SPIRE – “Metamorph”
(Iron Bonehead) Pura ed assoluta mostruosità. “Metamorph” uscì su CD circa tre anni fa per la tedesca Art Of Propaganda, in limitatissima tiratura (500 copie). Un autentico e rarissimo classico: fu il portale che si aprì dinnanzi a questi stranissimi blacksters Australiani, il portale che li fece entrare nel tempio mondiale dell’oscurità, del male, del maligno (altro…)
(Gaphals) Mi accorsi dei Siena Root per un motivo molto banale: la parola “Siena” nel nome, la quale pare che si riferisca proprio ai caldi colori di quella terra dove si trova appunto la splendida città. Subito dopo li ho incisi nella mente per quell’adorabile sound anni ’70 al quale sono legato. La frenesia dei pezzi, il loro essere vivi, pieni di linfa rock e non solo, quella destrezza nel rendere ogni composizione un prodotto di un’epoca in cui il rock
(Seventh Rule Recordings) Dissacrante unione di titani che con questo split riescono a sommare le forze per dare origine ad un macigno dal peso infinito, dalla potenza estrema… brutale, incisivo, letale. Lato A: terrore estremo per ogni amplificatore, ogni maledetto dispositivo pensato per emettere suono. I Graves At Sea sputano in faccia due tracce immense, di lunga
(New Model Label) Una tormenta di suoni ed emozioni. Gli Italiani Seahouse non sono classificabili, non si possono descrivere. Si possono solo godere. Dieci tracce ricche di attesa, suspance, stimoli, ispirazioni, nervosismi, tranquillità, ragione, pazzia. Forse appartengono al mondo del prog, se vogliamo usare questo termine come “tutto quello che non è
(autoproduzione) Strano progetto questo duo italiano. Autori di musica senza definizione, forse da ascoltare ed eventualmente definire, effettivamente riescono a spiazzare, ad incuriosire, attirare. Un chitarrista. Un tastierista. Una comune voglia di impattare, specialmente dal punto di vista visuale (i loro
(Revalve Records) Gli split sono un buon mezzo promozionale e quelli in cui le band si prendono anche lo spazio e il tempo per unirsi e produrre qualcosa in comune, a quattro mani, sono rari. Accade ciò in “Pizza Commando” che vede la partecipazione dei Southern Drinkstruction, band death and roll
(Indie Recordings) Un percorso inesplorato in mezzo alle foreste del nord, tra fiordi e natura selvaggia, umida, verde, intensa, incontaminata. Attraverso le tradizioni, la storia, le radici, la cultura. E’ questo quanto i Solefald hanno costruito con questo deliziosamente strano EP, questa strana release che di fatto è
(Solitude) Poesia pura “Раб”, cioè “schiavo”. Poesia si, ma triste, funerea. Sofferenza totale. Funeral Doom con elevate melodie, ritoccate da flussi psichedelici in cornici avantgarde. I russi Septic Mind in questo terzo album pizzicano le corde più angoscianti e creano contrasti di grande interesse. Il contrasto è la chiave di lettura
(Coroner Records) Sophia Aslanidou è nata a Caracass, ha vissuto in Grecia e si è poi spostata in Giappone per cantare nei Blood Stain Child (intervistata con altri della band
(Blastafuk Records) Ventitré brani per venticinque minuti di musica. Canzoni che durano tra i trenta secondi ed il minuto e mezzo. Tutto ciò è FANTASTICO! Il grind core proposto dagli Australiani Super Fun Happy Slide è quanto di meglio sia uscito in questo genere musicale. I pezzi sono schegge impazzite, dove regna la follia, la furia distruttiva
(Bagana Rec.) Gli SKW sono attivi da tempo e tra studio e palchi la band si è creata una solida reputazione. Autori di un groove metal con risvolti moderni
(Kaotoxin Records) Sublime brutalità, un assurdo amplesso, un’orgia tra black, black sinfonico e death metal poderoso e devastante. “Symphonic Blackened Death Metal”? Forse è proprio questa la definizione perfetta, in quanto i Sidious sembrano essere molto influenzati da bands quali i Dimmu Borgir ma con una marcata deviazione in territori death.
