HÄMÄRÄ – “Ivory Tower”
(Wormholedeath Records) Tornano sulle scene gli statunitensi Hämärä, dopo ben sette anni dal’ esordio discografico, lEP “Broken”. (altro…)
(Wormholedeath Records) Tornano sulle scene gli statunitensi Hämärä, dopo ben sette anni dal’ esordio discografico, lEP “Broken”. (altro…)
(Listenable Records) “Prey” è il primo album della band olandese che vede al suo interno diversi elementi di spicco. Alla voce c’è Marloes Voskuil, voce ed ex bassista degli Izegrim, i chitarristi sono Ramon Ploeg, di Bleeding Gods ed ex Debauchery, e Jeroen Wechgelaer, anche lui in passato negli Izegrim, mentre (altro…)
(Fireflash Records) Canto del cigno per i thrashers tedeschi Holy Moses, i quali dopo più di quarant’anni di carriera hanno deciso di calare il sipario sulla storica band, non prima però di celebrare l’addio alle scene con questo dodicesimo album. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Dopo tre album ed alcuni split, i provenzali Hyrgal arrivano con il primo ed originale EP. La band di Clément Flandrois, ex Svart Crown, dopo l’ultimo album omonimo (recensione qui) uscito l’anno scorso, aggiunge al curriculum questo EP il quale, nonostante la qualità del suono e del digipak, sembra quasi voler esser materiale amatoriale… partendo dalla copertina la quale riassume tutto, quasi volendo essere un flyer concepito per il tape trading. (altro…)
(Scarlet Records) La Scarlet Records mette le mani sul nuovo album degli HateSphere, proprio come fece con il precedente “Reduced to Flesh” nel 2018. Cinque anni e la band danese sigla l’undicesimo lavoro in studio di una carriera inaugurata nel 2000. In realtà iniziò negli anni ’90 come Necrosis. Da allora ad oggi (altro…)
(Peaceville Records) James McBain è un maledetto ruffiano perché riversa ogni possibile idea di grido che possa attirare l’attenzione del metalhead medio e uscirne con un applauso. Un ruffianata questo album, però gli riesce bene allo scozzese. James McBain ha fatto bene le cose, mischiando heavy e speed metal, black (altro…)
(CrazySane Record) I berlinesi sono autori di uno shoegaze sbarazzino, con punte di etereo smarrimento e spunti briosi che mettono ritmo e virano verso un indie a tratti adagiato sul pop. Forti ascendenze Interpool, qualche schitarrata energica che ricalca i Sonic Youth, tinteggiando situazioni in maniera post rock come (altro…)
(Inside Out Music) È maestoso il nuovo album degli inglesi Haken! Una band che ormai non ha più limiti di alcun tipo, in grado di vagare attraverso qualsiasi genere musicale con totale disinvoltura e penetrante genialità. Ma anche a livello di testi, le cose sono ormai monumentali: (altro…)
(Nuclear Blast Records) Finalmente! Ricorderete che i Paradise Lost iniziarono a cambiare direzione con il favoloso “One Second” del 1997, un disco che iniettava una certa quantità di elettronica, di beat computerizzati… rompendo con il precedente “Draconian Times” (il quale, se si osserva bene, era semplicemente un altro passo avanti lungo percorso che non si è ancora concluso). (altro…)
(Napalm Records) Hanno impiegato cinque anni gli Heidevolk per pubblicare un album e dunque il titolo scelto è giustamente “Wederkeer”, ovvero ‘ritorno’ o anche ‘ravvivare’. I vichinghi dei Paesi Bassi mettono in bella mostra un metal intriso di toni folk, pagani, storici e culturali. Il verbo degli Heidevolk è musica che presenta (altro…)
(Amor Fati Productions) Prosegue questa avventura di Alex Poole, una delle tante scaturite dalla sua inarrestabile vena artistica (lui è, o è stato, unico membro oppure componente di una infinità di bands). (altro…)
(Autoproduzione) Terzo full length per Hollentor, progetto che ruota intorno al chitarrista Glen Poland, il quale anche stavolta si è attorniato di una discreta pletora di collaboratori eccellenti come: Tim ‘Ripper’ Owens, i fratelli Glen e Shawn Drower, James LoMenzo, Rudy Sarzo, Eric Peterson e George Lynch. (altro…)
