ITNUVETH – “The Way of the Berserker”
(Xtreem Music) Gli spagnoli Itnuveth esordiscono con questo “The Way of the Berserker”, disco che giudico molto acerbo, e che mi ha suscitato curiosità soltanto perché dietro al microfono, ad assalirci con uno screaming ruvido, c’è una donna, Lianne. “Legacy of a dead Wolf” è un discreto viking vintage, (altro…)
(This Is Core) Gli In-Divide nascono dall’incontro di ex membri di If I Die Today, Startoday e Screaming Eyes, nella seconda metà del 2013. Il quartetto italiano nel febbraio di questo anno ha registrato “The Passengers”, album preso in cura dalla This Is Core Music, sempre attenta alle cose moderne. La band si propone con
(Cyclone Empire) Con una copertina davvero inquietante arriva in redazione il sesto album degli Isole, una delle ultime istituzioni dell’epic doom metal composto secondo i parametri classici, quelli di metà anni ’90, comunque sempre aggiornati e intelligentemente evoluti ai nuovi tempi. Per quel che mi riguarda,
(Forever Plagued Rec.) “Adaestuo” è un mini album infognato di satanica malvigità. Incursus è attualmente una one-man band americana con alle spalle un EP omonimo e l’album “Eternal Funeral Trance”, realizzati negli anni tra il 2005 e il 2009. Quei due lavori erano stati creati da VJS, il padre attuale del marchio, e il cantante Horidus, morto lo scorso anno. “Adaestuo” segna la volontà di VJS di continuare a dispensare male e atrocità sonore, nonostante la dipartita del suo amico.
(Autoproduzione) La ricerca del tecnicismo di questa band death metal di Bergamo non viene certamente celata. Già dopo i primi secondi di ascolto del loro EP autoprodotto e caratterizzato da due sole canzoni (“Realm of Atlantis” e “Mac Brazel”), si notano tutte le qualità dal punto di vista esecutivo: stacchi precisi ed originali, batteria e sezione ritmica varia con intrecci ed armonie di alto livello, che riportano alla mente
(Jolly Roger Records) Bruno Masulli è artista assai noto nell’underground campano: i suoi progetti non si contano e il suo stile chitarristico è facilmente riconoscibile. Evidentemente non sazio della sua attività con tante band, il nostro si lancia in una ulteriore avventura ambiziosa e originale: con “I Miti eterni” egli ci offre un epic metal
(EveryDayHate) Chi scrive resta dell’idea che una band grindcore e magari con inflessioni crust o D-beat, come i francesi baschi Infest, non può essere spiegata o recensita. Il grindcore o lo ami o lo rifiuti. Niente vie di mezzo. Come descrivere un batterista che pesta millimetricamente come un ossesso?
(Blood Harvest) Istengoat, infami carogne del Cile. Esseri votati al metallo, celebrato con distorsioni ruggenti e chiare. Chitarre sorrette da un drumming che aiuta ad alternare sequenze in mid tempo con blast beat infernali. Death metal vecchia maniera, sepolcrale e di stampo
(SubsoundRecords/Narcotica Publishing) Musicisti che suonano. Improvvisano. Si abbandonano. E nessun vocalist. A cosa serve il singer, poi, se la tua musica parla (o canta?) da sola? L’Ira Del Baccano debutta con un
(Mortis Humanae Productions) Sono di Nantes gli Incipient Chaos e suonano black metal. Sono in cinque e i loro nomi sono indicati da numeri romani. Hanno Facebook, un profilo su Bandcamp e “Sulphur” è, o dovrebbe essere, il primo lavoro realizzato. “Dovrebbe”, perché gli Incipients non
(autoprodotto) Stai venendo a me per scoprire la verità nascosta della tua carne. E’ questa frase (l’originale in inglese, da “The Well”), che mi ha colpito e -forse- rivelato il significato de “Il Tempio Del Dolore”. Una frase che riporta direttamente all’essenza, a quel black metal che esplora il mistico, l’umano, il carnale, il mortale… sempre legato
(Pure Steel) Gli ‘esordienti’ Ichabod Krane (il nome viene dalla celebre storia di Sleepy Hollow e del Cavaliere senza Testa) possono a buon diritto essere considerati un supergruppo dell’us power metal: ne fanno infatti parte George Neal degli Helloween, Tom Wassmann e
(Inverse Records) L’album di esordio dei siciliani I Will Kill You è un piccolo gioiello che stuzzicherebbe l’appassionato del metal estremo che in questo ultimo caso risponde alle direttive del death metal, con enfasi brutal, attimi grindcore e spunti blackened. L’atto di violenta durezza di “Extrema Putrefactio”
(Giant Electric Pia) Una pausa da tutto e da ogni cosa per ascoltare il decimo album degli IQ. Occorre il tempo necessario e la giusta dimensione attorno a se stessi, per accogliere sonorità tipicamente prog-rock dal carattere maestoso e intenso. Qualità, fluidità, classe, quanti aggettivi possibili per raccontare
(Iron Bonehead) Dall’underground black metal Argentino un nuovo mini LP dei blacksters Infernal Curse. In circolazione da 6 anni, con all’attivo un full length, dipingono un futuro disumano, fatale, immondo. Il sound è poderoso, dannatamente impattante, caratterizzato da una potenza bestiale con linee vocali
(SG Records) In mezzo a tante uscite-fotocopia, mi fa piacere trovare ogni tanto un album che ‘faccia discutere’: un disco particolare, non scontato, che susciti in me delle vere emozioni, positive come negative. Il terzo cd degli old school metallers marchigiani Ibridoma è appunto uno di questi:
(Logic(ill)Logic Records/Andromeda Dischi) Inside The Hole è un trio che affonda le proprie radici nella tradizione del blues a stelle e strisce, rinvigorito da robuste iniezioni di hard rock e da un’attitudine selvaggia, valorizzata dalla voce nicotinica di Roy Zappia, cantante e chitarrista del combo Palermitano. La band nasce nell’estate del 2010 a
