HELRUNAR – “Vanitas Vanitatvm”
(Prophecy prod.) Quinto album in diciotto anni di attività per la band tedesca di Münster. Autori di un black metal dai tratti pagani, viking e occasionalmente epici, gli Helrunar hanno probabilmente (altro…)
(Prophecy prod.) Quinto album in diciotto anni di attività per la band tedesca di Münster. Autori di un black metal dai tratti pagani, viking e occasionalmente epici, gli Helrunar hanno probabilmente (altro…)
(Century Media) L’ex singer dei Turbonegro, Hans Erik Dyvik Husby, noto anche come Hank von Hell o Hank von Helvete, dopo la fuoriuscita dalla band, la sobrietà e una vita più rilassata si ritrova nuovamente irrequieto, scatenato e sfacciato -come dimostra la copertina- e pubblica questo album (altro…)
(autoproduzione) Diciassette anni di attività nei dintorni di Milano, un album e un EP, cioè “Playng Hard” del 2012 e “Unbearable” del 2016. Sono gli aspetti salienti nella biografia della band che realizza il secondo (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sono vent’anni di headbanging al ritmo dei brani di questo immenso album, per chi ama il metallo e per che chi ama questa favolosa band! In giro vengono criticati, svalorizzati… si dice siano finti, che di glorioso non abbiano (altro…)
(Wolfspell Rec) La Wolfspell raccoglie in un’unica pubblicazione i recenti EP di Hermóðr, cioè “Rovdjur” e “Northern Might” entrambi realizzati quest’anno dalla one man band svedese. Le due suite che occupano (altro…)
(Season Of Mist) Lo dico chiaro e tondo: Eric Rutan è un genio! Un musicista che non ha bisogno di presentazioni, che ha marchiato a fuoco pagine importanti del death metal floridiano, sia in seno ai (altro…)
(autoproduzione) Arriva alla terza uscita ufficiale Haiduk, frutto dalla mente del canadese Luka Milojica il quale, pur nascendo chitarrista, si occupa anche della programmazione di tutti gli altri strumenti. Questo (altro…)
(Wolfspell Records) Un album che non è né carne e né pesce, pur tuttavia è proprio questo aspetto la sua forza. Gli Höstblod si muovono tra neo-folk, black metal e depressive rock. Una sorta (altro…)
(InsideOut Music) L’insideOut è sinonimo di progressive, ma esistono certi gruppi che continuano a trascendere questo termine che ormai di innovativo non ha più nulla. Gli Haken sono sempre stati un (altro…)
(Shadow Kingdom) Da Fresno, California, gli Haunt ci propongono il loro debut: vintage heavy metal che ha il revival come obiettivo primario. Ormai sono così tante le formazioni retrò in pista che i dischi meno incisivi finiscono per assomigliarsi un po’ tutti… (altro…)
(Scarlet Records) Non è la band che ha creato degli inni, neppure quella che ha fondato album epocali, da sempre però è una seria combriccola di ‘picchia e vai’ che ha rielaborato il melodic death della vicina (altro…)
(Cruz del Sur) Ed ecco ritornare gli Hammmer King, dopo il pacchianissimo (ma riuscito) debut “Kingdom of the Hammer King” e il più arcigno secondo nato “King is rising”. L’impressione è ancora quella di trovarsi di fronte a dei Powerwolf (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Split violento, split estremo, split atmosferico. Tre bands, sei brani, sei brani oscuri, taglienti, malati, sei brani di black metal aspro ma anche molto atmosferico. Aprono i (altro…)
(Autoproduzione) I peruviani Hamadria esordiscono a ben dodici anni (!) dal primo demo: “Reina azul”, ovvero ‘Regina azzurra’, è una discreta prova di power/gothic metal che non segue sempre la via maestra. Si parte proprio dalla titletrack, (altro…)
(Gain Music/Sony) Intramontabili, indomabili, instancabili, gli svedesi Hardcore Superstar firmano l’undicesimo sigillo, l’undicesimo album dal titolo più che esplicito, un titolo che è una palese dichiarazione di intenti. Riff potenti, un hard rock con vene punk, un hard rock (altro…)
(Shove Records) Duo di Bologna, ma probabilmente proveniente da un altro pianeta. Secondo album, seconda parte: sludge, stoner estremo… potrebbe essere uno ‘sludge-core’. Esseri cosmici. Battaglie interplanetarie. Pianeti e civiltà. Stelle morenti, stelle che (altro…)
