MIDNIGHT / SHITFUCKER – “Midnight / Shitfucker” (Split)
(Hells Headbangers) Due soli brani, per sei minuti di metal estremo, grezzo e primordiale, in questo 7” uscito per la Hells Headbangers, che vede fronteggiarsi due bands dalle sonorità che molto devono ai Venom delle origini. Sul primo lato, (altro…)
(Atypeek Music) Forse qualcuno ricorderà questa formazione francese che sul finire degli anni ’80, nel 1989 per l’esattezza, ha dato vita a un industrial arricchito da alternative rock, new wave, dark e heavy metal. Insomma, non esattamente una verace industrial band o almeno non soltanto quello. Hanno
(Unglodly Ruins) Non mi piace citare i gruppi da cui provengono i singoli musicisti o spettegolare sul fatto che un dato gruppo è nato dalle ceneri di un’altra realtà musicale. In fin dei conti se c’è una formazione nuova con un nuovo nome un motivo dovrà
(Svart Records) Svedesi si, ma per una serie di cose legati al lontano Oriente (la cantante è nata in Svezia ma ha chiare linee giapponesi, il chitarrista ha militato nei giapponesi Church Of Misery). Ma i collegamenti si fermano decisamente qui. I Night
(Blood Harvest Records) Necrosemen non è manco una band. È una one man band. Anzi, è più appropriatamente definibile come un’entità. E svizzera per giunta, quindi influenzata dagli stessi paesaggi che hanno ispirato, tra gli altri, Celtic Frost e
(Iron Bonehead Productions) È difficile collocare stilisticamente questa one man band all’interno della musica metal. Se da un lato si sente che il compositore ha voluto dare libero sfogo a tutte le sue fantasie musicali, dall’altro lato non si può non notare
(AFM) Per chi, come me, è cresciuto a pane e power metal, un nuovo album dei Rhapsody of Fire è sempre un evento: soprattutto se il precedente (
(Nuclear War Now! Productions/I, Voidhanger Records) Più che uno Split siamo di fronte ad un vero e proprio EP dei francesi Ysengrin, dediti come sempre ad un particolarissimo quanto emblematico
(Wormholedeath Records) One man band russa piuttosto ermetica… attivo da una decina di anni (questo è il terzo disco sulla lunga distanza), questo uomo solitario propone un Black che non è per tutti. Non ci sono
(Nuclear War Now! Productions) Dopo il non certo esaltante LP di inizio anno (
(CCP Records) Mi piace pensare che alla morte (almeno artistica) dei Morbid Angel è come se un sovrano fosse morto all’improvviso e che orde di guerrieri se le stessero tutt’oggi dando di santa ragione per prendersi
(Iron Bonehead) Questo trio ha compensato la scarsissima frequenza di uscite discografiche (un album e questo EP in quindici anni) con una qualità nettamente sopra la media. Ogni riff ha avuto tutto il tempo
(Lake Of Fire Productions) Sono uscite discografiche come queste che mi portano sempre più a pensare che il Black sia definitivamente emigrato dalla Norvegia alla Svezia (Dissection, Watain, Marduk…). Per carità,
(Satanath Rec.) L’oscurità del black metal si materializza in Cile con questa formazione dagli istinti ferali, gelidi e arcaici nell’affrontare il genere. Riff epici, ripetuti a oltranza, drumming sequenziale
(Satanath Rec. / Punishment 18 Records) Ci danno dentro a testa bassa i giapponesi Horrifc Disease, in questo debut album nel quale il death metal si incrocia con spunti brutal/grindcore e svisate thrash metal. Un po’ crossover e un po’ estremisti i giapponesi, i quali spingono al massimo
(Ván Records) Con una grafica del moniker molto simile a quella del leggendario barbaro Conan, non mi potevo che aspettare una musica da barbari. Vale a dire un Thrash sporco e rozzo, con una sterzata decisa
(Maqueta Records) Per avere un’idea di chi è Simone Gianlorenzi, basta leggere la storia che raccontata di se stesso
(Argonauta Records) Due tracce. Oltre quaranta minuti di atmosfera. Drone? Ambient? Doom? Sicuramente gli Shabda non hanno confini, come dimostrarono con l’ottimo “
(autoproduzione) Decisamente in avanti questa nuova prova dei guerrieri etruschi di Volterra. I Tuchulcha rispetto a “
(Autoprodotto) Dall’underground italiano sbucano fuori questi rockers, i quali si dichiarano influenzati dal grunge e dallo stoner. Musica già sentita o miscuglio impossibile? Assolutamente no. Questo loro debutto
(Minus2Zebra) Ecco tornare in pista, dopo circa tre anni, gli storici heavy metallers inglesi Savage, che (come a molti è noto) ispirarono perfino i Metallica degli esordi: lo fanno con un box che contiene il loro settimo full-“length” e un live bonus, che ripropone dal vivo, fra le altre cose,
(Rightrack Records/Universal) Vengono dalla Nuova Zelanda con l’etichetta di fenomeni casalinghi, ma di sicuro dovranno farsi le spalle larghe i Devilskin, se vorranno mantenere lo stesso status. La band capitanata dalla talentuosa singer e da una triade di fratelli vuole un
(Autoproduzione) Uno iato incredibilmente lungo, circa tredici anni, divide il primo disco dei Denigrate dal secondo: i finlandesi, come dice la mia nota stampa, hanno preferito dedicarsi ad altro lungo tutti i 2000, ma hanno poi deciso di rimettere in piedi il vecchio progetto.