(PRC Music) Dunque: questi tre dischi degli Ice Dragon, oscura band doom di Boston, Massachusetts, escono in contemporanea per la PRC Music su cd (in precedenza erano stati pubblicati soltanto in digitale, anche se del primo
(GPS Prod.) I ginevrini Intercostal sono quel tipo di band che riesce ad apparire interessante già dopo poche canzoni. Basta veramente poco per lasciarsi andare alle progressioni stoner di questa band rossocrociata che riesce ad essere potente, forte di un groove cupo, di una sezione ritmica
(MetalBox Recordings) Con una storia assai complessa alle spalle, che ha visto cambi non solo di lineup, ma anche di monicker, gli inglesi Iron Knights lanciano oggi sul mercato il loro secondo full-“length”. Della partita fanno parte anche due musicisti particolarmente attivi nell’underground britannico:
(Nadir / Audioglobe) Quinto full length per i milanesi Irreverence, nati nel 1995. La loro carriera è costellata da diversi avvicendamenti in seno alla line up senza tuttavia stravolgere eccessivamente il loro sound, un thrash / death metal tecnico ma d’impatto, sulla scia di bands quali Sodom
(Listenable Records) Decimo album in studio per gli inossidabili Incantation, attivi dal 1989; considerati tra gli alfieri del death metal Americano più intransigente, gli autori di quel capolavoro di musica estrema intitolato “Mortal Throne Of Nazarene” hanno sempre continuato a pubblicare nuovo materiale,
(Lacerated Enemy Records) Debut album per i Tedeschi Infecting The Swarm attivi dal 2012 e autori del demo “Reshaping Cellular Structures”. Il genere proposto è un brutal death di scuola Americana; lo stile si avvicina molto a quello di Disgorge e Broken Hope: ritmiche velocissime con improvvisi rallentamenti ai limiti dello sludge,
(Transcending Obscurity) Secondo EP per gli australiani Inhumarn Remnants, band formata nel 2011 e autori di un un brutal death molto tecnico con parti veloci che sconfinano nel grind core. Apre il brano la title track, caratterizzata da blast beats che
(Black Widow Records) Il Segno del Comando è una realtà musicale del nostro paese davvero encomiabile. La band fonde nel proprio estro compositivo i dettami del rock progressivo nostrano degli anni ’70 e diverse sfumature, come ad esempio il dark, il jazz, uno pseudo doom, oltre ad una solida
(Indie Recordings) Black metal feroce, spietato. Ma anche profondo, emozionale, capace di toccare i sentimenti, gli stati d’animo. Ormai vicini ad un decennio di carriera, i norvegesi Iskald giungono al quarto full length, cercando una direzione diversa, più originale, più creativa. I pezzi sono più lunghi, rispetto al passato, o per meglio dire sono tutti lunghi: su
(Subsound Records) 12” della label che ha pensato ad una serie di split che coprano validi nomi dell’underground Italiano, spaziando su un ampio range di generi musicali. Su questa edizione due nomi che non certamente noti: Deflore (Lato A) e Infection Code (Lato B). I primi, un duo, offrono suoni psichedelici, distorsioni, atmosfera il tutto in groove avvincente. I
(AFM/Augdioglobe) “The Landing” è stato uno dei primi dischi ad essere recensito su questo portale (
(Trollzorn Records) Quarto disco per i rudi Mittelalter-metallers tedeschi Ingrimm, che fin dal titolo (che significa semplicemente “Impiccatelo!”, come chiaramente indica anche la cover) fanno capire quanto siano cattivi e determinati. E se ancora non ci credete,
(Sleaszy Rider) Nuova proposta dei massacratori ellenici detti In Utero Cannibalism. Adoro questo monicker! Diretto, chiaro, atroce. Diretto e chiaro perché si capisce da subito che i Greci sono votati ad un brutal death metal con influssi grindcore. Atroce lo è perché è la misura su quanto violenti possano essere.
(Nuclear Blast Records) Probabilmente poco note fuori dal loro paese, la Finlandia, iniziano un viaggio internazionale le cinque ragazze che compongono questa band. Dopo cinque dischi in madre lingua, tutti di estremo successo in Finlandia, arrivano finalmente ad un
(Autoproduzione) Gli Insula, nati nel 2012, ci contattano da Piacenza e ci sottopongono il loro primo singolo, due brani di gradevole e riuscito alternative rock. “A bright red Scream” ha un mood in larga parte dimesso, con spunti nirvaniani o forse foo-fighteriani, e qualche chitarra tendente a uno modern metal più deciso. La titletrack è invece per quasi tutto il suo sviluppo uno strumentale in crescendo,
(Autoproduzione) Dalla zona di Parigi arriva un death metal figlio delle correnti moderne, del groove, dell’alternative, c’è anche del crust, ma rimanendo nella sostanza sempre death metal. Un atto musicale muscolare e dunque con tanta forza e dinamismo, tenendo d’occhio alla melodia che gli Infectious Hate sembra non vogliano mai far mancare nei loro pezzi. In rilievo poi il growl del cantante
(Agonia Records) Oscuri, estremamente oscuri. Diffondono il male dalla Repubblica Ceca e fanno un passo avanti, raggiungono un livello più alto, diverso, dissacrante. Tecnica e composizione sono più intensi, più complessi, ed il risultato offre una inclinazione quasi moderna, con remote influenze industriali. Imponenti le tracce, tutte di durata epica (tre delle sei presenti si aggirano sui dieci minuti