STRENGTH APPROACH – “With or Witout You”

(GSR Music) Una volta in Italia avevamo i Negazione, gli Indigesti, gli Infezione e, ovviamente, i Raw Power. L’hardcore italiano ha davvero avuto un suo significato nella scena europea e, ai giorni nostri, quando arriva un nuovo lavoro dei romani Strength Approach non si può che essere assolutamente contenti. (altro…)

Di |2012-03-15T07:41:39+01:0015 Marzo 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SHROUD OF DESPONDENCY – “Pine”

(Autoproduzione) Milwaukee e dintorni sono una zona geografica del metal estremo che è spesso patria di cose interessanti. Gli Shroud Of Despondency hanno prodotto diverse cose, fino ad arrivare a questo quarto album. “Pine” ha una scaletta atipica, dove un senso di omogeneità, non è del tutto compiuto. (altro…)

Di |2012-03-10T00:10:31+01:0010 Marzo 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SILENT OPERA “Immortal Beauty”

(Ravenheart/Rock’n’Growl) I giovanissimi Silent Opera, provenienti da Gorizia, hanno qualche asso nella manica per affascinare gli ascoltatori del più classico power/gothic metal alla primi Nightwish. “Immortal Beauty” è il loro debut e presenta in tutto undici brani nella pura tradizione del genere. (altro…)

Di |2012-03-06T09:57:07+01:0006 Marzo 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SEAR BLISS – “Eternal Recurrence”

(Candlelight Records) E’ sempre un bene trovare in giro delle band che vivono una sorta di maturazione e cambiamento continui. Gli ungheresi Sear Bliss sono tra questi e “Eternal Recurrence” pompa linfa nuova al loro black metal sperimentale. Con tutta sincerità il termine black metal da questo momento in poi andrà stretto ai Sear Bliss. Il loro passato è nato comunque dal black metal, ma la nuova release addolcisce gli animi, (altro…)

Di |2012-02-29T08:19:56+01:0029 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

STORMCROW – “Enslaved in Darkness”

(Selfmadegod Records) Questo lavoro è del 2005, ma viene ora ristampato per riportare ai giorni nostri questa band di Oakland. Dopo “Enslaved in Darkness” gli Stormcrow hanno tirato a campare con una serie di split con Sanctum, Skaven, Massgrave, Laudanum e Coffins. Gli Stormcrow nascono da un retroterra crust metal, ma il grezzo sound di questi cinque pezzi riporta dentro di se delle similitudini anche con i BoltThrower e Axegrinder. (altro…)

Di |2012-02-19T07:49:48+01:0019 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SEMARGL – “Satanic Pop Metal”

(Twilight) Senza volere i Semargl, è doveroso esporre certi meccanismi e anticipare che questo nuovo album è un’operazione di marketing e comunicazione. Copertina accattivante, titolo semplice e diretto e dentro musica che fonde i growls, voce femminile, elettronica, industrial, abbondanti synth, chitarre distorte sinteticamente (tipo Kovenant), orchestrazioni, spunti techno e altre cosette ancora. (altro…)

Di |2012-02-17T19:27:22+01:0017 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SO MUCH FOR NOTHING – “Livsgnist”

(My Kingdom Music/Audioglobe) L’album “Lingvist” è un debut per un duo formato da Erik Unsgaard (Sarkom) e Uruz (Urgehal), rispettivamente autore, chitarrista e voce, solo batterista il secondo. I So Much For Nothing con l’opener “Suicide Syndrome” si muovono nel terreno ghiacciato del black metal, ma con toni decadenti, infarcendola di un assolo conclusivo quasi dal piglio rock, di Peter Huss (Shining). A proposito, nell’album ci sono (altro…)

Di |2012-02-10T12:54:57+01:0010 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SUPREME LORD – “Father Chaos”

