SYSTEMHOUSE 33 – “Dephts Of Despair”
(Autoproduzione/Transcending Obscurity) Noto con piacere che molte uscite in campo metal provengono dai posti più disparati e lontani, con scarsa tradizione in ambito rock in generale. Un esempio di quanto appena detto è rappresentato dai Systemhouse 33, provenienti da (altro…)
(Iron Shield Records) Mi sono già occupato in passato dei Seasons of the Wolf (
(Mighty Music/Target) Pura e sincera la storia dietro questa band, formatasi recentemente, nel 2011. Storia che si svolge in Danimarca, dove Alex, un batterista, incontra Jannick, un vocalist. Alex vantava una forte esperienza nella scena Danese, suonando anche come supporter di acts importanti quali Motorhead,
(Autoproduzione) Debut album per i Death Valley, band Danese dal sound difficilmente classificabile. Nelle loro canzoni convergono infatti elementi apparentemente in antitesi tra essi, quali blues e hardcore con qualche spruzzata di rock’n’roll; un mix esplosivo, perfettibile ma efficace e, a tratti, ben
(Redemption Records) Tramite canali strani e blasfemi, entro in contatto con Freddy TM, uno dei chitarristi di questa band dal moniker ai confini dell’assurdo, del demenziale. Entro in possesso del CD. Lo guardo. Titolo micidiale, sotto un moniker che, se la storia si ripete, risulta pericoloso: l’ultima
(Battlegod Prod.) Ammetto candidamente di non aver mai sentito parlare di questa band. Nel mio archivio mentale niente mi riporta a loro, eppure sono arrivati a quota tre album. Ciò che mi spinge ad una profonda riflessione, già a metà ascoltodell’album, se non prima, è lo stile. Saranno pure norvegesi
(Autoproduzione) Dal nome li diresti una band death, invece i palermitani Silent Suffocation si dedicano a un rarefatto gothic metal. L’opener di questo ep di quattro tracce, “Premonition”, si muove infatti fra toni Evanescence e un vago tocco horror
(My Kingdom Music) I progsters Stamina provengono da Salerno, la mia città adottiva, e sono al momento soltanto un trio a causa di decisivi aggiustamenti di lineup. Questo “Perseverance” è il loro ottimo e cangiante terzo full-“length”, al quale posso lamentare soltanto un difetto:
(Mighty Music/Target) Hard rock? Hard rock melodico? Heavy metal? Definizioni che coprono solo parte della poderosa musica degli inglesi Scream Arena, che arrivano al primo full length: questo è infatti hard rock cattivissimo, maledettamente cupo, oscuro, perverso. E non sto
(Black Widow Records) Il Segno del Comando è una realtà musicale del nostro paese davvero encomiabile. La band fonde nel proprio estro compositivo i dettami del rock progressivo nostrano degli anni ’70 e diverse sfumature, come ad esempio il dark, il jazz, uno pseudo doom, oltre ad una solida
(Nordvis Produktion) Muore la luce, muore il sole, muore la speranza. Ma sussiste un magnetico richiamo, una natura fredda mi attira. Mi perdo ascoltando “Solarvore”, mi perdo in un inno di decadenza, malinconia e travolgente potenza oscura. La mia mente divaga dell’armonia tetra di “Livets Ruin”. E mi avvicino ad altre dimensioni, abbandono il
(Nuclear Blast/Audioglobe) Non so quanti anni abbia il lettore medio di MetalHead. Quasi sicuramente meno di me, ma se c’è qualcuno lì fuori che era adolescente a metà anni ’90, ricorda certamente il botto che fecero i Sonata Arctica con “Silence”, che ancora considero come uno degli album fondamentali della golden age of power metal.
(Iron Shield Records) Signore e signori, è la prima volta che recensisco qualcosa dei (comunque noti) Satanika e, forse, capita in uno dei momenti più luminosi della loro carriera. La band romana è al terzo album, oltre ad essere autrice di altre release, e arriva a questa nuova mazzata di thrash metal in stile anni
(Spheres Records) Di una cosa sono rimasto convinto alla fine dell’ascolto di “Human Light Leakage” e cioè che i francesi Slatsher nonostante siano al debut album dimostrano concretamente di avere qualità e maturità. Un album che non inventa nulla, eppure espone il death metal in una forma sviluppata
(AFM Records) Beh, che dire? I Sinbreed, una sorta di succursale dei Blind Guardian (dato che ci suonano sia Marcus Siepen che Frederik Ehmke) macinano che è un piacere! Tuttavia non pensate al sound dei bardi (o almeno non soltanto a loro…), dato che questa band è più votata a un power/speed veloce e frastornante…
(Argonauta Records) Uno sguardo al social network di questo progetto tutto italiano, per leggere ciò che band stessa ha scritto: un laptop, un sitar, una chitarra. Combinazione di disciplina del suono, ripetizione e tantrismo relativo a Shiva. Ed è proprio la componente filosofica che, in
(WEMC Productions) Nel sound dei britannici Seven Deadly c’è davvero un po’ di tutto: se dovessi giudicarlo secondo le mie vecchie categorie da defender, probabilmente parlerei di un groove/thrash metal più americano che inglese;
(Svart Records) I finnici Sammal, dopo il debut dell’anno scorso, muovono le acque con un ep di cinque tracce: dicendo che sono sotto contratto per la Svart Records potrete capire il livello di follia della loro musica!
