ANFAUGLIR – “Akallabêth”

(Debemur Morti Productions) Duo americano poco noto anche perché molto poco prolifico; i due si unirono nel 2004, pubblicando un solo album (il cult “Hymns over Anfauglith”) nel 2008, prima di mettere in pausa il progetto. Sia arriva poi all’anno scorso 2024, si rimettono al lavoro arrivando alla composizione e pubblicazione di questo secondo lavoro “Akallabêth”, sempre orientato ad un black metal epico e sinfonico musicalmente molto ricco, sempre con tematiche riguardanti rigorosamente il mondo di J.R.R. Tolkien, cercando di dare delle interpretazioni cinematografiche grandiose capaci di trasportare gli ascoltatori direttamente nella Terra di Mezzo. Ci riescono? (altro…)





(The House Of What You See) Difficile inquadrare il terzo lavoro di questo Gruppo, che viene direttamente dal cuore dell’Europa per mostrarci cosa sia l’aggressività messa in musica. 
(Sneakout Records & Burning Minds Music Group) Sono in giro da un paio d’anni, hanno iniziato auto-producendosi ed ora sono approdati in casa della Burning Minds Music, la quale ripropone (con un nuovo e bellissimo artwork) il loro debutto farcito da tre quarti d’ora di hard rock melodico, ricco di hook, di ottimi ritornelli, basso energetico e chitarre taglienti.
(Napalm Records) Ho sempre pensato, con non poca ipocrisia, che su certe cose non si scherza. La guerra, tutte le guerre, sono per me un tabù abbastanza grande, lo ammetto. Ecco quindi che gruppi come i Sabaton sono visti dal sottoscritto con molta diffidenza, perché il modo in cui trattano certi temi per me è inconcepibile. 
(My Kingdom Music) Come il sole tocca la superficie del mare e crea giochi di luce, colori e forme, così la creatività dei 3 dreAms neVer Dreamt colpisce la materia sonora sprigionando melodie, sequenze, emozioni, suoni. Malinconici quanto prog per certi versi, a sprazzi 
(Pride & Joy Music) In redazione non arriva spesso un disco metal dal Paraguay! Ce lo invia il tastierista Adrian Benegas, che per il suo debut solista ha chiamato a supportarlo diversi artisti noti della scena europea, e si lancia in un concept dalle valenze quasi filosofiche, narrando la storia di un’anima in pena che si redime e raggiunge il Paradiso.
(Nuclear War Now! Productions) Se partendo da moniker, titolo e grazie al suggerimento che colloca la dalla provenienza della band in Norvegia, vi state immaginando lo stereotipo di blackettoni borchiati e ricoperti di demoniaco 

(Season of Mist) La tradizionale ferocia dei 1349 non viene meno, non si attenua, non si placa; ma in questo nuovo lavoro è più controllata, più gestita, tanto che il loro selvaggio black metal suona spesso più thrashy che mai! Non ci sono le incessanti sfuriate deliziosamente spietate di album
(Nuclear Blast Records) Se leggiamo la storia di questa band praticamente immortale, troviamo che gli albori erano scanditi da musica glam, sulla scia dei connazionali Hanoi Rocks o del sound della strip di Los Angeles. Dopotutto era la fine degli anni ’80…tTuttavia
(Time To Kill Records) Passano alla Time To Kill i 5Rand, dopo che il debut album “Sacred/Scared” è stato pubblicato attraverso My Kingdom Music due anni fa. La
(Heavy Psych Sounds) Sulla copertina il moniker 1782 è chiaramente affiancato da un termine che non lascia dubbi: doom. Puro doom, aggiungerei. E quel 1782? È stato scelto in quanto fu l’anno dell’ultima esecuzione di una condanna per stregoneria in Europa, la quale
(Ritual Productions) Una realtà britannica che maneggia materiale pericoloso. Destabilizzano la mente i 11Paranoias con sludge, noise, doom e psichedelia. Lo fanno da almeno sei anni e con “Asterismal” è la quarta volta. Un nuovo album fitto di suoni mastodontici e divagazioni
(Season of Mist) Nonostante l’attività live non si sia mai interrotta, i norvegesi 1349 sono in silenzio dal 2014, anno di pubblicazione dell’ultimo full length, “Massive Cauldron of Chaos” (
(Sliptrick Records) La firma con la Sliptrick Records è un premio per la band milanese che qualche anno fa, era il 2013, ha spiazzato molti con l’omonimo debut album. Estroso thrash metal serrato con impeti death metal, coronato
(Archaic Sound/Redefining Darkness Records) Un gruppo nato nel centesimo anniversario dell’inizio della Grande Guerra non poteva che usare il primo conflitto nucleare per dare contenuto alla propria discografia. D’altronde, basta guardare come si fanno chiamare i singoli
(Goodfellas) Dando un’occhiata alla line up di questa band ci si rende conto di essere davanti ad artisti di prim’ordine con una carriera intensa e mitica. Emiliano Bandini alle chitarre (si, è Emil Bandera!). Poi Scarlet_Spider, vocalist dei Scarlet
(Sliptrick Records) Orridi e melodici, punk a tratti e sempre rock and roll gettato in pasto all’heavy metal. I 5 Star Grave sono il proseguimento di tutto ciò, l’andare oltre questi schemi. Un nuovo
(Dark Essence Records) Il secondo album del terzo tentativo è una mazzata furiosa, spietata, brutale. E maledettamente oscura! Se il precedente “Born in Thorns” (
(Indie Recordings) Una copertina che è un quiz, un ologramma di punti da unire… compito affidato interamente all’ascoltatore. Questa è la prima release di una non specificata serie di release, nelle quali la
(autoproduzione) Tra le migliori realtà del sottobosco musicale degli ultimi anni. Certo, è un opinione personale, ma lo si scrive con la consapevolezza del fatto che alcuni addetti ai lavori a
(autoproduzione) Nei quarantacinque minuti totali di “A Vanishing Day” si sente un cospicuo gruppo di melodie e per ogni canzone ognuna segue uno sviluppo proprio.
(Bad Wolf / CPA e altri) Dodici pezzi d’assalto, spontaneamente rock and roll e incrostati di energia, di un qualcosa di ruvido che non dissimula una leggera varietà di stile. Selvaggi, scatenati, rockettari: riassumendo è questo che sono gli 11 Louder. In
(Archaic Sound) “Ich hatt’ einen Kameraden”, ovvero “Avevo un camerata”, è una lamentazione delle Forze Armate Tedesche, il cui testo risale al 1809 e fu redatto da un poeta e solo dopo quasi due decadi venne musicato da un compositore. 