MULTINATIONAL CORPORATIONS – “Jamat Al Maud”
(Transcending Obscurity Distribution) Il grindcore è l’estremismo puro, è un genere ostico oppure sublime. Dipende dalla sensibilità dell’individuo! I Multinational Corporations sono pakistani e (altro…)
(Transcending Obscurity Distribution) Il grindcore è l’estremismo puro, è un genere ostico oppure sublime. Dipende dalla sensibilità dell’individuo! I Multinational Corporations sono pakistani e (altro…)
(Moribund) Torna la one man band australiana, torna una dimensione soffocante di black metal. Un black lento. Mortale. Atmosferico ma funereo. Un black che accieca, soffoca, uccide. Un black che vaga nell’inferno dell’universo. Undici colossali tracce che per quasi un’ora e (altro…)
(Ghostrecord Label) M Rock è Pietro Zanetti, autore dai trascorsi punk con Alternative Religion e poi Templebeat e Metal Music Machine. “Walking Alone” è il suo primo album da solista e svela uno scenario hard rock con qualche tinta di street, il tutto secondo i canoni del genere e risultando in tal modo immediato (altro…)
(autoproduzione) Un quartetto italiano in controtendenza. E per diverse ragioni. Nascono quasi per caso come cover band strumentale. Poi l’evoluzione, il cantante. (altro…)
(Tradecraft /T-Boy / UMG) Ormai avevo perduto ogni speranza. Confesso che le ultime due uscite discografiche dei Megadeth mi hanno lascito con l’amaro in bocca, (altro…)
(This Is Core Records) Il flyer accompagnatorio afferma con risolutezza che i membri di questo gruppo hanno unito le forze per cercare di condensare le diverse influenze musicali… Beh, il problema principale che si sente sin dalle prime note è proprio il fatto che di influenze qui ce ne sono fin troppe (altro…)
(Eyes Of the Dead Productions) Full length di debutto per Menstruophagist, terzetto Toscano dedito ad una ben riuscita commistione tra grind core e brutal death metal, il tutto condito da un senso dell’umorismo alquanto demenziale. Non sono in (altro…)
(Hells Headbangers) Due soli brani, per sei minuti di metal estremo, grezzo e primordiale, in questo 7” uscito per la Hells Headbangers, che vede fronteggiarsi due bands dalle sonorità che molto devono ai Venom delle origini. Sul primo lato, (altro…)
(Satanath Rec.) L’oscurità del black metal si materializza in Cile con questa formazione dagli istinti ferali, gelidi e arcaici nell’affrontare il genere. Riff epici, ripetuti a oltranza, drumming sequenziale (altro…)
(Symbol Of Domination) One man band ungherese questi Mabthera. Si sa che le one man band sono condizionate da un vizio di forma: sono egocentriche per definizione. Non che sia un male, ma nemmeno questo fatto può essere (altro…)
(Indie Recordings) Miscuglio di ispirazioni alla base del sound di questi norvegesi. Una furia scatenata a base di punk e rock, con radici ben salde in melodia, riff heavy, fino a qualche vago richiamo ai generi più estremi di quel paese… il tutto con un vocalist schizoide, completamente fuori di testa. (altro…)
(Musicisti Associati Produzioni) Il rock in una forma dolce e per tutti, talmente per tutti che non sarebbe poi male vedere Domenico Castaldi, chitarrista e compositore, e il cantante Cristian del Giudice, nella cornice sanremese, se solo quel festival fosse realmente un’indice della canzone italiana e del suo stato di salute. (altro…)
(Satanath Records) E mentre la Satanath scala la classifica delle mie label di riferimento, ecco farsi avanti i polacchi Manipulation, forti di altri due album alle spalle. Premessa: l’underground è quasi un genere (altro…)
(Les Acteurs de l’ombre Productions) Intenso, complesso, profondo, contorto. Dannatamente emozionale. E per essere un debutto risulta essere qualcosa di assolutamente fuori di testa. Partendo da un territorio che come macro genere è il black (altro…)
(Merdumgiriz) Death metal apocalittico, brutale e post industrial quello degli italiani Mincer, giunti al primo album dopo una buona carrellata di cose, come split, demo e altro. Il tutto è (altro…)
(Massacre) Ritroviamo i simpatici power metallers Messenger esattamente dove li avevamo lasciati: la seconda parte della loro saga fantascientifica (qualche dettaglio QUI, nella recensione del primo capitolo) è, se possibile, ancora più ‘true’ della prima, in un tripudio di cliché e trademark del classico metallo germanico… (altro…)
