RED ROOM ENSEMBLE – “Red Room Ensemble”
(Autoproduzione) Nati come cover band, i finlandesi Red Room Ensemble si lanciano nel 2014 nella composizione di brani originali, e danno oggi alle stampe questo disco breve (otto pezzi per meno di quaranta minuti) ma ben riuscito e dalle svariate influenze. (altro…)
(Autoproduzione) Eurynomos e Buran, polistrumentista il primo e voce il secondo, sono i Dawn Of A Dark Age. Il duo attraverso un black metal barocco si concentrano sulle vicende di “The Six Elements”, un’epopea tematica che con questo album raggiunge il secondo volume dei sei previsti. Black metal barocco, con un tessuto musicale
(Nordvis) Terzo lavoro per questa stranissima band americana. Genere imprecisato: si spazia dal black al folk, all’ambientale, al noise, al quasi-post metal e questi quaranta minuti è presente una vasta gamma di emozioni che mutano gli stati d’animo, cambiano il pensiero, ridipingono il colore del giorno. E della
(Coroner Records) Sound a cavallo tra i ’70 e gli ’80, epopea Deep Purple di quegli anni, per esempio, oppure dei Whitesnake. Hard rock melodico, infarcito di tastiere e una spigliata e agile struttura musicale che nonostante venga riproposta quindici anni dopo
(autoprodotto) Ci sono piccoli gioielli che fanno sognare, che fanno viaggiare la mente, che aprono nuovi orizzonti. Spesso questi tesori sono celati, nascosti nei posti meno frequentati o meno noti per quanto riguarda la scena musicale. Qui siamo in India. Per la precisione Bangalore. Lontani da scenari
(Nuclear War Now! Productions) Giunti al loro quarto album, questi greci sono dediti ad un black dai suoni piuttosto moderni. E per chi come me pensa che tale affermazione sia un ossimoro insanabile, l’unica possibilità che resta ad una band per risultare interessante è stupire con soluzioni inedite. Ahimé
(High Roller Records) Un paio di anni fa fecero un singolo. Timido debutto nel mondo della musica. Dati i contenuti stranissimi ricordo elogiai quella scelta e alla fine della recensione scrissi “Un sapiente concetto che mescola heavy e power con trip mentali, pseudo dance del passato e una visione del suono non
(autoprodotto) Intanto per cominciare questo album in un certo senso non esiste. Non è mai uscito. Data di release non pervenuta. La storia racconta che agli inizi del 2000 la band toscana, dopo il successo del primo lavoro, “Pink Evil Jokes” (metà anni ’90), registrò il secondo album. Si intitolava “Gunge” e fu
(Napalm) Dalla sempre fertile scena canadese la Napalm Records pesca gli Unleash the Archers, female fronted band che giunge oggi al terzo disco. Forti di una immagine accattivante e di un pugno di buoni brani, i nostri sono riusciti dove centinaia di band ‘vintage’ falliscono,
(Nordavind Promotion) Un album in studio e due dal vivo prima di questo EP. E l’attitudine live si sente subito nel groove di questi Newyorkesi. In cinque tracce i nostri propongono un thrash moderno e graffiante, con le chitarre e il basso a farla da padroni. La voce è irriverente e urlata in stile Obituary. E le
(Autoproduzione) Debutto discografico per gli Svizzeri Mortal Factor, band attiva già da alcuni anni che vanta una discreta esperienza live sui palchi Europei. La proposta musicale del combo Elvetico è un thrash metal potente e diretto, senza troppi tecnicismi, puntando di più sull’impatto generato da riffs aggressivi che
(Godz ov War / Third Eye Temple / Essential Purification) Evidentemente in Polonia qualcosa nell’aria ti impedisce di essere una persona positiva. Già l’esistenza di un gruppo cardine come i Behemoth basterebbe a dare sostanza all’affermazione appena fatta; se poi ci aggiungiamo questi barbuti polacchi
(Autoproduzione) Nuovo album, il secondo, per questo gruppo abruzzese che diventa di fatto alfiere del deathcore di marca italiana. Eppure sintetizzare questo sound e modo di comporre nell’etichetta che definisce il suddetto genere, appare una costrizione deduttiva. Da scariche a sincope di taglio brutal death metal, a spinte
(Indie Distribution) Della serie “benzina, motori e R ‘n’ R” ecco gli Spitfire, hard rock band norvegese che vi scalderà i cuori a suon di ottani e Jack di bassa lega tracannato mentre siete al volante della vostra macchina truccata. La formula ormai è tra le più abusate degli ultimi anni ma funziona sempre. Gli
(Memorial Records) A Castelfidardo, nelle Marche, la presenza dell’uomo è testimoniata già dal Paleolitico. Nel medioevo il paesino aveva già una sua identità. Verso la fine dell’età moderna Castelfidardo è già un borgo ben definito. Poi nell’Ottocento proprio lì i piemontesi sconfissero le truppe pontificie del generale Lamoricière.