(Century Media) Brutalità concepita con una cinica e clinica precisione, con l’unico ed efferato scopo di demolire, massacrare, devastare. Un death metal, che divaga oltre confini con il black, capace di coinvolgere senza pietà, grazie a riff pronti ad afferrarti lo stomaco, strappartelo dalle viscere per poi catapultare il tuoi resti
(Napalm Records) Se negli ultimi anni poco è stato inventato nell’ambito del pagan metal, gli islandesi Skálmöld sono fra i pochissimi che hanno portato una ventata di freschezza fra vichinghi e valchirie di tutta Europa. Con un sound camaleontico e versatile, che miscela con sapienza almeno cinque generi, i nostri si sono guadagnati un ottimo status nella scena, e il terzo disco “Með Vaettum”
(Invictus Prod.) Suoni un po’ piatti, nonostante delle distorsioni che sanno di metallo. Batteria leggermente sotto ai livelli degli altri strumenti, mentre tutto il resto è un assalto portato avanti con le armi dei Venom, Morbid Angel, Slayer, Bathory, Sodom, Kreator e via dicendo, ma senza banalizzare o votarsi a copie infruttuose. Gli americani Slutvomit suonano con impeto un qualcosa che sembra al centro dell’area
(UDR) Negli ultimi due anni, i Saxon hanno letteralmente bombardato i propri fan di uscite: prima il mirabile disco dal vivo “Eagles over Wacken” (
(Spinefarm Records) A cosa vi fa pensare un rinoceronte con occhiali, corona e mani umane che, in un interno da quadro di inizio novecento, mangia spiedini e insalate di piccoli uomini? La follia è, con ogni evidenza, ciò che sta dietro al progetto Soen, sorto per iniziativa, come quasi tutti sanno, di Martin Lopez
(Dust On The Tracks) Era l’inizio di aprile quando gli svedesi Silent Call annunciarono la firma con la tedesca Dust On The Tracks per la realizzazione di due album. Il primo di questo accordo è uscito verso la metà di settembre. L’album “The Truth’s Redempion” il terzo lavoro in studio in sei anni per gli svedesi, armati di un prog-metal ricco e nutrito di qualità e con una buona dose di caratteristiche
(Logic(Il)logic) Debut album per i Modenesi The Sticky Fingers Ltd., band attiva dal 1996, inizialmente con il monicker Sticky Fingers. Dopo alcuni cambi di formazione ed aver suonato un po’ ovunque, il gruppo mette a frutto l’esperienza accumulata con questo lavoro, molto curato e maturo, ma che allo stesso tempo lascia
(Iron Bonehead) Raccolta sotto forma di doppio LP per Swarþ, band di cui sono ignote sia la provenienza che qualsiasi altra nota biografica, così come non esistono foto di questo misterioso gruppo. Questa compilation raccoglie i due demos “Swarþ” e “Þy Tayl is Deeþ Þurgh Þyn Envenymynge” oltre al l’EP “Mors Rex Salvator
(Code666 Records) A quasi due anni dalla release del grandioso “Ritu”, arriva il terzo lavoro dei belgi Saille. “Ritu” lo adorai: fantastica la copertina, grandioso il disco. Ricordo che lo definii la risposta ad un black metal sinfonico latitante, forse morente. Questo nuovo “Eldritch” rimane sinfonico con molte tastiere e -nuovamente- strumenti non convenzionali
(Alive Prod.) Nati nel 1998, i Sex’N’Violence (From The Darkness) e vanno avanti fino al 2007, quando la band finisce per sciogliersi. Nel 2011 l’entusiasmo e voglia si riaccendono e così sesso e violenza tornano a copulare di nuovo. “Angoscia” propone quattordici minuti di un grindcore oscuro, veloce e ovviamente violento. Pochi brani e alcuni preceduti dalle riflessioni di una voce arrabbiata e nevrotica. I suoni sono pieni, potenti, ma
(Nuclear Blast) No, onestamente non approvo questa operazione. I Sonata Arctica sono stati per lunghissimo tempo uno dei miei gruppi preferiti, sono rimasto un po’ deluso da “Stones grow her Name” ma “Pariah’s Child” mi ha certamente riconciliato con loro. Però “Ecliptica” non me lo devono andare a toccare.
