Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
KADAVAR – “For the Dead Travel Fast”
(Nuclear Blast Records) I berlinesi riescono a tinteggiare in maniera perfetta le atmosfere del loro doom, sfumandolo con gli ovvi colori dell’hard rock (altro…)

(Napalm Records) Essendo il quarantesimo anno di attività e il ventesimo album per i Grave Digger, viene da pensare che per band e musicisti a certi livelli e arriva il giorno nel quale c’è un copione da tenere, da
(Karisma Records) Secondo album per i norvegesi Shaman Elephant, album prodotto dal batterista degli Enslaved che conferma una band con una intensità emotiva travolgente. Rispetto al precedente (
(WormHoleDeath) Gli esordienti svedesi Oxidize ci regalano un buon disco di modern/melodic metal graffiante e incisivo. Ruvida la opener “Heading for Tomorrow”,
(Transcending Obscurity Records) Jonny Pettersson dei Wombbath (e Nattravnen, Ashcloud e altri progetti) si cimenta con il secondo album come Henry Kane. Il primo è stato
(Pure Steel Records) A ben cinque anni da “
(Gates of Hell Records) Non seguivo gli Skelator da “
(AUSR Digital) Nelle note promozionali dei Blut si legge che “Hemeneutics” è «un viaggio nella mente, bagliori di Luce ed Oscurità, paure recondite, desideri
(autoproduzione) I 
(Go Down Records) Provate ad immaginare una specie di Chris Isaak al femminile. Oppure una variante intelligente ma altrettanto deviata di Amy Winehouse. Ecco i Mother Island, con quelle atmosfere in equilibrio tra il
(autoproduzione) In occasione dei dieci anni del primo album “Foul Body Autopsy”, Tom Reynolds registra
(Noble Demon) In questo primo album i Gomorra, provenienti dalla Svizzera, hanno infuso tutta la propria passione, manifestando il loro power 
(Art Gates Records) Queste nove tracce sono come una lettera d’amore. In questo caso da parte di un gruppo verso quelli che sono considerati tra i principali creatori del sound death melodico svedese, ossia gli In Flames.
(Osmose Productions) L’europea Osmose pesca in Oceania e precisamente in Nuova Zelanda. Loro, i Winter Deluge, in quindici
(InsideOut Music) Gli australiani si sono ulteriormente spinti in avanti in questo album. Loro che sono ottimi interpreti del progressive che lo vivono, o forse
(High Roller Records) Gruppo bizzarro questo manipolo di svedesi: da un lato la formazione propone un heavy dalle tinte fortemente thrash, soprattutto nelle chitarre; ma dall’altro lato la voce è qualcosa di
(Art Gates Records) Per i fanatici del power inizio anni 2000, i giovani svedesi Mad Hatter sono un gruppo da tenere d’occhio: il loro secondo disco contiene tutti i trademark del sound di quell’epoca.
(Soulseller Records) Viene promossa come “true norwegian outlaw country” la musica dei Deathbarrell, in quanto norvegesi
(Massacre Records) Reduci dal discreto “
(autoprodotto) Giungono al quarto album i bolzanini Fugitive. Il titolo esprime alla perfezione il contenuto del lavoro: universi (musicali) paralleli e coesistenti, apparentemente diversi ma legati da un filo conduttore. All’interno di questo
(Fastball Music) L’album è un concept ambientato nell’est del nostro continente, in un villaggio nel quale una donna viene accusata 
(Hellbones Records / DreaminGorilla Records) Tutto nasce, come Hollow Bone, da Carlo Garof. Lui è batterista, percussionista, sperimentatore, viaggiatore e tanto
(Pure Steel Records) La Pure Steel ripresenta in 300 limitatissime copie di vinile il debut dei finlandesi Stargazery, del quale abbiamo recensito tempo fa il secondo disco, “
(Awal) L’originalità e l’inusuale visione della musica rock e metal messa in piedi da band come Ottone Pesante o Apocalyptica, e sono questi i primi nomi che vengono 
(Reaper Entertainment) In questo secondo album i Voodoo Gods si ripresentano con la voce di George “Corpsegrinder” Fisher (Cannibal Corpse), oltre
(Dying Victims Productions) In un’ipotetica figura geometrica, dove i vari angoli del poligono rappresentano i vari generi musicali, gli Zatyr sarebbero l’asse che congiunge l’heavy classico e il death svedese. Mai come in questo
(Gore House Productions) Andrew Sutton, voce e chitarra, Mike Simon, batteria, e Nick Scott, al basso, con questo nome scelto per la loro band, non promettono nulla di 

(Massacre Records) So che per i true defenders dico un’eresia, ma saluto il ritorno dei Fairyland quasi come ho salutato quello dei