THE OATH – “Consequences”
(Sliptrick Rec.) L’incipit di “Never to Be Seen Again”, opener di “Consequences, riporta alla mente le cose maestose dei Behemoth, ma in definitiva i francesi The Oath si spostano su territori meno (altro…)
(Sliptrick Rec.) L’incipit di “Never to Be Seen Again”, opener di “Consequences, riporta alla mente le cose maestose dei Behemoth, ma in definitiva i francesi The Oath si spostano su territori meno (altro…)
(Svart Records) Tanta oscurità. Solo elettronica. Niente metallo. Ma un album favoloso, magnetico, psichedelico, un sound che annebbia la mente e devia le sensazioni. “Tähtiportti”, in finlandese, significa “Stargate” ed il nome si adatta perfettamente alla tipologia di sound, anche se qui non manca in vago (altro…)
(Nuclear Blast) Gli australiani Thy Art Is Murder hanno una caratteristica: sono veri. Fedeli a se stessi. Possono piacere o meno, ma nessuno può accusarli di essere falsi. Loro spaccano tutto, ti urlano in faccia, ti prendono a pugni. E se ne fregano delle conseguenze. “Holy War” -titolo maledettamente attuale- è il loro (altro…)
(Apostasy Records) Ritornano a distanza di sette anni dal precedente “The Dying Wonders Of The World” gli Svedesi The Duskfall, band dedita ad un death metal melodico di stampo Scandinavo. Con una line up fortemente rimaneggiata, in cui è rimasto come membro originale il solo chitarrista Karl Sandorf, la formazione Svedese effettua una sterzata (altro…)
(autoprodotto) Altro singolo del rocker britannico Daniel Trigger che si fece notare l’anno scorso con l’ottimo “Army Of One” (recensione qui https://www.metalhead.it/?p=29232), un disco che esaltò le sue doti artistiche, normalmente messe a disposizione della musica tramite ruoli session e (altro…)
(Nordvis Produktion) Niente metal. Nessuna furia black cadenzata da drumming eccessivo e chitarre perverse. Ma qui c’è l’essenza del viaggio introspettivo che porta al metal, al black, all’evoluzione sonora in chiave estrema. Si tratta di un vinile. 37 minuti di durata. Sette tracce che sono la colonna sonora di una notte (altro…)
(Infernö Records) Cantano in francese, hanno una produzione grezza e primordiale, e onorano l’heavy/speed degli esordi: con questo ep di sei pezzi, i Tentation si rivolgono senza indugi alla fascia di defenders più nostalgici e genuini. Come si presentano allora i brani? (altro…)
(Indelirium Records) L’Aquila e Termoli, cioè My Distance e The Memory, in coabitazione in questo “Bridges”. Le due band hardcore spartiscono equamente la release con cinque pezzi a testa. I My Distance si fanno promotori di un hardcore non troppo cattivo, ma sicuramente arrabbiato (altro…)
(Autoproduzione) Francesi al secondo full-“length”, The long Escape hanno le carte in regola per attirare i consumatori più giovani e smaliziati di progressive metal. Non inventano niente i transalpini, ma non si perdono in lungaggini e hanno un appeal che a tratti è proprio radiofonico. (altro…)
(Coroner Records) Sound a cavallo tra i ’70 e gli ’80, epopea Deep Purple di quegli anni, per esempio, oppure dei Whitesnake. Hard rock melodico, infarcito di tastiere e una spigliata e agile struttura musicale che nonostante venga riproposta quindici anni dopo (altro…)
(Autoproduzione) Nuovo album, il secondo, per questo gruppo abruzzese che diventa di fatto alfiere del deathcore di marca italiana. Eppure sintetizzare questo sound e modo di comporre nell’etichetta che definisce il suddetto genere, appare una costrizione deduttiva. Da scariche a sincope di taglio brutal death metal, a spinte (altro…)
(HDD Prod. / Black Tears) Nello spirito del pure fucking black metal o a dirla secondo le note stampa, i “Thorgerd plays exsclusively old school black metal”. La band infatti si lancia in questo debut album registrato in modo ruvido e approssimativo, attraverso (altro…)
(Nature Morte) Conosciuti per “Black Mouths” (QUI recensito) i parigini The Prestige rappresentano ancora, dopo tre anni dal precedente lavoro, un’avanguardia del post hardcore e in parte del post metal. Sono la raffinata evoluzione della durezza. “Amer” offre atmosfere crepuscolari, vissute dietro una cortina (altro…)
(Fire Was Born Records) Al contrario di un moniker solare e fantasioso, la musica dei The Big Jazz Duo è violenta, sinistra e oppressiva. Death metal alternato da groove, core, brutal, thrash, prog. Un carnevale del massacro. Thomas Franceschetti si immerge in (altro…)
(W.T.C.Productions) Come dichiarato in una intervista per Nocleansinging.com, questa one man band greca ha un solo obiettivo: esprimere del black metal come veicolo spirtuale che ha bisogno di devozione e adorazione per essere capito. “Liber Lvcifer I: Khem Sedjet” non è facile. Dura ben oltre un’ora. Ha una (altro…)
(Century Media) I Tesseract sono uno dei gruppi prog più discussi degli ultimi anni. Con all’attivo solo due album (Ma che album!) i nostri pubblicano un live che segna anche il ritorno sulle scene del primo cantante. Registrato lo scorso autunno, il platter mostra una (altro…)
