LOLA STONECRACKER – “Doomsday Breakdown”
(This Is Core Records) “Jigsaw” fa pensare di trovarsi di fronte a una outtake dei Faith No More e ciò avviene in parte per la musica, ma (altro…)
(This Is Core Records) “Jigsaw” fa pensare di trovarsi di fronte a una outtake dei Faith No More e ciò avviene in parte per la musica, ma (altro…)
(Inverse Records) Non so come definire la musica dei Lykaion… ma mi piace! I romani, al secondo full-“length”, propongono un mix estremamente accattivante di heavy metal classico, gothic, groove sound alla Nevermore e tonalità dark alla HIM: queste undici ninnananne metalliche assumono così un’aura cool (altro…)
(Svart Records) Roma, un secolo a.C., Tito Lucrezio Caro, “De rerum natura”. San Francisco, giorni nostri, Lotus Thief, “Rervm”. C’è un forte collegamento tra l’opera di Tito Lucrezio Caro e questo “Rervm”, album decisamente alternativo basato appunto sull’opera del poeta e filosofo. Sei tracce esattamente come sei erano i libri che componevano l’opera epico- (altro…)
(Vicisolum Productions) Confesso di aver avuto difficoltà a comprendere appieno questo “From These Waters”, sesta fatica degli Svedesi Loch Vostok. Non è facile, infatti catalogare lo stile della band di Uppsala entro un genere specifico. La loro proposta mescola metal estremo (death e black), progressive, djent, virtuosismi di chitarra, con una continua alternanza (altro…)
(Nordvis Produktion) Lustre: un progetto unico, speciale. Armonia ed infermale energia che tuonano dal mezzo delle foreste svedesi. Questo singolo è tratto da “Blossom” il quinto lavoro dell’artista nordico, previsto per Aprile e preannuncia il sound tipico di Lustre: ambient, tastiere, voci strazianti e mai in primo piano, mantenendosi nella direzione presa con l’ultimo (altro…)
(Pulverized Records) Totalmente devoti alle sonorità death metal che imperversavano in Scandinavia negli anni ’90, i Malesi Lavatory danno alle stampe questo “Morbid Terror”, album che ricalca in maniera calligrafica le gesta di Entombed, Dismember e Grave, con qualche leggera influenza death di (altro…)
(Hells Headbangers) Quarto album per gli Statunitensi The Lurking Corpse, band che mescola con buona personalità le influenze horror/punk dei seminali Misfits, ai quali si rifanno anche dal lato estetico, con il metal dei Mercyful Fate; a tutto ciò vengono aggiunte potenti bordate thrash/death sullo stile dei primi Sodom. Questo mix apparentemente eterogeneo, (altro…)
(Art of Propaganda) Con una copertina che richiama quelle dei romanzi di inizio Ottocento si affaccia sul mercato internazionale il debut dei Latitude Egress, one man band tedesca che propone un funeral doom orgoglioso di essere in clean vocals. Sette brani con titoli lunghissimi che reinterpretano bene, (altro…)
(Another Side Records / Metal Scrap Records) Dopo pochi secondi di ascolto, addirittura dopo metà dell’intro intitolata “First Blood”, è palese che il prodotto di questa band è curato ed accattivante. Un crescendo di batteria, violini e synth che fa aumentare l’interesse e la voglia di scoprire cosa riserva l’EP dei greci Leave the Circus. Ed (altro…)
(Revalve Records) La Revalve è continuamente attiva e vanta un roster corposo. Tra le ultime proposte dell’etichetta italiana c’è “Mass Distraction”, lavoro della deathcore band cremonese Lacerhate, la quale si distingue per un sound che oscilla tra un groove thrash metal e un blando deathcore. Blando perché (altro…)
(Naked Lunch Records) Tornano dopo qualche anno di silenzio i torinesi Lilyum, come sempre capitanati dal poli strumentista Kosmos Reversum. Tornano segnando il traguardo del quinto full length con una violenza scatenata, brutale, esaltata dalla batteria elettronica e da un vocalist disumano. Dieci tracce spietate, che tranne l’atmosferica introduzione non lasciano scampo, non fanno (altro…)
