NOCTURNAL GRAVES – “…From the Bloodline of Cain”
(Hells Headbangers) Con la massima sincerità scrivo che è la prima volta che ascolto i Nocturnal Graves, ma il nome della band australiana gira già da qualche tempo nell’underground e solo grazie a piccole pubblicazioni, seguite poi dal debut album “Satan’s Cross”, un lavoro con una copertina davvero graziosa. Il sound dei Nostri è vecchio stampo, underground nella sua attitudine (altro…)
(Hells Headbangers Records) Tra le tante assurde e operose band estreme degli Stati Uniti d’America, i Nekrofilth sono la prima volta che li ascolto e sento nominare. Cosa mi sono perso fino ad oggi? Una fusione di thrash, crust e death/black metal, ovvero un marcio e lurido crossover. Pazzi, fusi e folli, su di giri, ubricahi di metal e capitanati da Zack Rose, il cui cantato rievoca per cadenze
(Revalve Records) I Nerodia si presentano con un EP ben confezionato, sia per estetica che per qualità musicale. La seconda cosa è la più importante e ti fa davvero apprezzare le intenzioni della thrash-black metal band laziale, ancorata appunto ad un lucido thrash di fondo e spesso estremizzato fino al blackened/black metal. Sound spedito e solido, ma direi anche un pochino classico.
(Scarecrow Recordings) Credo sia la prima volta che incrocio per una recensione i Netherbird, band che si sta muovendo da qualche anno nell’universo del symphonic black metal e che con “The Ferocious Tides of Fate” arriva al terzo album nella propria discografia, la quale però da adesso forse sarà un po’ meno symphonic. Gli svedesi non sono mai stati dei veri estremisti
(Hells Headbangers) Cari lettori, state per morire, ma l’angelo della morte vi concede di portarvi all’inferno degli effetti personali. Voi, rassegnati alla cosa prendete il tutto, compreso il vostro lettore mp3. La morte vi guarda e con disprezzo (forse ve lo meritate) e vi agita contro il suo indice gelido dicendo “no” a ripetizione. La sua esile ma fredda voce è fin troppo perentoria nel dirvi
(Mighty Music) I genovesi No Man Eyes si formano due anni fa grazie a musicisti di provata esperienza: fra di loro c’è Andrew Spane, nome che magari a molti di voi non dirà nulla, ma che rimanderà i fanatici del power metal (come me) ai Graveyard Ghost e al loro godibilissimo album “Omega”. In ogni caso, questo debut cambia decisamente direzione musicale; anticipando le mie riflessioni finali
(Autoproduzione) “Rock ‘n roll band from Milan, Italy”. Laconica dichiarazione usata da questa band per presentarsi. Laconica, priva di impatto, e scarsamente descrittiva. Ma -forse- dannatamente personale, schietta e sincera, sincera come la loro musica, piena di sostanza, di passione, di carattere. Sono in quattro, loro pompano con energia, mentre lei canta con grinta.
(Peaceville) La Peaceville pubblicizza questo lavoro con il seguente testo: ” THE EPIC DEBUT MINI-ALBUM FEATURING 30 MINUTES OF TITANIC HEAVY METAL FROM DARKTHRONE’S NOCTURNO CULTO”. In effetti l’heavy netal di Ted Skjellum, al secolo Nocturno Culto, si presenta non dissimile dai Darkthrone di questi ultimi anni. I Darkthrone nostalgici, quelli
(Iron Bonehead) Solo 300 copie disponibili per questo split che con i titoli e i nomi delle due one-man band coinvolte non ci si può aspettare altro che black metal dozzinale, miasmatico, putrido. Nazarene Whore è Ray Rivera, americano, personaggio molto undergeround e già coinvolto in progetti detti Sacreligious Torment, Anuus Altaar e altri. I tre brani sono rivestiti di distorsioni glaciali
(Chophouse Records) Jason Newsted è una specie di personaggio. Un po’ lo è. La sua storia è nota: Jason ha “sostituito” il compianto Cliff Burton nei Metallica, debuttando nel simpatico EP “Garage Days Re-Revisited” e subito dopo in uno degli album più complessi della storia del metal e beccandosi in vero molte critiche. Nella dimensione live dei Metallica il suo spazio non era
(Autoproduzione) Necrosy nasce come un progetto solista di Christian Giusto, il quale ha suonato gli strumenti e cantato. Per la cronaca, al momento i Necrosy pare abbiano una formazione stabile e sono in previsione di incidere qualcosa. Quattro canzoni di death metal anche se si inseriscono nel genere spunti particolari. “No Solution” apre le ostilità, perché tali sono
(Metal On Metal Records) Doom metal, certo, ma a modo loro. I Maltesi Nomad Son non copiano, non imitano, non riciclano. Semplicemente creano. E la loro creazione è un album, il terzo, pieno di atmosfera, di emozione, di quella dose di oscurità tipica del genere, ma spesso iniettata da proposte che invadono altri generi musicali quali il thrash per esempio. Un doom profondo, capace di momenti lenti ed epici, ma anche heavy e tirati, dove la potente voce di Jordan Cutajar è sempre un elemento caratteristico
