GORGON – “For Those Who Stay”
(Osmose Productions) Dagli anni ’90 a oggi Christophe Chatelet promulga il verbo del black metal senza stravolgerlo nei suoi significati e tenendosi fedele ai suoi principi. Pur tuttavia con “For Those Who Stay” i Gorgon vedono un suonare più pulito, meno raw ma sempre con quell’impronta di classicità, con una produzione attenta, distorsioni ben (altro…)
(Antiq Label) Se il black metal fosse stato creato nel Medioevo, quale forma avrebbe mai potuto avere? Chissà, forse qualcosa di simile a quella proposta dai Grylle. Progetto francese nato nel 2013 che all’inizio con il demo “Monstres et Merveilles”, hanno proposto l’esempio di un black metal con cantato canonico ma costruito con soli flauti, liuto e
(Doc Gator Records) Quartetto dalle tonalità moderne i Ghosther che vedono al microfono la cantante Jenny, autori di un EP quasi omonimo e con quattro pezzi. “Ghosther” è lo spazio nel quale i tedeschi si destreggiano attraverso un metal contemporaneo e dunque nel loro modern metal nel quale infondono anche brevi ed essenziali cliché 


(Napalm Records) Tra i grandi a tracciare il solco del post rock da poco oltre vent’anni però con un suonare spesso algido. Grandi melodie, architetture scorrevoli con fasi che si tuffano in successive con delicatezza ma attraverso dinamismo. Sempre con una sistematicità levigata, curata ma straniante, un po’ fredda insomma. Non banali, rigorosamente
(Reigning Phoenix Music) Henri Sattler porta ancora avanti con orgoglio il vessillo God Dethroned, riuscendo a trasporre in questa anima contemporanea della band un po’ di tracce del tipico stile sonoro di questa formazione nata in Olanda diversi anni orsono. Alfieri del death metal negli anni ’90, il loro stile ha tracciato sonorità nere e
(autoproduzione) 


(Osmose Productions) I Gjendød di Trondheim pubblicano il quinto album in studio, nel quale confermano la loro appartenenza al verbo del black metal. L’atteggiamento del trio norvegese è quello di un suonare dinamico che sposta 

(Purity Through Fire / Amor Fati productions) Sensibile comunanza di intenti, di stile e approssimativamente dei suoni tra Häxanu e Greve, band che se pur appartenenti alla religione del black metal provengono da latitudini diverse. Häxanu sono Lex Poole (Chaos Moon, Krieg, Skáphe, Ringarė e altri progetti
(autoproduzione) Jakob e Gavin hanno iniziato a collaborare dal 2022 e il prodotto finale di questa interazione tra i due è “Ironsight”, un EP con cinque canzoni sospese tra rap, trap, groove metal e deathcore/metalcore. Abbastanza abili a fondere il tutto avvolgendo questi stili di un’atmosfera post moderna, quasi cinematica
(AFM Records) I Gothminister hanno brillato nell’avere trovato un buon equilibrio nel loro industrial tra il metal e l’ambientazione elettronica, con quest’ultima che è stata abilmente e all’occorrenza anche un pochino sbarazzina, cioà in una maniera pop. “Pandemonium”, il predecessore di questo nuovo album, ne è la prova. Con 

(autoproduzione / #14 Records) Alla voce Hélène Braeuner e poi il resto dei Grand March, cioè chitarra, tastiera, basso e batteria. I cinque musicisti francesi, ora al quinto album in studio, offrono pezzi digeribili, piacevoli che vanno dal semplice pop vagamente in stile Niagara, il pop rock e fino al neo-folk e rock-soul con qualcosa che a volte 


(Eclipse Records) Il precedente album dei lombardi Genus Ordinis Dei intitolato “Glare Of Deliverance” è un concept sull’Inquisizione in Spagna, “The Beginning” invece sposta il nucleo testuale dell’album e dunque il suo filo narrativo verso un mondo esotico ma
(Koolarrow / SubOst) Billy Gould è il bassista dei Faith No More e Jared Blum un multistrumentista, entrambi di estrazioni musicali differenti ma insieme già nei The Talking Book tempo fa. Ora partecipano a questo progetto che è una colonna sonora. Lei si chiama Nataša Urban, è serba e 


(Consouling Sounds) Maurice de Jong di progetti ne ha creati tanti, a volte troppi, però Gnaw Their Tongues è forse la sua personificazione più nota. La più riuscita? Perché no, per qualcuno, mentre per altri potrebbe non essere così. La sua sperimentazione e il suo andare fuori di testa tra suoni, attrezzature e l’uso della consolle 

(Underground Symphony) La power metal band del Veneto dopo anni raggiunge una forma musicale evoluta. Nei cinque album precedenti nonostante un sound agile, i Great Master sono passati da una spontaneità a una ricerca continua e oggi la loro architettura sonora raggiunge una forma importante. “Montecristo” è un
(Scarlet Records) In quindici anni di carriera i Game Over hanno espresso un solo verbo, quello del thrash metal. Un logo che ricorda vagamente quello dei Death Angel, è una traccia indelebile per i ferraresi, alfieri di un genere che non conosce flessioni nel passare del tempo. “Hellframes” 