta dei francesi Evolvent, che si dedicano a un gothic decisamente di maniera. La cosa sorprende tanto più perché la band parigina è in attività da più di dieci anni. Non è, “Win or die”, una opener eccezionale: chitarre un po’ zanzarose e pochi guizzi (tranne forse nelle sovrapposizioni vocali del finale). (altro…)
(Iron, Blood And Death Corporation) Full length di debutto per i Neozelandesi Exordium Mors, band attiva dal 2004 che ha saputo ritagliarsi un un buon seguito nell’underground estremo locale. Lo stile del gruppo pesca molto dal thrash metal, per quanto riguarda le chitarre, mentre la voce e la batteria sono di (altro…)
(Autoproduzione) Approfitto di un viaggio di lavoro in Germania per procurarmi la nuova fatica degli Elvenpath, metalheads di Frankfurt: e ancora una volta, la quarta per essere precisi (tanti sono i loro full-“length”), mi stupisco della freschezza e della genuinità della loro proposta musicale. Osservando la copertina alla Blind Guardian (altro…)
(Minotauro Records) E se i Black Sabbath fossero nati in Perù? Eh si, nell’anno del Signore 2015 accogliamo con piacere questa nuova release dei El Hijo De La Aurora, un combo che definire devoto al verbo di Ozzy è riduttivo. Ma non pensiamo ad una pedissequa fotocopia degli originali. Già il cantare doom (e che doom) in spagnolo ti (altro…)
(My Kingdom Music) L’uscita di “Necrogod” colse di sorpresa chi scrive, il quale non è un’enciclopedia, ma tra le tante band che passano sotto gli occhi e per le orecchie in redazione (e nelle ricerche nel tempo libero), mai c’era stato un incontro con gli Ecnephias. L’album fu una vera scoperta e non da meno la band. (altro…)
(Napalm Records) Thrash/speed metal aggressivo, tosto e sfacciato. Molti rimandi agli Exodus e a band storicamente già note, ma i belgi Evil Invaders sono ben calati nel ruolo di appassionati della vecchia scuola, tanto da diventarne dei testimoni che non (altro…)
(AFM) La band internazionale Eden’s Curse (QUI la recensione dell’ultimo disco “Symphony of Sin”) ha definitivamente superato i problemi di lineup degli scorsi anni, e festeggia al meglio la ritrovata solidità con questo doppio live. Registrato a Glasgow, nell’ultima data del tour inglese dell’anno scorso (28 Novembre 2014), (altro…)
(Solitude Prod.) Monicker e titolo del disco in latino, copertina che raffigura bene o male statue e monumenti, foto set in una chiesa diroccata… sì, i cechi Et Moriemur (che significa niente più e niente meno che ‘E moriremo’) danno alle stampe il loro secondo disco sotto l’egida del funeral doom (altro…)
(Nuclear Blast) Enslaved, una band matura: si è levata di dosso quella pellaccia vichinga, mantenendo uno spirito neo-prog che spesso l’ha contraddistinta. Con questo nuovo album gli Enslaved affinano il proprio sound. Il black metal viene snaturato se non proprio levigato e ammorbidito, combattuto (altro…)
(Nuclear Blast) Cos’è che fa la differenza fra un album buono e uno ottimo? Gli Enforcer, inutile dirlo, non inventano assolutamente nulla, eppure nelle loro mani il sound che condividono con Striker, Steelwing, Evil Invaders, Screamer e decine di altri gruppi diventa qualcosa di fresco, vitale e coinvolgente… (altro…)
(Doowet) Un tempo lunghissimo – dieci anni! – intercorre fra il primo e il secondo degli Eltharia, power/prog metal da Grenoble. Però questo mi sembra abbia portato un grande vantaggio: il sound dei nostri è rimasto praticamente incontaminato ai bei tempi del power, e “Innocent” si riveste di una gradevole aura vintage. (altro…)
(UDR) Decimo capitolo di una band immensa, poderosa, unica. Fedeli al se stessi, forse l’unica band che nonostante il successo planetario ottenuto a metà anni ’80, non si è mai venduta artisticamente in modo scontato, anzi, ha sempre cercato di seguire la sua personale direzione, non quella del marketing, una band che è stata capace di creare album (altro…)