(Club Inferno Entertainment) Un quartetto romano costituito da voce, chitarra, basso e batteria, e si presenta, dopo un precedente EP, con un album di otto canzoni a metà tra l’hevy metal e l’hard rock, la cui estrazione è di matrice (altro…)
(Avantgarde Music) Ci sono due cose che strane in questa release: la prima, a dire il vero, si sintetizza nel dover fare i complimenti a questa etichetta italiana, spesso capace di mettere sotto contratto la crème de la crème del black nordico, alla faccia di molte altre etichette europee o nord europee. (altro…)
(Osmose Productions) È da considerare un evento la pubblicazione di un nuovo album da parte di Hate Forest, tra le migliori realtà della scena black metal e di fatto proveniente dall’Ucraina. Roman Saenko pilota le sorti del monicker, oltre ad essere stato coinvolto in passato anche in altri progetti non da poco, come (altro…)
(Godz Ov War Productions) La Godz Ov War Productions in questo split dal titolo “Profane Coronation”, accomuna i peruviani Putrid e gli statunitensi Hexorcist. I primi sono già autori di due album e hanno foraggiato la propria discografia con altre pubblicazioni e (altro…)
(7 Degrees Records) Sono polacchi i Herida Profunda e hanno suonato in giro per l’Europa il loro incrocio tra grindcore, crust e brutal. “Power to the People” è il secondo album, il quale è stato preceduto anche da alcuni split tra i quali ne figura uno con gli Hellbastard. “Power to the People” somma quindici (altro…)
(Rock City Music Label) Questi francesi devoti all’hard rock hanno già ben quattro album nel loro curriculum, l’ultimo dei quali (recensione qui) uscito ormai ben cinque anni or sono. Ma il tempo trascorso lo stanno recuperando velocemente, pianificando ben due pubblicazioni: (altro…)
(WormHoleDeath) Il duo di Losanna, Noémie Allet alla voce e il multi-strumentista Adrien Djouadou, esiste da pochissimi anni e questo EP è la prima vera pubblicazione di una certa portata. Hartlight si (altro…)
(Godz Ov War Productions) Nella sfornata di pubblicazioni dell’etichetta polacca Godz Ov War Prod. ne hanno fatto parte anche i Harvest Gulgaltha, esponenti di un tenebroso blackened death metal. Un sound oscuro con distorsioni fosche, sezione ritmica solenne e annerita. Harvest Gulgaltha sono (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Sangue fresco dalla scena black francese! Gli Houle si sono formati appena l’anno scorso, sono in cinque e sono capitanati dalla superlativa Adsagsona, una ragazza che in termini di grow, clean ed interpretazione, riesce ad imporsi a moltissimi colleghi maschi di altrettante bands di metal estremo ben più note. (altro…)
(RMB Records) Mi piace pensare che con i Jaded Hard, Michael voglia rendere suoi i Jaded Heart, la band che ha fondato e nella quale ha militato per quasi quindici anni (act tutt’ora attiva con un altro vocalist, qui la recensione della loro ultima fatica, uscita recentemente)… giocando proprio sull’esile quanto provocatoria differenza nel moniker. (altro…)
(Season of Mist) Gli Heilung, attraverso la loro arte, mettono in connessione le origini storiche ed ancestrali dell’uomo umana con la vita moderna. Se i primi due album erano orientati alla preistoria del nord Europa, con il terzo album emigrano, escono dai confini del nostro continente, viaggiando lontano. (altro…)
(Southern Lord Recordings) Greg Anderson dei Sunn O))) – già autore di “Forest Nocturne” come The Lord – e Petra Haden, violinista e cantante, sono la strana coppia di “Devotional”, album che avvicina magnificamente i due artisti a cooperare in maniera accattivante. La Haden e Anderson in realtà hanno già lavorato insieme, nei Goatsnake e proprio (altro…)
(Listenable Records) Undici anni vissuti tra pubblicazioni e qualche frenata nell’attività, ma Hetroertzen resta una creatura votata al black metal. Nuovo album dopo cinque anni registrato in maniera chiara per via anche di una lucidatura dei (altro…)