(Black Tears/Masterpiece Distribution) “Then I” inizia la sua storia nel 2012, quando i Neith partono con i lavori per realizzarlo, aiutati dalla produzione di Pier Gonella (chitarrista di Mastercastle e Necrodeath). Prima di arrivare alla fine delle registrazioni di questo debut album e di tutto il processo produttivo, i Neith perdono, disgraziatamente, Paolo De Palma, il batterista. Circa un anno dopo, luglio 2013, ecco che “Then I” giunge alla fine del suo percorso, finendo di fatto su dischi di policarbonato. E’ un CD, un album, che sembra
(Electrica Caelestis) Per i suoni gothic/doom, quelli da primi Anathema, primi Paradise Lost e Katatonia (insomma le band che a metà anni ’90 furono lanciate dalla Peaceville…), la Russia sembra essere la nuova frontiera. Dalla città di Perm, sugli Urali, provengono infatti gli enigmatici Root, Rain e Cold, ovvero gli esordienti Nidra, che ci offrono un disco di metal depressivo e lacerato. “Sulphuric Woe” è un po’ appesantita da un growling non particolarmente riuscito; molto meglio “Inward Eternity”, cantata in
(Shadow Kingdom Records) Prodotto in autonomia e poi ristampato dalla Shadow Kingdom Records, il ‘singolo’ di debutto dei californiani Night Demon si propone oggi sul mercato per la gioia di tutti i defenders. I brani sono quattro e si attestano tutti su un heavy/speed primordiale a tinte vagamente occulte, fra Angel Witch ed Heavy Load: niente di trascendentale, ma i pochi minuti di questo ep passano in fretta e non sono male.
(Metal on Metal Records) Negli ultimi anni, i maltesi Nomad Son si sono guadagnati una certa notorietà quale secondo progetto doom di Albert Bell, bassista già in forza ai Forsaken. È per questo motivo che la sempre accorta Metal on Metal Records ha deciso di ristampare il loro debutto del 2008 (esaurito da tempo) e di corredarlo inoltre di un dvd live, “Pilgrimages of Doom” (che però non fa parte del mio
(Kaotoxin) La Kaotoxin pubblica un nuovo atto estremo, ovvero il debut album di questi connazionali francesi attivi da qualche anno e con piccole release alle spalle. Nephren-Ka (divinità del pantheon dei Miti di Cthulhu di Lovecraft) è un complesso musicale appunto estremo e si esprime attraverso un brutal death metal molto dinamico, quindi con discreti spunti tecnici e poco serrato e ottuso perché il riffing non è un motosega in azione e il drumming non si comporta come un martello pneumatico,
(Autoproduzione) Suoni. Nient’altro che suoni. E’ la mente umana che costruisce la differenza tra suono, rumore, musica. Ma essendo proprio la mente umana a classificare, confinare, una qualsiasi onda sonora dentro di una categoria, è certo che si tratta di una interpretazione sempre soggettiva, assolutamente
(Mausoleum Records) A metà tra i Motörhead e l’hard rock e senza possibili alternative. I Nitrovolt sono questo: energia e ribellione, sfrontatezza e serrata esplosività. Lemmy è sullo sfondo e forse anche i Mötley Crue e gli AC/DC e tutto viene rivitalizzato e messo insieme e cucito con cura. “Pay the Price”, opener dell’album, è
(Funeral Industries) Mi sbaglio o i Necromass erano una sorta di black metal band dalle atmosfere cupe, occulte e spiritate? Passano poco meno di una ventina di anni dall’ultimo album e il ritorno della celebre formazione fiorentina mi lascia parzialmente basito. “Calix. Utero. Babalon.” non ha quella gelida atmosfera
(Sepulchral Productions) Nuovo fenomeno della sulfurea e gelida scena Quebecois black metal canadese, in vita da poco tempo ma tanto attivo dal punto di vista delle pubblicazioni underground. I Neige Éternelle si presentano finalmente con il debut album e il genere è ovviamente il black metal esercitato con suoni scarni
(Candlelight Records) Solitudine e gelo. Sensazioni depresse che si perdono nell’infinito. Ispirato a sonorità di Black Sun Aeon e black metal sinfonico, questa one man band, rappresentata da Philip Santoll (Austria) propone il secondo album del suo progetto musicale. Con il supporto in fase di produzione
(To React Records) Arrivano dalla scena fiorentina e con alle spalle un’esperienza ancora essenzialmente underground, ma di una certa operosità, fatta di piccole pubblicazioni e diverse esibizioni live al fianco di nomi importanti. L’ascolto svela una band che non sembra poi tanto acerba, magari il merito è
(Avantgarde Music) Letale. Opprimente. Oscuro, oscenamente oscuro. Sei tracce che si condensano in un’unica fumosa esperienza ai confini tra il lato oscuro della terra, con sensazioni digitali, spaziali, senza tempo. Sono francesi, sono al secondo album (terzo se consideriamo un EP), ed il loro suono risulta
(Black Road) In questo album dei Nihil Quest i cultori del polistilismo trovano una vera miniera d’oro. “Splendid Isolation” parte dall’hard rock più classico, comprendendo quella vena di AC/DC degli albori e mischiando ad essa sonorità più heavy che si rifanno ai Black Sabbath ed ai Motorhead.
