COILGUNS – “Shunners/Burrows” (EP)
(Hummus Records) Fedeli al fai da te artistico, questi Coilguns saltano fuori un po’ ovunque: hanno a che fare con l’etichetta stessa, in quanto il proprietario Jona Nido è anche il chitarrista, e sono legati ad altri progetti, come i Closet Disco Queen ed i Closet Disco Queen & The Flying Raclette. (altro…)
(Purity Through Fire) Incredibile come I gruppi metal finlandesi riescano a inserire l’aspetto ‘festaiolo’ in praticamente ogni genere, pure in quelli che mai penseresti.
(Massacre Records) Mai nome sarà più azzeccato di questo, per quanto riguarda un album… i tedeschi Coronatus continuano a macinare dischi su dischi ad un ritmo invidiabile, ma senza tradire la propria filosofia:
(Hummus Records) Spigare questo progetto e questa musica è come inoltrarsi dentro un labirinto pieno di trappole con gli occhi bendati. I Closet Disco Queen sarebbero un duo svizzero, uno dei due è pure il fondatore dell’etichetta che pubblica l’EP come parte di una collezione di 12” trasparenti. Stiamo parlando di una band composta da membri dei Coilguns, nata per scherzo quando i Coilguns furono parcheggiati… ormai sette anni fa! 

(Autoprodotto) Regolare come un carburatore, ecco che a tre anni dal precedente disco, arriva il terzo album dei Colonnelli. Disco non per tutti… Perché? Perché è cantato in lingua madre, per cominciare. 
(Autoproduzione) Basterebbe il nome del progetto a descrivere l’album… Dopo un’intro strumentale, molto lontana da qualsiasi genere o sottogenere metal, ecco arrivare dei suoni di natura dormiente che poi esplodono in un black piuttosto magniloquente e solenne, con un cantato molto profondo e una varietà di suoni impressionante. 
(Comatose Music) I riff di Oscar Ortega (Strappado, Tortured e altri) le ritmiche di Juan Pablo Flores (Reptilium) la voce gutturale e bruciante di Randy Leung (Facelift Deformation) – sono musicisti che giungono da tre paesi, cioè Hong Kong, Spagna ed Ecuador – creano questo full length di puro quanto canonico brutal death metal con 
(Raw Street Noise) Tuonano dalla Finlandia i Clear Vision, con questo breve ma intenso EP. Metal melodico, intrigante, oscuro, vagamente dark wave, legato indissolubilmente al death melodico… tre brani poderosi, tuonanti, coinvolgenti, decisamente catchy. 


(Emanzipation Productions) La Emanzipation Productions ristampa questo oscuro e dimenticato album dei Corpse Vomit. I danesi pubblicano questo album nel 1999 e nel formato CD, successivamente conoscerà
(Iron Bonehead Productions) Greci sino al midollo, i Cult Of Eibon propongono un black davvero classicissimo, pieno di tempi veloci, forsennati, con una voce alterata al punto giusto e una altrettanta giusta dose di epicità e phatos. 
(Purity Through Fire) Mondi lontani e distanze siderali. Dimensioni ignote, del mondo quanto dell’anima. Il precedente album del bavarese V.V. Intitolato “Impakt”,
(Nuclear War Now! Productions) I Caveman Cult sono dei fieri portabandiera di quell’agglomerato di odio, rabbia e velocità che qui in Italia chiamiamo brutal death.
(Nuclear Blast Records) Esteti della violenza e del sangue, quanto fautori di discorsi musicali percorsi da ironie balorde e grossolane. I Carcass ritornano
(Autoproduzione) Fondati nel 2007, ma solo oggi giunti al debut, gli elvetici Crashtime ci propongono “Valley Of The Kings”: i nostri si definiscono power metal, ma nel loro sound entrano molte influenze (sempre dai generi classici, si intende).
(RFL Records) I Corners of Sanctuary hanno subito dato un seguito al primo EP
(No Remorse Records)
(Metal Blade Records) Il 2020 doveva essere l’anno della (ri)consacrazione dei Cirith Ungol, che avrebbero monopolizzato nientemeno che il Keep it true facendo da headliner in entrambe le serate… sappiamo tutti alla fine come è andata. Per
(Werewolf Records) Da un po’ di settimane mi capita di ascoltare e recensire gruppi finlandesi che fanno black metal. Il che per me, abituato a ben altri suoni se si parla di Finlandia, è un’assoluta novità. 


(Dark Descent Records) In quindici anni tre album per la band proveniente dal Londra e dedita al metal nella sua forma estrema, quanto anche derivativa. I Craven Idol suonano in una maniera veloce in quella zona di confine tra death e black metal, riproponendo esecuzioni a tratti sembianti Bathory, Sodom degli esordi, Manilla Road e qualche riff in stile NWOBHM ma in una 
(Mascot Records) Gli autori dell’album “Motherbrain” e di un sound melodico quanto d’impatto pubblicano un EP infarcito di collaborazioni. Quattro pezzi dei quali tre ospitano i contributi di musicisti di punta: Frank Bello degli Anthrax, l’ex Killswitch Engage 