(Witching Hour) Nati nel 1991 con un altro nome, poi abbandonato perché c’era già qualcuno con lo stesso, i Supreme Lord ne fanno un altro di album, dopo “X99.9” del 2004. “Father Chaos” sotto certi aspetti non sposta di molto lo stile di Reyash e soci: death metal quadrato, osssessivo, potente e dilaniante. Non c’è scampo per chi ascolterà i Supreme Lord, il loro brutal death metal è una macchina di morte, talmente spietata e ossessiva (altro…)

Di |2012-02-10T12:48:44+01:0010 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SEAGULLS INSANE AND SWANS DECEASED MINING OUT THE VOID – “s/t”

(Witching Hour Productions) Cribbio e chi se lo aspettava! Havoc, ex chitarrista dei Behemoth, e Nihil, era nei Cssaba, Furia e altri, si sono dati appuntamento per incidere un lavoro minimale, oscuro, rivolto all’avant-garde e al post black metal. Il risultato è una terrificante deriva nelle ombre dell’inconscio.  L’album che prende il nome da questo progetto, appunto Seagulls Insane And Swans Deceased Mining Out The Void, è strutturato in cinque pezzi, per (altro…)

Di |2012-02-08T08:21:11+01:0008 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SEASONS OF THE WOLF – “Lost in Hell”

(Pure Steel-Audioglobe) I Seasons of the Wolf provengono dalla Florida e nel 1999 pubblicarono il proprio secondo album, che oggi viene riproposto dalla sempre attenta Pure Steel in un lussuoso doppio vinile limitato che, alla tracklist originale, aggiunge altri tre brani. Dopo un attacco molto classico, la titletrack dispiega subito il particolarissimo sound spaziale che aleggia su buona parte del disco, e che è caratterizzato dai suoni di tastiera (altro…)

Di |2012-02-07T08:14:32+01:0007 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SACRIFICIAL SLAUGHTER/ENFUNERATION – Split

(HPGDproduction) Thrash & Death vecchia scuola. Prendete un vecchio album degli Obituary o dei Benediction, mettetelo nello stereo, e sparate il volume ad una soglia tale da non spaventare i vicini (se mai fosse possibile). Premiamo STOP, EJECT. Ora dentro questo split, PLAY senza toccare il volume. Sentite già le sirene della polizia? Credo di si, per il semplice fatto che il volume moderato tarato per i vecchi album risulterà oscenamente elevato (altro…)

Di |2012-07-30T15:54:50+02:0002 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SANDSTONE – “Cultural Dissonance”

(Limb-Audioglobe) Terzo album per i melodic metallers irlandesi Sandstone, che vantano addirittura l’approvazione di Bruce Dickinson! Il punto di forza di “Cultural Dissonance” è quello di mescolare più stili senza risultare stucchevole o artefatto. “Reckless Thought” è power melodico appena spruzzato di progressive (soprattutto per quanto riguarda il drumming, indiavolato e originale). “Little Forgeries” alleggerisce il sound (altro…)

Di |2012-02-01T09:11:52+01:0001 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SOUL OF STEEL – “Destiny”

(Underground Symphony/Audioglobe) Cercate informazioni sui Soul of Steel in internet? Non ne troverete! La band pugliese, qui all’esordio, non ha un sito ufficiale e il suo Myspace non è aggiornato da una vita; i nostri sembrano trascurare del tutto la promozione della propria musica e infatti il loro disco mi è divenuto noto soltanto per caso. Il sound e la produzione sono quelli tipici dei prodotti targati Underground Symphony (altro…)

Di |2012-01-21T09:01:39+01:0021 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SCHEEPERS – “s/t”

(Frontiers) È passato quasi inosservato, l’esordio da solista di Ralf Scheepers: ma il suo onesto disco di grintoso heavy/power metal, che ricorda molto più i Primal Fear che i Gamma Ray, non meritava questo destino. Fin dall’opener “Locked in the Dungeon” – sono tutti brani composti dal singer nel corso della sua carriera, e per un motivo o per un altro mai pubblicati – abbiamo ritmi semplici e immediati (altro…)

Di |2012-01-19T16:28:02+01:0019 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

STAHLMANN – “Quecksilber”

