EUNOMIA – “The Chronicles of Eunomia, pt. 1”
(Pride & Joy) Tre anni fa recensii con grande piacere il primo disco dei Legend of Valley Doom, fantasy metal opera ideata dall’artista norvegese Marius Danielsen. Oggi scopro che anche suo fratello Peter ha messo su una fantasy metal opera: (altro…)
(Pure Steel) L’improvvisa morte di Mark Shelton dei Manilla Road ha certamente lasciato un vuoto nel cuore di molti defender; per colmarlo in parte, ma anche con una grande dose di opportunismo, la Pure Steel ha recuperato delle registrazioni demo,
(Pure Steel Records) Dopo “The 7th of Never”, la Pure Steel ci propone una seconda ristampa su vinile dei Chastain: si tratta di “The Voice of the Cult”, il quarto album della band, uscito nel 1988.
(Pride & Joy Music) A ridosso della raccolta celebrative “The 10 Years Royal Collection” viene edito anche il settimo album degli australiani Black Majesty: rispetto al passato, il power dei nostri mi sembra leggermente meno ispirato.
(Fighter Records) A quattro anni dal goibile “
(Jolly Roger Records) Voglio sperare di non dover presentare ai lettori di MetalHead la Strana Officina! Se proprio siete ignoranti, in ogni caso, in archivio trovate buona parte del back catalogue, recensito dall’amico Matteo Piotto.
(Rockshots Records) Dopo diversi anni di silenzio (“
(Pure Steel Records) Meritevole iniziativa della Pure Steel Records, che ha deciso di ristampare alcuni dei classici dei Chastain (qui l’ultima uscita, “
(LMP) Dopo l’EP celebrativo “
(Nuclear Blast) Fra i più sfortunati rappresentanti dell’us metal anni ’80, i Fifth Angel sono autori di due dischi molto noti ed apprezzati, l’omonimo debut uscito nel 1986 e “Time will tell”, del 1989. Dopo lo scioglimento dovuto (come per tante altre formazioni) all’avvento del grunge, e uno show al Keep it True del 2010,
(AFM) Modern power metal come se piovesse nel secondo album dei finlandesi Arion, band giovane quanto ambiziosa. La loro proposta è contaminata da diverse influenze che la rendono particolarmente appetibile per le nuove generazioni…
(Pure Steel) In attesa del nuovo album, la Pure Steel ristampa il debut degli us metallers Wretch, originariamente edito nel 2006 (per quanto la band abbia una storia che inizia negli anni ’80): non avevo particolarmente apprezzato “
(Shadow Kingdom) Da Fresno, California, gli Haunt ci propongono il loro debut: vintage heavy metal che ha il revival come obiettivo primario. Ormai sono così tante le formazioni retrò in pista che i dischi meno incisivi finiscono per assomigliarsi un po’ tutti…
(Inverse Records) Gli esordienti assoluti Ratbreed, da Helsinki, offrono una manciata di brani per gli appassionati del metallo classico e di questa ondata di revival che sembra non finire mai. Un ingenuo ma simpatico avvio di batteria
(Fighter Records) Da qualche tempo, la spagnola Fighter Records sta lanciando sul mercato una serie di dischi dai caratteri piuttosto simili: si tratta sempre di prodotti di limitata lunghezza composti da band iberiche fedeli al classic heavy metal.
(Shadow Kingdom Records) Nel Febbraio 2017, i losangelini Pounder hanno registrato sette brani: quattro li hanno diffusi subito con il demo “Heavy Metal Disaster”, altri tre sono rimasti nel cassetto e vanno a costituire ora questo 7’’ limitato a 500 copie.
(Broken Bones) La storia continua: dopo “
(Rockshots Records) Band rumena ma con un batterista svedese, i Crossing Eternity esordiscono con un originale album di power metal sfaccettato e ricco delle influenze più disparate. Subito la traccia autotitolata,
(Cruz del Sur) Ed ecco ritornare gli Hammmer King, dopo il pacchianissimo (ma riuscito) debut “
(Limb Music) Con un album di inediti in uscita per la Pride & Joy Music, i Black Majesty editano contemporaneamente per Limb una raccolta celebrativa degli anni passati sotto l’etichetta tedesca: questo doppio cd raccoglie
(Fighter Records) Il debut dei galiziani Wytchfire, che segue all’
(Gates of Hell) Split di classic heavy metal ne arrivano pochissimi in redazione, per cui accolgo con piacere questo confronto fra i canadesi Traveler e i finlandesi Coronary:
(Massacre Records) Dopo “
(Autoproduzione) Il debut degli australiani Espionage, già autori nel 2016 dell’EP “Wings of Thunder”, si concretizza in un interessante concentrato di power metal melodico: “Digital Dystopia” allinea dieci brani (più intro) mediamente brevi e sempre diretti.
(Iron Shield) Fin dalla discutibile copertina sono rimasto colpito dal debut dei Dungeon Wolf, trio della Florida che propone un us metal generoso ma, onestamente, a tratti improponibile. I nostri si lanciano con una passione quasi controproducente
(Massacre) Dopo dieci dischi (l’ultimo è il mediocre “
(Autoproduzione) I peruviani Hamadria esordiscono a ben dodici anni (!) dal primo demo: “Reina azul”, ovvero ‘Regina azzurra’, è una discreta prova di power/gothic metal che non segue sempre la via maestra. Si parte proprio dalla titletrack,
(AFM) Se “
(ViciSolum Productions) Troppo a lungo – ben otto anni! – abbiamo dovuto attendere il ritorno dei Manticora: ma la band danese, nonostante la lunghissima assenza, mi sembra ancora essere capace di grandissime cose… e ancora una volta mi chiedo come sia possibile che Lars F. Larsen e soci
(Eisenwald) Con grande fiducia nel mercato, dato che lo distribuiscono in vinile e in differenti edizioni, gli statunitensi Idle Hands propongono il loro primo EP, heavy/gothic nel puro formato svedese che hanno portato all’attenzione internazionale
(Nuclear Blast) Dopo “
(Dissonance Productions) Dopo “
(Steamhammer/SPV) Dopo il buon
(Sliptrick Records) Gli spagnoli Rossyln, che prendono il nome dalla cappella scozzese resa famosa da Dan Brown, e si dedicano principalmente a temi medievali e fantasy, esordiscono con un album il quale, purtroppo, mi sembra vanificare
(AFM) Dopo il discreto