SEPTICFLESH – “Codex Omega”
(Season of Mist) Visti di spalla a Kataklysm e preceduti dagli Aborted nel febbraio del 2016, i Septicflesh in quel contesto musicale totalmente differente dal loro genere, hanno saputo svelare un savoir faire (altro…)
(Season of Mist) Visti di spalla a Kataklysm e preceduti dagli Aborted nel febbraio del 2016, i Septicflesh in quel contesto musicale totalmente differente dal loro genere, hanno saputo svelare un savoir faire (altro…)
(Scarlet Records) In redazione c’è un feeling particolare con gli Ulvedharr, per il semplice fatto che a partire da “Swords of Midgard”, primo full length della band bergamasca, abbiamo assistito a diversi concerti della band, oltre a seguirne le pubblicazioni. “Total (altro…)
(Autoproduzione) EP di debutto per i capitolini Underball, band formata nel 2015 da musicisti provenienti da diversi gruppi dell’underground romano. In un certo senso potrei definire gli Underball come una sorta di Steel Panther in versione thrash metal per via dell’ironia, con (altro…)
(Season of Mist) C’è un tizio a Bergen che vive fuori dal tempo. Veste come un contadino condannato alla città, un crossover tra un prototipo dell’emigrazione verso nuovi lidi del secolo scorso ed un pazzoide disadattato con una psiche (altro…)
(Century Media) Da qualche anno la band francese sembra segnare il passo. Nessuna involuzione, piuttosto un ripetere se stessa. Il ripetersi è un qualcosa di fisiologico e arriva in tutte le band di questo mondo. “Black Nova” in un certo senso (altro…)
(Ghostlabel Rec.) Debutto discografico che presenta strade certe e al contempo qualcosa sul quale riflettere. I piemontesi Niamh pestano e questo è sicuro. Lo fanno attraverso un groove imponente, breakdown ben schematizzati, un ritmo teso a dominare nelle canzoni (altro…)
(Fono Records) Difficile inquadrare gli Endname, al primo ascolto non mi sono venuti alla mente dei nomi già conosciuti e neanche poco conosciuti per la verità. La lunga intro che fa apertura all’album si è dimostrata fin da (altro…)
(Underground Symphony) Da Milano ci arriva il debut dei Choirs of Veritas, band christian power metal scopertissima, come è tradizione del genere, nel dedicare i propri sforzi a una esaltazione della figura di Cristo. (altro…)
(autoproduzione) Un lavoro decisamente ispirato questo terzo album di Pulvis Et Umbra, one man band lombarda dietro la quale si nasconde Damy Mojitodka, il quale ha avviato questo progetto nel 2002 dopo lo scioglimento dei deathsters Phoneutria. Rispetto (altro…)
(Autoprodotto) Band emergente che ebbi il piacere di apprezzare dal vivo (ve ne parlai qui). Sono giovanissimi, in un certo senso ancora acerbi… non hanno una label… la formazione è recentissima… eppure il (altro…)
(Blood Harvest Records) Debut album per tomb Mold, duo canadese che fino a un paio di anni fa era totalmente sconosciuto, fino alla stampa del demo “The Bottomless Perdition”, un lavoro acclamato (altro…)
(Scarlet Records) Abituato come sono ad ascoltare il thrash degli anni ’80, a volte ho quasi l’impressione che le bands formatisi all’inizio del nuovo millennio siano giovanissime e di recente formazione. Poi mi accorgo che, ridendo e scherzando, una (altro…)
(Nuclear Blast) Sembra essere inesauribile lo stato di grazia degli Epica, autori lo scorso anno del monumentale “The Holographic Principle”, un album magniloquente, sinfonico, potente e catchy allo stesso tempo, in grado di spazzare via la concorrenza e di cementare la supremazia della band nel metal sinfonico. “The Solace System” (altro…)
(Selfmadegod) Con il terzo album Psudoku estremizza il proprio discorso musicale, alimentandolo con ulteriori generi e (altro…)