(AFM Records) Tempo fa un amico disse “Questi tedeschi che suonano roba electro/industrial metal o rock che sia, hanno tutti la stessa faccia e cantano tutti in modo uguale”. Io aggiungerei anche che il sound degli album è tutto uguale. Preciso da subito che “Quecksilber”, secondo album dei Stahlmann, non è un pessimo lavoro, ma non è nemmeno un capolavoro ed è comunque incastonato nel discorso fatto in apertura. (altro…)

Di |2021-12-05T15:26:33+01:0007 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SWEET DANGER – “City Nights”

(This Is Core Music) Esordio in sei pezzi per gli Sweet Danger di Civitavecchia, nati nel novembre del 2010. E’ una bella soddisfazione arrivare ad una registrazione professionale e attraverso un’etichetta attenta alle band giovani, nel giro di un anno. Il contenuto di questa release presenta diverse cose: l’opener “I Need to know” pulsa con un basso distorto e un andamento indie rock, ricordando le cose più scatenate dei Bush, ma già  “Whatever You’ll Be” ha un’apertura che strizza l’occhio al grunge per almeno la metà della sua durata. “Everything That Leads Me in Sorrow” è un rock semplice, da sembrare frivolo, “Fleeting” invece prova a giocare sulle emozioni, sull’essenza pop e sulla voce che ritma le strofe, qualificandosi decisamente fruibile. “It’s All You Own” lascia pensare ad un rock più robusto con il suo ampio e fragoroso incipit, per non parlare dell’orchestrazione da parte delle tastiere abbinate alla chitarre, ma nella sostanza il brano fatica a tenersi saldo l’interesse dell’ascoltatore. “Runaway” è uno dei tre brani più interessanti: è una ballad, semplice, delicata e con una chitarra che attraversa i suoi momenti con una distorsione calda e un tocco interessante. I quattro con questo EP realizzano un manifesto programmatico del proprio sound. Faticheranno a farsi spazio in classifica, la concorrenza è tanta e c’è li da molto! Questo non vuol dire che non abbiano le proprie carte da giocarsi, in quanto “City Nights” presenta diversi momenti piacevoli. Quando miglioreranno nel songwriting faranno anche loro concorrenza.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10

Di |2011-12-27T08:29:23+01:0027 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SONATA ARCTICA – “Live in Finland”

(Nuclear Blast-Audioglobe) Quando una band pubblica il terzo album live in 13 anni, e questo live è anche il secondo dvd in 5 anni, una antipatica domanda si insinua nella mente del recensore: ne vale davvero la pena? I Sonata Arctica non staranno chiedendo troppo ai propri fans? Questo “Live in Finland”, che come molti sanno doveva essere un “Live in Italy” (progetto poi sfumato per vari problemi legali) è tutto tranne che indispensabile. Ci si limita qui a giudicare il doppio cd, dato che il dvd non è disponibile per la recensione. Anzitutto si nota che il secondo disco ha una durata decisamente contenuta, attorno ai quaranta minuti, e che tre brani sono presenti anche sul primo disco. Ancora la stessa domanda: ne vale davvero la pena? Il cd ‘principale’, invece, presenta l’intero concerto tenuto a Oulu lo scorso 15 aprile: ma i suoni appaiono troppo artefatti e secchi per un live, e la partecipazione del pubblico è relativamente limitata. Veniamo adesso alla scaletta: Kakko e soci hanno, con ogni evidenza, dimenticato di aver inciso il proprio album migliore! Da “Silence” non è infatti presente alcun brano (se escludiamo “Tallulah”, in ogni caso sul secondo disco). I momenti migliori del concerto? Sicuramente la versione acustica di “Letters to Dana” e la torrenziale “Don’t say a Word” conclusiva, che incorpora anche il coro “Vodka” e durante la quale il singer dà il meglio di sé con una interpretazione sentita e teatrale. E per il resto? Un concerto nella media, senza particolari colpi di testa, senza dimenticare che molti dei brani suonati sono già presenti sui due dischi dal vivo precedenti. “Live in Finland” non è affatto un brutto disco, i brani di “Days of Grays” rendono decisamente bene e magari potrebbe essere interessante possedere il doppio vinile colorato: ma forse stavolta i Sonata (o la Nuclear Blast) hanno fatto il passo più lungo della gamba, e non so quanti fans si precipiteranno, come è accaduto in passato, ad acquistare il ricco (e costoso) cofanetto.

