Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
REGARDE LES HOMMES TOMBER – “Ascension”
(Season of Mist) Sonorità caustiche. Inospitali. Rabbia forsennata. Arrivano al terzo album questi demoniaci francesi, dando un seguito a quel capolavoro di rituale sonoro intitolato “Exile” uscito cinque anni fa con la precedente label Les Acteurs de l’Ombre Productions (recensione qui). (altro…)
BENEATH THE MASSACRE – “Fearmonger”
(Century Media Records) L’aspetto di questo brutal deathcore metal è in sintonia con altre realtà del genere, statunitensi, oppure canadesi proprio come (altro…)
INVOCATION – “Attunement to Death” (EP)
(Iron Bonhead Productions) La ridente e festosa Valparaiso partorisce del death metal oscuro e dalle tinte occulte attraverso gli Invocation. Attivi da pochi anni e al secondo EP, i cileni si distinguono (altro…)
MAN’N SIN – “Garden of Starvation”
(autoproduzione) La latitudine di questo modern-melodic metal è Rennes, in Francia, e pur non mostrandosi fresco in fatto di inventiva, è pur sempre un’onesta manifestazione del genere. La base (altro…)
FLUISTERAARS – “Bloem”

(Eisenwald) Una esplosione. Energia compressa nell’universo per troppo tempo che finalmente si libera nel cosmo, dando vita a nuovi astri, ad una nuova mappa delle galassie. I Fluisteraars hanno sempre composto grande musica, bilanciando con (altro…)
TOUNDRA – “Das Cabinet des Dr. Caligari”

(InsideOut Music) “Il gabinetto del dottor Caligari” è il simbolo del cinema espressionista tedesco. Uscito nel 1920 e giunto al centesimo compleanno, il leggendario film horror muto di Robert Wiene viene esaltato e glorificato dagli spagnoli Toundra, una rock band strumentale (altro…)
ABHOMINE – “Proselyte Parasite Plague”
(Osmose Productions / Hells Headbangers) La band dell’americano Pete Helmkamp, già noto per la militanza in Angelcorpse, Order From Chaos, Revenge ed altri, torna con il secondo album, dopo il debutto uscito qualche anno fa (“Larvae Offal Swine”, qui). Se il progetto è nato come solista, ora in (altro…)
BORGNE – “Y”

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Un gelo siderale dal metallico sapore industriale, contraffatto da odori sulfurei soffocanti. Il nuovo album degli svizzeri Borgne va oltre, si supera, supera i Borgne stessi inglobando, o forse (altro…)
CONFESS – “Burn ‘Em All”

(Street Symphonies Records) Sono passati un po’ di anni da quando venni a conoscenza di questi sleazers svedesi e sono passati un po’ di anni anche dal loro debutto “Jail” del 2014 (qui). Durante queste dozzine di mesi trascorsi troppo velocemente, questa band di strada ne ha fatta: una infinità di (altro…)
SHAKRA – “Mad World”
(AFM Records) Il tempo corre… quella dannata sabbia dentro la clessidra cade veloce. Sono già passati 25 anni dagli albori degli svizzeri Shakra. E 23 dall’album di debutto omonimo! Ma dopo tutto questo tempo, dopo -con (altro…)
VÁSTÍGR – “Aura Aeternitatis”

(Avantgarde Music) Impattante il debutto della one man band austriaca Vástígr, grazie alla sempre intelligente ed attenta Avantgarde Music. Natura, cosmo, terra, spazio, vita, morte: tutto racchiuso in una infinita dimensione di malinconia e desolazione, in (altro…)
RAWFOIL – “Tales From The Four Towers” (EP)
(Buil2Kill Records) Quando ho letto che i Rawfoil si definivano un gruppo dedito ad un thrash ricercato sono trasalito. Certo il thrash, per essere suonato, ha bisogno di tecnica ed energia, ma da un gruppo che canta (altro…)
INNARDS – “Back From The Grave, Straight In Your Face“ (EP)
(Transcending Obscurity Records) I portoghesi Innards omaggiano il death svedese sin dal titolo dell’EP, un concentrato di suono marcescente e fetido, figlio degli Enslaved e degli Asphyx, (altro…)
DRITTMASKIN – “Sosial Prolaps”

(Edged Circle Productions) Norvegesi, rumorosi, schietti, scatenati ed al debutto. Un fragoroso mix di black metal, thrash, hardcore, punk, old school a tutto tondo e pure crossever. (altro…)
SEPIK – “Sepik”
(Warhell Records) Un album fatto di musica nervosa, irritata. Qualcosa che va a scatti e che guarda si al mathcore, ma non in una forma estrema. Dopo (altro…)
DEMONS & WIZARDS – “III”
(Century Media Records) Ed eccolo qui: atteso per ben quindici anni, annunciato dalle ristampe del debut e di “Touched by the Crimson King”, giunge finalmente il terzo frutto della collaborazione (altro…)
INNO – “The Rain Under”
(Time To Kill Records) Quando le tre note ripetute al piano partono, l’idea che la cover di “High Hopes” dei Pink Floyd sarà alquanto affascinate prende subito forma nella testa dell’ascoltatore. Elisabetta Marchetti (altro…)
INSULA – “The Emptiness (Which You Seek)”
(Autoproduzione) Gli Insula sono una band Piacentina che dopo un paio di EP (di cui uno recensito da noi qui) riesce ad arrivare all’agognato primo disco sulla lunga distanza. La musica proposta è un raffinato post rock in (altro…)
MONDO GENERATOR – “Fuck It”
(Heavy Psych Sounds Records) Otto anni gli anni passati da “Hell Comes to Your Heart”, ultimo album dei Mondo Generator. Dopo di allora un singolo e una compilation e poi Oliveri ha (altro…)
SIVYJ YAR (СИВЫЙ ЯР) – “Горе / Grief”

