NÚMENOR – “Chronicles from the Realm beyond” (Reissue)
(Autoproduzione) Recensendo la reissue di “Sword and Sorcery” avevo già segnalato le peculiarità dei serbi Númenor, capaci di mescolare il classico power a tinte fantasy con suoni più estremi ed oscuri. (altro…)
(Nuclear Blast) Gli Eluveitie sono una delle formazioni con le quali ‘litigo’ più volentieri: due dischi eccellenti, “Spirit” e “Slania”
(Scarlet Records) Dopo il debut “
(Nuclear Blast Records) “
(Diamonds Prod.) Dopo l’ultimo disco “
(AFM) Ho raccontato la storia dei Bloodbound recensendo il precedente album “
(Metal Blade) Progressive folk metal: quando lo ascoltai la prima volta rimasi folgorato… oggi i Tyr non sono più una sorpresa, ma restano una band sui generis, dal sound praticamente inimitabile.
Se veleggi verso i 40, diventa sempre più difficile continuare a fare il metallaro d’assalto: per assistere a un concerto degno di questo nome devi come minimo arrivare a Roma (che per il sottoscritto significa viaggiare 250km), se ti spostano una riunione di lavoro all’ultimo secondo parti con un’ora di ritardo, e a quel punto si blocca il GRA facendoti perdere ancora altro tempo, e mentre sei fermo ti rendi conto che nella fretta non hai portato le pile della macchina
(Autoproduzione) A quattro anni dall’ottimo “
(MDD Records) La “
(Gates of Hell Records) Il quarto album dei tedeschi Booze Control segue a “
(AFM Records) Era un bel po’ di tempo che non avevo a che fare con gli Iron Savior: forse addirittura da “
(Folkstone Records) Un po’ a sorpresa, a soli due anni da “Ossidiana”, tornano i Folkstone con il loro settimo album: la formazione bergamasca non ha certo bisogno di presentazioni, semmai va soltanto precisato che i nostri reagiscono
(Sliptrick Records) La Sliptrick Records ha deciso di pubblicare anche in Europa Occidentale il 13° album degli Aria, probabilmente la prima band heavy metal della Grande Madre Russia:
Dato che è da poco online la nostra recensione di “
(Inner Wound Recordings) Uscito originariamente nel 2006, “Legend of the Bone Carver” fu il secondo disco dei danesi Pyramaze, che nel ’17 avevano pubblicato il discreto “
(Shadow Kingdom Records) Recensendo l’EP “
(Underground Symphony) I varesini Aexylium, che sono addirittura in otto (come segnalano orgogliosamente nella loro biografia), pubblicano il loro debut per la sempre meritoria Undeground Symphony: power/folk metal nella tradizione del nostro paese,
(Fighter Records) Se l’ottimo EP “
(Iron Shield) Che piacere ritrovare gli Steel Raiser! Dopo “
(Underground Power) Gli spagnoli Frenzy esordiscono con una buona bordata di heavy/power metal, naturalmente molto iberico nell’anima ma senza i testi in lingua. La titletrack è una sanguigna cavalcata,
(Cargo Records UK) Quando ho letto i nomi coinvolti per il debut di Tara Lynch, detta Gui-Tara, chitarrista e cantante statunitense, mi sono aspettato grandi cose: senza che la lista sia completa, fra gli ospiti ci sono Vinny Appice, Mark
(Jolly Roger Records) Ritorna sul mercato, rimasterizzato e con ricche aggiunte, l’EP d’esordio degli anconetani Gunfire, che uscirono nel ’14 con “
(Iron Shield) I Powergame sono il progetto ‘quasi’ solista (nel senso che ne è il fondatore e l’unico membro presente in tutte le lineup) del chitarrista e recensore tedesco Mätty: il secondo disco della sua creatura è un semplice, ma genuino atto di passione per la sua musica preferita.
(Cruz del Sur) Dopo l’ottimo “
(Massacre) Gli Imperia di Helena Iren Michaelsen partirono con il botto negli anni 2000: “The ancient Dance of Qetesh” e “Queen of Light” erano due pezzi da novanta di power/gothic metal, usciti in un’epoca in cui questo genere non era ancora così ‘stanco’.
(Music in Stone) Con colpevole ritardo Metalhead si dedica al nuovo album degli Antimatter: la creatura di Mick Moss ha ormai raggiunto una maturità artistica che nessuno può mettere in dubbio, e anche se “Black Market”
(High Roller) Questi esordienti finlandesi hanno classe da vendere! Con la sua copertina minacciosa, “Marauders” è un buon platter di NWOTHM costruito con indovinati riferimenti al passato.
(ROAR – Rock of Angels Records) Con la produzione delle vocals da parte di Ralph Scheepers, che partecipa pure come guest a un brano, gli heavy/power metallers tedeschi Steel engraved danno alle stampe il loro terzo album a quasi sette anni da quello che l’ha preceduto, “On high Wings we fly”.
(Crime Records) La “
(Autoproduzione) Disco strano, questo dei Serpents Kiss: si porta dietro un’aura ‘artigianale’, per così dire. Produzione e struttura sembrano venire da un passato abbastanza remoto, e infatti leggo che la band è attiva a singhiozzo fin dal 2000,
(Blaze Bayley Recordings) Chi conosce Bayley nella sua anima squisitamente live sa che lui è un istrione, un tipo strano, stravagante ma assolutamente sincero, gentile e affabile e con i segni sul viso di uno che ne ha passate tante nella vita, non solo il ‘licenziamento’ dai Maiden.
(Massacre) Se il debut dei Thornbridge, “
(Karthago Records) Alla continua ricerca di (potenziali) lost gems, la Karthago Records propone per la prima volta in cd, e arricchito da tre bonustracks, il debut degli australiani Black Alice, datato 1983.
(Nuclear Blast Records) Sì, ho bocciato senza patemi il debut dei Beast in Black, “