(Cherry Red) Nell’ambasciata londinese degli Stati Uniti s’incontrano Dave Brock e Mike Batt, fondatore degli Hawkwind l’uno e autore e direttore d’orchestra l’altro. Entrambi in loco a richiedere il visto per (altro…)
(Agonia Records) Quarto album per gli statunitensi Halcyon Way, band in grado di coniugare la classe dei Queensrÿche, la tecnica del prog metal e l’aggressività del thrash. Nei precedenti tre album, la formazione proveniente da Atlanta aveva trovato l’esatto (altro…)
(Punishment 18 Records) Giungono al secondo album i finlandesi Home Style Surgery. Sono passati cinque anni dal debutto “Painfilled Noise” ed in questo periodo la band ha avuto modo di crescere notevolmente a livello tecnico/compositivo. Lo stile rimane (altro…)
(Via Nocturna) Nascosto dietro una copertina da b-movie o da videogioco scadente arriva in redazione il primo full-length (comunque brevissimo: cinque brani e un intermezzo per 32’ di musica) degli US metallers del New Jersey High Council, finora autori di quattro EP. (altro…)
(Indie Recordings) Rabbia. Tanta rabbia e tanta grinta per questa band di hardcore melodico che tuona, anzi urla, da Oslo, in Norvegia. Apparentemente l’ottima Indie Recordings tiene d’occhio queste sonorità fresche, e sa scegliere con cura (un esempio lampante sono i Fight (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Nati nel 2007, i provenzali Hyrgal -i quali vantano un chitarrista-voce ex Svart Crown- arrivano solo ora al debutto (hanno in curriculum solo uno split con i Kairn). Un debutto (altro…)
(Iron Bonehead) Mini album per la one man band tedesca Horn, a poco più di un anno dalla settima fatica discografica, l’ottimo “Turm Am Hang”. “Retrograd” non presenta grossi mutamenti dal precedente platter, regalandoci (altro…)
(autoproduzione) Arrivano dall’Ucraina e professano un amore incondizionato verso la nera fiamma che nel black metal ha trovato la via prediletta per manifestarsi. Bastano queste poche parole per inquadrare cosa aspettarci quando ci accosteremo al primo ascolto dell’album di debutto degli Hevvn. Con (altro…)
(Arkeyn Steel) I texani High Risk pubblicarono alla fine degli anni ’80 due demo di power metal grezzo e istintivo: oggi vengono editi in un unico cd, e sarò controcorrente ma, al di là di quanto dice la nota stampa, io ci sento anche molte influenze europee. (altro…)
(Massacre Records) Il secondo album degli svizzeri Headless Crown presenta pressappoco le stesse caratteristiche del primo, “Time for Revolution”: heavy/power metal dal taglio molto classico, mediamente cupo, (altro…)
(BlackHeavens Music / Aesthetic Death / Azermedoth Records / MetalScrap Inc./ Masd Records) Live EP tosto per gli italiani Hortus Animae, che per l’occasione si sono esibiti a Banská Bystrica, in Slovacchia. Attivi ormai da vent’anni, propongono un avantgarde extreme metal (altro…)
(Hellbones Records) L’esordio discografico dei marchigiani Haegen lascia sicuramente il segno, in positivo o in negativo che sia: il pagan/folk degli anconetani alterna epicità, goliardia e qualche caduta di stile un po’ triviale che potrà soddisfare, credo, soltanto i sostenitori ad oltranza delle sonorità ‘festaiole’. (altro…)
(Red Cat Records / 7Hard ) Hard rock agile, pieno di spunti. Un album dinamico dunque, come dimostrano i momenti appena un po’ Red Hot Chili Peppers, “Stinking Like a Dog”, l’indimenticato funky già espresso nel precedente album, (altro…)
(Time To Kill Records) Gli Hellucination sono un gruppo capitolino attivo dal 2010 con alle spalle un lavoro datato 2015. L’intro ”The First Ten Seconds” mi ha ricordato da vicino proprio l’intro del debutto dei Fragments Of Unbecoming, (altro…)
(Harvest Of Death/Signal Rex) Questo split prodotto in un affascinante 10” contiene le prime prove ufficiali di due gruppi se si escludono i rispettivi demo. Gli Holocausto Em Chamas sono (altro…)
(Svart Records) Sarà passato del tempo da “Sinister Vibes” del 2015 (recensione qui), ma questi ragazzacci proprio rinunciano a crescere e maturare. Poco più di mezzora di punk rock… ancora una volta inneggiando ai Ramones, ma con un tocco moderno, (altro…)