LOVEBITES – “Clockwork Immortality”
(Arising Empire) Mi sono accostato con grande scetticismo al secondo disco delle Lovebites… ma mi sono (in massima parte!) ricreduto. La all-female band giapponese, infatti, non è un fenomeno da X Factor costruito in studio, ma una rocciosa formazione di power metal dai marcati tratti nordeuropei. (altro…)
(Subsound Records) L’Ira del Baccano, originalmente noti come Loosin’o’Frequencies, esistono da oltre 10 anni, con all’attivo ben tre capolavori di improvvisazione strumentale la quale ingloba rock, doom, psichedelico, blues, anni ’60, anni ’70 e qualsivoglia
(Autoproduzione) I simpatici power metallers del Wisconsis Lords of the Trident danno un seguito a “
(Sliptrick Records) Dopo quattro anni un EP per i Levania, atto a sparare le migliori pallottole possibili per la band ferrarese. Cinque canzoni ben registrate, smaltate da elettronica
(Karisma Records) Sesto album per i norvegesi Ljungblut, il progetto che iniziò oltre dieci anni fa per mano di Kim Ljung (Seigmen, Zeromancer), un progetto solista che dopo di tre dischi in inglese si è evoluto a band composta da cinque elementi, arrivando a questo “Villa
(Via Nocturna) Continuo a pensare che se i Lectern provenissero dalla Florida, probabilmente avrebbero il successo che meriterebbero. Una
(Edged Circle Productions) Non è solo lo strampalato moniker che anticipa questi norvegesi. È la definizione del genere musicale suonato: ‘True norwegian black ‘n’ roll pop’. Pop? Si…e molto, moltissimo. Ma
(Hellbones Records ) Giungono al secondo album i romani La Fantasima, fautori di uno stile piuttosto difficile da catalogare con esattezza. La base è un rock progressivo interamente strumentale, adatto a colonne sonore che si rifà in un certo modo alle
(Hellbones Records) Terzo album per i Lost Reflection, band tricolore attiva dal lontano 1996. nonostante il moniker prenda ispirazione da un brano dei Crimson Glory, lo stile dei nostri si discosta da quel genere, in favore di un hard & heavy potente e diretto, con
(Sliptrick Records) Ormai una decina di anni fa mi trovai casualmente fra le mani il debut degli Hantaoma, band occitana che mescolava in modo incredibile death e folk caratteristico delle proprie zone. Ritrovo le stesse, bellissime atmosfere nel secondo album dei torinesi Lou Quinse
(Willowtip Records) E ridendo e scherzando, questi americani sono entrati nel terzo decennio di attività. Quattro album in carriera, tra qui questo appena sfornato. E in venti anni non son cambiati di una virgola. La parola d’ordine è solo
(High Roller Records) Come credo tutti sappiano, la carismatica Leather Leone è la singer dei Chastain e una delle voci più rappresentative dell’us metal: questa sua seconda prova solista, con una band composta da vecchi amici e collaboratori, esce a ben 29 anni dalla prima (!),
(Xenoglossy Productions / Breathe Plastic Records) È sempre complesso giudicare un gruppo partendo da uno split album. Spesso infatti, il limitato minutaggio a disposizione, può trarre in inganno l’ascoltatore
(Sound Age Productions) A otto anni di distanza dall’ultimo album “Angel & Pain”, i Little Dead Bertha si ripresentano sul mercato con il nuovo lavoro “Age Of Silence”, nel quale riversano tutta l’esperienza accumulata in oltre due decenni di militanza sulle scene.