(ViciSolum Productions) Quarto album per gli Statunitensi Solace Of Requiem, band che propone un death/black metal che, nonostante le ritmiche efferate, trovano spazio soluzioni estremamente tecniche al limite del prog. Parti brutali lanciate a folli velocità si alternano a poderosi stacchi dalle ritmiche stoppate, sweeps e assoli contorti, il tutto
(Pesanta Urfolk) Registrato dal vivo nel 2013, questo “One Hundred Year Storm” documenta la collaborazione artistica tra il compositore Svedese Trepaneringsritualen (autore di musica elettronica dal feeling molto oscuro), con la black/noise metal band Statunitense Sutekh Hexen. Devo dire che questo lavoro
(Pure Legends) Avevo già parlato bene in passato dei finlandesi Soulhealer (
(Red Cat Records) La centralità di “The Row” è la canzone. Questa entità che ormai ristagna, si estingue, sparisce dal corredo musicale delle band. Un gruppo rock (e non solo quello) dovrebbe avere due obiettivi: suonare rock e scrivere canzoni. La prima cosa riescono a farla un po’ tutti coloro che si accingono al genere, la seconda cosa invece è merce rara. Non tutti hanno l’abilità di costruire temi musicali che abbiano un inizio, un centro
(Sun & Moon Records) Oscenamente! Il black metal lo-fi ha un fascino unico, speciale, criptico… e se questo viene abbinato a paura, inquietudine, droga, visioni che danno origine all’avantgarde, ad un ambient, ad musica con mixing assurdo, dove domina un piatto di batteria mentre le pelli finiscono dietro una psicotica dolce melodia di chitarra,
(Autoproduzione) Nella metallicamente remota Cipro c’è una scena power/epic piccola, ma assai combattiva e prolifica: accanto ad Armageddon 16:16, Arrayan Path, R.U.S.T. e Winter’s Verge, da oggi i defenders dovrebbero imparare a conoscere anche i Solitary Sabred. La band, qui al secondo disco,
(PRC Music) Riedizione in CD dell’ultimo album degli Striver, band canadese hardcore/crossover. “Apocalypse Nightmare” è uscito nel 2011 ed è il secondo full length, uscito due anni dopo il primo, “As Dirty as It Seems”, e nella sola versione vinile. Gli Striver coniugano un forte atteggiamento
(Red Cat) Stage of Reality è un progetto molto ambizioso, che nasce per iniziativa dell’ex chitarrista degli Astarte Syriaca, Andrea Neri: partendo da Pasolini e Orwell, il nostro elabora un concept futuristico su una umanità che ha perso, con la capacità di conoscere, anche quella di decidere, riducendosi, appunto,
(The Earsplit Compound / Battleground Records) Sono due band recenti. Circa cinque anni di attività ciascuna. Un full length, alcuni demo o splits. La prima si dedica ad uno sludge pesante, anticristiano. La seconda si orienta verso un doom brutale, con massicce influenze black. Sono
(MIG Music) Klaus Schulze è una leggenda, i suoi albori da musicista si perdono in un’epoca in cui la musica era spinta verso un’espansione che l’avrebbe poi trasformata. Lui è stato una di quelle forze propulsive che contribuito a renderla una vera forma d’arte, un mezzo di comunicazione. Un qualcosa di bello. Terza data di un tour del 2009, dopo Berlino e Varsavia, il secondo è il “Big In Europe Vol.2”, questo concerto olandese
(Wunderwurld Music) E’ più facile dire cosa non ha fatto Snowy Shaw, che elencare cosa ha fatto. E’ più veloce citare le band con le quali non ha lavorato, o i generi musicali che non l’hanno visto protagonista. C’è chi lo ricorda come uno dei (migliori) vocalist dei Therion. Chi ricorda che per poco è stato membro dei Dimmu Borgir. Live drummer dei
(Iron Shield) La storia dei Sorrows Path è decisamente drammatica: a causa di un incidente, il co-fondatore e chitarrista Kostas Salomidis ha rischiato di restare paralizzato, e la band ha avuto un break di oltre cinque anni. Questo spiega perché, a venti anni dalla fondazione, la formazione ellenica abbia pubblicato