(Autoproduzione) Quello che ovvio e scontato di “It Begins at Birth” è che suoni come una vecchia release di Entombed e Grave, ma ciò che stupisce è quanto fresco e ben suonato sia il deatrh metal che contiene. Ascoltando i quattro viene il dubbio che siano (altro…)
(Bakerteam Records) Nati nel 2004, i Russi Tantal esordiscono nel 2009 con “The Beginning Of The End” descritto come un mix di progressive, thrash metal e death con influenze moderne. Questo nuovo “Expectancy” segna un notevole mutamento di stile, sfociando spesso e volentieri verso lidi vicini al metalcore. (altro…)
(Glasstone Records) Dal titolo e dalla copertina mi aspettavo prog metal da videogioco: invece i canadesi Third Ion sono tutto sommato una band ‘classica’, di quelle che fanno sfoggio, all’interno dei (non)canoni del genere, di una tecnica sopraffina. (altro…)
(Tmina Records) Metal serbo per una etichetta serba: il mercato si amplia sempre più e noi di MetalHead rispondiamo presente! Oggi ci occupiamo dei Thundersteel, all’esordio con questo citazionista “The Exorcism”, una specie di concentrato di heavy metal anni ’80 dalle numerosissime influenze. (altro…)
(Sleaszy Rider Records) Questi belgi son difficili da assimilare. E’ stato detto molto sul loro conto, ma ciò che conte alla fine è la musica. Quindi cosa fanno i Thurisaz? Chiariamo subito che ormai il termine black metal calza loro davvero molto stretto. La voce in growl infatti non deve fuorviare. Siamo più vicini al doom che non a sonorità tipicamente black, pure nelle tematiche delle liriche. Ci (altro…)
(Scarlet Records) Secondo lavoro per gli italiani Thunder Rising, progetto che ha visto il debutto nel 2013 grazie all’amicizia di Frank Caruso e Corrado “Nail” Ciceri, che negli anni ’80 suonavano assieme negli Italiani Firehouse. Il debutto di due anni fa vedeva Mark Boals alla voce, ma gli impegni di quest’ultimo (altro…)
(Autoproduzione) Debutto discografico per i Toscani The Trick, band hard rock attiva dal 2013. Il gruppo affonda le proprie radici musicali negli anni ’80, inglobando stili che vanno dal pop al glam, passando per il funky, fino all’hard and heavy. L’intro “C…” parte con la sigla della soap opera “Beautiful”, seguita dall’audio di un pornazzo di serie Z. “There To The Place (altro…)
(Svart Records) Samu Salovaara dei doomster/deathster finlandesi Swallowed ha messo in piedi questa bestia, questo animale osceno e fuori controllo. Qui dentro c’è un power punk hardcore rocking black metal, pieno di amore per l’oscuro, adorazione di Satana e tonnellate di rock anni ’70. Registrato con potenza e resa, evidenziando alla perfezione gli strumenti, (altro…)
(Vicisolum Productions) Ormai la Svezia è diventata la nuova culla del black metal. Marduk, Dissection, Watain… ora aggiungiamoci anche i The Ugly. Un po’ pittoreschi forse, questi ragazzotti (chi non lo è nel metal?) ma con tanta voglia di suonare del buon vecchio thrash & black come Satana comanda. Nove tracce che mischiano i sopracitati Marduk e il piglio degli (altro…)
(Hells Headbangers Records) I The Haunting Presence fanno parte di una cricca americana di band “che ci credono”. La ritualità e il misticismo sono pane quotidiano per questo genere di gruppi. Più che di testi, in questi casi è più corretto parlare di declamazioni. Ecco allora che dopo una (altro…)
(Cyclone Empire) Adoratori del demone di Stoccolma, inchinatevi al suo ritorno. Il terzo album dei Grotesquery è tra noi. Un’attesa che non ha portato sofferenza, in quanto sappiamo bene come il sound di Kam Lee (ex-Massacre, Death/Mantas, Bone Gnawer), Rogga Johansson (altro…)
(Tee Pee Rec.) Stile asciutto ma festante quello degli Atomics. Rock ‘n’ roll con radici blues e una sonorità solida e fresca di stampo stoner che scorre copiosa in queste nuove canzoni, raccolte sotto il nome di “Gravitron”. I tre del New Jersey si presentano elettrizzati, pregni di senso del ritmo, ma più di tutto con (altro…)
(Ipecac) Mike Patton (Faith No More, Mr. Bungle, Fantômas, collaboratore di Zorn) e Anthony Pateras (compositore e pianista australiano, Thymolphthalein, Pivixki, Pateras/Baxter/Brown, Beta Erko) sono i Tētēma, nuova realtà della sperimentazione fine (altro…)
(I, Voidhanger Records) Questo gruppo cipriota parte con i migliori intenti, ossia proporre quaranta minuti di buona musica black ambient, quella che ti rilassa sulla poltrona mentre (altro…)
(Minotauro Records) Attendevo con ansia l’uscita di questo “Follow The Signs Of The Times”, ultimo album di Tony Tears, progetto nato nel 1988 per volontà del compositore e poli strumentista Antonio Polidori. Alcuni mesi or sono, ho avuto modo di conoscere la musica di questo artista quando ho avuto la possibilità di (altro…)
(Autoproduzione) Recita un antico adagio: “Se c’entrano i Voivod allora vale la pena ascoltare…”. E i Taken By The Sun non rappresentano certo un’eccezione alla regola. Questo quintetto da Chicago ha speso proprio bene i propri (altro…)