(Autoproduzione) La scena pagan è, in Italia, forte come non mai in questi giorni: dai Furor Gallico agli Atavicus, dagli Atlas Pain ai Firbholg, continuano ad arrivare in redazione prodotti di grande valore, e spesso composti da formazioni giovani o giovanissime,
(Autoproduzione) Proprio seguendo il consiglio che il nome stesso della band da, qui non siamo in un genere preciso, quindi tanto vale dare etichette. In quattro tracce gli italiani mettono passione e
(Avantgarde Music) “Outer” è sostanzialmente il debutto di questa band internazionale (ma con radici Italiane) e fa seguito a “A.S. 777”, il demo del 2009 composto dai membri originali, ovvero il vocalist Nihil e
(Blood Harvest) Per quanto abbia ascoltato più volte il primo full length di questa band cilena, uscito nel 2014 ma riproposto in versione vinile, ciò che resta nella testa è il battere forsennato di
(Dusktone) Semplifico le cose indicando il totale cambiamento di questa storica formazione piemontese che ha lasciato un segno nella scena metal italiana. Oggi gli Opera IX sono Ossian, il vate occulto, il solo, l’unico maledetto di una saga sonora epocale, il quale si è occupato di ogni fase della produzione
(Eisenwald / Bindrune Recordings) Oltre cinquanta minuti di totale abbandono. Un disco che cattura, incanta, ipnotizza, conduce in un viaggio senza fine tra lande fiorite ed abissi oscuri. Terzo lavoro degli
(Steamhammer / SPV) Rock’n’roll ad alto voltaggio proveniente dall’Argentina. “Rolling In Town” ci riporta indietro nei 70’s, quando a Sidney muovevano i primi passi gli AC/DC. La voce del singer Junior
(Signal Rex) Cristo, questa cassetta non dovrebbe nemmeno esistere: non se ne sentiva l’esigenza, non esiste in cd e le canzoni che la compongono sono datate al massimo “1999”. Sarà per questo che l’adoro… I primi tre volumi di questa
(WormholeDeath) Con una copertina che, forse a causa dell’estenuante esposizione mediatica di questi giorni, mi aveva fatto in un primo momento pensare a Star Wars, i toscani Norhod mettono sul mercato il loro secondo album, breve (meno di 37 minuti)
(Underground Symphony) Esordienti da Rovigo, gli Arcanum XII propongono un progressive di chiarissimo stampo italiano, raffinato ma allo stesso tempo capace di passaggi di potenza. Dopo la brevissima intro, che simula il passare nervoso fra più stazioni radio, abbiamo “Why”:
(Brute! Productions) Buon debutto per i Filippini Anal Fissure, fautori di un brutal death metal alquanto tecnico, che mescola influenze di bands come Dying Fetus, Foetopsy e Devourment. Una
(Symbol Of Domination) One man band ungherese questi Mabthera. Si sa che le one man band sono condizionate da un vizio di forma: sono egocentriche per definizione. Non che sia un male, ma nemmeno questo fatto può essere