THE KILL – “Kill Them… All”
(Blastafuk Records) Adoro le uscite della Blastafuk Records, etichetta Australiana dedita al metal estremo, che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede nel (altro…)
(Blastafuk Records) Adoro le uscite della Blastafuk Records, etichetta Australiana dedita al metal estremo, che negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede nel (altro…)
(Nuclear Blast) Dodicesimo album per i Canadesi Kataklysm, una delle bands più longeve del panorama death metal, essendo in circolazione dal 1992 e vantando una solida fan-base. Con “Ghosts And Gods”, la formazione guidata dal singer di origine Italiana Maurizio Iacono prosegue lungo il percorso di (altro…)
(Sun and Moon Records) Dal flyer: “Doom metal barbaro, forgiato nel ferro, alla vecchia maniera”. Wow. Che definizione imponente… e maledettamente azzeccata! Arrivano così al debutto gli Italiani Kröwnn, che già dimostrarono di saperci fare, di pestare duro, con il precedente demo (recensione qui). “Magmafröst” è un album con tracce mastodontiche, (altro…)
(ATMF) Anche se la copertina richiama titolo e nome della band, non rappresenta minimamente lo stile proposto, ossia un black dalle tinte vagamente industrial e molto ma molto atmosferico. La voce è di quelle lacerate e aliene, la parte ritmica la fa da padrona indiscussa. Dopo un’intro recitata si arriva alla (altro…)
(Iron Bonehead) Terzo album per i Cechi Kult Ofenzivy, band sulla quale vige il più assoluto riserbo per quanto riguarda l’identità dei suoi componenti. Musicalmente, siamo di fronte ad un black metal cantato in lingua Ceca che sorprendentemente ben si adatta alle sonorità proposte. Il gruppo si muove agevolmente tra black metal (altro…)
(AFM Records) Nonostante siano in circolazione dal 1983, i Brasiliani Korzus risultano abbastanza poco conosciuti, nonostante l’ottima qualità della musica suonata. Il genere proposto è un thrash metal decisamente ispirato dai primi Slayer. Questo, forse rappresenta il limite principale della band, in quanto i thrashers Americani hanno un sound unico e (altro…)
(autoprodotto) Ad un anno di distanza torna il duo piemontese capace di forgiare il suono con forme deviate, lontane da schemi imposti o comuni. Questo album è il completamento dell’EP (dal quale sono tratte cinque delle tracce, qui proposte in versione diversa, migliorata, (altro…)
(Nemeton Records) Ringrazio i Kanseil! In circolazione ci sono band che innalzano a livelli estremi il concetto di ‘folk metal’, ovvero quella definizione abusata, depredata delle vere origini, del vero significato, resa un elemento modaiolo. Se un giorno decidi di dedicarti al folk, devi obbedire a certe regole, tra queste due (altro…)
(Inverse Records) Il perfetto incrocio tra sperimentazione sonora e tradizione! I Finlandesi Kreyskull propongono un originale mix che parte da una base doom, in cui confluiscono elementi psichedelici, blues malato di scuola Blue Cheer e incursioni jazz, con grandi fughe di chitarra e un massiccio lavoro di basso. L’album è (altro…)
(Logic(il)logic) Da buon metalhead mi sono un po’ insospettito quando ho letto come i bresciani Kezia definiscono la propria musica: ‘prop’, ovvero una fusione di progressive e prog. Per fortuna (o almeno così giudicano le mie orecchie) si tratta soltanto di una mossa per farsi notare: (altro…)
(Nuclear Blast) Anche se di norma i miei ascolti sono molto più ‘tosti’, non posso negare che i Korpiklaani di inizio carriera mi abbiano divertito e convinto. Fino a “Tales along this Road” credo infatti che la verve dei finnici si sia mantenuta intatta e prolifica. Poi, inevitabilmente, (altro…)
(Napalm Records) Generalmente, i Kamelot stanno poco simpatici a molti metalhead: ma non credo si possa negare il valore della band di Thomas Youngblood. I nostri sono arrivati all’undicesimo disco, e l’abbandono di Roy Khan è ormai acqua passata: (altro…)
(Svarga Music) Questi ucraini sono un gruppo sottovalutato oltre ogni misura. Per fortuna godono dell’ala protettrice della Candlelight che prima o poi permetterà loro di affiorare nella realtà estrema come il gruppo merita. Questa è una riedizione del loro secondo lavoro uscito originariamente nel 2006. La (altro…)