(Renato de Filippis) Voto: 6/10

Di |2011-12-06T07:50:18+01:0006 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SCARLATYNA – “Till the End”

(Pure Underground-Audioglobe) Dagli scantinati più reconditi dell’underground emergono i tedeschi Scarlatyna, autori all’inizio degli anni ’90 di due demo che oggi vengono ristampati su cd dalla sub-etichetta cult Pure Underground Records. La band, guarda caso, si è sciolta nel 1993 per riformarsi in questi anni. Musicalmente, “The Truth” non è affatto male, sospesa così com’è fra tocchi progressive e US metal: ma è davvero insopportabile la voce di Chris J. Marino, che si esibisce a fine brano in una sorta di falsetto lamentoso che dà a tratti l’impressione di stonare. Molto meglio la cupa e serrata “We”, ma in “Selfmade Distruction” si presenta nuovamente il falsetto, stavolta esibito principalmente in acuti improvvisi. “The Tower” è dotata di una istintiva aggressività, segno che i nostri in fondo ci sanno fare; ma “Temple of Despite” risulta un po’ confusa, a causa anche della produzione molto grezza. Un prodotto veramente riservato solo ai puristi più intransigenti.

(Renato de Filippis) Voto: 5,5/10

Di |2011-12-06T07:48:43+01:0006 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SYNFUL IRA – “The Hard Reality”

(Autoprodotto) Sono già quattro gli anni di esperienza dei riminesi Synful Ira: nati come cover band, hanno poi deciso di creare il materiale originale che va a comporre questo “The Hard Reality”. Cinque i brani in scaletta e non vi inganni la copertina vagamente post rock: la formazione si dedica ad un symphonic metal con diversi elementi gothic che fa pensare agli Evanescence, ai Lacuna Coil e per certi versi anche ai Nightwish. Dopo l’intro “Sound of Life”, “True Lies” ha tutti i caratteri di un brano sinfonico ben riuscito: solare il ritornello, anche se la parte recitata appesantisce un minimo il tutto. Meno riuscita “Behind the Suspect”, che inserisce nel sound un giro dai toni orientaleggianti. “Shining Tracks” è invece il pezzo dai toni più gotici ed eterei, mentre “Fatal Temptation” spinge su un approccio più moderno e forse più consono alla natura della band. Interessante la prestazione vocale di “Leira” Chiozzi, soltanto un po’ scolastica in alcuni passaggi. La band sta già ultimando il debut sulla lunga distanza che dopo questo assaggio aspettiamo con grande interesse.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10

Di |2011-12-03T08:03:09+01:0003 Dicembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SVÖLK – “Svölk ‘Em All”

 

(Napalm Records) Nello stretto giro di poche settimane l’austriaca Napalm pubblica un nuovo album del genere stoner. A dire il vero è uno stoner definito True Norwegian Bear Metal, ovvero heavy metal, stoner e thrash e lo spirito delle camice di flanella – le ricordate?- dell’entroterra (altro…)

Di |2015-11-23T17:38:26+01:0026 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

