FLAMES OF FIRE – “Flames Of Fire”
(Melodic Passion Records) Una nuova band di puro heavy metal nata nel 2021… ma non per mano di novellini, anzi, visto che l’idea viene dal vocalist svedese Christian Liljegren (Narnia, The Waymaker, Audiovision, Golden Resurrection) e dal chitarrista connazionale Mats-Åke Andersson (ex Zaragorn, ex Twilight Project). (altro…)
(Buil2Kill Records) Il successore dell’ottimo EP omonimo dei FairyTales, QUI recensito, è questo album intitolato “MMXXII” che mette in copertina il muscolo più importante dell’organismo umano, proprio come già fatto con il precedente EP. La band torinese suona un metal con più sfumature, come l’heavy, horror metal e qualche forma
(Buil2Kill Records) Prima pubblicazione per la band milanese chiamata Frogg. Dopo quattro anni di attività pubblicano “A Modern Age Prometheus” che è l’esposizione del loro suonare in uno stile sommariamente progressive metal. Pur presentando concetti e 

(Einheit Produktionen / Schattenpfade) Firn, progetto pagan black metal in forma solista di Horda Wolf, già noto per le sue attività con Waldtraene e Odroerir. “Frostwärts” è il debut album di questa splendida iniziativa del musicista tedesco. È infatti un piacevole esempio di canovacci black metal, nei riff e nell’uso 


(MDD Records) Curioso e simpatico gioco di parole del titolo, per una sorta di concept sull’alpinismo, basato su fatti veri quanto straordinari…
(Crawling Chaos Records) Avevo alte aspettative verso la nuova musica dei Fiat Nox, e con questo EP di circa mezz’ora di ottima musica non sono rimasto deluso.
(Nuclear Blast Records) La band del New Jersey è al sesto album e al secondo con Nuclear Blast, mostrandosi ora come una realtà scafata del deathcore. “Oh What The Future Holds” è il prodotto di un songwriting alquanto dinamico, grazie a 
(Sliptrick Records) Questo trio francese che adotta un nome tedesco, nasce nel 2020 e si è lanciato in un album caratterizzato da uno stile che punta all’industrial, new 


(Season of Mist) Nove anni dopo “Oratorium” ecco il sesto album dei norvegesi Funeral. “Praesentialis in Aeternum” è una magistrale rappresentazione del doom con risvolti gothic methal. Dolore, smarrimento, la solitudine, tutti elementi che pervadono l’atmosfera dell’album, nel
(Massacre Records) La band è nata nel 2017 e arriva ora al debut album, con un’etichetta di una certa reputazione e tedesca come lei. I Fleischer suonano qualcosa che è a metà strada tra il thrash 
(Sneakout Records & Burning Minds Music Group) Sono in giro da un paio d’anni, hanno iniziato auto-producendosi ed ora sono approdati in casa della Burning Minds Music, la quale ripropone (con un nuovo e bellissimo artwork) il loro debutto farcito da tre quarti d’ora di hard rock melodico, ricco di hook, di ottimi ritornelli, basso energetico e chitarre taglienti.
(Night In Terrors Promotion) Questi finlandesi sono al debutto, ma sembrano avere le idee abbastanza chiare sulla direzione da intraprendere. In particolare, qui si vuole fare black metal, quello a cui na Norvegia ci aveva abituati un po’ di decenni fa. I 
(Massacre Records) Giunti al quarto album, pubblicato proprio quest’anno e
(autoproduzione) Lo scorso anno l’ennesimo
(Pure Steel Publishing) Arriva nientemeno che dalla Nuova Zelanda, il secondo disco dei Forsaken Age: una band che dal titolo dell’album e dalle immagini promozionali dice subito tutto di sé. Heavy metal iperclassico appena spruzzato di horror per “Death Terror”, dotata
(Personal Records) Dopo l’ottimo debutto di quest’anno, i Fiat Nox aggiungono un piccolo ma importante tassello al loro disegno criminoso. Ecco quindi un EP violento e malsano, in cui la varietà la fa da padrona.
(Long Branch Records) Allora… cosa abbiamo qui? Un quintetto di svedesi agguerriti e iracondi, cattivi come non mai ma capaci pure di dimostrare il loro lato più tranquillo grazie a parti melodiche che vanno ad incastrarsi in strutture tipicamente death, in cui riff chirurgici intrecciano melodie orecchiabili che ti si stampano abbastanza in fretta in testa.
(Vargheist Records) “Destino nel nome”? Sì, forse per i due losangelini che portano avanti questo progetto si potrebbe usare la famosa espressione. Perché “ferale” è proprio il termine che userei per descrivere almeno in parte la proposta musicale qui recensita. La musica del duo è istintiva, diretta, chiara negli intenti quanto nell’esecuzione, ridotta all’osso, essenziale e onesta.
(Dying Victims Productions) Esordio su EP per gli australiani Fate’s Hand, che mantengono un alone di mistero centellinando su internet le informazioni che li riguardano…. 

(Eisenwald) Un significativo debutto per i Flame, Dear Flame in cui esprimono un doom colorato di epicità, malinconia e grazia, quest’ultima dovuta anche alla voce limpida di Maren Lemkee. Se le linee vocali della cantante sono un elemento di spicco e un flusso melodico raffinato, alle sue spalle le chitarre risultano robuste e ben elettrificate 
