MISTERMAT – “White Cat for an Hardblues”
(DeFox Records / Eur Records) Parte dalle radici Matteo Favretto, ovvero Mistermat. Le radici di tutto quello che oggi è oggetto di queste pagine, ovvero metal nelle sue molteplici forme. Le radici della ribellione e del sound al quale siamo abituati. Parte dal (altro…)
(7Hard Records) I power metallers italo-croati Minotauro giungono al secondo album, e ci propongono nove brani d’assalto per chi ama le strutture elaborate; i nostri collaborano con la Istriaphonic Orchestra
(Iron Shield Records) Influenzati da Lovecraft fin dal titolo, i cileni Miskatonic Union pubblicano un debut ruvido e denso di buoni spunti provenienti da diverse costellazioni dell’heavy metal tradizionale.
(Autoproduzione) E ci riprovano i compatrioti partenopei! Ad un paio di anni di distanza dal demo omonimo esce il primo album ufficiale del gruppo, ancora autoprodotto. Gli anni son passati e a me sembra che tecnicamente il gruppo sia cresciuto e non solo per il
(Nuclear Blast Records) Tornano dopo quattro anni dal precedente “Bloodstone And Diamonds”i Machine Head, con un album che sarà sicuramente destinato a far discutere. Dopo anni passati a recuperare le proprie radici thrash nel tentativo di
(K2Music) Debutto travolgente per questa band sarda! Tutto strano, tutto misterioso o tutto intensamente provocante. A cominciare dal moniker il quale rappresenta il nastro di Möbius (
(Autoproduzione) I Morvigor sono olandesi e a sentire le parole spese per elogiarli nella presentazione in word avrebbero dovuto essere dei geni assoluti. Diciamo invece che sono un gruppo interessante e già questo è un complimento. Nelle loro
(Graviton Music) Il secondo album dei britannici Metaprism inizia con una intro intensa e d’atmosfera, sopraggiunge poi uno strappo verso un metal dal tratto melodico e dinamico. “Catalyst to Awakening” vede la band di Bounemouth lanciarsi in un melodic metal dove il
(Les Acteurs de l’Ombre Productions) Dark doomster francesi che arrivano al settimo album, diviso in sette tracce, di sette minuti ciascuna, tutte suonate da sette musicisti. Se vi sembra una ovvia ed abusata cabala o citazione biblica
(Limb Music) Se l’ultimo disco, “
(Steamhammer / SPV) È da qualche tempo che in Metalhead non si affronta l’argomento Magnum. È passato oltre un lustro da “Evolution”
(Akslen Black Art Records) Rispetto all’album precedente (senza contare un tributo a Burzum più recente), la prima impressione è quella di un calo di qualità. Non parlo della musica, ma della semplice e quasi graficamente banale copertina, specie se comparata con quella bellissima
(Massacre Records) Il decimo album dei Mystic Prophecy è composto unicamente da cover: e la recensione potrebbe terminare qui. Di solito non amo i prodotti di questo tipo; posso almeno segnalare che i rocciosi power/metallers tedeschi hanno scelto brani non scontati per divertirsi
(Séance Records) Gli italiani Mascharat, al debutto, scatenano un album di black metal immenso. In una epoca di eccesso di produzione musicale, ovviamente è frequente la perdita in termini di identità, personalità, originalità, tanto che il black classico è ormai una costante ripetizione di se stesso e dei sui cliché.
(Svart Records) Da copertina e titoli, mi immaginavo degli emuli dei Carcass… Invece i finlandesi fanno doom. O meglio, quel doom roccioso e imbastardito con del death di matrice svedese. Ne consegue un’interessante
(Black Lion Records) Continua il percorso musicale vincente degli svedesi Mist Of Misery, un gruppo che ormai possiamo definire facente parte del filone depressive, un sottogenere quantomai ostico a chi non mastica il black di stampo deprimente
(Massacre) L’ultimo album della band di Alex Krull è “Okkult” del 2013, per tanto questo “Masters of Darkness” è ben atteso dai più per comprendere lo stato di forma della storica metal band tedesca.