STORMZONE – “Zero to Rage”

copstormzone(SPV/Steamhammer-Audioglobe) Nel terzo album degli Stormzone si sente ancora una volta in modo chiaro l’indomabile anima irlandese che vivifica la band: questo rende particolarmente interessante l’hard rock venato di metal offerto nelle dodici tracce di questo “Zero to Rage”. Le melodie e i cori iniziali di “Where we belong” hanno un che di epico e, diciamocelo, il brano è molto debitore di certe cose degli Iron Maiden migliori. Accattivante il ritornello della titletrack, mentre abbiamo hard rock classico e grintoso in “This is our Victory” e “Last Man fighting”. Decisamente atipica nella tracklist la breve e 100% metal “Uprising”, il cui incisivo ritornello “Exist to destroy” vi sarà difficile da dimenticare. Bello e pesante, sempre sul versante metal del disco, il riff di “Fear Hotel”; ancora meglio “Empire of Fear”, che quasi si ferma per poi ripartire in velocità. Il vero capolavoro di “Zero to rage” è però “Jester’s Laughter”, con un impianto doom da fare invidia ai Black Sabbath. Solo due i difetti del disco: la banale “Voice inside my Head” e l’eccessiva lunghezza di alcuni brani. Può piacere a un vasto pubblico.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10

Di |2013-08-05T15:03:36+02:0020 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SLINGBLADE – “The unpredicted Deeds of Molly Black”

(High Roller Records) Qualche mese fa fui folgorato dall’ep d’esordio degli svedesi Slingblade, che fra i tanti gruppi “true” di quest’epoca di revival dimostravano davvero quel tocco magico in più. Il loro sound fra heavy metal inizio anni ’80 e hard rock ritmato risultava convincente sotto ogni aspetto: peccato allora che, alla prova del full-“length”, i nostri mostrino ancora un po’ di incertezze nel songwriting, generando qualche brano un po’ stiracchiato. “The Nature of Evil” si apre su arpeggi cristallini: il sound è secco ma incredibilmente invitante, e la voce di Kristina Karlsson molto ispirata. “Back to Class” e più avanti “Slasher on the Loose” recuperano riff e idee dai due brani del singolo pubblicato qualche mese fa; in particolare, la seconda è una sorta di remake di “Can’t get enough”. Di “Tie her to the Cross” piace in particolare la linea vocale, mentre “Reverend’s Daughter” incorpora elementi speed (o proto-speed, anche se il disco è scritto nel 2011!). La lunga “This Dream will end” lascia lo spazio maggiore per cupe divagazioni chitarristiche, mentre la conclusiva “Give back what you borrow” poteva essere più incisiva. Basta poco per giungere al capolavoro: sono certo che il secondo album scuoterà tutto il mondo metallico. Disponibile in cd e in lp limitato a 500 copie; peccato non sapere nulla del concept che lega i testi.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10

Di |2011-11-10T11:26:03+01:0010 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SCREAMER – “Adrenaline Distractions”

(High Roller Records) Chiamiamolo, se volete, heavy’n’roll: una definzione di questo tipo credo si adatti molto bene alla musica degli Screamer, il cui sound si colloca da qualche parte fra i Motorhead e i primissimi Iron Maiden. “Can you hear me” è metallo senza tempo che mi ha ricordato molto quello di un’altra formazione culto, gli olandesi Powervice. Brani come “Rising” o la traccia autotitolata procedono in velocità senza troppi pensieri, con i loro ritmi elementari e coinvolgenti. Dalle parti di un rock primordiale, invece, pezzi come “Keep on walking”, che richiamano invece i compagni di etichetta Slingblade. Si arriva fino allo speed in schegge come “All lover again”. Per quaranta minuti di svago: disponibile sia in cd che in lp.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10

Di |2011-11-10T11:22:57+01:0010 Novembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SLARTIBARTFASS – “Schwarz verhüllt”