(My Kingdom Music) Devo ammettere di essere rimasto inizialmente perplesso quando ho ascoltato questo nuovo album di Lenore S. Fingers, formazione guidata dalla calabrese Federica Catalano. Ho infatti avuto modo di sentire il debutto risalente al
(Street Symphonies Records) Desidero innanzitutto complimentarmi con Street Symphonies Records per la perseveranza avuta nel corteggiare ed alla fine accaparrare nel proprio roster gli svedesi Lipz. Un grandissimo colpo per
(Signal Rex) Occulti e fumosi, gli islandesi Ljáin sono attivi solo dal 2016. Anzi, è attivo, visto e considerato che si tratta di una one man band ideata da H.V Lyngdal (Martröð, Wormlust). In curriculum ci
(Woodcut Records) Secondo capitolo per i finlandesi Lord Of Pagathorn, attivi dal 1992 ma giunti al debutto solo quasi quattro anni fa con “Nekros Philia” (
(AFM) Banalità o spettacolo? A guardare i Lordi si pensa ai Gwar, a leggere il titolo di questo nuovo album ai White Zombie. La musica dei mostri finlandesi è sempre quell’hard rock melodico, con tastiere al seguito, che oscilla tra horror rock, Alice Cooper, Kiss e cose simili. I Lordi trovano
(Red Cat Records / 7Hard) Un nuovo album composto della tipiche canzoni della Pellegrini, cioè energiche, con fare genuinamente hard rock e suonate con la giusta misura. Un album non diverso da “Dreams Come True” (
(Revalve Records) Secondo album per i vicentini Lostair, band che ho avuto modo di ascoltare e recensire in occasione dell’uscita del promo “Sigillum Dei”, contenente tre brani
(Pink Tank Records) Con tante cose da dire, cantandole, e con tanti suoni da trasmettere, i Lost Moon sono al loro massimo grado in questo nuovo album. Elettricità, acido cosmico e terreno, colorato, grunge, rock vecchio stampo, tutto è compresso, poi spalmato in poco più di mezz’ora. I Lost
(Karisma Records ) Kim è il bassista dell’alternative rock band norvegese Seigmen e pure degli Zeromancer, band industrial sempre dalla Norvegia.
(Vendetta Records) Un’intro forse sin troppo lunga fatta di arpeggi dal retrogusto celtico e cantate femminili apre al secondo lavoro del duo francese denominato Loth. Un esperimento sonoro, almeno inizialmente,
(Brigante / Dio Drone / Drown W. e altri) Già strabilianti con l’omonimo album (
(Bleeding Music) Dopo sette anni di silenzio tornano in pista gli svedesi Lechery, che ci propongono un terzo album, “We’re all born evil”, dedito al metal tradizionale. La opener “Heavy Metal Invasion” è, purtroppo, inevitabilmente banale,
(autoprod. / Black Widow) Come un piano sequenza, così è la musica di L’Albero Del Veleno. Qualcosa di cinematografico, una colonna sonora perpetua che fluisce con continuità. L’anno è il 2010, l’albero germoglia e persegue l’obiettivo
(Dine Alone Records) Certi progetti nascono sotto una buona stella… e la stella dei Seagullmen ha se non altro fornito una luce nel mare della musica. Già da tempo si era sentito di questo progetto folle fin dalle premesse, essendoci il batterista dei Tool
(autoprod. / Black Widow) La Janara ha popolato per secoli le storie, le credenze e le leggende dell’Irpinia e dintorni. Questa creatura misteriosa, una strega, è il nome scelto dalla band quando nacque nel 2015, per dedicarsi poi a un salutare
(autoprodotto/Black Widow) Doom classico con un tocco intenso di sonorità italiane. Tonalità prive di luce e testi esoterici, magici, dissacranti: non a caso il titolo è tratto da una formula di esorcismo e significa “bevi tu stesso i veleni”… verso conclusivo dell’inquietante
(Nuclear War Now! Productions) Niente accade per caso, in nessun ambito. Pure la musica non si sottrae a questo assioma, solo che qui le cose sono più semplici. Perché nella musica non si tratta di fare molte elucubrazioni o analisi
(Inside Out Music) Ci hanno provato per ben due album i tedeschi a proiettarsi in una dimensione dove la propria musica avesse anche partiture vocali. Tre album come quartetto post rock strumentale i tedeschi di
(Via Nocturna) Lo dico sempre che la coerenza e la perseveranza, a lungo andare pagano. Un esempio lampante lo è Fabio Bava, un artista che non si è mai arreso nonostante il numero elevato di cambi di line up, portando avanti da più di diciotto
(Apollyon Entertainment) Ascoltare le prime note di questo album mi ha subito portato alla mente i mitici Slayer e gli Iced Earth, ma pure i Morbid Angel. In verità poi tutti questi illustri nomi si sono subito dissolti e la sensazione che ha
(MASD Records) Terzo album per i liguri Last Rites, che con questo lavoro festeggiano vent’anni di carriera. Era infatti il 1997 quando la formazione savonese ha cominciato a muovere i primi passi facendo la classica trafila di concerti, demo e