(Avantgarde Music) Pulsanti linee di basso animano divagazioni blackgaze melodiche ed atmosferiche, con un incalzante travolgimento ritmico che spinge in avanti, (altro…)
WIND OF THE BLACK MOUNTAINS – “Summoned By Shadows”
(Moribund Records) Si sa davvero poco di questo gruppo del Michigan, ma una cosa è certa: è loro la paternità del black nel Nuovo Continente. Tchort è stata sempre la mente dietro il progetto, pur portando avanti tantissimi altri gruppi. (altro…)
STARMEN – “Welcome To My World”

(Melodic Passion Records) La cartella stampa parla chiaro: roba tipo Kiss, Whitesnake, Def Leppard, Gotthard ecc. Ma basta dare un’occhiata alla foto della band, ben esposta in copertina, per vedere che qui i Kiss hanno lasciato una pesante influenza… non solo dal punto di vista musicale. Sono svedesi, (altro…)
BEAT CITY TUBEWORKS – “Top Rock”
(The Sign Records) Non cambia una virgola rispetto al debutto “I Just Cannot Believe It’s the Incredible” (qui la recensione del remaster). Il mondo va avanti, prende direzioni diverse, ma gli svedesi Beat City Tubeworks non si schiodano, non escono dalla loro safe area. (altro…)
IRONFLAME – “Blood Red Victory”
(Divebomb Records) “Tales of Splendor and Sorrow” non era affatto male, ma il nuovo album degli Ironflame, il progetto del polistrumentista dell’Ohio Andrew D’Cagna, (altro…)
KREATOR – “London Apocalypticon – Live At The Roundhouse”
(Nuclear Blast Records) Ennesimo live dei Kreator, band che proprio in questo tipo di pubblicazioni ha sempre soddisfatto non solo i propri appassionati ma anche quelli del genere (altro…)
MAGNUM – “The Serpent Rings”
(Steamhammer / Spv) Ogni due anni un album, i Magnum viaggiano con questa abitudine da qualche tempo e riuscendo a tenere una qualità espressiva piuttosto alta. “The Serpent Rings” suona più hard rispetto (altro…)
Z-LOT-Z – “Anthology: Power of One” (Compilation)
(Arkeyn Steel Records) Solo una etichetta come la Arkeyn Steel poteva resuscitare dall’oblio i Z-Lot-Z, band texana di heavy/power/prog metal che ricorda da vicino i Queensryche (altro…)
ILIENSES TREE – “Till Autumn Comes”

(Maculata Anima Rec) Dopo otto anni di attività, gli italiani Ilienses Tree debuttano con un album corposo e convincente, nel quale doom e death si intrecciano con poderosa potenza. Anche se il moniker è ispirato agli Iliensi, popolo che visse in Sardegna -la terra della band- circa 4000 anni (altro…)
COFFIN CURSE – “Ceased to Be”
(Memento Mori) Se si dovesse collocare il suono dei Coffin Curse nel continuum tra death svedese e death americano, si potrebbero riscontrare alcune difficoltà. Perché se decisamente siamo sul versante del death (altro…)
MAYOBA – “Mayoba” (Demo)
(autoproduzione) Un ruggito questo sound, giunto in redazione da Trani. Quartetto rabbioso, inzuppato di groove e un atteggiamento crossover nei tre pezzi ottimamente suonati. Sezione ritmica tonica, chitarre (altro…)
METALL – “Metal Fire”
(Iron Shield Records) Provate a indovinare, da monicker, titolo del disco e copertina, a quale genere sono devoti i Metall… dopo una prima incarnazione negli anni ’80, (altro…)
NAWAHARJAN – “Lokabrenna”

(Amor Fati) Imponente debutto per i tedeschi Nawaharjan, blacksters in azione da qualche anno e con all’attivo solo un demo prima di questo disco. Imponente perché non si tratta certamente di una ‘prima prova’ di banale livello, anzi, e già la durata (un’ora) suddivisa in nove tuonanti tracce denota un certo (altro…)
(autoproduzione) Dopo un album nel 2016 intitolato “Amaryllis”, che per resa e vendite la band ha voluto ristampare e rimasterizzare, offrendo anche una copertina rivisitata, due anni dopo – si ascoltino pure 
(Heavy Psych Sounds) Con l’uscita del nuovo album “Fuck It” (