THE ARISEN – “Rising Times”
(Autoproduzione) Sono insieme da pochissimo tempo i The Arisen, composti da musicisti di Lione e Saint Etienne. Kévin Paradis ha suonato la batteria nei Svart Crown, Krisiun, nei Seth e in tante altre band. Un elemento certamente valido. (altro…)
JOHN DALLAS – “Wild Life”
(Street Symphonies) Inconsueto trovare una one-man band nello scenario hard rock, di solito popolato da bands -piccole gangs- composte da personaggi sconvolti, emblematici, esplosivi. (altro…)
GHOST – “Meliora”
(Spinefarm/Universal) Misteriosi, dissacranti, strani, discussi. Tuonano dalla Svezia ed arrivano al terzo album con il “nuovo” cantante. Eh si, è noto che il papa viene cambiato ogni tanto, il vecchio se ne va (a volte letteralmente…) e ne arriva uno nuovo, (altro…)
MANDROÏD OF KRYPTON – “HyperkaossMarket”
(Autoproduzione) La band interstellare Mandroïd Of Krypton, proveniente appunto dal pianeta Krypton, li dove le piante hanno preso il potere e condannano gli abitanti a respirare un’atmosfera letale, atterra di nuovo sulla terra, d’abitudine (altro…)
MONSTER MAGNET – “Cobras And Fire (The Mastermind Redux)”
(Napalm records) Ritorno in scena per i Monster Magnet, band di spicco nel panorama rock psichedelico grazie ad album di successo quali “Powertrip”, “Last Patrol” e “Mastermind”. Questo “Cobras And Fire (The Mastermind Redux)”, segue quanto (altro…)
SAMMAL – “Myrskyvaroitus”
(Svart Records) La Svart Records è leggendaria per la sua capacità di scovare stranissime band occulte o psichedeliche (spesso entrambe le cose), specialmente con direzioni sonore vintage o comunque (altro…)
VÄNLADE – “Rage of the Gods”
(Metalizer Records) Il classico connubio fra Nord America e speed metal si rinnova nel secondo disco dei Vänlade, da Kansas City: una band ironica (cercate la copertina del debut) e vintage, dotata di un vocalist-sirenetta e di un manipolo di buoni strumentisti. (altro…)
BARSHASKETH – “Ophidian Henosis”
(Blut & Eisen Productions) Black metal dalla Nuova Zelanda. Il nuovo millennio è anche questo. Questi baldi giovani sono al loro terzo lavoro e spero che la loro carriera sia lungi dall’esaurirsi. I nostri fanno un black leggermente impastato con (altro…)
SEE YOU LEATHER – “Back to Aleph”
(Autoproduzione) Primo EP per questa band proveniente da Catania che propone un mix molto eterogeneo di diversi stili musicali. Il thrash prevale e fin dal primo pezzo lo notiamo: velocità dettata dal classico doppio pedale e chitarre (altro…)
THULNAR – “Nightfall In Theros”
(Autoproduzione) Nessuno potrà dire che questa coppia di musicisti non crede in ciò che fa. Direttamente dalla nostra penisola arriva una proposta musicale a dire il vero poco battuta dai gruppi italici. Trattasi di un metal pomposo, (altro…)
TERROR EMPIRE – “The Empire Strikes Black”
(Nordavind Records) Esordio sulla lunga distanza per i Portoghesi Terror Empire, band che ha all’attivo l’EP “Face The Terror”, dove già si intravedevano ottime doti compositive ed una certa personalità. Il thrash metal proposto dal combo (altro…)
MÅNEGARM – “Nordstjärnans Tidsålder” (Re-Mastered)
(Black Lodge Records) Di nuovo sul mercato “Nordstjärnans Tidsålder”, primo album di questa band svedese ormai consolidata da una rispettabile discografia che totalizza ben otto album. Da tempo irreperibile, questo primo album (altro…)
COUNTLESS SKIES – “Solace”
(Autoproduzione) Un singolo può essere un’arma a doppio taglio. Il rischio è che non rappresenti veramente il resto del platter o che, per contro, sia destinato ad essere la migliore traccia dell’album finendo inevitabilmente per sminuire e (altro…)
STARQUAKE – “Times That Matter”
(Pure Rock Records) Uno dei migliori album hard rock uscito negli ultimi anni. Potrei chiudere qui la mia recensione, tanto non ci sono parole adatte a descrivere la maestosità di quest’opera. Starquake è un progetto nato dalla mente di (altro…)
RED MORRIS – “Lady Rose”
(autoprodotto) Red Morris, ovvero Maurizio Parisi. A volte non occorre andare lontano per trovare certe cose. E per lontananza intendo sia spazio che tempo. Il virtuosismo alla chitarra, tipicamente appartenente agli anni ’80 (Yngwie (altro…)
VATTNET VISKAR – “Settler”
(Century Media Records) Secondo album degli americani “l’acqua sussurra” (questo è il significato del moniker concepito in svedese): una band giovane, concepita nel 2010, impegnata in un post black molto atmosferico, ricco di accenti melodici (altro…)
MAJESTIC DOWNFALL – “…When Dead”
