MUD SPENCER – “Fuzz Soup”
(Argonauta Records) Colpa di questa splendida etichetta: ti abitua ad una qualità media mooolto alta, quindi qualsiasi uscita che sia solo ‘buona’ rischia di deludere le orecchie degli ascoltatori più esigenti. (altro…)
(Argonauta Records) Colpa di questa splendida etichetta: ti abitua ad una qualità media mooolto alta, quindi qualsiasi uscita che sia solo ‘buona’ rischia di deludere le orecchie degli ascoltatori più esigenti. (altro…)
(Battlegod Productions) Era da diverso tempo che Tony Martin, cantante, non pubblicava un lavoro solista. Era il 2005 quando pubblicò il secondo lavoro da (altro…)
(Steamhammer / SPV) Non occorre aspettare il loro ventiduesimo album per scrivere con entusiasmo dei Magnum. I lavori degli ultimi anni hanno infatti restituito (altro…)
(Diamonds Prod.) Settimo album in meno di quindici anni per gli italiani Mastercastle… un traguardo non certo trascurabile se consideriamo che la maggior parte della band è impegnata in altri importanti progetti, specialmente il leader e virtuoso Pier Gonnella, il quale suona tra gli altri anche con Athlantis, Necrodeath e Vanexa… o il bassista Steve Vawamas, impegnato anche anch’esso con gli Athlantis, oltre che con i Bellathrix. (altro…)
(Wormholedeath Records) Un criterio fondamentale che valuto in sede di recensione è l’originalità; per quanto un disco possa piacermi, sono del parere che un minimo di personalità sia necessario per fare in modo che una band abbia una propria identità. Questa volta devo però ricredermi: (altro…)
(Debemur Morti Productions) Marion Leclercq, colui che muove le sorti di questa one man band – in passato ha suonato il basso negli Overmars – apre uno (altro…)
(Apollon Records) Un nuovo duo elettronico, forse figlio della pandemia… una pandemia che afferma, mette in evidenza, esalta il titolo del singolo… ovvero il fatto che nulla dura per sempre… che tutto è destinato a scomparire. (altro…)
(Blood Harvest Records) Secondo album per Mental Devastation, formazione cilena nata nel 2009 e con all’attivo il debutto “Red Skies” (2013), uscito principalmente diffuso solo in America Latina. Sono fermamente convinto che questi ragazzi non incontreranno alcuna difficoltà ad affermarsi anche nel resto del mondo, grazie al loro thrash furioso, tecnico e melodico allo stesso tempo: (altro…)
(Art Gates Records) Autentici, veri, puri. Il black metal dei Moorah originari della Repubblica Ceca dimostra uno stile ed un carisma molto personali, caratteristiche tipiche delle band old school provenienti dall’est europeo, lontane dagli standard ormai abusati del black nordico. (altro…)
(No Remorse Records) Suprema quanto inossidabile espressione del doom metal con occasionali riferimenti heavy, prog e power. Per quest’ultimo aspetto avviene per via della voce, di sicuro, perché (altro…)
(Svart Records) Dopo i capolavori intitolati “Malady” (recensione qui) e “Toinen Toista” (recensione qui), il terzo album dei finlandesi Malady altro non può che generare delle aspettative di alto livello, decisamente intense, estremamente ricche di desiderio. (altro…)
(Punishment 18 Records) Secondo album in venti anni, un periodo enorme per una band che nel 2021 ha comunque qualcosa di concreto da suonare. I veneti si presentano con un death metal serrato, arcigno, un tantino oscuro nei toni e con qualche approssimativa assonanza con i Death e non solo loro, oltre a spunti thrash metal. La (altro…)
(AFM Records) Svedesi sino al midollo, i Manimal potrebbero benissimo essere descritti come il perfetto connubio tra Judas Priest, Sacred Steel e Rage. (altro…)
(Osmose Productions) One man band del francese Rats, il quale si cimenta anche con i Suicide Circle che cura con Meyhnach, altro francese noto per un’altra one man band cioè Mütiilation e non solo questa. Nel 2020 l’album “Age of Misanthropia, Human Blood & Chaos” e (altro…)
(Napalm Records) Nuovo capolavoro di Adam “Nergal” Darski: quel blues oscuro e decadente, quell’atmosfera dark tipica dell’americana… un album che apre con un brano cantato da Hank Von Hell il quale recita ‘Listen to my story, about the day I died’… proprio in un disco uscito ieri, il 19 novembre 2021… il giorno della tragica notizia della morte dell’artista norvegese. (altro…)
(Avantgarde Music) Prolifico questo duo australiano che in sei anni di esistenza ha pubblicato, questo compreso, ben sei album o EP. La loro proposta è, ed è sempre stata, molto personale ed originale visto che abbinano una grossa componente synth/elettronica al puro black metal, senza tra l’altro più imitare altri nomi noti, Lustre tra tutti. (altro…)
(Music-Records) Pur con un’attività di lungo corso, almeno tre lustri, e un curriculum live che li ha visti esibirsi anche insieme a Destruction, Aborted, Nasum, Brutal Truth e altri, sia in concerti che nell’ambito di festival di un certo calibro, i loreni Massive Charge solo ora pubblicano il terzo album. Il primo nel (altro…)