(Argonauta Records) Dopo una decade passata in giro per i palchi a farsi le ossa approdano su disco i veronesi Kayleth, dediti a uno stoner tutto cactus e deserti mistici. La ricetta da loro propostaci consiste in una sapiente miscela fatta di chitarre (altro…)
(Autoproduzione) È un po’ come ascoltare un documentario quando c’è un lavoro dei Koza Noztra. “Sancta Delicta – Atto I” è un EP che con il secondo comporrà il nuovo album (il secondo EP vedrà la luce alla fine del 2015). “Cronaca Nera”, precedente lavoro, ha visto le stesse (altro…)
(Dark Essence Records) Sconvolgente. Un album che appare inutile e scontato. Poi cresce. Si insinua. Entra in testa. Striscia dentro la psiche, contamina la coscienza. Prende il controllo. E’ il decimo compleanno dei norvegesi Krakow: loro lo celebrano con il terzo album, che cambia ulteriormente direzione. Cosa (altro…)
(Iron Bonehead) Gli amanti della musica estrema, farebbero bene a non perdersi questo “Heptaedrone”, demo tape di debutto di Khthoniik Cerviiks. Il terzetto Tedesco propone un death/black metal primordiale e senza compromessi, caratterizzato da un riffing principalmente veloce e dal drumming martellante, senza mai scadere nel caos totale. Nonostante (altro…)
(Memorial Records) La cinica precisione del thrash metal e la poderosa forza del death metal, sono riunite (il secondo in misura minore) nel secondo album dei modenesi Krysantemia. “Finis Dierum” racchiude in se un riassunto di stile (quello metal) di periodo che va dagli inizi degli anni (altro…)
(Indie Recordings) A cinque anni dal fantastico “Reptilian” tornano i Norvegesi Keep Of Kalessin, sempre capitanati dal mastermind e chitarrista Obsidian Claw che ora prende anche il controllo del microfono in seguito alla non tanto chiara dipartita di Thebon, il singer dei precedenti tre album (ovvero dal 2006 in poi). (altro…)
(Rapu Records) Uno strano connubio tra rock classico, psichedelico, atmosferico. I Finlandesi Kap Kap arrivano così al secondo disco, ed offrono cinquanta minuti di viaggio mentale, ricco di pulsazioni, sensazioni, suoni, colori, distorsioni, ritmi ipnotici. Mai eccessivi nei (altro…)
(Medusa Crush Recordings) Gli split sono spesso delle entità accessorie, utili solo a farsi pubblicità grazie a chi fondamentalmente compra il disco per “l’altro lato”. Ma non è questo il caso. Siamo di fronte infatti ad un prodotto più che pregevole per più motivi. Primo: i gruppi in questione sono validi. I (altro…)
(Blood Harvest) Debutto discografico per gli Statunitensi Kurnugia, band nata nel 2012 e formata per tre quarti da ex membri dei deathsters Decrepit. Nei due brani contenuti in questo EP, l’influenza della band madre è palese, anche se le atmosfere oscure dei Decrepit sono parzialmente accantonate in favore di un sound più (altro…)
(Scarlet Records) Ancora una volta prodotto presso gli studi di Giuseppe Orlando, il nuovo album dei Kaledon, l’ottavo della loro discografia, si focalizza come il precedente su una singola figura della “Legend of the forgotten Realms”: in questo caso il re Antillius, re di Kaledon stessa. (altro…)
(Nemeton Records) Il nome potrebbe far pensare a un gruppo irlandese, ma i Korrigans sono laziali (per la precisione dalla provincia di Latina) e non si dedicano ad elfi e folletti, ma alla storia degli antichi popoli italici. “Ferocior ad rebellandum”, il loro debut, narra infatti dei volsci, (altro…)
(Forever Plagued Records) Sporca e nera colata di black metal, primevo, fatto con riff veloci, ruvidi e con un tasso di estremismo privo di ogni freno. Il tutto attraverso la coabitazione di un CD sacrificato al male e con l’accostamento dei greci e sulfurei Kult Of Taurus (si è scritto di loro QUI) e dei loro connazionali e oscuri, nel senso di mai visti o uditi in passato, Erevos Aenaon. Il “Side Fire” è ad appannaggio dei Kults e contiene del materiale demo inedito, suonato (altro…)
(Bakerteam Records) Nonostante provengano dal Brasile, i Kattah si dedicano a temi della cultura araba: il loro secondo disco vanta la produzione di Roy Z, che parteciperà anche, in qualità di guest guitarist, ad alcune date live. Come dimostra subito la opener “Behind the Clay”, siamo in presenza di un power sporco ma comunque (altro…)