(ViciSolum Productions) Secondo album per la band capitanata dalla potente voce di Tina Gunnarsson! Lo stile è quel dark modern symphonic metal, sulla scia di Lacuna Coil, Within Temptation ed Epica, senza particolari novità, ma non c’è dubbio che la musica da questi svedesi è energetica, coinvolgente, teatrale, e non solo per le orchestrazioni o i duetti tra la front woman e la voce maschile in growl, ma anche per un alto livello qualitativo degli assoli, molto ben arrangianti e incastrati nei brani. (altro…)
(Inside Out Music) “Lunar Mist” è il risultato di un momento tragico nella vita del glorioso chitarrista degli Yes Steve Howe. Virgil è uno dei tre figli del suo secondo matrimonio. Batterista, 42 anni, sposato e padre, membro dei Little Barry (altro…)
(Sonic11/ Pride & Joy Music) Oliver Hartmann sembra tenere un profilo basso ma, diavolo, è un artista che tutti noi abbiamo ascoltato o ammirato molteplici volte. Non solo è stato il vocalist degli italiani Empty Tremor, degli Iron Mask e pure degli At Vance… ma è anche nell’immensa live line up degli Avantasia come chitarrista e voce… oltre ad essere stato vocalist anche in studio per quasi tutti i dischi, fin dal primo “The Metal Opera” del 2001. Ma non finisce qui! Molte volte backing vocals o cori per Edguy, Freedom Call, Helloween, Hammerfall, Kamelot, Magic Kingdom, Rhapsody of Fire… e pure voce di un brano nell’ultimo disco dei Serenity. (altro…)
(Tourbo Music) Folk, blues, malinconia, il mare, la vita, storie, narrazioni. È il quinto album di questo autore irlandese, il quale evolve prezzi acustici iniettandoci un drumming intenso, una chitarra elettrica sensuale, più molti altri strumenti suonati dagli svariati ospiti coinvolti, il batterista e produttore Christian Best compreso. (altro…)
(Debemur Morti Productions) L’album “Aeternum” è il terzo in dodici anni per i danesi Hexis che approdano in Debemur Morti, etichetta con un certo riguardo verso il metal dalle fattezze oscure. Hexis miscelano elementi post black e groove metal con l’hardcore. Il loro (altro…)
(Godz Ov War Productions) Il thrash degli HellFuck è ruvido, d’assalto, con influenze di Slayer e Kreator degli inizi. I musicisti polacchi non inseguono abbellimenti o arrangiamenti (altro…)
(Svart Records) Dalla cartella stampa emerge a caratteri cubitali un ‘NON è rock, NON è metal, è solo alternativo’. Ma anche questa è una descrizione forviante, una descrizione che non riesce minimamente a concepire un’idea di cosa si siano inventati questi due finlandesi, ovvero l’eclettico leggendario vocalist dei Reverend Bizarre, Sami “Albert Witchfinder” Hynninen, in compagnia di un certo Olli Hänninen, un rapper totalmente anticonformista che ovviamente rappa in lingua madre (cercatevi video di bands quali Hammaspeikko o Ronskibiitti –un esempio QUI– … con quest’ultimi che sembrano essere un incrocio tra una immagine death-thrash e rap allo stato puro). (altro…)
(Cherry Red Records) Voi stolti che inseguite il completamento della discografia degli Hawkwind, nel vostro scaffale che guardate con tanto amore, avrete – avremo! – un altro pezzo da aggiungere ai tanti che mancano. “We Are Looking In On You” è un live album che racchiude alcune registrazioni del (altro…)
(Season of Mist Underground Activists) Per una volta non è il terzo disco, bensì il quarto a decretare la maturità artistica di un gruppo. Gli Hierophant proseguono imperterriti a cambiare pelle, trovando poco poco alla volta una loro personale interpretazione della musica estrema. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Cosa succede se durante la noia mortale della farsa pandemica qualche amico alza il telefono e chiama qualche altro amico? O per meglio dire, cosa succede se cinque maghi svedesi di Göteborg, gente da sempre devota al melodic death, tra l’altro tutti passati -in una epoca o l’altra- per gli schieramenti degli In Flames, si incontrano? (altro…)