(Solitude Prod.) I brasiliani Lachrimatory hanno già pubblicato il proprio secondo album, autonomamente, nel 2011, ma è grazie alla Solitude Prod. se oggi “Transient” può conoscere una vasta diffusione anche in Europa. Inutile precisarlo dato il monicker e la copertina: i nostri si dedicano a un doom/death (altro…)
(AFM Records) Il 31 ottobre è stato il momento per presentare sul mercato un nuovo album dei Lordi. La band finlandese rappresenta un tipico esempio di immagine (horror) costruita per potenziare la propria musica. Un ulteriore argomento per far parlare di se. Lordi è questo e tale teoria è già stata discussa QUI. In ogni caso “Scare Force One” è un ottimo esempio di heavy (altro…)
(Massacre Records) Il settimo album dei Lonewolf sembra ancora più debitore, rispetto a quelli che l’hanno preceduto, dell’heavy/power sound tedesco di fine anni ’80-inizio anni ’90: i Running Wild sono una costante del sound, ma ci sento anche l’influenza di Iron Savior, Grave Digger, Paragon e Wizard (forse il referente più vicino). (altro…)
(Napalm Records) Riff delle chitarre che ruggiscono, fremono e ribollono di adrenalina. Ascendenze tra stoner, hard rock e rock-blues, accenni di psichedelia. Sound norvegese presentato con toni californiani. Dal freddo al sole. Tradizionalmente diretti ed essenziali i Lonely Kamel, come dimostrano le canzoni scandite da cadenze delle chitarre che ben si sviluppano in questa coesione di sfumature. Tuttavia la sensazione di non (altro…)
(autoproduzioni) Duo italiano di puro e fottuto black metal i Luciferum Penis, i quali rimasterizzano un demo dal vivo e un EP del 2006 mai pubblicati in precedenza. Da subito si precisa che la qualità audio è comunqueapprossimativa, siamo infatti sui livelli di una registrazione amatoriale per quel che concerne la resa finale. Tuttavia non manca la possibilità di udire sufficientemente (altro…)
(Autoproduzione) Esordienti turco-ucraini (abbinamento quantomeno originale), i Lost Pray diffondono il loro debut in digitale con il sostegno pubblicitario della Pure Steel, ma pianificano per il prossimo futuro anche una collector edition su cd. “Alienation”, la opener di questo “That’s why”, (altro…)
(Blood Harvest) Del sano death metal espresso con toni di oscuri e ruvidi. Questo è ciò che sprigionano alcuni musicisti che hanno militato in Destroyer 666, Malicious Dream, Pentacle e altri, in “The Occult Waters”. Un EP che si presenta come il debutto per i Lucifericon. (altro…)
(AFM Records) Ho trattato malissimo (QUI) il precente disco dei Lyriel, “Leverage”: non ho cambiato idea sul caso specifico, ma trovo che la formazione heavy/gothic tedesca abbia ottimamente corretto il tiro. Le composizioni di questo nuovo “Skin and Bones”, il loro quinto album, sono infatti fresche e accattivanti: (altro…)
(SubsoundRecords/Narcotica Publishing) Musicisti che suonano. Improvvisano. Si abbandonano. E nessun vocalist. A cosa serve il singer, poi, se la tua musica parla (o canta?) da sola? L’Ira Del Baccano debutta con un (altro…)
(SPV/Long Branch Records) Ai confini del metal, ma ampiamente dentro la sincerità e la concretezza musicali. I Livingston, nati in un UK ma cresciuti a Berlino hanno già visto il successo. “Sign Language”, il loro debutto del 2009, fu un successo e la label di allora li spinse verso strade (altro…)
(Mighty Music) Se volete un po’ dell’heavy metal più caciarone, basilare e divertente, quello strettamente imparentato con il rock, quello da mettere su durante un lungo viaggio in auto, o per una festa alcolica con gli amici, allora potete rivolgervi tranquillamente al bassista svedese Lou Siffer e alla sua allegra compagnia di Howling Demons. Per il loro secondo disco, gli scandinavi allineano tredici pezzi che praticamente mai superano i tre minuti (per cui tutto il disco (altro…)