(Coroner Records) I baschi Rise To Fall con “End & Beginning” raggiungono il traguardo del terzo album in soli cinque anni e palesando un nuovo stato di salute e una voglia di fare professionalmente concreta. Professionale quanto l’ottimo lavoro alla produzione di Pedro J. Monge (Vhäldemar), il quale ha reso
(ATMF) Gli Haar propongono un buon miscuglio di black e death, un composto dal forte potere implosivo, che rischia di trascinare con se tutto e tutti. La voce è veramente cattiva ma piuttosto personale. La controparte ritmica è un continuo blastbeat e la chitarra vomita fuori assoli neri e taglienti, pronti a graffiare
(The Smoking Goat records) Gli italiani Prehistoric Pigs propongono musica strumentale, in cui tre anime musicali cercano di comunicare e intendersi a suon di note e assoli. E il linguaggio parlato usa i Kyuss, i primissimi Tool, la psichedelia anni settanta e lo stoner. Complice la mancanza di cantato, tutto è
(Nerocromo Music/Heart Of Steel Records) La scandinavia è ormai una specie di nuova Los Angeles. Innumerevoli sono infatti le band hard & heavy che si affacciano sul mercato, alcune delle quali trovando anche un certo successo internazionale. Ma qui parliamo di altri tempi: gli Empire Saint
(Dischi Bervisti, Assurd Records e Power from Hell) Hardcore ‘a carogna’, roba suonata a velocità e incazzatura alle stelle. Spavaldery friulani, Hobos veneti. Sporchi, incivili, bastardamente pazzi come i DRI gli Spavaldery. Nati dalle scorie dei thrasher veneziani Outsider, gli Hobos
(Leaders Group/Soulfood) Non me ne voglia il sesso femminile… Ma se vuoi essere rock e cantare in un gruppo valido devi tirare fuori le palle o rischi di essere vomitata fuori dal music business in tempi rapidi. Per fortuna l’ha capito la cantante dei 4bitten, una pettoruta e tosta tipetta che saprà non farvi
(Iron Bonhead) In poco oltre di una decade, gli Atomicide hanno realizzato e partecipato a diverse pubblicazioni, ma demo e compilation sono stati il viatico a due album inframmezzati da un EP che hanno ben esposto la distruttività del trio cileno. La scena underground sudamericana
(Mighty Music) Giungono al debutto gli Spagnoli Distance, band eclettica che racchiude nel proprio sound varie influenze. La base è un thrash/death metal di stampo Scandinavo, stilisticamente vicino a quello proposto da gruppi come Soilwork e Textures, ma all’interno dei brani possiamo trovare stacchi progressive,
(Century Media Records) Non occorre finire nel grindcore oppure nel crust, nel black metal e nel brutal death metal per avere un sound fortemente arrabbiato e proporzionalmente aggressivo. Mike Pike, ex Sleep, e i suoi High On Fire sono ancora una volta tutto questo. Spinti al massimo, nervosi
(Invictus Productions) Sono di casa nel Regno Unito, ma con componenti provenienti anche da Cipro e Finlandia. Hanno uno stile vocale che ricorda Dani Filth per gli isterici passaggi dal growl profondo allo screaming isterico. Musicalmente sono fedeli a Satana e producono un death metal molto tetro e
(Svart Records) Doom per pesantezza e oscurità acida. Black per impostazione vocale, spinta sonora e violenza celata. Questi californiani non hanno pietà e questo loro EP di debutto non fa prigionieri. Solo venti minuti nei quali sotto certi aspetti non c’è molta novità: low tuning e pesantezza senza limiti. Ma
(HDD Prod. / Black Tears) Nello spirito del pure fucking black metal o a dirla secondo le note stampa, i “T
(Nature Morte) Conosciuti per “Black Mouths” (
(Sound Pollution) Il 5 giugno 2010 si è compiuto un rito allo Sweden Rock Festival. I Watain, ormai leggende viventi, recano il loro tributo di sangue a Quorthon e alla sua creatura Bathory, solo due giorni dopo il sesto anniversario del compianto artista. Sette tracce per omaggiare uno dei fondatori del
(Century Media) I Deez Nuts sono l’incarnazione del cross over statunitense. Potenti, ruvidi, sporchi e incazzati col mondo. Non c’è niente fuori posto nel loro quarto lavoro in studio. Sono loro al 100%, alfieri di un sound che ormai non si sente più nella sua estrema semplicità e genuinità (escludo solo gli immensi
(Fire Was Born Records) Al contrario di un moniker solare e fantasioso, la musica dei The Big Jazz Duo è violenta, sinistra e oppressiva. Death metal alternato da groove, core, brutal, thrash, prog. Un carnevale del massacro. Thomas Franceschetti si immerge in
(Nerocromo Music/Invincible Records) Dalla Russia con furore, gli Anion Effect mischiano sapientemente death melodico e inserti strumentali. Il cantato alterna inglese e finlandese, per una produzione che amalgama in modo sapiente tutti gli strumenti. Le composizioni sono un continuo alternarsi di parti
(Argonauta Records) Lacerante quartetto che infetta l’aria circostante con epicentro la Toscana. Nato come costola di una band psych prog metal (Incoming Cerebral Overdrive) prende forma nel 2013 e deforma tutto quello che lo circonda. Più di trentacinque minuti di pura acidità, di libertà artistica
(autoprodotto) Pieno territorio gothic metal female fronted. Ma la cosa inusuale è la provenienza che in questo caso è Israele. Alla base c’è Elram Boxer, il chitarrista della death metal band Israeliana Ferium il quale con la vocalist Shiran Avayou ha messo in piedi questo progetto particolare (in sede live si
(Stormspell Records) Primo full length per gli Interceptor, band Pescarese nata nel 2009. Dopo alcuni cambi di formazione, il gruppo pubblica nel 2011 l’EP “One with The Beast, Meet With The Damned”, lavoro ancora acerbo orientato verso uno speed/thrash metal influenzato principalmente da Overkill e