Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
WICKED MARAYA – “Lifetime in Hell”
(Massacre Records) Complicata la storia degli heavy/thrashers newyorkesi Wicked Maraya: pubblicano un demo come Mystic nel 1988, cambiano nome in quello attuale, registrano nel 1991 un disco che non viene mai dato alle stampe, altro demo, full-“length” d’esordio (“Cycles”, del 1994), (altro…)
(Listenable Records) Personalmente, ho sempre considerato i Kayser come una delle poche bands capaci di dire qualcosa di originale, nonostante un sound saldamente ancorato alla tradizione thrash metal. Musicalmente, ci troviamo davanti ad un lavoro che evolve lo stile del precedente
(Season Of Mist) Sono poche le bands al mondo che possono vantarsi di rappresentare un genere musicale, anziché suonarlo solamente: Judas Priest, per quanto riguarda il metal più puro, Slayer in ambito thrash, o Cannibal Corpse se parliamo di brutal death metal. Per quel che
(VicRecords) Death metal di scuola olandese di inizio anni ’90, è questa la collocazione dei Ceremony formatisi nel 1989 nella zona di Rotterdam. Il chitarrista Peter Verhoef è stata la mente propulsiva e Ron van de Polder
(Dissonance) Negli ultimi anni abbiamo assistito al ritorno di molti nomi storici, che sembravano essere persi nei ricordi, con bands svanite nel nulla o snaturate nel sound per cercare di sopravvivere alle mode che di tanto in tanto imperversano, spesso durando lo spazio di pochi
(Soulseller Rec.) Tre album in quattro anni prodotti con la voce roca, sforzata e sempre perfetta di Paul Speckmann e la chitarra super produttiva di Rogga Johansson. Paul è americano, da qualche tempo vive in Repubblica Ceca
(Nuclear Blast) Attenzione, perché siamo di fronte a qualcosa che non capita tutti i giorni: la Nuclear Blast sta pubblicando un disco di symphonic power metal. Seconda stranezza: il disco in questione è solo il secondo di una band svedese neanche troppo nota.
(Debemur Morti Prod.) In The Woods… nacquero nella prima parte degli anni ’90 in Norvegia, attraverso i Green Carnation. Questa band si ritrovò orfana di Tchort, chitarrista e autore
(Universal) Parliamo dei Volbeat e del loro nuovo fantastico album. Siamo poco inclini alle cose metal moderne in queste pagine e voi sapete che i gusti son gusti, ma è pur vero che in fin
(Nuclear Blast Records) Dopo aver lasciato i Rage, Victor Smolski non poteva certo restare con le mani in mano: eccolo allora lanciarsi nel progetto Almanac, in cui comanda alcuni amici e tre singer interessanti della scena europea (Andy B. Franck dei Brainstorm,
(Karisma Records) Band norvegese, etichetta norvegese. Black? Assolutamente no. Metal? A volte, ma direi proprio di no. Influenze? Tutte. Ma proprio tutte! Più o meno qualsiasi cosa vi venga in mente, la trovate in “Contrapasso”… tutte cose unite e ricomposte sotto nuova forma, nuova vita, nuova gamma emozionale. Certo, di solito si fa riferimento a
(AFM) Arriva anche per i tedeschi Orden Ogan il momento del box celebrativo: incredibilmente ricco, con 2 dvd (il primo con la loro storia, il secondo con le esibizioni complete al Rock Harz Open Air 2015 e alla Brose Arena Bamberg, nello stesso anno) e due cd, un greatest hits e il primo full-“length” autoprodotto della band, “Testimonium”, del 2004. Vediamo allora il contenuto audio.
(Alone Records) Non hanno mai pubblicato un disco, ma i nordirlandesi Rabid Bitch of the North (complimenti per il monicker) hanno già diverse mini-produzioni alle spalle, cui si aggiunge ora questo 7’’.
