DRAWN AND QUARTERED – “The One Who Lurks”
(Krucyator Productions ) Settimo album per Drawn And Quartered, band proveniente da Seattle apprezzata a livello underground ed attiva da venticinque anni. A cavallo tra death metal e sludge, la band statunitense attinge dalla vecchia scuola di Incantation, (altro…)
(autoproduzione) Esordio per i
(Century Media) Farà sicuramente discutere la scelta di pubblicare un disco come “Shadow Work”, canto del cigno incompiuto del compianto Warrel Dane, morto d’infarto il 13 Dicembre 2017. Per alcuni questo disco andava pubblicato in tributo ad una delle voci più belle e personali della storia
(Vic Records) Questo è il primo demo realizzato dai Destruction. Era il 10 agosto del 1984 quando le
(LMP) Dopo l’EP celebrativo “
(autoprodotto) La musica per me è onnipresente. Non a caso ritengo che la musica sia la colonna sonora della vita e, fintantoché c’è vita… la soundtrack deve suonare, altrimenti il film per quanto bello o brutto che sia, finisce per risultare sicuramente palloso. La mia
(Svart Records) Lo sludge psichedelico dei misteriosi finlandesi Dark Buddha Rising è lacerante. Toglie il respiro. Intorpidisce. Affoga, provoca asfissia, uccide. I loro album sono noti per essere dei macigni immensi di sonorità aspre, graffianti,
(AFM Records) Al sesto album e con la AFM, un esordio nell’etichetta tedesca per la band svedese nata come una realtà power metal che col tempo ha
(Godz Ov War Prod.) Provengono dalla fredda Alaska ma si ispirano alla mitologia sumera per comporre i sei capitoli del rituale orchestrato in “Chants of Irkalla”. Il termine Druj
(Massacre) Questo album si porta dentro la fratellanza tra heavy e thrash metal, è costruito con riff immediati, affatto pacchiani, a volte d’impatto, spesso semplici e chiari. Il tutto
(Hell Headbangers) In tredici anni i Deathhammer hanno pubblicato con “Chained to Hell” solo tre album e una cospicua quantità di split, EP e così via.
(Massacre Records) Il metal si evolve come una creatura del futuro, la quale porta con se il proprio passato recente sulle spalle. Creatura con
(Iron Shield) Fin dalla discutibile copertina sono rimasto colpito dal debut dei Dungeon Wolf, trio della Florida che propone un us metal generoso ma, onestamente, a tratti improponibile. I nostri si lanciano con una passione quasi controproducente
(Argonauta Records) Il peso massiccio delle composizioni della band di Pavia, il cui nome gioca tra la pronuncia inglese di “the owl” e la sua assonanza con il dialetto locale, nascono da un songwriting scartavetrato
(Season of Mist) Album del 2013 ristampato e che dopo cinque anni ancora suona come negli anni del grunge o come certe band il grunge lo hanno anticipato, come i Sonic Youth o i Melvins, infatti di questi ultimi Deutrom
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) L’eclettica, ma sempre in ambiti tetri, label francese riprende ancora una volta gli indipendenti connazionali Darkenhöld, ripubblicando il loro album del 2017, il successore di “Castellum” (
(Egregor Records) Abbiamo già avuto modo di parlare dei transalpini Dysylumn in occasione del loro esordio
(Art Of Melody Music / Burning Minds) Amanti dell’hard rock melodico, se vi sentite orfani dei migliori Bon Jovi o del primo Bryan Adams, vi invito a dare un ascolto a “Better Days”, ultimo disco firmato dal cantante e poli strumentista
(Century Media) Amati od odiati, idolatrati o sbeffeggiati, quel che è certo è che difficilmente i Deicide hanno suscitato indifferenza tra gli amanti del metal estremo. Rimane però un fatto innegabile ed indelebile il contributo
(Transcending Obscurity Rec.) Sempre un piacere ritrovare David Ingram, ex voce dei Benediction, un album con i leggendari Bolt Thrower e altri progetti ancora, di nuovo
(Inverse Records) Del precedente disco dei Dyecrest, “This is my World”, ricordo anzitutto la copertina, che ha qualche rimando con quella dell’attuale e terzo platter “Are you not entertained?”.
(Lucifer Rising Records) Quante cazzate. Vedo striscioni recitare banalità quali “i Death SS sono tornati”, oppure “Grande show al festival del 2017”. Pure io, in testi precedenti, ho usato oscenità quali “ritorno”, “sigillo”… concetti che segnano il tempo, che marcano un
(Wormoledeath) Davvero un lavoro interessante questo secondo album degli austriaci Dystersol, formazione nata nel 2013 e con all’attivo il buon debutto “Welcome The Dark Sun. La band definisce il proprio stile come semplice modern metal; una descrizione in
(Nuclear Blast Records) Parliamo di numeri. 35 anni di attività. Album numero 20 con ben 25 canzoni. A 54 anni compiuti la biondissima metal queen rifiuta il riposo e non solo pubblica un disco, ma -per la prima volta- un doppio album! Un doppio che celebra il metallo, esalta
(Blood Harvest) in questo brevissimo split, due gruppi a stelle e strisce tentano di comunicare al mondo il proprio amore per il death ed il black. In entrambi i casi, come era lecito aspettarsi, la componente brutal esce prepotentemente
(Archaic Sound) Se sei fondatore e spesso e volentieri sei pure l’unico membro di una ventina di gruppi, la domanda principale da farsi è: “che aspetto della musica estrema voglio mostrare con questo gruppo?” Detto fatto, i Domenag sono la parte doom rituale a
(Massacre) Thomas Gurrath, mente dei Debauchery, pensò a una trilogia definita “Trinity of Blood Gods”, un mondo che raccogliesse tutte le sue idee fatte da storie e personaggi
(Play/Rec) Le dita di
(Greyhaze Records) Non si può rimproverare nulla ai Deiphago. A loro non è mai importato niente di niente, neppure di aver cambiato nome per ben tre volte. Ma cosa si può dire a sfavore di un gruppo che nelle Filippine (si, avete letto bene) fa
(Saturnal) Secondo album per i Djevelkult, band che incarna in maniera ortodossa tutti i cliché del black metal della natia Norvegia. Lo stile del quartetto ricalca in tutto e per tutto gli stilemi imposti negli anni dai vari Darkthrone,
(Werewolf Records/Hells Headbangers) Band black metal e dark metal (rispettivamente) che si uniscono per dar vita ad un intenso split puramente orientato all’ambient basato su sintetizzatori. Due brani di oltre venti minuti,
(Iron Bonehead) Dai sobborghi di Detroit emerge, al debutto, questo purulento concentrato di malvagità rigorosamente in bianco e nero, in totale atteggiamento di controtendenza, di rifiuto della modernità, di menefreghismo spietato, il tutto
(Autoproduzione) Dopo “
(Buil2Kill Records) Resto sempre un po’ perplesso da queste uscite. Copertina, produzione… tutto professionale. Ma la musica è già sentita e risentita. Altra copia carbone degli In Flames. L’album sarebbe pure ascoltabile dalla prima all’ultima
(Avantgarde Music / Flowing Downward) Gli split hanno spesso scopi promozionali, sono una specie di compilation (o poco più) che mettono in mostra artisti simili evidenziando il pregevole supporto dell’etichetta di turno. Ma ci sono casi particolari (ad esempio