PIKE VS THE AUTOMATON – “Pike vs the Automaton”

(MNRK Heavy) Prima gli Sleep. Poi gli High On Fire i quali hanno pure vinto un Grammy. E poi la fottuta pandemia, affiancata alle rivolte a Portland, agli incendi sulla costa occidentale… insomma un casino. (altro…)

(Buil2Kill Records) Mastro, ovvero Andrea Mastrigli, valente bassista – ha lavorato con John Macaluso e Mike Terrana tra gli altri – che pubblica un album nel quale presta
(InsideOut Music) Ma c’è davvero bisogno di presentare i tre nomi qui coinvolti? Se vi siete soffermati su questa recensione, evidentemente la risposta è negativa.
(Peaceville Records) Nel 1989 Marius Vold e Steinar Johnsen pubblicarono il demo “Slow Death”. Si facevano chiamare Mortem. Per “Slow Death” il cantante Vold e il chitarrista e bassista Johnsen usufruirono del talento di 
(Godz Ov War Productions) Sono dieci pezzi per neppure dodici minuti questo split tra la formazione dei Phalanx Inferno e Lord Evil ovvero Melek-Tha. Phalanx Inferno è un 

(Argonauta Records) Colpa di questa splendida etichetta: ti abitua ad una qualità media mooolto alta, quindi qualsiasi uscita che sia solo ‘buona’ rischia di deludere le orecchie degli ascoltatori più esigenti.
(Battlegod Productions) Era da diverso tempo che Tony Martin, cantante, non pubblicava un lavoro solista. Era il 2005 quando pubblicò il secondo lavoro da
(Steamhammer / SPV) Non occorre aspettare il loro ventiduesimo album per scrivere con entusiasmo dei Magnum. I lavori degli ultimi anni hanno infatti restituito


(Debemur Morti Productions) Marion Leclercq, colui che muove le sorti di questa one man band – in passato ha suonato il basso negli Overmars – apre uno 
(Blood Harvest Records) Secondo album per Mental Devastation, formazione cilena nata nel 2009 e con all’attivo il debutto “Red Skies” (2013), uscito principalmente diffuso solo in America Latina. Sono fermamente convinto che questi ragazzi non incontreranno alcuna difficoltà ad affermarsi anche nel resto del mondo, grazie al loro thrash furioso, tecnico e melodico allo stesso tempo: 
(No Remorse Records) Suprema quanto inossidabile espressione del doom metal con occasionali riferimenti heavy, prog e power. Per quest’ultimo aspetto avviene per via della voce, di sicuro, perché 
(Punishment 18 Records) Secondo album in venti anni, un periodo enorme per una band che nel 2021 ha comunque qualcosa di concreto da suonare. I veneti si presentano con un death metal serrato, arcigno, un tantino oscuro nei toni e con qualche approssimativa assonanza con i Death e non solo loro, oltre a spunti thrash metal. La
(AFM Records) Svedesi sino al midollo, i Manimal potrebbero benissimo essere descritti come il perfetto connubio tra Judas Priest, Sacred Steel e Rage.
(Osmose Productions) One man band del francese Rats, il quale si cimenta anche con i Suicide Circle che cura con Meyhnach, altro francese noto per un’altra one man band cioè Mütiilation e non solo questa. Nel 2020 l’album “Age of Misanthropia, Human Blood & Chaos” e 

(Music-Records) Pur con un’attività di lungo corso, almeno tre lustri, e un curriculum live che li ha visti esibirsi anche insieme a Destruction, Aborted, Nasum, Brutal Truth e altri, sia in concerti che nell’ambito di festival di un certo calibro, i loreni Massive Charge solo ora pubblicano il terzo album. Il primo nel 
(Nuclear Blast Records) Due album tra il 1991 e il 1996, poi un altro nel 2014 e ora “Resurgence”, fanno dei Massacre una delle band più frazionate e discontinue del panorama metal. I Massacre forse non sono mai esistiti!
(Signal Rex) Ad un lustro dal precedente lavoro, tornano i portoghesi Morte Incandescente, fieri portabandiera del black portoghese. 

(Nuclear Blast Records) Il nuovo album dei Ministry è il quindicesimo per la band di Chicago. La band di Al Jourgensen. Il primo album “With Sympathy” è del 2013 e tra questo lavoro in studio e “Moral Hygiene” sono disseminate delle pietre miliari che non si sta ad elencare. Siamo nel 2021, combattiamo con una pandemia, il totalitarismo 
(Iron Bonehead Productions) Dopo l’estremo EP dell’anno scorso, tornano i canadesi qui recensiti. Con un’opera, se possibile, ancora più estrema. L’intro della prima parte della prima traccia non deve trarre in inganno:
(Chaos Records) La band è piuttosto giovane e in sei anni ha comunque pubblicato un album, “Demoniac Paroxysm” e ora il secondo EP. “Disgorged in the Coffin” ha un suono truculento quanto il titolo. Registrato