(Logic(il)Logic) Giungono al terzo album gli Embryo, band Cremonese che con il precedente “No God Slave” ha dimostrato ottime doti tecnico/compositive, ricevendo ovunque ottimi responsi. In questo nuovo lavoro, il sound del combo Lombardo si fa ancor più ambizioso: la base resta sempre di matrice cyber thrash/death tipico di Fear Factory, Meshuggah e (altro…)
(Društvo Jupiter) C’è chi è nato guardando lontano. Al di là delle nuvole, del cielo, del cosmo. E per farlo, c’è chi usa l’enteogeno, il catalizzatore che nello sciamanesimo ti permettere di accedere agli stati alterati della coscienza. Devono aver avuto accesso a tali stati gli Entheogen, sfornando un concept ispirato al viaggio spaziale della sonda Galileo. Ogni traccia infatti parla di un corpo celeste, in (altro…)
(Blood Harvest) Feroce debutto discografico per gli Energumen, duo Svizzero che esordisce con questo EP 7” contenente tre brani, per un totale di tredici minuti di assoluta violenza sonora. Il genere che propongono è un death/black metal, con qualche incursione nel grind grazie a ritmiche velocissime ma sempre estremamente varie e fantasiose, che rendono l’ascolto avvincente. Si tratta sempre (altro…)
(Mighty Music) Ben strano, il debut dei russi Estate: di base, questi ragazzi (assai simpatici nell’immagine) suonano un power metal tastieratissimo, da qualche parte fra Sonata Arctica, Freedom Call e Pathfinder, ma il loro “Fantasia” ha delle clamorose cadute di stile, e una disomogeneità di fondo (altro…)
(Aenima Recordings) Interessantissimo debutto per i Piemontesi Egosystema, band nata solo nel 2013, m a con una maturità compositiva invidiabile nonostante la recente formazione. Il genere che propongono è una commistione tra post grunge, echi nu metal ed heavy metal moderno sulla scia degli Alter Bridge, con i testi in (altro…)
(Avantgarde Music) Come una improvvisa e violenta catastrofe che devasta tutto ciò che conosciamo, il nostro mondo, l’universo intero, appare dal nulla questa band Italiana, appena formatasi, senza storia passata… ma già con un macigno infernale scaraventato con forza mostruosa contro tutti noi. Gli Earth And Pillars non suonano, non cantano, non fanno musica, non creano lyrics, non confezionano riff (altro…)
(High Roller Records) Un brano della prima incarnazione degli Epitaph apparve addirittura sulla storica compilation d’esordio della Underground Symphony: dopo un lunghissimo silenzio, la band veneta arriva finalmente al full-“length”, e peraltro con una etichetta attenta come la High Roller. Questo “Crawling out of the Crypt” (altro…)
(Gain Music) Nella geografia del metal Göteborg ha il suo significato ben preciso, ovvero quello del Gothenburg sound. Anni fa quello stile ha incendiato la scena metal, cambiandola o quanto meno dandole nuove spinte e idee. A distanza di tempo il melodic death metal ha continuato a fare proseliti, come accade anche per altri generi, ad esempio il thrash, il (altro…)
(Slow Burn Records) Atmosfere tetre e riflessive da Mosca. Gli EndName arrivano al terzo lavoro (quarto considerando l’EP di debutto) proponendo la loro bellissima forma musicale, sempre strumentale, la quale attinge da doom, sludge ed ambient per (altro…)
(Autoproduzione) EP di debutto per gli austriaci Eyes In The Void, gruppo attivo dal 2012 e fautore di un death metal melodico di stampo Scandinavo che vede come principale influenza gli Svedesi At The Gates. L’opener (altro…)