(Iron Bonehead ) 500 copie di sensuale vinile per trenta-tre minuti di micidiale doom, avvolgente ambientazioni, il tutto pieno di emozione, crudele freddezza, avvolgente tepore, estrema incisività. I Landskap si formano nel 2012, a Londra, e arrivano al debutto con questo album dal titolo sintetico: “I”, il (altro…)
(Solitude Productions) Sì, da buon defender of the faith sono abbastanza tradizionalista. Nel corso degli anni mi sono aperto però a numerose novità e commistioni di generi, dall’extreme progressive al battle metal… insomma, non sono poi così retrogrado! Tuttavia, certe sperimentazioni estreme (altro…)
(Rock’n’Growl) Da Miami ci arriva il debut del trio Lions of the South, un concentrato di thrash/groove metal interessante nella sua compattezza: uno di quei tipici dischi che si ascoltano tutti d’un fiato, e dove il risultato d’insieme supera il valore delle singole parti. Con la opener “Vicious Cycle” (altro…)
(Autoproduzione) Fabio La Manna è un poli strumentista e compositore Torinese. Musicista eclettico, oltre a questo progetto solista fa parte anche degli Alchemy Room, mentre in passato ha suonato con i gothic rockers My Craving. L’album è interamente strumentale ma nonostante ciò non si limita ad (altro…)
(My Kingdom Music) Provengono da Reggio Calabria, nel loro monicker omaggiano fumetti e serie animate di culto, e sono al debutto assoluto: i Lenore S. Fingers, nonostante la giovanissima età (19 anni!) della loro front singer, hanno tutte le carte in regola (altro…)
(Autoproduzione) Suonano più metal i madrileni Left In The Wake che molte metalcore band esordienti. I cinque iberici, ma il cantante pare sia inglese, esprimono tinte metal robuste e ben strutturate e dove il tutto mette l’accento su un modo di fare più o meno tecnico e comunque espressamente (altro…)
(Svart Records) Strana band della scena sludge/doom finlandese. Strana e oscenamente underground. Cantano in lingua madre, che in questo genere suona tagliente ed impattante, e hanno il simpatico vizio di non dare un vero nome ai dischi (“Loinen” -che vuol dire “parassita”- tra album ed EP è il terzo lavoro con questo titolo, senza (altro…)
(This Is Core Music) Tre album in cinque anni per una band che non è parte del grande giro vogliono dire che dietro c’è un’attività continua e un lavoro costante. Left Behind, ovvero riff festosi e densi di energia per un sound spensierato, ma dai ritmi tonici. Left Behind, formazione bergamasca dal retaggio punk (altro…)
(Destro Records) Ristampa da parte della Destro Records di “Mists Of Time”, primo album datato 1997 dei Lucifers Hammer, band Statunitense dedita a un black metal sulfureo con pesanti influenze death e rallentamenti doom. L’album si apre con la title (altro…)
(Dark Decent Records) Al principio degli anni ’90 erano i Dissected, una band death metal con pubblicazioni demo. Il tempo poi li ha trasformati in Lie In Ruins e rimessi a pieno regime nei primi anni del nuovo Millennio. “Towards Divine Death” è il secondo album per i Finnici e rappresenta una continuazione (altro…)
(Listenable) Pur avendo perso di vista da diverso tempo quella che era una tra le band più importanti del metal francese, non ho potuto lasciarmi scappare l’occasione di ascoltare il nuovo album. “Burial Ground” esce tre anni dopo “Frozen Moments Between Life and Death”. All’epoca entrarono in formazione (altro…)
(Autoproduzione) L’Ultimo Atto è una formazione che si è arrangiata con i propri mezzi per questo primo album, ma è ricorsa poi per le fasi di mix e master a Zack Ohren (Machine Head, One Shall Perish, Suffocation, Carnifex, ecc). La band lucana è depositaria di un sound tosto, robusto, pregno di groove, per (altro…)