DIABOLICAL MESSIAH – “Satan Tottendemon Victory!!!” (vynil version)
(Blood Harvest) Era uscito nel 2010 questo album d’esordio dei cileni Diabolical Messiah, distruttori dei dogmi religiosi. Profanatori e fieri di esserlo con l’immagine di copertina dove due diavoli che somigliano a dei fauni, ficcano nella gola del Nazareno (o forse è un angelo con le sue fattezze) (altro…)
(Xtreem Music) La band è giovane, nasce nel 2011 e “Gutted by Horrors” è il debut album che è stato preceduto solo da un paio di release di piccolo cabotaggio. Quando i cileni Deat Vomit attaccano con “Indestructible Abominations” che segue l’intro, ricordano
(Nuclear Blast) Ottima musica che tuona dal Belgio, terra ricca di bands e capace di produrre metallo di qualità. I Diablo Boulevard, il cui moniker è ispirato ad una canzone dei Corrosion of Conformity del 2000, arriva al terzo full length scatenando un heavy metal con tendenze hard rock molto coinvolgente e godibile, anche
(Svart Records) Negli ultimi anni, il black metal ha subito un’evoluzione che l’ha portato a fondersi con altri generi ed a sperimentare sonorità che, per quanto affascinanti, rischiavano di fargli perdere la sua malvagità primigenia. Sinceramente, pur apprezzando i lavori più recenti di Mayhem, Satyricon 
(My Kingdom) Poco più di un anno fa, i Dragonhammer erano finalmente tornati sul mercato con un album di inediti (recensito
(Fireball Records) Ok, l’album è uscito nel 2013, ormai due anni fa. Ma ci viene sottoposto nuovamente ora, anche per tutta l’attività che ruota attorno al nuovo lavoro dei Crossfire (ex Teodor Tuff), band che condivide con i Divided Multitude i fratelli Harøy (chitarra e basso). I legami poi non si limitano solo a questo, ma in “Feed On Your Misery” la band -che
(Cold Raw Rec.) Var e Shaks erano parte dei Subterra Demort e ai due a un certo punto venne voglia di misurarsi con qualcosa di diverso. Qualcosa di più estremo e che si rapportasse al male e all’occulto. Lo pseudolibro “De Vermis Mysteriis” ha dato molti suggerimenti
(Noiseheadrecords) Se “White Lion” fosse uscito nel 1992, sarebbe stato celebrato come un grande esempio del neonato groove thrash metal. Anche oggi però i tedeschi Dimeless potrebbero essere ben celebrarti nel nostro presente, perché nonostante
(Iron Bonehead) Quanto un’etichetta dice del genere musicale che categorizza? In altre parole: il death metal parla solo di morte? Beh, se valutiamo da dove è nato e quali sono i gruppi che l’hanno introdotto al mondo ormai un buon quarto di secolo fa, la risposta che si può dare non può che essere
(Bloodrock Records) I Doomraiser non inventano nulla, e lo dicono chiaramente nel flyer promozionale: ma in un genere come il doom, che perpetua se stesso in modo immutabile e monolitico, questo non deve essere necessariamente un male. Anzi, i romani
(Jolly Roger Records) I Darking sono il complesso di Agostino Carpo, chitarrista dei primi dieci anni di vita dei Domine: il secondo full-“length” della sua nuova creatura segue di ben cinque anni il debut “Son of Steel”, che sono andato a riprendere dai miei scaffali per prepararmi meglio alla recensione. E in “Steal the Fire”,
(Revalve Records) Risiedono a Novosibirsk i Demon Project. Città siberiana, posta nel versante meridionale, quello che guarda dunque verso Kazakistan e Mongolia. Luogo lontano, perduto. “Revival” è il nuovo EP che i Demon Project incidono