(Twilight) Possiamo chiamarla, se volete, avantgarde pagan metal: la musica dei tedeschi Slartibartfass, qui al quarto album, è qualcosa di abbastanza inafferrabile e apparirà di certo ostica alla maggior parte degli ascoltatori. Solo sei, a parte l’intro, i brani (o meglio i capitoli) in scaletta: si tratta di un concept album sulla psiche umana, il cui titolo potrebbe forse tradursi come “Coperto di nero”, o forse più evocativamente “Nascosto nell’oscurità”. Rispetto ai dischi precedenti, “Sehnsucht” è molto più lenta e plumbea: gli elementi giocosi del vecchio sound hanno lasciato spazio a qualcosa di molto più pagano ed estremo, quasi dalle parti dei Kampfar, che comprende numerosi elementi di puro black. Ma il brano è davvero lungo, e contiene anche parti folk o soffuse, affidate alle sole tastiere. “Liebe” si apre e si chiude come un pezzo celtico quasi alla Folkstone, ma contiene forse le trame più estreme del disco. “Angst” è invece la traccia più classica, con un riff pesante e a suo modo molto eighties. La fine del disco sarà ancora più difficile per i puristi di ogni tipo: il pubblico a cui si rivolge è forse quello degli Ulver, che saprà cogliere il meglio delle infinite sfaccettature di “Erhabenheit” e l’epica sofferta di “Melancholie”. In ogni caso un’esperienza originale.

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10

Di |2011-10-31T07:01:09+01:0031 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SKINNY PUPPY – “hanDover”

(Synthetic Symphony / SPV GmbH) Avevamo lasciato gli Skinny Puppy nel 2007 con l’album “Mythmaker”, intanto giravano strane voci sulla band, in merito ad un (altro) possibile scioglimento e a difficoltà per la pubblicazione di questo nuovo album.  Archiviate (altro…)

Di |2017-07-24T23:09:00+02:0020 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SMOHALLA – “Resilience”

(Arx Prod.) Gli Smohalla sono la coesistenza di due elementi: Slo, chitarre, batteria, voce e tastiera, e Camille, al basso. I due francesi provengono da piccole pubblicazioni e questo “Resilience” è il sospirato debut album, nel quale si dedicano ad un black metal molto esoterico, glaciale, con atmosfere che avvolgono ogni cosa. In alcuni momenti ricordano gli Emperor nelle loro fasi lente o nelle orchestrazioni (per esempio “Oracle Rouge” oppure “Au sol les toges vides”) e questo perché le tastiere hanno un ruolo cospiquo, da protagoniste. Gli Smohalla creano melodie e poi tendono a disperderle in coltri ghiacciate, malinconiche, ma anche inquietanti oppure epiche. “Resilience” è uno stato emotivo altalenante (vedi “Marche Silencieuse” dominata dai synth con le chitarre praticamente smarrite in lontananza) pregno di oscurità, che richiede nervi saldi per seguirne i pezzi senza perdere la bussola del proprio umore. C’è da dire che alcuni brani andavano affinati, ma la sostanza del loro sound è probabilmente l’essere una pietra grezza che riluce di un bagliore spettrale.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

Di |2011-10-17T09:16:10+02:0017 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SCREAMING EYES – “Greed”

copscreaminge(This Is Core Music) Nel 2010 gli Screaming Eyes realizzarono “Still Breathing”, contenente tre tracce prodotte da Ettore Rigotti (dei Disarmonia Mundi e guru di molti altri gruppi). Un anno fa i riff avevano una potenza non indifferente, ma adesso “Greed” si dimostra per davvero un passo avanti. Pur riconoscendo che gli Screamings non propongono novità, dimostrano di avere un sound redatto con buona convinzione nei propri mezzi. La produzione è ad opera di Becko (Hopes Die Last, Everland) e Cresta (Doomsday, Everland) presso lo Skie Studio di Roma; lo stile si ancora nettamente alle correnti metalcore europee: tanta ritmica martellante e assoli di chitarra dal tocco scandinavo, mentre il riffing è generalmente pregno di fasi veloci, grooves e di ampie aperture melodiche, mentre la voce di Bruno gioca sul cantato in clean, growl e momenti puramente urlati. Tutto rispetta il copione di questo genere, con una scaletta (i pezzi sono 10) in grado di svilupparsi con agilità. “Greed” è, va detto, una prova facilmente collocabile nei dettami di un certo recinto musicale, ma la band italiana suona in modo europeo e di noia non se ne vede l’ombra.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

Di |2013-04-24T12:23:28+02:0014 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

STIELAS STORHETT – “Expulse”

