DEADLY CARNAGE – “Endless Blue”
(A Sad Sadness Song) Un discorso malinconico, saturnino, lunare e fluente di circa quaranta minuti quello che i Deadly Carnage imbastiscono nel nuovo album “Endless Blue”. La band italiana ha scelto come tematica principale gli spiriti del folklore giapponese. Un argomento che viene ben sottolineato dalla musica che i Deadly Carnage (altro…)

(Dusktone) Il secondo album in studio dei norvegesi Borgarting esce con la nostrana Dusktone. La black metal band scandinava ha pubblicato il primo album “Far” quattro anni fa e ora ritorna dunque con un piglio agile e fresco. I Borgarting usano molti mid tempo nei loro pezzi che stempera quell’aura selvaggia tipica del black metal e infatti i 
(AFM Records / Audioglobe) Sfrenati ed energici esponenti del rock and roll, i Danko Jones sono all’undicesimo album in carriera e in esso il riff è la materia principale del loro suonare. Sono un trio, dunque chitarra e voce e poi base ritmica che segue all’unisono le angolature e direzioni dei pezzi e proprio questi ultimi sono, abitualmente, di 

(Zann’s Records) Abissi insondabili, spazi remoti, luoghi lontani vengono messi in scena in “Sacred Is Not Divine”. Sacri Suoni è una band stoner/sludge che rivolge i propri pensieri e coglie ispirazioni dalla variante psichedelica dello stoner. La variante legata all’acidità, ai suoni che disorientano e allargano le percezioni del
(Nuclear Blast Records) I Cryptopsy hanno impiegato undici anni per pubblicare un nuovo album. Tuttavia in questo intervallo di tempo il nome della band è comunque girato perché resta una degli architravi del suonare estremo e nello specifico nell’ambito del death metal. Undici anni passati a basso regime e la cosa fa sensazione se si
(Time To Kill Records) Rabbiosa irruenza mista a creatività in unna manciata di pezzi, ben sedici e dei quali pochi superano i due minuti di durata, sono il biglietto da visita della formazione romana Mind/Knot. Alfieri di un hardcore di un’altra epoca, loro si ispirano infatti nella forma a quello classico degli anni ’80 ma nella sostanza vanno 
(Massacre Records) L’etichetta tedesca Massacre Records lancia sul mercato un album di puro power metal, cosa che non avveniva da qualche tempo. Skull & Crossbones debuttano con questo album, dopo avere militato, tranne il cantante Tobi Hübner, negli Stormwitch, una fiera band teutonica power/heavy metal di lungo corso. “Midnight Fyre” 


(Eclipse Records) Riemerge in tutta la sua grandezza un nome di punta del metal di questo paese, i Gory Blister storicamente considerati un’ottima realtà nell’ambito del technical death metal. Il nuovo album in studio “Reborn from Hatred” è stato creato con un riffing ben modulato, tagliato con una certa fluidità dal custode dell’anima di questa 



(Nuclear Blast Records) Sesto album per gli statunitensi Exmortus, band che da sempre ha diviso il pubblico per il loro stile, a cavallo tra il thrash/death più aggressivo e la pulizia esecutiva propria del metal neoclassico, risultando appunto ostici per i fautori di un genere piuttosto dell’altro.
(Nuclear Blast Records) Apprezzo molto l’onestà artistica ed il rispetto verso i fans che Kelly Shaefer dimostra di avere, visto che avrebbe tranquillamente potuto fare uscire questo disco sotto il moniker Atheist, dato che i quattro quinti della line up dei Till The Dirt proviene dalla leggendaria band capostipite del technical death metal. 
(earMUSIC) Per Vincent Damon Fournier, dunque noto come Alice Cooper, “Road” è il 29esimo album. Artista poliedrico, non una rockstar prevedibile e forse la sua eloquenza sintetica e acuta ma densa di significato lo certifica. Il precedente lavoro “Detroit Stories” e l’EP “Breadcrumbs” possedevano all’interno della buona musica e a conti fatti “Road” 

(Debemur Morti Productions) Il progetto black metal statunitense Imperial Crystalline Entombment ha oltre vent’anni e giunge ora al secondo album in studio. Formazione labile, spesso tenuta in disparte dalla notorietà della sua completa definizione, mentre il taglio black metal del suonare resta un mettere
(Superbia Music Group) La band italiana Ultima non si esprime in maniera del tutto semplice e non solo per il fatto che il proprio linguaggio musicale è il djent metal, bensì anche per il volgerlo verso una maniera progressive. Se di per sé il djent è un suonare che frammenta, spezzetta e mischia a volte le carte, virare su un lato prog del suddetto 
(Atomic Fire Records) Tredici album in carriera con “Code Red” per gli inossidabili Primal Fear. Dalle note iniziali dell’opener “Another Hero”, con un riff che ricorda i Ministry e altre mille cose forse, si avverte che l’heavy/power metal dei Primals è ben cromato e luccicante. “Code Red” presenta un ritornello caldo, accomodante per i più, ben studiato, ben 
(Steamhammer/SPV) Che cosa aspettarsi da un gruppo teutonico con ex membri di Gamma Ray ed Edguy? Il quarto disco in studio dei The Unity è power metal tedesco nell’accezione più classica del termine. Cori e coretti, chitarre rocciose, refrain da radio e voce strapulita.
(Gates Of Hell Records) Hanno inciso un EP tre anni fa i Meurtrières (
(Scarlet Records) Il secondo album della symphonic-prog metal band italiana punta a una maestosa orchestrazione dei synth e partiture metal sostenute e agili che sfoggiano il meglio, con le chitarre lanciate in armonizzazioni e in assoli taglienti e allo stesso tempo melodici. L’elemento symphonic metal è predominante ma i Noveria nei pezzi tengono