VOLITION – âVisions of the Onslaughtâ
(Brutal Rec.) Volition sono Christian Potter, voce e chitarra, e Cody Creitz, batteria, e si rifanno a un thrash metal che ricorda gli anni migliori di Sacred Reich, Sodom, Slayer, Kreator e altri illustri del genere. Dunque un duo che macina riff, ritmi, andature (altro…)
(Raw ‘N’ Roll Rex) Tredici minuti di graffiante e sporco crust da parte dei portoghesi Systemik Viølence. La band incarnano lo spirito crust di fabbricazione svedese, con qualche sortita hardcore appena laccata da un metallo opaco. Il risultato finale è quello di una deflagrazione
(Ulterium Records) Travis Wills è il nuovo cantante dei Millennial Reign, che dopo lâottimo âCarry the Fireâ tornano con un terzo album che vira decisamente verso il power/prog. Il progetto dellâex-Aska Dave Harvey, che si inserisce dichiaratamente
(MASD Records) Esordiscono con un EP convincente i bolognesi Silent Scream, dedito a quella forma di heavy metal classico nelle strutture ma moderno nei suoni, nella produzione e oserei dire nellâapproccio. Dopo la intro, âBorn in the Stormâ
(MASD Records) Sono nati come una cover band dei Judas Priest, e la cosa si sente moltissimo (nel bene, sâintende!): ma i piemontesi Evilizers hanno deciso di dedicarsi anche a un progetto che componga e suoni musica originale,
(autoproduzione) Quarantanove minuti di musica. No, anzi, di Musica. Immaginate gli obiettivi sonori di artisti quali Malmstenn o Derek Sherinian… e potrete arrivare vicino alla
(Dissonance Productions) Dopo â
(Rockshots Records) Nel 2014 recensii lâottimo âA Rose for Egeriaâ e ora, dopo un disco acustico che purtroppo mi è sfuggito, mi ritrovo in redazione il quarto album di inediti dei piemontesi MaterDea, i quali propongono
(Arkeyn Steel) I texani High Risk pubblicarono alla fine degli anni â80 due demo di power metal grezzo e istintivo: oggi vengono editi in un unico cd, e sarò controcorrente ma, al di lĂ di quanto dice la nota stampa, io ci sento anche molte influenze europee.
(Kranky) Atmosfere celesti, spaziali, venti melodici che arrivano dall’altrove, da altri mondi. La Vantzou plasma suoni per situazioni melodiche nelle quali dove ritroviamo atmosfere anche prossime a Tangerine Dream, di musica ambient e comunque a qualcosa che punta
(Dark Essence Records) Dopo ben un decennio dal debutto, tornano i Cor Scorpii. La black metal band con base a Sogndal, inneggia proprio al luogo di origine, offrendo un sound moderno che è impossibile scindere da quello dei
(Season of Mist) Sono trascorsi cinque anni dall’album â…From the Bloodline of Cainâ, il secondo in carriera dei Nocturnal Graves. Nel mentre un 7” con due pezzi, ma la firma con la Season Of Mist, dopo due album con Nuclear War Now e Hells Headbangers, due etichette
(Underground Symphony) Dopo un passato come cover band e una prima incarnazione poco fortunata, i bresciani Chronosfear esordiscono con un album di symphonic power metal che rispetta il canone Underground Symphony:
(Street Symphonies Records) Desidero innanzitutto complimentarmi con Street Symphonies Records per la perseveranza avuta nel corteggiare ed alla fine accaparrare nel proprio roster gli svedesi Lipz. Un grandissimo colpo per
(Sneakout Records) Un album decisamente interessante questo âFallen Americaâ, debutto dei veneti Pacino. Un lavoro difficilmente inquadrabile in un genere preciso, per via della diversa estrazione musicale di questi
(Cruz del Sur) Sono passati ben quattro anni da â
(Hells Headbangers) Una band sfiorata qualche volta, da chi scrive, direttamente o per sentito dire. Con un nome cosĂŹ semplice gli australiani riescono a farsi ricordare. Dal 1999 ad oggi i Vomitor hanno realizzato quattro album, attraverso un thrash-death metal finito