(code666) Il secondo album della one-man-band Stielas Storhett, esce a cinque anni dal precedente e sotto una gestazione considerevole. Damien T.G., c’è lui dietro al monicker Stielas Storhett, ha composto “Expulse” tra il 2008 e il 2009 e ultimato le registrazioni alla fine dell’estate 2010. Chitarre fragorose, pochissimi momenti veloci (capitano in “Angel of Death” e “Two Lifless Month”) e tante situazioni d’atmosfera, questo è il black metal del russo polistrumentista. Un black metal pregno di emozioni e stati d’animo, capaci a volte di abbandonarlo totalmente e dirigersi verso territori più sul versante del rock psichedelico e introspettivo, come con l’incipit della titletrack disegnato dal sassofono oppure nei momenti riflessivi di “Hush-a-Bye” e “All Paths Lead to Oblivion”. E pensare che “Expulse” viene aperto con le urla di una donna che fanno gelare il sangue, ma tutto quello che ne segue è un’altalena di suoni distorti, e non solo, ma con alto tasso melodico e con le parti black inclini a ripetere i propri riif, sullo stile di Burzum, con la differenza che i pezzi di Damien T.G. sono più dinamici e variabili. Rispetto al precedente EP “SKD” il sound è meno grezzo, le canzoni hanno più strutture e confereriscono a “Expulse” l’aspetto di una rlease matura e concepita con volubile sperimentazione.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10

Di |2011-10-04T17:09:08+02:0004 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SPEED LIMIT – “Unchained/Prophecy”

(Karthago Records) Gli austriaci Speed Limit erano tornati in pista qualche mese fa, dopo un silenzio lungo ben 18 anni, con il nuovo album “Moneyshot”; l’interesse nuovamente suscitato dalla band ha condotto la Karthago Records a ristampare (per la prima volta su cd) il disco d’esordio “Unchained”, datato nientemeno che 1986, cui si aggiunge l’ep “Prophecy” di due anni dopo. Ma forse siamo in una di quelle situazioni in cui il ‘ripescaggio’ non era indispensabile; e il ricco piatto, temo, finirà nelle mani dei soli collezionisti più invasati degli eighties. Cominciamo naturalmente da “Unchained”. Non è troppo convincente “Into the Future”, meglio le veloci “Burning Steel” e “Slave of Desire”; ma nonostante il nuovo master i suoni restano insufficienti e come ‘soffocati’. “Marriage in Hell”, sicuramente uno degli apici del disco, ha allo stesso tempo un tocco epico e marziale; “Fight to survive” suona incredibilmente inglese, “Wings of Steel” fa sognare ma è incolore la ballad “Toybombs”. Passando ora all’ep “Prophecy”, “The Prophecy/Dead Eyes” è ancora più evidente la matrice anni ’80 del sound, quasi che i nostri avessero voluto spingere verso un esasperato purismo. Dell’ep i brani migliori sono sicuramente “Lady” con il suo tocco americano e la sbarazzina “1000 Girls”, con in più lo scherzo finale “My Bonnie”. Alcuni spunti interessanti ma, in onestà, niente di eccezionale.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10

Di |2011-09-29T17:33:42+02:0029 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SKELETAL SPECTRE – “Occult Spawned Premonitions”

(Selfmadegod Records) “Occult Spawned Premonitions” è l’album adatto a chi ama doom possente  e con suoni corposi e dai ritmi andanti. Gli Skeletal Spectre mischiano il doom e il death metal old style, provocando un suono roccioso e robusto, privo di fronzoli e con tanta immediatezza. Un drumming essenzialmente semplice e perennemente in modalità tum-tam! Le voci sulfuree sono cariche di riverbero e la copertina ha uno stile il quale ricorda le copertine di “Vampirella” o Lanciostory. Sono questi i tratti distintivi del trio svedese, composto da Vanessa Nocera alla voce, Behold the Pentagram alle corde delle chitarre e del basso, e Haunting the Beyond alla batteria. “Occult Spawned Premonitions” offre diversi spunti piacevoli come la inquietante “Raw Head & Bloody Bones”, l’insolita, per via del ritmo, “Sekhmet Prowls the Azure Night”, “Screams from the Asylum”, dal retaggio metal punk e qualche episodio sabbathiano sparso in giro nei pezzi. Alla lunga però “Occult Spawned Premonitions” tende anche a stancare, difetto dovuto alla durata, in media sui 5’, di questi nove pezzi rocciosi e che poche volte si rivelano dinamici. Gli Skeletal Spectre si rivelano comunque interessanti, soprattutto per la loro attitudine sincera e abbastanza underground.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10

