Foto, pensieri liberi, esperienze, storie, filosofie del metallo, retroscena della nostra passione e del nostro lavoro: concerti, musica, esperienze e non ultimi i libri.
ANEDDOTI

Io e Fox Skinner dei Grand Magus
Se c’è una cosa che rende il metal ancora più speciale, oltre al suo fascino se vogliamo “estetico”, è la sua semplicità: pur essendo diviso in molteplici rami, stili, correnti che dir si vogliano, la passione per esso è un filo che tesse sempre più legami tra le persone; basta andare ad un concerto, di qualunque genere metal, per poter conoscere persone nuove, (altro…)
(Auditorium Edizioni) Prendete il mondo della musica elettronica e guardatelo al femminile. Voglio dire, prendete Lady Ada Lovelace e i suoi algoritmi (oltre alla sua dipendenza dall’oppio, così rendiamo la cosa vicina alla routine musica-droga), prendete un musicista che realizza la colonna
“Nine Inch Nails – Niente Mi Può Fermare” è probabilmente una delle opere biografiche più imponenti realizzate sulla band di Trent Reznor. Al solo guardare il volume, sfogliarlo, scorrere i capitoli che lo compongono, insomma a tenerlo nelle sole mani e soppesarlo con gli occhi, si intuisce la vastità e completezza del testo di Giovanni Rossi.
Il redattore moderno è sempre a caccia di notizie. Non so come facevano negli anni ’80, ma oggi è abbastanza facile. Basta lasciare i social network attivi sul proprio computer o tablet, e prima o poi la notizia relativa a quel nuovo album, a quella ulteriore data del concerto, o al nuovo membro della band compare sullo schermo. Qualche giorno fa sulla pagina Facebook dei God Seed vedo un ritratto di King Ov Hell. Bellissimo. La band dichiara che è stato fatto da una certa Celeste Giovannetti. I commenti sono ottimi, tutti apprezzano il lavoro. E’ di Forlì, quindi Italiana, come Metalhead.IT, e pertanto decido di contattarla. Mi risponde subito. E’ gentile, umile, quasi stupita dell’interesse che il suo hobby sta generando. Le faccio delle domande. Lei risponde. E mi manda alcuni disegni, che condivido con voi. Ecco a voi Celeste. Perché l’Heavy Metal non è solo musica.
STONEBREAKER FEST Act I – Bolzano 23.11.2012: Veniamo invitati a osservare la prima edizione dello Stonebreaker Fest, organizzato da Music Solutions Agency – Murder Promotion in collaborazione con la ARCI Bolzano. Possiamo mancare? No di certo.
Vedete quel biglietto?
Ma incominciamo dall’inizio. Ho un ottimo rapporto con i Dark End, quelli che io reputo i Dimmu Borgir mediterranei (o meglio romagnoli), i quali hanno appena pubblicato l’album che i famosi norvegesi non sono capaci di comporre da molto tempo. Qualche mese fa mi rivelano la notizia bomba “Hey Zakk, andiamo in tour con i Cradle Of Filth”. Veramente una notizia bomba, considerando che io e Valentz, il massacrante batterista dei nostrani, ci reputiamo degli accaniti sostenitori di Filth & Co, ed entrambi adoriamo quel capolavoro che fu “Cruelty And The Beast”. Per questi ragazzi, capaci di mollare il lavoro (merce preziosa oggi) pur di andare in tour, è l’occasione della vita. In giro per mezza Europa, interviste da parte di magazine di ogni lingua e nazione, l’appartenenza ad un bill che personalmente reputo devastante: Cradle Of Filth, God Seed, Rotting Christ. Tre bands che dal vivo sono un’assoluta furia della natura. E tutti esponenti di metal estremo di alto livello. Proprio l’occasione giusta per i Dark End. 

Il Peaks Of Death, questo il nome del festival, ha visto esibirsi artisti di un certo peso nell’ambito underground e, perché no, anche mainstream italiano e qua non si può tacere la presenza di Pino Scotto
Sabato 2 Giugno. I Dark End, al Blocco Music Hall di Verona. Con loro i Riul Doamnei e gli emergenti Eternal Samhain. Il GPS mi scarica proprio davanti alla location. Mi accoglie Valentz, con un birrone in mano. Si chiacchiera, due parole sul casino in Emilia Romagna. Incontro Animae, il frontman dei Dark End. Si entra. Fervono i preparativi, fra poco sale sul palco l’opening act, gli Eternal Samhain, un gruppo di ragazzini a mala pena maggiorenni, capitanati da Taliesin, giovane ma determinatissimo frontman. La qualità della serata scatta di colpo ad altissimi livelli: gli Eternal Samhain non temono il palco e nemmeno il giudizio del numeroso pubblico. Il “Blocco Music Hall” è infatti invaso da creature della notte, gente votata all’anticristo, croci rovesciate, occhi di serpente, face painting inquietanti. Donne bellissime e oscure. Perversione oscura. Nonostante il gelo delle anime dei presenti, il calore verso le bands è incendiario, e lo show degli Eternal Samhain scorre via potente, aggressivo, blasfemo.