(Pulverised Records) I Majestic Downfall fanno musica pesante, quella che ti tormenta con suoni lugubri e potenti, ma divinamente accattivanti. I nostri mischiano in egual misura death di matrice europea e doom della migliore tradizione (altro…)
DENIAL – “11°22.4’N 142°35-5’E”
(Blood Harvest) Messico che si muove lentamente, con estrema calma. I Denial sono entrati nella Blood Harvest otto anni fa e da allora hanno pubblicato solo “Catacombs of the Grotesque”, il loro unico full (altro…)
MADHOUSE – “You Want More”
(ICM Rec.) Quattro pezzi ben assestati possono valere più di tutti quelli che formerebbero un intero album. L’opera prima di una band ha un suo valore, poi magari con il tempo e nuove pubblicazioni, un debut può assumere significati e (altro…)
OBSIDIAN – “Time Erodes”
(Autoproduzione) Se devi entrare nel mondo musicale estremo nel 2015 devi stupire con suoni potenti o innovativi (o entrambi). Ma se vuoi fare del death tecnico la tua bandiera devi quantomeno creare delle strutture inedite ed (altro…)
PIAH MATER– “Memories of Inexistence”
(Autoproduzione) Death metal che incontra il progressive; se dovessi descrivere con poche parole “Memories of Inexistence”, senza dubbio lo definirei così. Fin dal primo pezzo si nota una struttura tipicamente progressive (altro…)
SAXON – “Battering Ram”
(UDR) Ed eccoli qui, al ventunesimo album: chi può fermare i Saxon? Vale davvero la pena di recensire il loro nuovo disco “Battering Ram”? Può esserci qualche lettore di MetalHead che non li abbia mai sentiti nominare? (altro…)
DEMONCY – “Joined In Darkness”
(Forever Plagued Records) Ristampa ad opera dell’etichetta Forever Plagued Records di “Joined In Darkness”, album uscito nel 1999 ad opera di Demoncy, one man band dedita ad un black metal primordiale, brutale ed oscuro. Va subito (altro…)
GNAW THEIR TONGUES – “Abyss of Longing Throats”
(Crucial Blast) Nuovo abisso e nuove creature che lo abitano. Mories, colui che è dietro a Gnaw Their Tongues, ritorna con un nuovo album dal quale ci si può aspettare il solito incubo allucinante. Dopo i diversi approcci personali verso Gnaw Their Tongues e con la sola recente compilation (altro…)
FELL TO LOW – “Low In The Dust”
(Revelation Records) Cosa si ottiene se si uniscono, nell’ordine, mancanza di idee, assenza di capacità compositive, inadeguatezza in post produzione e una copertina scadentissima? Risposta: un disastro di proporzioni ragguardevoli. (altro…)
REVERIE – “Bliss”
(Invictus) Per i fan del marcio registrato in cantina. Con i Reverie si torna ai fasti degli anni ’90, quando il black svedese grondante marciume imperava nella musica pesante. Non c’è niente davvero che non faccia pensare di trovarsi di fronte ad una registrazione autentica di quel periodo. (altro…)
DRESDA CODE – “From the Forest”
(autoprodotto) EP di debutto degli italiani Dresda Code (ex Aeonfire), i quali dal 2007 riescono finalmente a giungere alla produzione discografica con questa release che trasuda un metallo old school, un po’ deviante verso confini con un thrash, con idee decisamente (altro…)
SEAGRAVE – “Stabwound”
(Art of Propaganda) Austriaci e formati solo l’anno scorso, questi Seagrave non perdono tempo ed arrivano subito al debutto con un ibrido sonoro pazzesco. Anzi, non arrivano… ma arriva, visto e considerato che Seagrave è una one man band… la creatura di Jay (altro…)
HARROW – “Fallow Fields”
(Avantgarde Music) E ci risiamo… Basta, da oggi mi abbono direttamente alle uscite della Avantgarde, così son sicuro di non perdermi una buona percentuale del black metal alternativo valido in circolazione. Sotto allora con gli Harrow, canadesi di patria ma evidentemente trattasi di eremiti che (altro…)
URÐUN – “Horror & Gore”
(Signal Rex) Questa demo in cassetta arriva dalla terra del ghiaccio. Qui le cose son due: o la cassetta in questione ha impiegato più di vent’anni ad arrivare in redazione, oppure il combo (altro…)
BLASPHEMIC CRUELTY – “Crucible of the Infernum”
(Hells Headbangers) Che cosa abbia alimentato tanta cattiveria in Mister Palubicki sinceramente lo ignoro e non lo voglio manco sapere. Però la cosa funziona se riesci a mettere (altro…)
SHAKHTYOR – “Tunguska”
(Cyclone Empire) Si ripetono i tedeschi Shakhtyor. Tornano dopo il debutto del 2012. Sono sempre in tre, affidano la cover sempre a Christian “Zeichentier” von Wieding (che ha lavorato anche con Nuclear Assault) e continuano ad addentrarsi in un oscuro post metal (altro…)