(Forever Plagued Records) Sporca e nera colata di black metal, primevo, fatto con riff veloci, ruvidi e con un tasso di estremismo privo di ogni freno. Il tutto attraverso la coabitazione di un CD sacrificato al male e con l’accostamento dei greci e sulfurei Kult Of Taurus (si è scritto di loro QUI) e dei loro connazionali e oscuri, nel senso di mai visti o uditi in passato, Erevos Aenaon. Il “Side Fire” è ad appannaggio dei Kults e contiene del materiale demo inedito, suonato (altro…)
(Dust On The Tracks) Ethan Matthews è chitarrista, tastierista, compositore proveniente dai Greyhaven, band prog-rock americana. Echo Us è la sua vita artistica attuale, una vita in cui il progressive viene perpetrato con un senso innato, una devozione assoluta. L’estro di Matthews, combinato all’uso di flauti, arpe, oboe e quant’altro definiscono uno scenario musicale che ricorda (altro…)
(Nuclear Blast) C’era attesa per il come back discografico degli Exodus, specialmente dopo la notizia del ritorno in formazione del front man Steve “Zetro” Souza, storico singer della band, capace, col suo timbro di voce schizoide di caratterizzare pesantemente il sound del combo Californiano al punto che, secondo molti, gli (altro…)
(Moribund Records) C’è molto mistero attorno agli statunitensi Empire Auriga. Poco si sa dei tre artisti che compongono la band (i quali usano stage names destabilizzanti, ad esempio “90000065B”), e lunga è stata la gestazione -l’agonia- che ha portato a questo secondo lavoro, considerando che il primo risale al 2006. Il genere è molto difficile da (altro…)
(autoproduzione) Nuovo e molto convincente act proveniente dalla Finlandia: gli Endzeit si sono formati a fine 2012 con tutta l’intenzione di essere una band di selvaggio black metal: “Years Of Hunger” è il loro EP di debutto… e rivela un contenuto molto più sostanzioso di un “semplice” black metal “raw”. Le cinque tracce (circa ventidue (altro…)
(Iron Shield Records) Dalla provincia di Reggio Emilia ci arriva il secondo full-“length” degli Explorer, trio speed attivo da una decina d’anni e che ha già pubblicato in passato con la Iron Shield. Otto brani, trentadue minuti, tanta immediatezza e una buona dose di divertimento: ma non siamo mai in presenza (altro…)
(Blood Harvest) Infame e sordido split tra gli argentini Black Vul Destruktor e i cileni Et Verbi Sathanus. I Black Vul Destruktor sono un vero e proprio massacro sonoro, perpetrato con mezzi approssimativi. Registrazione greve, ombrosa, distorsioni pastose, strutture death metal lanciate a velocità folli. I Sathanus si presentano con un thrash/death (altro…)
(Infernö Records) Vengono da Grenoble gli Elvenstorm, “Blood leads to Glory” è il loro secondo disco, e il loro sound è tipicamente francese, simile a quello che si può ad esempio sentire nei Mystery Blue: un heavy/power che ho sempre individuato per sottrazione, meno roccioso di quello tedesco ma più pieno e articolato (altro…)
(Autoproduzione) Sono uno degli ultimi difensori del power metal in Italia, uno di quelli che si esalta ancora con i Dragonforce, i Freedom Call e i Secret Sphere. Molto spesso devo faticare per essere obiettivo, perché appena sento i suoni a me tanto familiari divento immediatamente bonario (altro…)
(Seance Records) Oscurità e violenza Australiana. Arrivano al secondo full length questi black metallers di Sydney, e riescono a diffondere una violenza satura di una energia sinistra. Capaci sia di risultare melodici, atmosferici ma anche estremamente veloci e violenti, offrono sette tracce coinvolgenti che non si mimetizzano nella vasta scena del genere. C’è del personale in questo (altro…)
(Einheit Produktionen) Gli Eden weint im Grab (letteralmente, ‘Il paradiso piange nella sua tomba’) sono una delle istituzioni della scena dark/gothic tedesca, ma ovviamente, a causa del cantato in lingua madre, sono decisamente poco noti da noi. “Geysterstunde II” (il titolo storpia il termine ‘l’ora degli spiriti’, (altro…)