(Kaotoxin Records) Nell’attesa di un nuovo disco gli inglesi Eye of Solitude, una delle formazioni più interessanti di death/doom metal della scena attuale, pubblicano un ep che… è lungo più di molti dei full-“length” in circolazione! “Dear Insanity” dura infatti circa 49 minuti e,
(Avantgarde Music) Intossica la musica degli svizzeri Darkspace giunti al quarto immenso lavoro. “Dark 4.18”, “Dark 4.19” e “Dark 4.20”: le tre traccie, tutte lunghissime (totale oltre un’ora) che diffondono il male, la dispersione del cosmo senza fine, la definizione dell’oscurità stessa; come sempre titolo anonimo,
(NRT-Records) “La voce di un angelo che incontra la musica del Diavolo”. Così recita il flyer promozionale per descrivere la musica dei tedeschi Dawn of Eternity. Dopo l’EP autoprodotto “Catastrome” del 2010 arriva nel 2014 la prima prova su lunga distanza. Inizialmente auto-prodotta, poi ristampata dalla NRT-Records con l’aggiunta dell’EP suddetto. Già dalla prima traccia “Ego” i
(Great Dane Records) Le due band dello split qui presentato sono conterranee: francesi, della zona di Bordeaux ed entrambe estreme. I Withdrawn oscillano tra un death metal veloce e spinto e un blackened massiccio e duro, mentre i Demented
(Under a Serpent Sun Records) Potentissimo progetto che tuona dalla Finlandia. Doom, stoner, rock, melodia, suoni magnetici. Un metallo rovente, diretto, molto curato ed elaborato, ma brutale, doloroso, spietato. Sampo ha una voce grintosa, potente, graffiante,
(Autoproduzione) EP di debutto per i Dissorted, band proveniente da Monaco di Baviera. Nonostante siano Tedeschi, il loro thrash metal attinge soprattutto dalla scuola Americana, in particolare da Testament ed Exodus, senza tralasciare la componente melodica e
(Autoprodotto) Mi garbano assai questi Dripping Sin. Fa piacere sapere che puoi trovare del sano Thrash Old School senza andare troppo lontano. L’Italia ha una sua collocazione ben precisa all’interno del panorama metal mondiale ormai da un trentennio. I gruppi che han fatto storia sono realmente pochissimi, ma legati da un unico filo conduttore: la difficoltà di trovare una produzione.
(Razzia Notes) Alla faccia delle buone intenzioni! I Dead Soul sono voluti entrare in scena col botto a giudicare dalla quantità di uscite discografiche dal 2012 ad oggi. Tre singoli e un album all’attivo per questo duo svedese che si è messo al calduccio sotto l’ala protettrice della Razzia Notes di Anders Fridén (In Flames). Come mai tutta questa fiducia da parte della label? In realtà dopo un ascolto
(Metal Scrap Records) Secondo ep per gli ucraini Dreams of Victory, attivi fin dal 2002, che trattano in questo quarto d’ora di symphonic gothic metal delle tragedie che hanno attraversato in questi mesi la loro terra natale. Il problema della band mi sembra l’assenza di un cantante di rilievo,
(Autoproduzione) Dop due ep, i tedeschi Darkest Horizon si sentono pronti per il full-“length”, e dispiegano 55 minuti di epic death metal che ha molti punti di contatto con gli Ensiferum, i Children of Bodom e soprattutto i Wintersun, data la comunanza di temi spaziali e metafisici. Per il genere suonato,
(Cold Raw Records) Annunciato come un EP, “Don’t Worry, It Will Be Worse” è forse qualcosa di più per Dasap. Questo moniker è pilotato dal francese Julien D., il quale ha alle spalle due progetti, uno chiamato Element, con un demo tape
(Cold Raw Records) Band russa giunta al secondo EP, anche se ufficialmente si parla di demo, ma sia per qualità audio che per ferocia ben espressa, “Demo MMXIII” è un vero e proprio extended play. Tra l’altro il precedente demo, “On the Other Side”del 2012, è
