HERALDIC BLAZE – “Blazoned Heraldry” (Demo)
(Purity Through Fire) “Blazoned Heraldry” è il demo d’esordio del caratteristico duo Heraldic Blaze, ovvero il cantante, flautista e bassista Argent Pale e il chitarrista Peregrinus. Statunitense (altro…)
(Purity Through Fire) “Blazoned Heraldry” è il demo d’esordio del caratteristico duo Heraldic Blaze, ovvero il cantante, flautista e bassista Argent Pale e il chitarrista Peregrinus. Statunitense (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Gli Heresiarch di “Edifice” sono della Nuova Zelanda. Pubblicano il secondo album che è una sfuriata di death/black metal ruvido con (altro…)
(Agonia Records) La veemenza del sound degli Hour Of Penance è da sempre la prima cosa che arriva quando si ascolta un loro lavoro. Questo, “Devotion”, è il nono album in studio per la brutal death metal band che lo ha registrato allo Hertz, lo stesso di Vader, Decapitated e Behemoth. Anche “Devotion” è ascrivibile per (altro…)
(Cherry Red Records) Spazio. Tempo. Spaziotempo. È incredibile… gli Hawkwind di Brock esistono ormai da epoche remote, da tempo immemore, praticamente dall’alba della civiltà, ammesso e non concesso si siano formati in QUESTA civiltà, su QUESTO pianeta. (altro…)
(Century Media Records) Un nuovo album per la death metal band laziale che ha pubblicato il suo ultimo, “Simulacrum” nel 2019 e successivamente un EP, “LV-426”, nel 2021. Superato quel per tutti nefasto 2020, Hideous Divinity tornano di prepotenza e ancora una volta con la Century Media, dimostrandosi come al solito una (altro…)
(Metal Blade Records) Suonano un doom mescolato a death, ma con quelle spruzzate di post metal che ormai rendono sempre più ipnotiche, quanto uniche, queste bands dal remoto nord. (altro…)
(Scarlet Records) Una vita, trent’anni a rincorrere un sogno. Trent’anni come front man di una band di successo, ma appartenente ad un genere troppo settoriale, un genere con una troppo breve parentesi di gloria negli anni ’90, prima di uscire dall’attenzione delle masse e pure dalle frequenze FM. (altro…)
(By Norse Music) È il secondo album del collettivo composto da Lindy-Fay Hella e Dei Farne, ovvero Roy Ole Førland anche della black metal band Malignant Eterna. Pensando a Lindy-Fai, la mente va subito dentro quei territori folk, quelli introspettivi e magici della sua band principale, i Wardruna; ma in questo progetto ecco materializzarsi una libertà compositiva senza confini, un dimensione sonora che esalta la voce dell’artista, offrendo ampi orizzonti a divagazioni pop, rock, neo-folk, dark elettronica, ambient, prendendo ispirazione ed evolvendo una base stilistica ispirata a Depeche Mode e Chelsea Wolf. (altro…)
(Sun and Moon Records) Certe volte la musica non va ascoltata, quanto piuttosto contemplata. Questo è il caso del duetto ungherese qui recensito. (altro…)
(Selfmadegod Records) La band del Queens, New York, esplode in faccia a tutti i metalhead il suo terzo album, dopo cinque anni dal precedente, dunque l’anno prima dell’avvento del Covid-19. I newyorkesi si rimettono al passo, dando seguito al proprio operato che li vede impegnati a suonare una commistione (altro…)
(Threeman Recordings) Ritorno sulle scene per gli svedesi Haystack, a cinque anni di distanza dal precedente full length “The Sacrifice”, ottimo esempio di noise rock e punk, ideale via di mezzo tra Melvins, Dinosaur Jr ed i Nirvana di “In Utero”. (altro…)
(Black Lodge) Debutta questa nuova band, questo trio sudamericano, proveniente dal Cile. La line up vede il fondatore della band e produttore musicale Felipe Ferrada (anche proprietario della Ferrada Booking), e i fratelli Puente, ovvero Pedro Pablo dei Conflicted alla batteria e Sebastián dei Nuclear alla chitarra. (altro…)
(Napalm Records) Non ci posso fare nulla, ma non riesco a non pensare che la favolosa performance della frontwoman Britta Görtz abbia una similitudine con la versione femminile (cosa che si nota nei clean) di Mikael Stanne! Secondo album per i tedeschi, una band formata da tutti i membri degli ormai sciolti Dawn of Disease, tranne appunto la vocalist, in forza anche ai Critical Mess. (altro…)
(Personal Records) Ultimamente ho avuto modo di affermare in varie occasioni che il death metal più tradizionale gode di ottima salute, come dimostrano le ultime prove delle grandi band come Autopsy (recensione QUI), Master (QUI) e Suffocation (QUI), in grado di presentarsi con delle uscite degne del loro blasone. (altro…)
(Nordvis Produktion) Pura e devota invocazione di energia primordiale con questo debutto della svedese Linnea Hjertén, un album che rappresenta una fusione ultraterrena di folk etereo ed ambient rituale progettata per alimentare una esperienza sonora meditativa. (altro…)
(Autoproduzione) Terzo album per Hyperia, band capitanata dai coniugi Colin e Marlee Ryley, marito e moglie nella vita e, rispettivamente, chitarrista e cantante in seno alla band la quale si presenta in formazione rimaneggiata per tre quinti, con l’entrata in line up del bassista Jon Power, il chitarrista Skyler Mills ed il batterista Aaron Bell. (altro…)