(InsideOut Music) Interessante il secondo album di Nad Sylvan. Il primo lavoro uscì due anni fa e parlava di vampiri. Ora, ripescando una bozza di canzone del 1989, ecco un titolo originale che torna poi a (altro…)
(Selfmadegod) Secondo lavoro per il progetto norvegese che presenta qualcosa di altamente d’avanguardia, ma al contempo (altro…)
(A Sad Sadness Song/ATMF) Sempre più post depressive l’arte materializzata dagli italiani Falaise che giungono al secondo lavoro, confermando la collaborazione con la label. Se con il debutto “As Time Goes By” (recensione qui) si ergevano con (altro…)
(Hellion Records) Il nuovo disco dei Soulspell, il quarto di questa band brasiliana sorta attorno al batterista Heleno Vale, mi sembra si presti bene a un discorso relativo alle metal opera nel 2017. Già, perché “The second Big Bang” è una metal opera, (altro…)
(I, Voidhanger Records) Sono rimasto un po’ spiazzato da questo “Arrayed Claws”, terza prova discografica degli altoatesini Lorn, duo dedito ad un black metal pesantemente contaminato da soluzioni psichedeliche, alternando furia (altro…)
(Nordvis Produktion/Bindrune Recordings) Rob Allen deve essere un personaggione pieno di idee, almeno a giudicare dalla quantità di gruppi con cui collabora e di quelli di cui è fondatore. I Vaiya sono un suo (altro…)
(code666 / Caverna Abismal Records) Black metal furioso e rituale dal Belgio, il terzo full length di questo progetto oscuro in circolazione dal 2009. Come gli altri due dischi, anche “Tiberivs” è un concept, questa volta ispirato (altro…)
(Trascending Obscurity) Lavoro solista di Jonny Pettersson, svedese e voce per Gods Forsaken, Wombbath, ma anche polistrumentista e all’occorrenza tecnico di studio per registrazioni e missaggio. A quanto pare gli strumenti di “Den Förstörda Människans Rike” (altro…)
(Nordvis Produktion) A due anni da “Syner” torna Grift, il progetto svedese di Erik Gärdefors. Torna il black pregno di folklore. Torna la sua Svezia, la Svezia che vede attraverso i suoi occhi ispirati da un tradizionalismo, da un’adorazione per (altro…)
(FOAD Rec.) Quattro album e tanti split, rendono Looking For An Answer una band ormai solida. Stile proprio, un death (altro…)
(Underground Symphony) I simpatici polacchi Lux Perpetua guardano in tutto e per tutto al passato: il loro debut sembra concepito alla fine degli anni ’90, e la sua natura ‘vintage’ costituisce indubbiamente la sua forza. (altro…)
(Debemur Morti Prod.) Kark è un polistrumentista, inoltre è un tecnico di studio che si occupa soprattutto di masterizzazione. Lui crea (altro…)
(Satanath Records/Cimmerian Shade Recordings) I russi che stiamo per recensire sono al terzo lavoro in dieci anni, un lavoro in cui in sole sei tracce i nostri tentano di dimostrare quello che valgono in un genere, il funeral doom, che non lascia (altro…)
(AFM) Tre album in tre anni: dopo l’ottimo “As Daylight breaks” e il meno esaltante “Mirrorworld”, i Serious Black tornano sul mercato con un concept dai toni fantastici, che narra la storia di un tale mago Mr. Nightmist (altro…)
(Autoproduzione) Gli spagnoli Bostok sono al loro secondo lavoro, ma dopo attento ascolto posso solo dire che… le idee sono tante ma confuse. Ma veniamo con ordine. L’intro della prima traccia apre ad un pezzo piuttosto aggressivo, una (altro…)
(Jolly Roger Records) All’epoca di “Litanies From The Woods” (2015, recensione qui) i Witchwood rappresentarono una specie di rivoluzione pur rimanendo estremamente e liturgicamente tradizionali. Scrissero quasi due (altro…)
(autoproduzione) Brent Lynch e Jeremy Brenton, rispettivamente voce, tastiere e batteria, dei doomster del Nevada Demon Lung, in compagnia del chitarrista Jarrod (altro…)