(Comatose Music) Da qualche anno a questa parte, la scena estrema ha allargato i propri orizzonti geografici, con bands provenienti dalle più disparate parti del mondo; basti pensare agli Israeliani Melechesh, o i loro connazionali Orphaned Land per capire che la scena è attiva anche in posti inusuali per il
(Defox Records/Heart Of Steel Records) A volte credo sia strano cercare alcune direzioni, determinate strade, certe ispirazioni laggiù, verso l’orizzonte, lontano. Specialmente quando le direzioni, le strade, i sentieri che cerco sono sotto casa, forse dietro casa, maledettamente e assurdamente vicini. Di questi
(autoproduzione) Sincero e puro black metal proveniente dal nord est Italiano. I Duirvir arrivano così al debutto dopo varie cambi di line up, una costante ricerca dei componenti in grado di sostenere il lavoro creativo dei due chitarristi e fondatori della band. Il progetto è molto giovane (2011) e ha alle spalle solo un demo; la loro musica un po’ risente di questa
(Autoproduzione) Ancora folk metal, ancora nord Italia: la redazione virtuale di MetalHead è stata piacevolmente assalita, negli ultimi tempi, da demo di giovanissime formazioni settentrionali dediche alle varie sfumature del metallo pagano, celtico e battagliero. Alla mia lista si aggiungono oggi i Duir,
(Autoproduzione) Con una immagine assai scanzonata e giovanile, e una musica che non è da meno, i Deed ci inviano da Terni il loro primo ep autoprodotto (ep soltanto di nome: il minutaggio supera i 35 minuti!). Se “Beer’n’electric Guitars” è un pezzo di allegro heavy metal rock, spontaneo e immediato
(Century Media) Terzo album per gli Svedesi Death Wolf, band nelle cui fila milita Morgan, chitarrista dei Marduk che qui ricopre il ruolo di bassista. Il sound proposto si ricollega alla precedente incarnazione della band, quando ancora si chiamavano Devils Whorehouse: un horror punk alla Misfits, con
(Atomic Stuff) Debutto discografico per i Desma, band Bresciana nata nel 2009. Il loro sound attinge dai mostri sacri dell’hard rock, come Deep Purple e Led Zeppelin, senza tralasciare influenze di gruppi rock Italiani, come Timoria (l’impostazione vocale di Alberto Gobbi ricorda, in alcuni frangenti quella di Francesco Renga), Litfiba e Afterhours,
(autoproduzione) Un sigillo. Timbro ufficiale. Di quelli che ti fanno nei locali e che non se ne vanno nemmeno dopo due giorni. Nemmeno con la candeggina. Ma in questo è il simbolo -il sigillo appunto- degli italiani Diplomatics. Ma diciamocelo. Loro sono una punk band. Ed ecco già vi vedo, vi sento urlare: “ancora punk? Bastaaa!”. Ah si?
(Profound Lore Records) Gli statunitensi Dawnbringer hanno una lunga carriera (“Night of the Hammer” è il sesto full-“length”) in quella regione di confine fra heavy metal, rock e doom che piace tanto ai defender, soprattutto quelli un po’ attempati: il loro disco riverbera dunque di molte influenze, soprattutto lontane nel tempo.
(Autoproduzione) Solo due brani, solo un quarto d’ora di musica… ma che brani! Che musica! Gli inglesi Deconstructing Sequence non sono ancora giunti al full-“length” (questo è il loro secondo ep), ma il loro extreme progressive metal è incredibilmente maturo, coinvolgente, e soprattutto ottimamente prodotto.
(ViciSolum Records) Dalla lontanissima Australia ci giunge il secondo full-“length” dei Divine Ascension: i nostri vantano una cantante, Jennifer Borg, con un bel timbro pieno e vibrante, che si adatterebbe bene anche all’hard rock. Ma i nostri frequentano decisamente su altri lidi… “Dawn brings no Mercy”,