(Symbol Of Domination / BlackHeavens Music) Due decadi or sono usciva per la greca Black Lotus una piccolo gemma nascosta del nostro italico metal… Un disco articolato, complesso, ma del tutto fruibile anche dai non adepti del metal più estremo, visto che si parlava di gothic metal, seppur in una sua forma piuttosto estrema. (altro…)
(Amor Fati) Emerge dal Belgio questo progetto denominato Herzog e nato qualche anno fa ma che solo oggi riesce a debuttare con un album. “Furnace” è una dimensione che si nutre di oscurità e sprigiona un freddo destabilizzante. Attraverso il black metal Herzog corona una fiumana (altro…)
(earMUSIC) Gli Helmet, una delle migliori espressioni rock degli anni ’90, si sono riuniti nel 2004 e “Left” è il quinto album in studio da allora. Furono svelti con l’album “Monnochrome” che pubblicarono nel 2006 dopo appunto quello della reunion, “Size Matters”. Poi hanno impiegato quattro anni e poi sei e infine (altro…)
(Purity Through Fire) Mini album di debutto per Hjemsøkt, un duo costituito dal polistrumentista Peregrinus di Solus Grief, Kvad e altri progetti e dal cantante Letaliis. L’etichetta li presenta come un omaggio al black metal scandinavo e cita come riferimenti al suonare dei due gli Enslaved, Ulver, Hades, Perished, Helheim, Taake (altro…)
(Pride & Joy Music) Il sesto album degli Heimdall intitolato “Hephaestus” rompe un silenzio discografico durato dieci anni. La power metal band originaria di Salerno si ripresenta con i Calluori, Fabio alla chitarra e Nicola alla batteria, Carmelo Claps, altra chitarra che completa il nucleo storico. Gandolfo Ferro, cantante, è la stessa ugola (altro…)
(Caligari Records) Debut album per i tedeschi Hallucinate, band formata da membri di Graveyard Ghoul e Karloff. L’approccio al death metal di questa formazione è piuttosto particolare, con partiture old school riconducibili agli Autopsy mescolate a una massiccia componente psichedelica che flirta con il prog ed il kraut rock. (altro…)
(Season Of Mist) Una crescita indiscutibile da parte degli statunitensi Horrendous, nel loro calarsi in maniera totale nelle regole del progressive applicato al metal. Nascono (altro…)
(Sturmglanz) Una intro che sembra uscita da una qualche demo dei Nargaroth ci introduce al lavoro del polistrumentista che ha messo in piedi questo progetto. Ispirato a divinità di antiche religioni, il disco comprende, oltre alla già succitata intro, altri sette brani, composti di un black tirato e claustrofobico, piuttosto elaborato rispetto a quanto la copertina in stile anni ’90 voglia suggerire… (altro…)
(Autoproduzione) Primo album per gli inglesi Heathen Kings band che prende il nome dall’epopea tolkieniana e che ci offre un gustoso mix tra epic metal e NWOBHM. (altro…)
(Svart Records) È noto da diversi anni e già non troppo tempo dopo le registrazioni di “Oriental Beat” che gli Hanoi Rocks non fossero contenti del risultato finale. Le registrazioni operate da Pete Woolliscroft all’Advision-studio di Londra, a 200 sterline al giorno, videro un mixaggio realizzato mentre la band era in tour. Il produttore (altro…)
(Ad Noctem Records) Ottimo ritorno per i bresciani Helikon i quali, tre anni dopo il buon full length “Myth & Legends”, si ripresentano sul mercato con questo EP ispirato alle famose tre leggi della robotica di Isaac Asimov. (altro…)
(Season of Mist) Nuova entità concepita dal vocalist King Aleijster de Satan (Saturnian Mist, King Satan, Arvet, oltre ad essere attivo sul mercato discografico con molteplici attività) e Jesse J. Heikkinen (The Abbey, Phallosopher, King Satan, ecc). (altro…)
(The Sign Records) Selvaggi, sporchi, volgari, sfacciati, rumorosi… Esattamente quello del quale il rock ed il punk hanno bisogno! (altro…)
(Cherry Red Records) È proprio la title track ad aprire il nuovo album dell’immortale band britannica Hawkwind. Oltre 10’ come un viaggio che scatena sensazioni e la percezione di atmosfere lontane. Suoni che attraversano le galassie più remote in maniera vivace, stratificazioni di sintetizzatori, elettronica, percussioni, mellotron. Un riff ruvido (altro…)
(Wormholedeath Records) Tornano sulle scene gli statunitensi Hämärä, dopo ben sette anni dal’ esordio discografico, lEP “Broken”. (altro…)
(Listenable Records) “Prey” è il primo album della band olandese che vede al suo interno diversi elementi di spicco. Alla voce c’è Marloes Voskuil, voce ed ex bassista degli Izegrim, i chitarristi sono Ramon Ploeg, di Bleeding Gods ed ex Debauchery, e Jeroen Wechgelaer, anche lui in passato negli Izegrim, mentre (altro…)
(Fireflash Records) Canto del cigno per i thrashers tedeschi Holy Moses, i quali dopo più di quarant’anni di carriera hanno deciso di calare il sipario sulla storica band, non prima però di celebrare l’addio alle scene con questo dodicesimo album. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Dopo tre album ed alcuni split, i provenzali Hyrgal arrivano con il primo ed originale EP. La band di Clément Flandrois, ex Svart Crown, dopo l’ultimo album omonimo (recensione qui) uscito l’anno scorso, aggiunge al curriculum questo EP il quale, nonostante la qualità del suono e del digipak, sembra quasi voler esser materiale amatoriale… partendo dalla copertina la quale riassume tutto, quasi volendo essere un flyer concepito per il tape trading. (altro…)