(Inside Out Music) “The Mutiny” è uscito quest’anno (a maggio) attraverso altri canali, ma la recente firma della band con la label porta questo secondo album dei francesi (con leader di origini irlandesi) sulla vasta scala, verso la diffusione massiccia. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Due album tra il 1991 e il 1996, poi un altro nel 2014 e ora “Resurgence”, fanno dei Massacre una delle band più frazionate e discontinue del panorama metal. I Massacre forse non sono mai esistiti! (altro…)
(Signal Rex) Ad un lustro dal precedente lavoro, tornano i portoghesi Morte Incandescente, fieri portabandiera del black portoghese. (altro…)
(Season of Mist Underground Activists) È un nome che circola da un po’ di tempo, ma solo ora il duo polacco arriva al debutto, avendo precedentemente pubblicato solo materiale come demo e split. Formatisi nella prima metà dello scorso decennio, i Misanthur offrono un black metal molto personale, sicuramente traendo ispirazione da un ampio ventaglio di generi più o meno vicini al metal, mantenendosi marcatamente lontani dal blackned tipico delle bands dell’est. (altro…)
(Noble Demon) Debutta dopo un EP uscito l’anno scorso questo potente quintetto finlandese. Un debutto come formazione, ma non certo per quanto riguarda l’esperienza dei componenti della band! Mercury Circle, infatti, è un’idea di Jaani Peuhu, tastierista degli Swallow the Sun, oltre che chitarrista e vocalist degli Iconcrash. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Il nuovo album dei Ministry è il quindicesimo per la band di Chicago. La band di Al Jourgensen. Il primo album “With Sympathy” è del 2013 e tra questo lavoro in studio e “Moral Hygiene” sono disseminate delle pietre miliari che non si sta ad elencare. Siamo nel 2021, combattiamo con una pandemia, il totalitarismo (altro…)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Musica per certi determinati momenti del giorno, della settimana. Della vita stessa. Il nuovo album del westcoast danese Michael Kratz avvolge l’atmosfera con sensualità e provocazione: (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Dopo l’estremo EP dell’anno scorso, tornano i canadesi qui recensiti. Con un’opera, se possibile, ancora più estrema. L’intro della prima parte della prima traccia non deve trarre in inganno: (altro…)
(Chaos Records) La band è piuttosto giovane e in sei anni ha comunque pubblicato un album, “Demoniac Paroxysm” e ora il secondo EP. “Disgorged in the Coffin” ha un suono truculento quanto il titolo. Registrato (altro…)
(Music For The Masses / Egea Music) Sono nove anni senza un nuovo album per i MandragorA ScreaM, nonostante nel mentre abbiano pubblicato qualcosa. Da oltre venti anni sulla scena, Morgan Lacroix e Therry Horn pubblicano un ‘best of’ contenente anche tre nuovi pezzi, i quali i finiranno nell’atteso nuovo full length (altro…)
(Pelagic Records) Le fasi più intrepide, i crescendo più ispirati e le atmosfere sature di un pathos struggente ricordano quelle dei Godspeed You! Black Emperor o comunque quello di un canonico canovaccio alternative-post rock. Gli spunti di elettronica ed ambient, anche dal senso arcano come i Tangerine Dream tipo (altro…)
(Karisma Records) Freschi di contratto con la Karisma, i norvegesi Monstereo se ne escono con il terzo disco, probabilmente il più heavy della loro carriera come rockers alternativi, atmosferici, suggestivi. Indissolubilmente legati agli anni ’70, al sound psichedelico, con questo album vanno oltre, abbracciano un’energia che trova legami con il grunge, con più tastiere, con più potenza, con più riff pungenti anche se ricchissimi di una melodia che a volte ama vagare senza meta nel mistero del cosmo. (altro…)
(Pure Steel Records) Accanto al primo EP di questi svedesi, “Master Of Evil”, la Pure Steel rimette sul mercato anche il full-length di debutto dei Mindless Sinner, datato 1986 e incorniciato da una copertina che definire kitsch sarebbe riduttivo. (altro…)
(Pure Steel Records) Gli svedesi Mindless Sinner avevano fatto a tempo a pubblicare il proprio nuovo disco, “Poltergeist”, prima della pandemia: mentre che il mondo metal riparte, la Pure Steel Records ha ben deciso di ristampare le primissime uscite della band. (altro…)
(Rockshots Records) Se il debut “Invisible Enemy” si giocava su coordinate tutto sommato maideniane, per il proprio secondo disco i finlandesi Mysterizer si spostano su più sicure atmosfere power: “The Holy War 1095”, che immagino dedicato (altro…)
(InsideOut Music) Semplificando il nome e chiamandosi ora solo NMB, la Neal Morse Band gunge al quarto album, tornando ad un disco non pensato come concept, un nuovo lavoro sotto la direzione di Neal Morse (voce, chitarre e tastiere), sempre accompagnato dal batterista Mike Portnoy (Liquid Tension Experiment, ex Dream Theater), il bassista Randy George, Bill Hubauer (tastiere e voce) ed Eric Gillette (voce e chitarre)… ovvero un manipolo di musicisti di altissimo livello, di virtuosi senza paragoni. (altro…)
(Xtreem Music) Thrash metal dal Perù… e che thrash! I Maze Of Terror tornano con un nuovo album cinque anni dopo il precedente “Ready To Kill”. Il loro suono non è cambiato di una virgola: sporco, grezzo, veloce e con quel che di ‘tecnologico’ e tecnico che li contraddistingue dalle altre proposte musicali. (altro…)