(Napalam Records) Liv si è imposta da tempo una cantante e artista trasversale. Più del precedente “Libertine”, “Vervain” presenta una voce in grado di inserirsi in più momenti musicali, nonostante questa volta i pezzi siano principalmente gothic metal e senza concessioni ad altre sfumature più semplici. La voce è protagonista e senza eccedere, fino a non essere necessariamente il perno delle singole composizioni. Anzi, a volte si ha l’impressione che i volumi delle chitarre siano quasi ad un livello (altro…)
(To React Records) Una legnata sui denti. Il rumore del colpo, il cervello che è disorientato, la bocca piena di sangue. Il dolore. I Keep The Promise sono una vera mazzata diretta, senza esitazioni. Aggressivi e pesanti, veloci e gonfi di adrenalina, moderni nella registrazione per questo album d’esordio, i Keep The Promise rappresentano una fusione tra hardcore, thrash metal e death/metalcore, con riff pesantissimi, virulenti, aggressivi o semplicemente massicci e spessi come un (altro…)
(Peaceville) Probabilmente il lettore e chi mastica black metal di continuo, diffiderà a prescindere dal sottoscritto, se questi scrive che non si è reso conto che da “Hundre år gammal” ad oggi sono passati sei anni! Abbiate pazienza, ma con tanta musica da ascoltare e l’assorbimento continuo dei suoni, certi aspetti vengono tralasciati. Nel 2011 i Khold fecero parlare di se per tre esibizioni, al Furustokkfestivalen, al Wacken Open Air e al Brutal Assault. Ora la band norvegese (altro…)
(AFM Records) Quarto lavoro per i giovanissimi rockers tedeschi Kissin’ Dynamite! Line up immutata e moltissima energia da scaricare sulle dieci ottime tracce che compongono questo nuovo lavoro, una energia che finalmente li porta al tour come headliners, un tour parte proprio (altro…)
(Mother Fuzzer Records) Opera unica per i King Bong, ovvero un’unica composizione da XX minuti divisa però in più movimenti sempre scanditi da marce doom, stoner o di derivazione blues. Suoni spessi e fragorosi, ampi, chiari. Atmosfere torbide, maestose degne (altro…)
(Candlelight) Non proprio originali, non innovativi, ma certamente una delle poche band black metal statunitensi degne di essere ricordate. I Krieg sono stati tra i primi ad accorgersi di quanto stesse accadendo in Europa qualche decennio fa, con l’avvento di un manipolo di norvegesi agguerriti e dannati. Il black metal americano è sempre stato ai margini, ma i Krieg sono stati capaci di riprendere sonorità importanti e di un certo interesse. (altro…)
(FABA/deepdive Records/H’ART/Believe Digital) Eccoli, di nuovo e a tre anni da “V”. I Karma To Burn non sviliscono nulla delle loro sane abitudini. Pezzi come sempre strumentali e potenti. Impatto impressionante per queste otto canzoni ovviamente intitolate con dei numeri a caso, com’è d’uso per i Karmas. Registrato al Faba Studio di Biel, in Svizzera, “Arch Stanton” è una sana e furiosa cavalcata stoner, nelle quale le chitarre si esibiscono con fare vibrante e possente e tese a svolgere una serie di riff che si infilano in melodie (altro…)
(Lacerated Enemy Records) Debutto per gli Statunitensi Konkeror, band nata nel 2011 a Detroit (Michigan). Il genere proposto è un progressive death metal che richiama le sonorità dei Nocturnus per quanto riguarda l’utilizzo di alcuni effetti “spaziali”, solitamente messi verso la conclusione dei brani e che fungono da collante tra un pezzo e l’altro. Le canzoni poggiano su riffs di impostazione thrash ma frequenti sono le aperture melodiche e le fughe strumentali che richiamano alla memoria i Death post “Human”. (altro…)
(Ipecac Recordings) Cosa ci si poteva aspettare dal primo album solista di Buzz Osborne, mente illuminata dei Melvins? Un album fatto esclusivamente con voce e chitarra acustica. Stop, fine. Niente di più. Uno dei musicisti più versatili della scena rock americana si disintossica delle distorsioni, della chitarra elettrica, del grunge, rock, stoner, nois e tutto il resto e si mette a recitare come uno svalvolato Nick Drake! (altro…)