RECUEIL MORBIDE – “Morbid Collection”
(Great Dane Records) Pian piano i Recueil Morbide siglano cinque album in circa quindici anni. Piccoli passi, grandi aspettative e una sana e sincera attitudine verso un brutal death metal (altro…)
(Great Dane Records) Pian piano i Recueil Morbide siglano cinque album in circa quindici anni. Piccoli passi, grandi aspettative e una sana e sincera attitudine verso un brutal death metal (altro…)
(Planet Forest Music) Al debutto discografico, questi tre ragazzacci dei sobborghi americani fanno musica da incazzati, quella dove tenti di mischiare il thrash con (altro…)
(Punishment 18 Records) A volte è un’impresa difficile coniugare i gusti personali con l’obiettività. Questo debutto auto intitolato dei Raging Death a me piace (altro…)
(code666) “Orchestral, Progressive Doom Metal”? Non sono sicuro che la definizione sia corretta, anche perché in questo loro secondo EP (che fa seguito all’album del 2013) gli australiani Rise Of Avernus propongono un incrocio di death metal, pieno di (altro…)
(Hidden Temple Records) Ma dove vanno a prenderla l’ispirazione i gruppi sludge?! I suoni sono oltre il terreno. Parlano di mondi, ma non del nostro; di deserti, man quelli terrestri. Con il rischio che se la vena compositiva c’è davvero sei fregato. Perché una volta visti questi paesaggi con le (altro…)
(Autoproduzione) Ho la pecca di non essere mai stato sufficientemente attratto dai lavori solisti di chitarristi metal di talento o di tecnica sopraffina. Pochi album sparsi, qualche occhio in più verso Malmsteen, ma io in lui ci ho sempre sentito la scuola dell’immenso (altro…)
(Autoproduzione) Debutto discografico dei Rosafante, band nata nel 2013 e composta da musicisti di diversa estrazione, unitisi per dare vita ad un progetto che racchiuda in esso le diverse influenze dei quattro componenti. La proposta musicale del quartetto è abbastanza lontana dal metal, orientandosi più verso il post (altro…)
(Indelirium Records) I Round7 nacquero come tribute band dei Pro Pain, nel 2009. Sicuramente grava nei pezzi il più puro e duro hardcore di New York, ma quello dei vicentini è comunque tosto e trova il sottoscritto un po’ contrariato per il trattamento riservato alla batteria in fase di registrazione, la quale sembra troppo compressa. Dettagli, (altro…)
(Nordavind Records) Gli italiani Riti Occulti fanno un black metal diverso. Intenso. Incrociato con doom, sinfonico, atmosferico e rituale, questo sound dà origine ad un qualcosa che ha un forte richiamo italiano (il nostro doom, il nostro metal, il nostro horror) senza però perdere (altro…)
(Pavement Enterteinment) Quinto album per i Resistance, band Belga attiva dal 2004. Il genere proposto è definibile come deathcore, anche se i Resistance si mantengono lontani dallo stile moderno di gruppi come All Shall Perish o Suicide Silence, preferendo un approccio più brutale e old school. La continua alternanza tra accelerazioni brutali (altro…)
(Autoproduzione) Nati come cover band, i finlandesi Red Room Ensemble si lanciano nel 2014 nella composizione di brani originali, e danno oggi alle stampe questo disco breve (otto pezzi per meno di quaranta minuti) ma ben riuscito e dalle svariate influenze. (altro…)
(autoprodotto) Ci sono piccoli gioielli che fanno sognare, che fanno viaggiare la mente, che aprono nuovi orizzonti. Spesso questi tesori sono celati, nascosti nei posti meno frequentati o meno noti per quanto riguarda la scena musicale. Qui siamo in India. Per la precisione Bangalore. Lontani da scenari (altro…)
(Coroner Records) I baschi Rise To Fall con “End & Beginning” raggiungono il traguardo del terzo album in soli cinque anni e palesando un nuovo stato di salute e una voglia di fare professionalmente concreta. Professionale quanto l’ottimo lavoro alla produzione di Pedro J. Monge (Vhäldemar), il quale ha reso (altro…)
(Black Widow Records) Tre album in trent’anni… Signori, questa non è mancanza di creatività, ma una presa di posizione più che mai salda: per fare della buona musica bisogna prendersi del tempo e non lasciare nulla al caso. In realtà la band si è imposta un silenzio durato dal 1990 al 2005. Poi il contratto con (altro…)
(WormHoleDeath Records) Al di la dei gusti personali, va sicuramente riconosciuto ai Greci Raw In Sect il fatto di essere una delle bands più originali ed inclassificabili uscite negli ultimi anni. Trovo (altro…)
(Indie Recordings) Progetto parallelo messo in piedi dal chitarrista dei Cult Of Luna Johannes Persson, questi Riwen rappresentano una sorta di ritorno alle origini musicali dell’axe man Scandinavo. Come egli stesso afferma nelle note biografiche, da teenager era un fan del punk/hardcore, (altro…)
(Buil2Kill Records/Nadir) Tanti anni fa successe qualcosa. Un qualcosa che lasciò un segno indelebile. Quel fantastico capolavoro dei Fastway – “Trick or Treat” – amplificò completamente le mie visioni sul rock, sul metal, sul male e sul legame tra queste cose anche grazie alla vasta diffusione avuta con (altro…)
(Minotauro Records) 20 anni. E fascino immutato. I Ritual appartengono alle origini del black metal americano e “The Summoning” altro non è che il loro debutto che uscì per la Wild Rags Records, label che cessò l’attività dopo aver pubblicato il terzo lavoro della band e provocandone uno stand-by di diversi (altro…)
