THE HELL – “Welcome To…”
(Satanath Records) I The hell sono la risposta serba agli ormai compianti Morbid Angel. Portatori del verbo death, i nostri aprono le danze con un’intro recitata per poi cominciare a pestare giù duro. Il cantante, più che cantare, declama. Declama le sorti del mondo e di tutte quelle anime che (altro…)
(Svart Records) Dopo due anni di gavetta con innumerevoli demo registrati in presa diretta -lo-fi-, arriva il debutto professionale (il quale, comunque, fu precedentemente registrato senza overdub) di questa impattante band svedese impegnata su un death/doom. Il death c’è per linee vocali, orientamento, testi e qualche
(Patac Rec.) Nel nuovo millennio gli Hellbastard hanno ancora qualcosa da dire. Non più icone del crust, dell’irruenza, del ‘muro-contro-muro’. Autori di un qualcosa di più definito e netto. Nei suoni si, nella composizione più di tutto, gli inglesi ‘Bastards’ sferragliano
(WormHoleDeath Records) Quando un album è derivativo, non so mai quale giudizio esprimere: da un lato mi trovo ad elogiare o criticare le capacità tecniche della band recensita, la produzione del disco e la bellezza delle canzoni. Dall’altro lato non posso fare a meno di notare come certe formazioni, seppur composte da validi elementi e con buone canzoni
(Doomentia Rec.) Robies, Gil e Gàlvez ne hanno fatti quattro di album, ma chi scrive ha solo esperienza di “Grengus”, un lavoro degno della griffe Doomantia. Imbottito dello spirito dei Bolt Thrower e non solo e sapientemente diluito dal verbo dei
(Sliptrick Records) Fin dal logo visibile in copertina si capisce che sul combo incombe l’aura protettrice dei Motorhed, perlomeno quelli più “leggeri” e festaioli. Si perché i nostrani Helligator sono il gruppo che ognuno vorrebbe vedere in ogni motoraduno che si rispetti. Ugola ruvida come carta vetrata, chitarre ignoranti
(Revalve Records) Dopo sei anni di carriera, un demo ed un EP, debuttano i deathsters romani Helslave, con l’ottima Revalve Records. Oltre 35 minuti di death metal poderoso, sapientemente iniettato di melodia la quale però non toglie assolutamente nulla alla violenza che a tratti sconfina nei paraggi del black. Il
(Disiplin Media) Nell’accezione più comune, questo lavoro svela una band che suona del post-hardcore mischiato allo sludge. Molto più prosaicamente viene da dire che il lato sludge rievoca le melodie dei primi Kyuss nell’opener “L’Etranger”. Ma è solo l’inizio! La base hardcore
(Svart Records) Dopo l’EP arriva l’album. Regola di base che questi 4 finlandesi hanno rispettato, creando uno spazio dove scatenarsi senza controllo. Vantano membri di Forced Kill e Speedtrap e con quell’EP a base di puro rock’n’roll sparato a volumi pazzeschi, sporco, brutto, cattivo avevano detto la loro. Ora e tutto sempre più punk, rock ed
(Renverse Productions) Non so… Sarà per la produzione realmente approssimativa, sarà per la mancanza assoluta di idee; ma proprio non trovo alcun appiglio per salvare un gruppo come questo. Il tentativo di usare il francese come lingua del cantato è sicuramente da applausi, ma non basta a far
(Massacre) Dal Brasile debuttano gli interessanti Hevilan, che si avvalgono del guest drumming di Aquiles Priester (Primal Fear) e della partecipazione, su un brano, di Warrel Dane; è la Massacre Records a prendere in consegna quest’album per il mercato europeo (in Brasile è già uscito nel 2013).
(ATMF) Gli Haar propongono un buon miscuglio di black e death, un composto dal forte potere implosivo, che rischia di trascinare con se tutto e tutti. La voce è veramente cattiva ma piuttosto personale. La controparte ritmica è un continuo blastbeat e la chitarra vomita fuori assoli neri e taglienti, pronti a graffiare
(Dischi Bervisti, Assurd Records e Power from Hell) Hardcore ‘a carogna’, roba suonata a velocità e incazzatura alle stelle. Spavaldery friulani, Hobos veneti. Sporchi, incivili, bastardamente pazzi come i DRI gli Spavaldery. Nati dalle scorie dei thrasher veneziani Outsider, gli Hobos
(Century Media Records) Non occorre finire nel grindcore oppure nel crust, nel black metal e nel brutal death metal per avere un sound fortemente arrabbiato e proporzionalmente aggressivo. Mike Pike, ex Sleep, e i suoi High On Fire sono ancora una volta tutto questo. Spinti al massimo, nervosi
(Scarlet Records) Dopo lo strabiliante “Countdown to Revenge” (recensito
(Deepsend Records) Ammetto di non avere mai sentito parlare in precedenza dei Malesi Humiliation, e sono rimasto piacevolmente impressionato dalla loro musica. Va detto sin da subito che la loro proposta musicale è tutto fuorché originale o innovativa, visto che il combo affonda le proprie radici in un death metal di
(Crysella Records) Dopo la pubblicazione del singolo “Collide” lo scorso anno, i filippini High in Mist danno alle stampe un ep di sei brani. Certo, la curiosità di ascoltare una band del sud-est asiatico che suoni gothic metal è decisamente forte, ma devo dire che purtroppo “Unframed”
