Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
DIESANERA – “Grudge”
(Ad Noctem Records) Quattro anni di vita e di avvicinamento a questo album per i DiesAnEra. A guardare le foto promozionali della band si pensa subito al gothic metal, al dark oppure all’horror metal. La ‘banalità’ dell’immagine viene però spazzata via dall’ascolto, azione (altro…)

(Heavy Psych Sounds Records) Neppure venticinque minuti di durata per questo lavoro dei Big Scenic Nowhere, nel quale con la title track si lanciano in una sapiente ed elegante marea di psichedelia, con “Blink of an Eye” rinforzano i toni passando a un blues-desert rock
(Solid State Records) Attraverso un metalcore muscolare ma ben ritmato, implementato da riff di carattere thrash e groove metal, oltre a soluzioni che arrivano a creare melodie e fraseggi, i Fit For A Kind con questo nuovo album totalizzano un prodotto piacevole. Dunque potenza, melodia e poi il ritmo che è il sangue
(Supreme Chaos Records) Un album autorevole e ben al disopra del precedente e pur buono “Totholz (Ein Raunen aus dem Klammwald)”,
(Murder Records) Uno split particolare “Smashed Hammer Feast” perché appunto raccoglie l’esibizione delle due band, Grog e i sempiterni Agathocles, del 30 novembre del 2019 al suddetto festival tenutosi a Lisbona. Sette le mazzate offerte dai Grog, esempio
(Cult of Parthenope) Tra tutto quello che il metal può offrire si può trovar un po’ di tutto, ma ci sono certi album -per la verità pochi, fortunatamente- che sbadatamente confondono la tentata originalità con il cattivo gusto.
(Insideout Music) Dal momento in cui Mr Townsend ha deciso di proseguire in solitaria il proprio cammino artistico, diventando di fatto un solista piuttosto che una vera e propria band, il carismatico autore canadese non ha lesinato materiale. In particolare
(Nebular Carcoma/Bile Noire) Leviathan, atto secondo. Leggasi ‘quasi capolavoro’… Il disco degli svedesi è un concentrato di atmosfera, messo in musica con la ‘scusa’ di un black elegante e di classe, in cui l’ascoltatore si sente catapultato in un inferno sonoro corrotto e bizzarro,
(Supreme Chaos Records) Quinto album per la band teutonica nel giro di dieci anni, ennesimo passo avanti rispetto ad una carriera che sembra promettere molto bene. “Morsus” è davvero un buon esempio di un album molto ben bilanciato tra death e black, senza peccare per 

(Blues Funeral Recordings) Per recensire del materiale sonoro come quello presente, occorre fare una premessa filologica: i The Obsessed sono un gruppo enormemente sottovalutato, ma ad oggi considerati dagli addetti ai lavori dei veri pionieri del doom ottantiano, un doom molto diverso da 
(Art Gates Records) Sarò sincero, mi mancava concepire l’esistenza di un incrocio tra il power metal e il progressive… eppure i Melodius Deite sono l’esatto punto di incontro di quello che fino a prima dell’ascolto di questo disco non pensavo potesse esistere, un 
(Black Lodge Records) La Black Lodge è, secondo la mia modestissima esperienza, un’etichetta che è sempre andata sul sicuro, proponendo un metal che più classico non si può; puntando quindi tutto sull’orecchiabilità piuttosto che sull’originalità. 
(Massacre Records) Producono riff poderosi i Godsnake e incastonati in pezzi alquanto snelli. La band di Amburgo è autrice di un thrash-groove-heavy metal e mette in bella mostra un ottimo cantante, Torger, che offre tono vocale e linee canore alla James Hetfield. L’ascoltatore arrivato alla fine dell’album, ha la sensazione di essere stato investito 
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) I francesi Griffon debuttarono con un EP nel 2014, un album dopo due anni, finendo poi nel quasi-silenzio, ad eccezione fatta per un EP con i connazionali Darkenhöld (del 2019, 

(Ashen Dominion) Dodicesimo album per la one man band ucraina, nella quale Astaroth Merc infonde sonorità parzialmente vicine ai primissimi Cradle Of Filth, ai Covenant oltre a un canovaccio sonoro definibile avant-garde ma soprattutto pesantemente influenzato
(Casus Belli Musica / Beverina Productions) Full length d’esordio per tre devoti alla fiamma nera. Ovvero Asbath e Blind Idiot God dei Darkestrah, con Nameless Enemy, tutti di stanza a Lipsia. I tre costruiscono un suonare che rievoca il black metal norvegese della prima ora, come Burzum e Darkthrone, nonché Satyricon, e in parte quello
(Silent Future Recordings) Dopo ben nove anni dall’ultimo EP arriva quasi a sorpresa questa opera prima dalla Finlandia. Un duo, che con questo lavoro segna una tappa fondamentale del doom nella sua
(Heart Of Steel Records/DeFox Records) Sono pochi gli album strumentali in grado di catturare la mia attenzione dall’inizio alla fine. Mi vengono in mente i classici come “Passion & Warfare” di Steve Vai, oppure “Surfing With The Alien” di Joe Satriani o ancora il primo lavoro dei Liquid Tension Experiment.
(Cherry Red Records) Quando la band Hawkwind non può ritrovarsi nella totalità dei suoi elementi per questioni logistiche, era già successo nel 2012 e allora pubblicò l’ottimo “Stellar Variations”, diventa appunto ‘Light Orchestra’, cioè la sua versione alleggerita! Accade nuovamente e a causa del ‘carnivorous’ che anche il meno avvezzo a 
(Fastball Music) è questo il primo album per i tedeschi ‘=fudge=’, sulla scena dal 2012 e con alle spalle un EP nel 2014 e una canzone per un film intitolato “Bittersweet Revenge” nel 2015. I tedeschi suonano dell’heavy metal contemporaneo, dunque non dai tratti old style, nel quale trovano posto i sintetizzatori e una generale
(Metal Blade Records) Un’occasione persa. Questo è stato il mio primo pensiero dopo l’ascolto di questo diciassettesimo album dei Six Feet Under. Avevo apprezzato molto il loro precedente lavoro “Torment”, un disco che in qualche modo riavvicinava la band capitanata da Chris Barnes , dopo una serie di dischi deludenti ed altri inutili
(autoproduzione) ‘Ukranian Black Metal’ oggi suona come uno slogan che riprende uno ben più noto e di una zona geografica più a nord dell’Europa. Tuttavia è un sigillo a questo mondo sonoro messo in scena da Hiemsitus, colui che muove i fili di questa one man band.
(Scarlet Records) Il primo album dei Reasons Behind è del 2014, si intitolava “The Alpha Memory” ed è recensito
(Reaper Entertainment) È un puro piacere ascoltare questo live, specialmente in questo periodo praticamente senza concerti. Ed è esaltante sentire i Metal Church in piena forma! Certo, David Wayne (RIP) non ce lo restituisce nessuno, ma il ritorno del mitico Mike Howe 