Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
NERAVENDETTA – “Magnum Chaos”
(Autoproduzione) I Neravendetta hanno avuto una vita travagliata. Esistono da una decina d’anni ma alla fine il loro disco di debutto è tra le nostre mani solo ora. Certo non è facile emergere dall’underground, specie se si sceglie il black come genere (altro…)
(Metal Blade) La band di Brooklyn si rifà viva sette anni dopo “Kiss the Lie” e questa volta attraverso la Metal Blade Records. Un giusto premio per la formazione newyorkese attiva già dagli anni ’90
(W.T.C.Productions) Dopo il valido full length ormai vecchio di tre anni (
(NoiseArt) “
(Everlasting Spew Records) E davvero un peccato il fatto che una band geniale come Skeleton Of God non abbia avuto il seguito che avrebbe meritato. Era il 2008 quando uscì “Primordial Dominion”, secondo 
(Hells Headbangers) Negli ultimi trent’anni mr Killjoy ne ha fondati di gruppi. Basta nominare i Necrophagia e Wuldulak per scatenare le più svariate fantasie su come possa suonare un suo nuovo progetto. Qui il signorino si cimenta ancora alla voce, tanto per
(Memento Mori) Debutto per i cileni Infamovs, il quale diventa una conferma di come in quella striscia di terra contenuta tra le Ande, il Pacifico, il deserto e uno
(RidingEasy) Terza uscita per “Brown Acid”, compilation edita dalla RidingEasy che propone il meglio dell’underground in ambito hard rock settantiano, con brani
(Svart Records) Malinconie pop dalla Finlandia. A dire il vero gli Underwater Sleeping Society non fanno pop, sicuramente non fanno metal… e pure il rock è una componente marginale in questo loro album.
(Caverna Abismal Records) Quando si parla di black portoghese drizzo subito la mie orecchie da fanatico negromante. I Viles Vitae sono all’esordio con un EP che nelle prime note non mi aveva colpito più di tanto: il “solito” black cattivo e
(Osmose Productions) Portoghesi e attivi fin dal 2014, gli Ominous Circle si sono guadagnati l’attenzione della Osmose. Questo è il loro debutto sulle scene, una sorta di incrocio blasfemo tra black e brutal. La voce è di sicuro appartenente al
(Napalm Records) A chi scrive, non è un
(Osmose Productions) Son passati ben cinque anni dall’ultimo “Malicioso sonido putrefacto” ma i Cryfemal non son cambiati di una virgola. Mr Ebola (si, quello dei Muert e Stormvold) ha per un attimo accantonato i suoi progetti paralleli e si
(Napalm Records) E venne il giorno in cui John Garcia imbracciò un’acustica e disegnò con le dita melodie arse e sconfinate. Scorrono come la colonna sonora di uno sguardo imbevuto di ricordi, tristezza
(Steamhammer / SPV) Un album arioso “The Great Momentum” perché le melodie sono ampie, vaste, si respirano e grazie alla voce della splendida Sabine Edelsbacher, consueto punto di forza
(Eisenwald Tonschmiede) Otto anni non sono pochi ma tanto è passato dal precedente e bellissimo album dei tedeschi, sempre dediti ad un black dalle tinte molto epiche e pagane, come ormai ci si è abituati ad aspettarsi da un
(Eisenwald Tonschmiede) A quanto pare la Bay Area non sforna solo gruppi thrash… Gli Ordo Obsidium fanno doom metal, un doom mortifero e maligno, non quello sognante e onirico dei Candlemass, nemmeno quello
(Evil EyE Records) I danesi Impalers sono già autori di due ottimi album, cioè “Power Behind the Throne” e “God from the Machine”, e si ripresentano nella scena con un nuovo
(Nuclear War Now! Productions) Tornano quei pazzi scatenati da Abigail, duo giapponese giunto al quarto album ( ma la discografia della band nipponica è piuttosto estesa, se consideriamo anche il vasto numero di 
(Satanath Records) Si potrebbe incasellare questi ucraini nel genere black, ma sarebbe riduttivo. Basta sentire la traccia d’apertura per rendersi conto che qui si va più nel territorio del post-metal. Diciamo anzi che se la voce non usasse una
(Avantgarde Music) Il secondo album degli Earth And Pillars è pura follia. Se con il debutto “Earth I” (
(Art Of Propaganda) Finalmente gli svedesi sono giunti al traguardo del primo vero e proprio album. E lo hanno fatto affinando le tecniche compositive e rendendo il suono più personale. La voce finalmente ha guadagnato in carisma e
(Pure Rock Records) Il drummer austriaco Bernhard Welz (No Bros, Schubert In Rock) ha messo in piedi nel 2011 una cosa tosta in occasione di un progetto di beneficenza, rock contro il cancro, una raccolta fondi per l’associazione
(Third I Rex) Ascoltare metal in italiano da al sottoscritto tutta un’altra visione della musica. Anche perché diciamocelo, la lingua italiana ha una varietà di termini seconda a nessun altro idioma. Se poi lo sfondo su cui si muovono dei versi
(Steamhammer) Ricordo bene quando uscì “Visions of Eden”, nel 2006: fu il momento in cui gli amici che seguivano la scena si divisero fra coloro che ancora sostenevano DeFeis, e coloro che ne annunciavano la decadenza artistica.
(Selfmadegod Records) I galiziani Nashgul pur tenendosi in forma con i soliti split, il tipo di pubblicazione prediletta dalla band visti i tanti realizzati, era da almeno sette anni
(Pitch Black Records) Fra le band greche heavy/power metal sorte nei nineties, come ad esempio Battleroar, Wolfcry, Airged L’Ahm, i Marauder sono forse i più costanti e ‘classici’. Il loro sesto full-“length”, che segue a “
(Vicisolum Productions) Se nasci in Andorra come gruppo sei già un po’ predestinato… I Persefone sono un combo prog decisamente accattivante e, per quanto posso constatare, con
(Punishment 18 Records) Secondo full length per i Goriziani Nuclear Aggressor, band nata nel 2010 con all’attivo pure l’ottimo EP “Human Pulverizer”. Il thrash metal proposto è
(Satanath Records) Ungheresi di origine, i Sin Of God sono al secondo album dopo il debutto del 2012 (anche se il gruppo esiste pensate dal 2004!). Il loro è un death brutal molto pulito e tecnico. La batteria è in
(Steamhammer/SPV) Entusiasmante full length di debutto per i canadesi The Wild, band attiva dal 2012, con all’attivo alcuni singoli che hanno riscosso un certo successo. Il sound dei nostri si rifà al rock’n’roll di stampo australiano,
(autoprodotto) Il death/black degli spagnoli Into The Nethermost è strano. Dotati di una tecnica sopraffina, si posizionano tra i The Monolith Deathcult, ma senza la componente digitale ed avantgarde,
(Einheit Produktionen) Radicale thuringian pagan metal per il quarto album dei Surturs Lohe, che prendono il nome dalla spada del gigante che, alla fine del Ragnarok, incendierà l’intero universo. I nostri suonano esattamente come durante la prima ondata vichinga a cavallo degli anni 2000,