(Battlegod Productions) Tempo delle metal opere. Tempo degli ospiti d’eccezione. Cose che ho già detto. Cose note. Sembra quasi il supermercato dei musicisti, dei vocalist. Chiunque sappia comporre qualcosa, ma non abbia il coraggio di affrontare la scena con una band anonima, si porta in casa (pagando?)
(Autoproduzione) Si scrive Nervecide, ma si dovrebbe leggere Giorgio Benedetti (ex Cadaveric Crematorium), perché costui ha inciso tutti gli strumenti, cantato e fatto da ingegnere. Tutto da solo, dimostrando in “Impermanence” di essere una bestia feroce che usa gli strumenti come utensili da macelleria!
(Horror Pain Gore Death Prod.) Cosa mai può suonare una band di Philadelphia che si chiama Nihilistinen Barbaarisuus? Non death metal, ma gelido, dannato e misantropico black metal. Dannatamente simile alla corrente norvegese dei primi periodi o vicina a quella canadese del black metal québécois.
(Revalve Records) Il trittico iniziale sono le colonne d’ercole di “Megantereon”: i quasi 8’ di “Beyond the Gates of Pluto”, la breve “Ira” e poi “Dispossession” (troppo antologica verso i Metallica) rivelano una buona padronanza tecnica dei musicisti ma anche un songwriting fatto di mestiere.
(Do Or Die Records) Nocturne è una one-man-band di Chicago. Dan Klein, batterista dei Deist, si esibisce in questo “Ave Noctem” con uno stile decisamente proprio. Il sound è un blackened death metal che sembra ricalcare i clichè polacchi e scandinavi e con melodie vagamente pagan/viking e comunque di taglio epico.
(Autoproduzione) Hail Black metal! Ma non dalla Scandinavia o terre del Nord Europa, bensì da Cuba. Narbeleth è L. Dakkar, voce e strumenti, il quale ha inciso quattro canzoni, delle quali una dal vivo e registrata in modo
(Viable Records) I giovani americani Noriega sono una nuova manifestazione di quel metal claustrofobico nato da quelle tortuose e ossessive esternazioni sonore derivate dai The Dillinger Escape Plan e che pesca anche dal post hardcore, dal doom/sludge e dal mathcore. Un sound monolitico, ossessivo, chiuso
(Autoproduzione/Domino Media Store) Infine devo ammettere che nonostante l’ascolto gradevole di questo esordio degli svizzeri No Sun In San Francisco, il loro stile è una buona sintesi dei tardi Neurosis, i Cult Of Luna e Isis. Francamente è pur vero che se dei musicisti
(logic(il)logic) Tradizione pura, totale tributo ad una corrente musicale che discese da Inghilterra e Germania negli anni ’80. Questa è la sintesi della potente musica degli Italiani Nightglow. Il loro heavy metal -speed metal- è diretto, feroce, pieno di tantissima energia,
(Ear One Productions) Primo ascolto: uno schifo. Però era riprodotto da un computer con casse di merda. Secondo ascolto: un po’ meno schifo. Apparecchio migliore, ma gente in giro, poca possibilità di concentrazione. Non il mio mood ideale. Terzo ascolto: Noto quel “satan” urlato