Di |2011-09-28T19:00:26+02:0028 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SINNER – “One Bullet left”

copsinner(AFM-Audioglobe) Mat Sinner è una vecchia conoscenza per chi segue la scena heavy/power tedesca: oltre che con la sua band, che giunge oggi nientemeno che al sedicesimo album in studio, ha suonato con i Primal Fear, con lo Scheepers solista, con (altro…)

Di |2019-08-23T15:34:07+02:0015 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SALTATIO MORTIS – “Sturm auf Paradies”

(Napalm-Audioglobe) Ho conosciuto i Saltatio Mortis per puro caso durante un periodo di lavoro passato in Germania: ero alla ricerca di altre band dedite a questo Rock Medievale (o “Mittelalter Rock”) che tanto piace ai tedeschi, e questi ragazzi di Mannheim facevano al caso mio. La band, peraltro, ha una attività ormai decennale, ma solo da pochi anni si dedica a questo genere: i primi album sono folk puro, e la svolta elettrica ha dato i propri migliori frutti in “Aus der Asche”, del 2007. Questo ottavo full-“length”, il cui titolo tradotto significa “Tempesta in Paradiso”, non è affatto malriuscito, ma la band sembra aver perso l’estro manifestato di qualche anno fa, e si riduce così ad essere una fiacca copia dei Subway to Sally o degli In Extremo. Fiacca “Habgier un Tod”, meglio la sofferta “Hochzeitstanz”, null’altro che una “Danza per un Matrimonio”. Per coloro che conoscono il tedesco, di “Ode an die Feindschaft” colpisce in particolare
l’arrabbiato testo (si tratta di un’”Ode all’Inimicizia”). Scampoli di Medioevo in “Eulenspiegel”, è ben riuscita la soffusa ballad “Gott würfelt nicht”; il disco, infatti, funziona meglio quando i ritmi si abbassano, come dimostrano “Orpheus” e la conclusiva “Wieder unterwegs”. Pure “Spiel mit dem Feuer” ha un bel ritmo, ma per chi è avvezzo a queste sonorità siamo poco oltre la sufficienza. Peccato: ma la cover è davvero ben riuscita.

(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10

Di |2011-09-10T23:54:07+02:0010 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |

SILVERDOLLAR – “Morte”

(Massacre-Audioglobe) Dopo 10 anni come cover band, gli svedesi Silverdollar hanno ben deciso di passare a produrre materiale originale: e dopo “Evil never sleeps”, distribuito
nel 2007 dalla Shark Records, si ripresentano oggi sul mercato con “Morte” e il
suo inatteso titolo in italiano. Si parte con un brano doomy come “CO2”, ma poi
l’atmosfera del disco cambia per spostarsi su un suono più progressivo (“Damage
done”) o più thrash (“Evil Good”). Insomma i nostri praticano una certa
variazione di generi che rende il disco, come dire, ‘trasversale’. A confermarlo,
“Evil never sleeps” ha un certo flavour Iron Maiden, e due brani veloci in
successione come “Raging Eyes” e “Rot” danno la giusta carica. Si chiude,
inaspettatamente, con l’incursione hard rock di “Three Finger Man”. In questo
“Morte” si avverte bene l’esperienza di questa band, ma forse anche la voglia
di essere originali ad ogni costo buttando un po’ di tutto nel calderone: ma
alla fine – ed è questo che conta – il disco si ascolta con piacere.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10

Di |2011-09-10T23:38:13+02:0010 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, S|Tag: |
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