(Satanath Records/More Hate Productions) I colombiani son qui al debutto con un disco che strizza l’occhio al brutal con tinte death gore per la gioia degli addetti ai lavori, visto che comunque parliamo di un sottogenere di un
(Satanath Records) Il gruppo spagnolo qui recensito è al debutto sulla poliedrica Satanath Records. Vedendo la copertina avevo già cominciato a fantasticare su quale atroce brutalità sonora sarei andato ad ascoltare, invece
(autoprodotto) Lavoro complesso ed impegnato per i lussemburghesi Mindpatrol! Cinquanta minuti, dieci tracce di death metal molto progressivo che raccontano, tramite un concept, la storia due fratelli orfani in un futuro
(Pest Productions) Dopo il singolo “
(Silver Lining Music) Dopo l’orribile “Illud Divinum Insanus” erano in molti ad aspettare i Morbid Angel al varco. Un album che poteva essere trionfale grazie anche al ritorno di Dave Vincent, si è
(Transcending Obscurity Rec.) Una tortura, né più né meno. Un lavoro fatto di puro noise, nel senso anche di ‘rumore’. Come se tutto ciò che ha girato nelle piste del mixer che ha assemblato
(Andromeda Relix) Progressive rock con gusto molto classico per gli italiani Marygold, band ormai ultra ventennale, la quale attraverso vari cambi di line up rimane comunque in circolazione, dopo aver dato vita ad un solo album prima di
(Art Of Melody Music / Burning Minds Group) Debuttano gli Italiani Mindfeels con questo album intenso, curato ed estremamente melodico. Siamo in pieno territorio AOR, ma è impossibile non notare un certo livello stilistico che trascina la release dalle parti del
(Trascending Obscurity Records) Si chiama Fowst l’unico musicista di questo progetto musicale statunitense. “Lucifer’s Dream” è il primo album dopo due singoli e un EP, ed è una dimensione
(EMP Label Group) Nati nel 1995, i Motograter si sono lanciati nella scena metal con l’EP “Hugh Chardon” pubblicato tre anni dopo. In ventidue anni ne sono successe di cose, come ad esempio un album omonimo nel 2003 e altri EP, oltre a
(Autoproduzione) Davvero convincente questo “Born In Doom”, debutto dei trevigiani MindCrushers. Nata nel 2010, la band comincia da subito a comporre canzoni
(Peaceville Records) Dietro la fredda copertina disegnata a matita dalla nota artista di Bergen, Jannicke Wiese-Hansen, autrice in passato di copertine per Burzum, Enslaved e Satyricon, si cela il terzo album della one man band norvegese Mork. Una one man band
(Vicisolum Productions) Secondo album per i greci Mother Of Millions, una delle poche bands davvero originali nel panorama heavy, con un sound che pur attingendo da varie influenze, riesce a creare qualcosa di valido e personale, tanto che risulta difficile descrivere con esattezza
(Nuclear Blast) I pezzi di “Tab” erano pronti e a quanto pare anche registrati ma… La storia del rock è piena
(Napalm Records) L’album d’esordio “Spine of God” è la selvaggia espressione dei Monster Magnet. In realtà il primo album doveva essere “Tab”, ma è un’altra
(War Kommand Records) Oscuri. Malvagi. Pervasi da concetti di male supremo. Ma soprattutto occulti, un occulto legato ai misteri della terra di origine -la Sicilia- che in questo album viene esaltato, venerato, reso vivo. Dopo quattro anni dalla formazione,
(Unholy Prophecies) All’ascolto della prima traccia avrei giurato che i Morbid Flesh fossero americani… Sbagliato! Siamo a Barcellona! Devo dire che non ho mai sentito un gruppo europeo fare un black di questo tipo, se non altro non così bene e non in
(Ektro) Più o meno il titolo di questo album si traduce con un “Rimani sveglio”. Niente sonno. Niente nanna, bimbi! Anche perché ci sono quattro devastate ragazze finlandesi a tenervi svegli con un rock diretto, grezzo, aggressivo… pieno di groove,