VICIOUS RUMORS – “Concussion Protocol”
(Steamhammer/SPV) Tornano a distanza di due anni dall’album dal vivo “Live You To Death Pt. 2” i Vicious Rumors, band leggendaria del power metal americano. Pur mantenendosi sempre fedele ad uno stile riconoscibile, la formazione capitanata dall’inossidabile Geoff Thorpe ha sempre cercato di far (altro…)
(Bindrune Recordings) Dal marasma della complessa scena black statunitense, i Vukari di Chicago giungono al secondo album proponendo qualcosa di personale, assolutamente non scontato ed ancora una volta -come tipicamente succede nella scena d’oltre oceano- con un
(Universal) Parliamo dei Volbeat e del loro nuovo fantastico album. Siamo poco inclini alle cose metal moderne in queste pagine e voi sapete che i gusti son gusti, ma è pur vero che in fin
(Imperative Music Agency) Interessante raccolta da parte della brasiliana Imperative Music Agency, giunta alla dodicesima compilation, nella quale sono raccolti brani di bands emergenti sparse per il mondo. Il materiale raccolto è abbastanza eterogeneo, pur rimanendo saldamente ancorato in un ambito
(Xtreem Music) Non avevo mai sentito parlare dei Vibrion, band molto conosciuta nel circuito estremo argentino, decisamente meno famosa altrove. Attiva sin dai primi anni ’90, la formazione sudamericana propone un death metal vecchio stampo, estremamente debitore al sound dei Morbid
(Dead Center Prods) Sacrosanto è e sia ogni tributo a una delle band più influenti dell’universo, metal e non! I Possessed vengono investiti degli onori di Pyre, Decease, Violentor, Bestiality,
(Iron Bonehead Productions) “Malay Magick Black Metal”: questa è la definizione fornita da Adlan, precedentemente con gli Impious Blood, per definire la sua nuova creatura denominata Voidnaga, one band man malese dedita ad un black/death metal arricchito
(Bestial Invasion Rec.) I Gehennah esistono dai primi anni ’90 e sono autori di quattro album realizzati in studio, a questi vanno poi aggiunti EP e split. La band svedese mischia al black
(Sentient Ruin Laboratories) Le poche tracce non devono fuorviare, perché i Vrtra fanno Doom nero e pesante, arrivando a toccare con questo disco quasi trentun minuti. Il mio mentore di Metalhead.it me li ha proposti per la recensione con la promessa di musica
(Nuclear Blast) Ormai ho perso il conto del numero delle uscite discografiche a nome Vader. Tra dischi, EP, cover album e singoli, la band capitanata dallo stacanovista Peter è estremamente prolifica, sfornando sempre musica di ottima qualità, forte di uno stile
(DeFox Records) Personalmente non me ne importa nulla, ma molta gente è un po’ triste per la fine dei giochi olimpici di Rio. Un paio di settimane di “amore per la propria nazione”, di culture che si incontrano e si scontrano sui terreni di gioco. Forse le uniche
(Vicisolum Productions) Terzo album per Volturyon, formazione svedese che vanta tra le proprie file il poderoso singer di Centinex e October Tide Alex Hogbom. Il mix tra swedish death metal, thrash moderno, brutal e parti groove si rivela oltremodo efficace, perfezionando ulteriormente la formula musicale già apprezzata nel
(Eihwaz Recordings) Un death melodico, introverso a volte sperimentale e progressivo dai texani Vex che arrivano così al terzo lavoro, il secondo con Joe Jackson alla voce, ed il primo con il nuovo bassista Joe Miller. È aumentata la qualità della registrazione rispetto al precedente disco, tanto da rendere giustizia alla fantasia creativa che spesso integra punk,
(Pure Noise Records) Conosciuti per un precedente EP di cover (
(Napalm Records) Per celebrare la nuova lineup (che poi in sostanza è vecchia: sono tornati in formazione tutti gli strumentisti fondatori!), i Visions of Atlantis pubblicano questo ep con cinque remake di vecchi brani. In realtà
(Black Lion Productions) I Vindland hanno avuto un passato burrascoso, fatto anche di uno scioglimento nel 2010. Poi devono aversi ripensato, perché siamo di fronte al loro
(Inverse Records) Si vede anche guardando la copertina ad occhi chiusi che siamo di fronte ad un gruppo finlandese. Un’intro fantasy introduce in un album fatto di suoni della foresta e dei luoghi
