Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
PROCESSOFGUILT (PROCESS OF GUILT) – “Slaves Beneath The Sun”

(Alma Mater Records) Già vent’anni di carriera per questa band portoghese che giunge al quinto lavoro, confermando che il tempo vola, dannazione, ne sono già passati più di quindici dal debutto! Il death è quasi scomparso, il doom è diventato più cinico, più amaro, più post metal, avanzando a braccetto con lo sludge più putrido. (altro…)
(Punishment 18 Records) Sono oggi un trio gli Enforces di Viterbo, attivi da molti anni e in questo arriva finalmente il secondo album, totalmente rivolto al thrash metal con decisivi innesti di death metal, come d’uso nella tradizione musicale della band. Thrash classico e con tanti cambi di passo e riff decisi, dove il tutto può salire di intensità e avvicinarsi appunto
(MNRK Heavy) Secondo album per Escuela Grind, formazione proveniente dal New England dedita ad un mix letale tra grind, death e powerviolence. La prima cosa che salta all’occhio è la lunghezza dei brani, talvolta superiore anche ai tre minuti: un’eternità rispetto alla durata media di un pezzo grind, che di solito raramente supera il minuto. 
(AOP Records) Finalmente il successore del favoloso “Lebensnehmer” (





(Time To Kill Records) Pubblicano il loro secondo album ben sei anni dopo il primo i BangOut. Il successore di “Rotten Roll” è dunque questo vivace e accattivante incontro tra hard rock, glam e goth/horror metal. Proprio
(Season of Mist) Chris Casket, bassista e membro di Devilment e non solo, oltre a diverse esperienze tra le quali con Extreme Noise Terror, e Greg Mackintosh, chitarra dei Paradise Lost, trasferiscono il loro progetto Strigoi dalla 
(Punishment 18 Records) “Di Luce e d’Aria” rappresenta bene il thrash metal senza necessariamente caricarsi di elementi old style. Gli IN.SI.DIA incidono il primo demo nel 1991, si sciolgono sei anni dopo, si rimettono in moto in maniera stabile nel 2017 e tuttavia nel corso del tempo i
(Peaceville Records) Il nuovo bassista Greg Wilkinson è stato immediatamente coinvolto da Chris Reifert e soci nella lavorazione del nuovo ed ottavo album degli Autopsy. Un atto che nell’ascolto del nuovo album della band, si avverte da subito che il basso è per davvero una parte del sound, distinguendosi
(Nuclear Winter Records) Ecco l’apocalisse, annunciata in catalano e spagnolo dai Cruz! La band iberica da dieci anni sbandiera questo sound ruvido ed arrembante nel quale si ritrovano spunti swedish death metal, punk e soprattutto in una certa misura Bathory, dosi di 
(Nuclear Blast Records) Ecco il trio che devasta, spacca, assalta, miete! Una di quelle band che quando sale sul palco riesce a fare un rumore tale che sembra impossibile possa essere generato solo da tre individui! Sempre in tre, il numero perfetto: se ne è andato Abadon ma c’è un nuovo batterista, il giovanissimo (se confrontato con gli altri due) Jeramie ‘War Machine’ Kling (Inhuman Condition, The Absence, Gus G. e molti altri), uno che picchia duro. Ma l’unica cosa che conta è la costanza nel nucleo, dello zoccolo duro: Sir. Tony ‘Demolition Man’ Dolan e Lord Jeffrey ‘Mantas’ Dunn! Si! Quelli di “Prime Evil”.
(Inside Out Music) “Lunar Mist” è il risultato di un momento tragico nella vita del glorioso chitarrista degli Yes Steve Howe. Virgil è uno dei tre figli del suo secondo matrimonio. Batterista, 42 anni, sposato e padre, membro dei Little Barry 
(3DOT Recordings) Tra i più bravi in Italia i Destrage. Chissà cosa avrà pensato la Metal Blade Records che ha pubblicato i tre precedenti album della band lombarda che ora invece non è più legata a lei. Da “Urban Being”, il primo album pubblicato nel lontano 2009 con la Coroner Records 

(Steamhammer/SPV) Metto subito in chiaro che “Leave ‘Em Bleeding” non è il nuovo album dei Raven, bensì una raccolta dei migliori brani partoriti dalla band britannica negli ultimi sette anni con l’aggiunta di ben sei bonus track. 



(The Sinister Flame) I finlandesi Celestial Grave sono un gruppo piuttosto particolare, in cui la componente sotterranea spicca di sicuro, ma la sensazione è quella che la coppia non riesca a spiccate mai totalmente il volo… 
(Massacre Records) Giungono all’undicesimo album gli svizzeri Gurd, band che pur non avendo raggiunto altissimi picchi di popolarità, porta avanti con fierezza il proprio thrash/groove metal dal lontano 1995. Una coerenza che merita tutto il mio rispetto, eppure considero ogni release della formazione elvetica come un’occasione persa. 