(Massacre Records) Il secondo album degli svizzeri Headless Crown presenta pressappoco le stesse caratteristiche del primo, âTime for Revolutionâ: heavy/power metal dal taglio molto classico, mediamente cupo,
(autoproduzione) Dopo il singolo âDicembreâ (
(Fighter Records) Gli spagnoli Evil Hunter sono solo al debutto, ma si presentano come una band di musicisti di grande esperienza: godibile, ma nulla di piĂš, il loro esordio di heavy metal abbastanza tradizionale. âSurf the Wavesâ
(Sounds Of Subterrania) Secondo album per The Courettes, duo danese-brasiliano autore tre anni or sono del debutto âHere Are The Courettesâ (ma che fantasia!). La proposta rimane piuttosto invariata: garage rock caratterizzato da
(SGW Productions) à caos questo album e anche dozzinale nella qualità . Lo si evince guardando la copertina, ma andando oltre le apparenze, il punto è che la musica dei Peosphoros è qualcosa che viene fuori da una serie di concetti che stanno insieme
(Comatose Music) Formazione di nuova fattura, non strutturata però da musicisti sprovveduti. L’etichetta avrĂ giĂ fatto intendere agli appassionati che i texani Flesh Hoarder si dedicano ad un brutal death metal con qualche concessione grind e gore, attraverso la sapienza
(Signal Rex) Occulti e fumosi, gli islandesi Ljåin sono attivi solo dal 2016. Anzi, è attivo, visto e considerato che si tratta di una one man band ideata da H.V Lyngdal (MartrÜð, Wormlust). In curriculum ci
(I, Voidhanger Records) Primo full length per Eigenlicht, formazione statunitense formata da elementi di Skagos e Fauna, due realtĂ di spicco della scena black a stelle e strisce. GiĂ con il 
(Autoproduzione) Immagine glam, ma tuttâaltre sonoritĂ per i losangelini Salems Lott, che dopo due ep debuttano con questo variegato âMask of Moralityâ. Il torrenziale power/thrash di âGestapo (Enigma)â, che ha anche qualche velocissimo passaggio alla Dragonforce,
(Battlegod Productions) Reissue della metal opera che Andreas Nergürd, batterista norvegese, aveva pubblicato originariamente nel 2013: i brani sono stati ri-registrati ed è stato aggiunto un ulteriore pezzo alla scaletta.
(Xtreem Music) Confesso di essermi approcciato agli Anialator con un certo scetticismo. Contrariamente a come faccio di solito, stavolta ho letto la biografia della band prima di ascoltarne il
(This Is Core) Tanti synth per estendere il suono e un batterista su di giri, anfetaminico, sono i tratti salienti dei Forbidden Season. Per loro si potrebbe parlare di metalcore di taglio sinfonico, con elementi futuribili e qualche intermittenza djent metal. âAtlantisâ è entusiasmante per come
(Dark Essence Records) Bella la definizione che si danno, una definizione che parla di hard rock occulto ed addirittura blackned. Effettivamente non sono convenzionali, tipici o comuni. I territori sono estremi, tra black e death, ma non sono queste le loro componenti di
(Sun & Moon Records) Con il precedente EP, âAn Ominous Landscapeâ (
(Unholy Domain Records) Sound possente, determinato da accordature basse che creano atmosfere ammantate di morte e desolazione. Atmosfera decadente ma al contempo ostile in questi tre brani. Apre âUndead Abyssâ, aperta da una sorta di introduzione che lascia poi spazio a
(Pure Steel) Gli storici us metallers Thrust sono autori del classico âFist held highâ, del 1984 (onestamente chi scrive lo ritiene un tantino sopravvalutato, ma questo è un altro discorso); tre anni fa, il disco è stato ripubblicato in una âanniversary editionâ