(Sun & Moon Records) Al secondo album completo, gli svedesi Void Moon fanno il botto. Senza se e senza ma, questo lavoro è una piccola gemma di Doom dalle tinte epiche. L’impostazione
(Iron Bonehead Productions) Un debutto con il botto per questi neozelandesi, che han ben pensato di proporre la propria opera prima in formato altamente tecnologico e
(SPV) Fra 1999 e 2000, i Virgin Stele pubblicarono “The House of Atreus”, la loro personale rilettura dell’‘Orestea’ di Eschilo… e sicuramente una delle loro opere più riuscite. La SPV la ripresenta oggi
(Sliptrick Records) Una costruzione sonora che unifica electro wave, industrial, gothic, passando attraverso la sapiente produzione di NeroArgento, è questo in sostanza il primo lavoro degli inglesi Vita Museum. Atmosfere cupe e a volte fredde, moderne
(MIG Rec.) La bellezza è qualcosa che quando si manifesta è come una docile tigre che ti si pianta davanti, ti incanta e ti sbrana lasciandoti sbalordito. La bellezza di Patricia è nel suo imbracciare una chitarra e dare fiato a una voce che è versatile, viva ed è carica di armonia. “Rattle My Cage” è
(I, Voidhanger Records) Mamma mia che album… Non è nemmeno un gruppo, è un’unica mente… Allora, i Voidcraeft, dalla Germania, sono una di quelle realtà che ami od odi, senza contare le mezze misure. Il genere
(Autoproduzione) Dopo un paio di singoli esordiscono con un full-“length” i milanesi Virtual Symmetry: il loro ‘Message’ è vera manna dal cielo per tutti gli appassionati del prog puro degli anni ‘90, quello che ha in “Images and Words” la propria massima manifestazione.
(Century Media) Restiamo ai margini di una grande storia e esaminiamo direttamente questa nuova prova dei Voivod. Resto ancora perplesso dalla linea vocale di Snake, ormai non più graffiante e capace di tenere certe tonalità di una volta. Snake la sforza quella voce. Da una parte lui non rinuncia
(Mighty Music) In netta progressione dal folk al viking, con un conseguente inasprimento del sound, i danesi Vanir giungono al quarto album (
(Inner Wound) Arrivano dalla Polonia, pubblicano il quarto album e si dichiarano appartenenti alla New Wave of Polish Prog Metal: sono i Votum, formazione che mi ha colpito per la sua superiore capacità di scrivere musica. Fin da “Satellite”, l’influenza degli ultimi Anathema
(Autoproduzione) Musica d’altri tempi… Ascoltando questi tre amanti della musica vera ti sembra di viaggiare nel tempo e tornare negli anni dove in ogni locale c’era un gruppetto in un palco minuscolo davanti a poche persone. Ma era bello così. I
(Listenable Records) Poco più di un lustro di vita e due album realizzati, insieme a qualche altro lavoro minore, sono le credenziali di questo trio olandese che si muove tra thrash e un melodic death metal con qualche inflessione progressive. Autori di un sound dinamico e possente, i Villainy riescono
(Nemeton Records) Quante ottime band pagan offre il nostro nord Italia! Oggi ci occupiamo dei veneti Vallorch, che con il loro secondo album ci propongono una furiosa cascata di folk/death cantato, prevalentemente, da una voce femminile. Di grande potenza “Until our Tale is told”,
(Nemeton Records) Piace la freddeza di questo album, quell’intimo gelo che si avverte attorno alle chitarre, la patina di nebbia che avvolge il drumming che nei colpi appare come un boato lontano. Sarà stata la mano di Dan Swanö? Per non parlare poi delle melodie, vere poesie di epica nordica o molto più concretamente
(Blood Harvest Records) Come dicevo nell’uscita precedente (
(Witching Hour Prods) Ritornano, a distanza di un anno dal precedente “Tibi Et Igni” i Polacchi Vader, una delle band più prolifiche del panorama metal mondiale, nonché vere e proprie istituzioni in
(De Tenebrarum Principio/ATMF) Il black francese è sempre identificativo, personale e particolare. Se poi ci aggiungiamo una componente vagamente thrash ed una impostazione nostalgica orientata
(Night of the Vinyl Dead) Non sono certo qui per descrivere “The Marriage of Heaven and Hell”, uno dei (tanti) capolavori della discografia dei Virgin Steele. Se vi dichiarate appassionati di heavy metal ‘classico’, non potete non conoscere l’opera, uscita in due parti fra 1994 e 1995.