(UDR Music) Ma come, un altro live dei Saxon? A meno di due anni da “Heavy Metal Thunder Live” e con un solo album in studio nel mezzo? Beh, la risposta è sì, che intervengano logiche commerciali (alla fine, una band così grande deve SEMPRE
(Limb/Audioglobe) Esordienti dagli Stati Uniti, e precisamente dalla Florida, gli Skyliner dimostrano di avere le carte giuste per lanciarsi nello scenario del power metal più tecnico e progeggiante, che non a caso si è sviluppato prevalentemente oltreoceano.
(Santavalvola Records) Deviazioni fumose, eccessi rumorosi tipicamente stoner, con l’eccellenza del concept album. Veramente interessante l’idea degli Italiani Stoner Kebab (moniker assolutamente geniale). Un concept che racconta una storia moderna, un esorcismo mentale infilato nella sporcizia sociale e religiosa dei nostri giorni. Violenza subita in cambio di
(High Roller Records) Gli Sparta sono uno dei nomi cult della prima ondata NWOBHM, quella che ancora aveva forti collegamenti con il rock anni ’70. Come tanti altri, gli inglesi non arrivarono neanche alla pubblicazione di un full-length,
(Candlelight) Gli Shrapnel hanno il thrash metal nel sangue. Vuol dire che lo suonano in modo sentito, come se fossero in grado di mettere fuori la loro vera natura, la propria indole. Un’indole di puro thrash metal: nello stile, nelle rifiniture, nei singoli elementi, i musicisti, che ne costituiscono e decidono le parti.
(Blue Wave Promotion) Dalla Francia ci giungono gli esordienti Sentinhell, una band di heavy/power metal classico con diverse contaminazioni che dinamizzano il sound. La titletrack posta in apertura è un mid-tempo dai toni vagamente horror metal
(Horror Pain Gore Death Prod.) Sono poco più di dieci anni che i tre Sacrificial Blood infestano il suolo americano con il proprio death/thrash metal dozzinale e d’assalto. Sono al secondo album in studio e ci arrivano con la tipica consapevolezza di chi suona facendo quello che sente di più personale e gradito al proprio
(Pure Steel Records) Un’altra band sfortunata, gli Steel Prophet. Forse meno di altri, dato il momento di gloria a cavallo fra i due secoli con la Nuclear Blast; ma sicuramente una formazione che ha mietuto molto meno di quanto non abbia seminato. In attesa del nuovo full-“length”,
(Nordvis Produktion) Secondo capitolo per gli svedesi Stilla, secondo capitolo che arriva velocemente dopo appena un anno dal valido debutto “Till Stilla Falla”. A partire da una copertina veramente stupenda (lo era anche la precedente), emerge ancora una volta la loro dimensione
(Autoproduzione) Non molto tempo fa mi trovai fra le mani il primo disco dell’act ucraino-brasiliano-turco-statunitense Suncrown: davvero un ottimo lavoro (eccolo recensito
(White Horse) Per chi non li conoscesse, i Solstice sono una formazione di punta della seconda ondata di metallo britannico, quella più sfortunata, che ha dovuto attraversare il grunge e la morte dell’heavy sound, e che solo in questi ultimi anni attira finalmente l’attenzione degli appassionati.
(Afm Records) Dicembre 2007-2013. Sei anni, anzi quasi sette, anni di silenzio. Ed ora? Non c’è più DC Cooper (questa era la sua band da disoccupato, ma ora è di nuovo nei mitici Royal Hunt), il tastierista è cambiato a favore dell’italiano Alessandro Del Vecchio. Si aggiunge anche il mitico Mat Sinner al basso… ed il
(autoproduzione) Hard rock, heavy metal. Definizione quasi ovvia, troppo generica. Ricevo dalla band questo CD e noto subito una copertina molto, molto, bella; Comunicativa. Mi sembra di sentire odore di territori alternativi, con divagazioni progressive. Do inizio
(autoprodotto) Inaspettatamente tornano i Sinezamia, band italiana che si era fatta notare con l’ottimo “La Fuga” nel 2012. Il ritorno non è con un nuovo album e tanto meno un EP. Il ritorno si appoggia su un singolo, due pezzi ricchi, potenti e coinvolgenti. Rimane il feeling
(Autoproduzione) Provengono dalla città di Providence i Sangus, quella che ha dato i natali a Howard Phillips Lovecraft. Il loro sound è “il caos strisciante”. Il loro sound è “indicibile e innominabile”. Le parole del Solitario di Providence (si lui, sempre Lovecraft, ovviamente) sono perfette per questa musica dissonante, caotica. 
(Horror Pain Gore Death Prod.) Il thrash metal è un genere che pian piano si evoluto presentandosi in forme sempre più perfette, ma i Serpent Crown abbattono questa evoluzione e azzerano tutte le sfumature evolutive del genere. Dara Santhai è la voce e chitarra, Will Carroll (ex Death Angel, ma pare che al momento non collabora più con la band) è il batterista e Dave Dinsmore il basso.