(Autoproduzione/Ghostrecord Label) Ru Fus è Andrea Valente, veterano della scena musicale pisana. Bassista negli Alchol Flow e con militanza in Zen Circus, Reverberati e altri ancora. Ru Fus è accompagnato da Giacomo Bracaloni e Raffaello Mallegni nell’incisione (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) Insieme per uno split due importanti band nordamericane dal carattere estremo e sporco. Sound lercio spinto a grande velocità e canoni estetici neri e perversi. I Black Witchery sono una formazione statunitense che ha già prodotto (altro…)
(RD Records) Forse non sono propriamente famosi, ma chi segue l’AOR e il classic rock avrà già inteso questa band, i cui musicisti hanno suonato con gente come Whitney Houston, Meatloaf, Roxette e altri ancora. Insomma, gente di mestiere che adesso con “spin” siglano (altro…)
(Autoprodotto) Arrivano all’EP di debutto gli italiani Raging Dead dopo una lunga gavetta, passata saltando da un palco all’altro, dai locali più imbucati fino a festival e palcoscenici interessanti (per esempio aprendo per i Sister). Escono da un underground molto attivo, dal quale sono emersi anche gli ormai noti (altro…)
(Carma Musik) A dispetto del nome, questa band sa bene che strada percorrere. Mi piacciono i gruppi che san quel che fanno, al di là de genere proposto. Qui signori si fa decisamente Rock ‘n’ Roll puro e semplice. Chitarra, batterie, basso e voce. Punto. Si, ma caspita che voce. Così versatile che dopo i primi brani ti (altro…)
(autoproduzione) Un rock malinconico, con marcate influenze grunge, proviene dai debuttanti italiani Rudyscave. Ma gli stretti confini del territorio grunge, non sono certamente un problema per la fantasia creativa del quintetto, che inonda il sound di concetti quasi blues, di feeling southern, di calore, di atmosfera. (altro…)
(Steamhammer/SPV) Sono 41 primavere quelle dei Raven e “ExtermiNation” proprio non le fa sentire. Forse si, visto che lo speed/heavy metal dei Raven è ben stagionato e puro. Sono loro e lo si sente dall’opener “Destroy All Monsters”, eccellente scossa di adrenalina trasferita in musica (altro…)
(Italian Doom Metal Records) Materiale per intenditori. Intenditori di morte ed oltre tomba. Due grandi nomi Italiani: gli Abysmal Grief, ormai impegnati nella venerazione del macabro da quasi due decenni, e i Runes Order, altro progetto di Claudio Dondo, genio (altro…)
(Iron Shield) Vedendo copertina, titolo e monicker credo vi siate già fatti un’idea di quale sia lo stile dei Revenge… posso solo aggiungere che i nostri sono colombiani (e l’America Latina, in fatto di metal, è rimasta estremamente purista), che hanno all’attivo un quantitativo spropositato di produzioni underground (altro…)
(Maple Metal) Dopo l’”Overture” di un paio d’anni fa (recensita QUI), i bolognesi Reasons behind tornano alla carica con un buon debut, un concept per recensire degnamente il quale sarebbe stato indispensabile poter seguire in dettaglio i testi… ma farò del mio meglio anche senza! Con intro (e outro) (altro…)
(The Ajna Offensive) Sconvolgente. Irritante. Destabilizzante. Un progetto che in origine era black metal… fino alla conversione di entrambi i membri alla religione cattolica. Estremo. Assurdo. Proibiti. Dopo il debutto “Urkaos” del 2011 (composto prima della conversione, pubblicato dopo) arriva questo oscuro “De Mysteriis Dom Christii”: low fi, dark fi, ambient, (altro…)
(Nuclear Blast) Il thrash infognato nell’hardcore e particolarmente quello di scuola newyorkese, si fregia di nuovi adepti. Giapponesi, incavolati, con il volume a palla e il sound scandito, marcato e pesante che tra le altre cose ha già toccato il suolo europeo, grazie a un tour che li ha portati attraverso diversi paesi e tra i quali l’Italia. Nel (altro…)
(Pure Steel) Sì, me ne rendo perfettamente conto: copertina, monicker, titolo del disco e dei brani sembrano mettere insieme una fiera dell’ovvio e dello scontato… gli esordienti Prowler, di Leipzig, saranno ritenuti da molti ascoltatori del tutto superflui, ma in fin dei conti “Stallions of Steel” (altro…)
(Autoproduzione) Mirko Russo è un chitarrista. La sua identità e il proprio gusto sono all’opera attraverso undici brani, raccolti con il titolo di “Don’t Miss the Show”, un album giocato interamente su pezzi strumentali. Russo ha un tocco che ricorda l’hard rock e (altro…)
(Lacerated Enemy Records) Secondo album per i Reciprocal, band Statunitense dedita ad un technical brutal death metal. Rispetto all’esordio auto intitolato, questo disco mostra una notevole evoluzione nel sound del gruppo. La base resta sempre brutal death di scuola Suffocation e Dying Fetus, ma fanno capolino (altro…)
(Pure Steel) La parabola dei californiani Ruthless è quella tipica delle band sorte alla metà degli anni ’80 che non sfondarono: mini album, full-“length” che diventa subito culto ma non li consacra, scioglimento pluridecennale, ricostituzione per suonare a un Keep it True (quello del 2009), (altro…)
(UDR) La storia parla chiaro: Uli John Roth lasciò gli Scorpions quanto non gli andava più la direzione che stava prendendo lo stile della band, uno stile incompatibile con la sua instancabile creatività, sempre lontana dalle direzioni commerciali imposte. Una base blues, una amore per Hendrix, uno stile personale. Ma le radici sono le radici. Per questa ragione il mitico chitarrista ha (altro…)