(Nuclear Blast Records) Era il 1985, quando gli Helloween pubblicarono il loro EP auto intitolato, lavoro che sancì l’esordio delle zucche Amburghesi. Da quel rozzo debutto, orientato verso sonorità speed metal, il sound della band si è via via evoluto, prima con “Walls Of Jericho”, dove la componente melodica cominciava ad insinuarsi tra le composizioni
(Adimere Records) Pazzesco questo progetto. Completamente non convenzionale. E spiazza ulteriormente leggerne le note biografiche dopo aver goduto per oltre venticinque minuti! Black metal, depressive black metal con componenti di ambientali. Tutto normale? Certo, tranne le origini non sono affatto
(Avantgarde Music) Dannatissimo black metal made in Italy. Poche divagazioni, pochi modernismi: semplicemente atmosfera tetra, impenetrabile con esaltazione totale della decadenza. Ma a differenza del filone black low-fi ed underground tipicamente sporco e devastato, gli Hornwood Fell propongono un’elevatissimo livello tecnico il quale oltre ad emergere nei riff
(Svart Records) Crossover / rock’n’roll! Musica che viene dalla zona violenta della città, musica che prende i Cro-Mags e li mixa con del sano rocking punk! Dei Ramones accelerati, appesantiti e farciti con assoli metal. Potenza senza controllo, energia pulsante, chitarre elettriche completamente fuori controllo: un EP 7” che risveglia i morti, uccide i vivi, ringiovanisce
(Massacre Records) Talora sento nostalgia del pagan metal ‘classico’, quello che imperversava fino a sei/sette anni fa ed è ora entrato in una fase di decadenza che potrebbe anche essere irreversibile… così, quando un disco come “Into Battle” arriva a confortarmi, mi sento appagato anche se è un prodotto, in fondo, di maniera.
(Hells Headbangers Records) I The Haunting Presence fanno parte di una cricca americana di band “che ci credono”. La ritualità e il misticismo sono pane quotidiano per questo genere di gruppi. Più che di testi, in questi casi è più corretto parlare di declamazioni. Ecco allora che dopo una
(Cruz del Sur) Ma guarda un po’ cosa è andata a pescare la nostra Cruz del Sur a Saint-Tropez! I francesi Hammer King si propongono ironicamente come la ‘band più true metal del mondo’ (vi ricorda qualcosa?), e non vanno poi tanto lontani dal risultato! Gli eterni stilemi,
(Autoproduzione/Ghostrecord Label) “Cave Canem”, è stato presentato ufficialmente il 22 ottobre 2014; era un’autoproduzione che tempo dopo si è guadagnata l’attenzione della Ghostrecord Label. Hyena Ridens è un complesso musicale nato a Napoli qualche anno fa e che ha impiegato
(Autoproduzione) Lo so, di solito non ascolto thrash metal, che lascio con tanta ironia al collega Matt… ma per gli Hatred faccio volentieri un’eccezione! I tedeschi riappaiono sul mercato dopo una pausa decisamente lunga (circa cinque anni!), ma lo fanno con un full-“length”,
(Red Cat Records) Questo album ha una struttura particolare: una metà vede composizioni basate su un aspetto esuberante e funky e infatti tale porzione si chiama “Funky Side”, mentre la seconda vede un rock radicato nel blues e nell’hard rock. Il livello esecutivo è
(Lavadome Productions) Le alternative per gli Heaving Earth erano due: diventare una cover band dei Morbid Angel o un gruppo con brani inediti. E hanno scelto la seconda strada, anche
(Arctic Music) Secondo full length per i Texani Hod, band attiva dal 2007 dedita ad un black/death metal che spesso strizza l’occhio al thrash più primordiale. Il combo Statunitense attualizza la lezione impartita dai Celtic Frost, proponendo un sound diretto e grezzo,
(Gain Music / Sony) Band ormai storica, navigata, cattiva, sfacciata, completamente fuori di testa! Da quando sono in giro? Ormai sono quasi vent’anni, compresa la piccola pausa tra “No Regrets” e “Hardcore Superstar”. Vantano un numero ampio di seguaci che li adorano, che amano il loro hard rock
(Scarlet Record) Semplice, brutale e diretto. Il quinto album dei Danesi Horned Almighty non si discosta molto dal passato, non esce dagli schemi rigidi di un black/death caratterizzato da growl tuonante, riff taglienti, potenza diffusa, senza eccessi particolari o divagazioni di alcun tipo. Ed è qui che si pone l’eterno
(Massacre Records) Amanti e appassionati del melodic-power hard rock, quello spesso, pomposo e tinto da tastiere che simulano orchestrazioni, molto in voga negli anni ’80, oppure coloro che sono legati all’AOR, potranno saggiare una proposta consistente
(Napalm Records) Il precedente “Solarflesh: A Gospel of Radiant Divinity” aveva indotto l’autore di queste parole a riflettere che dopo 20 anni di carriera, ripetersi o rinnovarsi è difficile. Essere se stessi dovrebbe essere comunque la norma e gli Hate anche questa volta
(Blood Harvest) Dalle oscurità della scena metal estrema cilena ecco gli Henosis, pronti per la loro prima pubblicazione sotto forma di EP. Nuova formazione che si dedica ad un death/black metal grezzo e primevo, con un sound infernale, oscuro, anzi
(Autoproduzione) Ci sono sporadici casi in cui il cambio radicale di line up porta un gruppo ad evolversi e mutare in positivo. E’ il caso dei triestini Hadal, qui al loro secondo Demo. L’entrata di una voce maschile ha tramutato la