(Nuclear Blast) Ci sono delle realtà musicali nell’estremo così peculiari che hanno fatto della propria identità una bandiera. I Brujeria sono in giro da tre decadi e hanno sempre fatto quello che volevano, pure prendersi una pausa di tre lustri e più. Ho storto il naso quando ho sentito
(Crime Records) C’è un rapporto di odio e amore che mi lega a questa band danese, giunta fra una cosa e l’altra all’ottavo album. Se ho amato alla follia “Revenge” o “Blade of Triumph”, ho manifestato le mie riserve per il pur discreto “Voyage of the Damned”
(Imperative Music Agency) Interessante raccolta da parte della brasiliana Imperative Music Agency, giunta alla dodicesima compilation, nella quale sono raccolti brani di bands emergenti sparse per il mondo. Il materiale raccolto è abbastanza eterogeneo, pur rimanendo saldamente ancorato in un ambito
(Emanations/Les Acteurs de l’Ombre) Ad un paio di minuti dall’inizio della opener (dura oltre diciassette minuti), mi rendo conto dell’immensa qualità di questo black metal francese, pieno di una freddezza nordica ma anche di un’emozione diversa, più sanguigna, rafforzata anche da una registrazione sublime, da linee di
(autoproduzione) Progetto nato come one man band e poi apertosi a un altro ingresso, quello di Dubnòs (già membro di Korrigans e Crank the South) alla chitarra e cori. Il fondatore è
(Season Of Mist / Underground Activists) Per quanto sia interessante questo album nei suoi esiti finali, lascia comunque qualche perplessità su quanto Enzifer abbia architettato per
(AFM) Avevo salutato con entusiasmo il ritorno degli Human Fortress (tre anni fa, con
(autoproduzione) «S’accabbadóra, letteralmente “colei che finisce”, indica una donna che pone fine alle sofferenze di persone in condizioni di malattia grave», è la spiegazione che si legge in un canale ufficiale della formazione sarda, la quale esordisce con un album che sposa sonorità black metal con
(Autoproduzione) Ero rimasto piacevolmente impressionato dal precedente album “Depths Of Despair”, quarto lavoro dei Systemhouse 33, formazione proveniente da Mumbai dedita ad un groove-thrash metal che molto deve ai Pantera. “Regression” è il quinto lavoro della formazione
(Emp) E chi me lo doveva dire, che gli Helstar sarebbero tornati grandi? Mi ero anche un po’ abituato a produzioni ‘solo buone’ come “The wicked Nest” (
(Cacophonous) Black inglese. Black ispirato. Black di matrice “sinfonica”. I Necronautical giungono al secondo lavoro che fa seguito al debutto di due anni fa. La matrice sinfonica e la provenienza inglese, non devono comunque far pensare ad un’altra band clone dei Cradle Of
(I, Voidhanger Records) Seconda pubblicazione, e debutto ufficiale, per gli italiani Summit. Il loro
(Cold Dimensions) Un black estremamente atmosferico, malinconico, decisamente in linea con il titolo dell’album. Ma l’armonia, la melodia, quell’andamento etereo e capace di far immaginare ampie ed infinite desolazioni, non è certamente di stampo strettamente rilassante grazie a chitarre
(Massacre Records) Quarto disco per la power/progressive band tedesca Assignment, ma il primo con il nuovo ottimo vocalist argentino Diego Valdez, che qui offre un’ottima prova, decisamente convincente, anche grazie al suo timbro vocale molto, ma molto vicino a quello di Ronnie James
(Iron Bonehead) Ristampa in vinile da parte della Iron Bonehead di “Perpetual Blackness”, debutto discografico dei tedeschi The Fog, avvenuto lo scorso anno ad opera della label Memento Mori. La proposta musicale della band è un death/doom scarno e decisamente old school, con un maggior
(A Sad Sadness Song/ATMF) “As Time Goes By” degli italiani Falaise uscì l’ano scorso, in digitale ed in autoproduzione. E spesso questa è la tomba di molti artisti di altissimo livello ma confinati nell’underground, dove finiscono i loro giorni nel totale oblio artistico. Ma per fortuna non è sempre
(Rude Records) Suono vivace, moderno e con tinte di grigio e malinconia. Il sound dei Capsize è tonico, offre anche ampi scorci melodici, buoni ritornelli, ma il tutto convive con quella mesta rabbia e disinteresse che cova nell’intimo della società moderna. Approccio di tipo mathcore, ma
(Via Nocturna) Davvero un album di pregevolissima fattura questo “De Non Existentia Dei”, secondo full length dei polacchi Heretique. Potremmo parlare di un sound tipicamente polacco per quanto riguarda la musica estrema, se consideriamo dei giganti del genere come Vader e Behemoth.
(Red Bull Records) GLA. Codice aeroportuale di una Glagow che mette sulla strada questa band che arriva al quarto album. Se cercate metallo furioso, growl selvaggio, shred impazzito, allora siete nel posto sbagliato, nel momento sbagliato. Se, invece, cercate, o apprezzate, un rock sincero, piacevole,
(Altare Productions) Ogni tanto pure nell’underground si esagera coi suoni beceri. I portoghesi han preso infatti alla lettera il genere e sono andati sottoterra a registrare il proprio debutto, suonato rigorosamente in presa diretta, una canzone dietro l’altra. Di sicuro non sentirete forzature in fase
(Xtreem Music) Non avevo mai sentito parlare dei Vibrion, band molto conosciuta nel circuito estremo argentino, decisamente meno famosa altrove. Attiva sin dai primi anni ’90, la formazione sudamericana propone un death metal vecchio stampo, estremamente debitore al sound dei Morbid
(Nuclear Blast) Cosa si può mai scrivere di un artista come Peter Tägtgren, la mente dietro ai Pain fin dagli inizi (progetto nato per hobby, tra l’altro) che risalgono ad un ventennio fa? Ottavo album per un artista che oltre a seguire i suoi Hypocrisy, è diventato anche la componente musicale del