(Pagan Records) Mini album che segue il buon full length “Ansia” -uscito nel 2013- per i polacchi Mord’a’Stigmata. Siamo sempre nel bel mezzo dell’avant garde, oltre il post black. Tre tracce, due (altro…)
(AW Recordings) Torna l’hard rock sincero, potente ed un po’ ruffiano di questo rocker italo-canadese! Dopo l’ottimo “Hard Times” del 2012 questo nuovo full length è un puro inno ad un sound un po’ antico, ma sempre attuale, sempre moderno, sempre pronto a tornare per (altro…)
(ViciSolum Records) Non so come i danesi Malrun facciano a definirsi, sul loro profilo facebook, una hard rock band: dopo cinque secondi di “The Underworld” è chiaro che siamo nell’ambito di un melodic/alternative metal dai toni molto moderni, (altro…)
(Soulfood) Interessante debutto dei Tedeschi Mynded, quartetto nato nel 2011 e dedito ad un thrash metal d’assalto, condito da buoni inserti melodici che non diminuiscono l’impatto sonoro delle composizioni. La (altro…)
(AFM Records) Ben sei anni separano il debut degli svedesi Manimal dal suo seguito, questo “Trapped in the Shadows”; per quello che posso ricordare, il sound della band è abbastanza cambiato… per molte cose (ma forse non proprio per tutte) in meglio. (altro…)
(Naturmacht Productions) Macabre è colui che manovra ogni cosa di Mortis Mutilati, un marchio funeral black metal francese giunto al terzo album. La morte (altro…)
(Napalm Records) Dopo la carrettata di ristampe degli scorsi mesi, i lupi svedesi ci regalano finalmente un nuovo full-“length”, l’ottavo della loro discografia: se “Legions of the North” non aveva convinto una buona fetta dei fan storici, questo disco autotitolato (altro…)
(Autoprodotto) Seconda release per i danesi Møl che debuttarono poco più di un anno fa con l’omonimo EP. Ed ancora una volta è un EP a consacrare la loro attività artistica, spesso super impegnata in sede live. Siamo ancora in un genere (altro…)
(Crime Records) Ha senso, alla fine del 2015, pubblicare una fantasy metal opera? Beh, se lo fai, devi concepire qualcosa di veramente stellare, e non avere paura dei cliché e dei dischi che sono stati pubblicati prima del tuo… (altro…)
(RSK) Clive Bayley, chitarrista e cantante, ha sempre detto che in fin dei conti gli Yes erano una sua idea. La storia ha preso poi altri percorsi, altre pieghe. (altro…)
(Satanath Records) Questi greci puntano sul sicuro, andando a ricalcare uno stilema ormai rodato, vale a dire un Black dalle tinte molto epiche. Niente di nuovo ma l’effetto è assicurato, grazie a strutture canzoni semplici ma (altro…)
(Autoproduzione) Napoletani, i Manach Seherath propongono un metal classico, con molte orchestrazioni e tastiere, nella migliore tradizione italiana. Il suono risulta epicissimo fin dalla prima nota, a contorno di una (altro…)
(Hells Headbangers) C’era Matt Sicher e la sua batteria con Will Rohmer, bassista-cantante, a dare la spinta vitale ai Mortician. Era la fine degli anni ’90 e i due non avevano un chitarrista stabile in formazione e la cosa (altro…)
(Vic Records) Full length di debutto per gli Svedesi Mordenial, band di melodic death/thrash metal attiva dal 2008. Nelle note biografiche, l’etichetta incensa la formazione Scandinava, definendola una band estrema che una volta tanto propone buoni assoli, suonati da persone che sanno suonare; personalmente (altro…)
(Autoproduzione) Non mi dispiacciono per nulla questi canadesi. Certo, ci ho messo un paio di ascolti per assimilarli, ma è proprio questo il bello del progressive. Non siamo in ambito Dream Theater, state tranquilli. Il cantante mi ricorda D’Eramo (altro…)
(Ulterium Records) I Millennial Reign costituiscono un progetto – giunto al secondo album – del bassista degli Aska Dave Harvey, qui impegnato alla chitarra e alle backing vocals. Poco a che vedere con la band originale: (altro…)
(Autoproduzione) A Losanna cova la pazzia. Comicità e crossover metal sono ciò di cui si occupano i Meltdown, attraverso testi taglienti e nascosti dietro un immaginario che attinge da fumetti e videogiochi. (altro…)
(Cold Raw Rec.) Perché rimettere in circolazione un album del 2013? Perché “Stay Fucking Necro” ha una storia un po’ particolare. Doveva essere pubblicato nel 2004 ma l’etichetta (altro…)
(Century Media) Il trionfo della coerenza. Continua all’insegna della qualità la storia dei Malevolent Creation, band che inspiegabilmente ha raccolto decisamente meno di quanto seminato, (altro…)