ARCADIA – “Adhorrible & Deathlicious”
(Beyond… Prod.) E adesso scopro che esiste anche il Bastardcore… Gli Arcadia sono in giro da vent’anni e in quattro lustri si sono guadagnati anche palchi importanti (hanno suonato al Sonisphere prima di Iron Maiden e Megadeth…) con il loro suono sporco e cibernetico in cui i Biohazard si fondano col thrash di (altro…)
(Autoproduzione) Recensire una band stoner rock non è mai semplice perché è un genere molto versatile che non si omologa ad uno stile ben definito. I friulani Veuve ne sono l’esempio. I brani spaziano dal classico stoner tipicamente sudista stile Kyuss, a suoni
(AFM Rec.) Portatori di uno spirito musicale segnato dalla sperimentazione, i Pyogenesis giungono al sesto album in un arco di tempo di venticinque anni. Un calcolo un po’ largo, considerando la lunga ‘pausa’ di qualche anno fa. Flo Scwarz è l’unico che dagli anni ’90 ad oggi
(Satanath Records) Un progetto che (ri)unisce Russia ed Ucraina, considerata la provenienza dei due artisti che lo compongono. Sono in giro da soli due anni, ma questo è già il secondo lavoro, terzo se consideriamo anche un EP, le cui quattro tracce sono comprese in questa release che arriva così a 13
(Satanath Records) Davvero interessanti questi Corpse Garden, band proveniente dalla Costa Rica, nati nel 2008 e giunti al loro secondo album. Il genere proposto è un death metal molto tecnico, che prende spunto dal brutal, ma inserendo in esso elementi psichedelici, con parti spiazzanti e
(Metallic Media/Satanath Records) Quinto full length per questa one man band Russa, con una voce che molto spesso mi ricorda gli Immortal. Otto tracce (tre quarti d’ora) di black con importanti divagazioni melodiche e sinfoniche, spesso ambientali e avantgarde. Le canzoni sono un po’ il
(Satanath Records) Secondo full length per Macabre Demise, one man band tedesca attiva da circa un lustro, anche se il progetto è nato nel 2007 per mano di Andreas Rieger, che si occupa sia delle parti vocali che strumentali, drum programming compreso. Il genere proposto è un brutal death di
(Art of Propaganda) Gli Azavatar sono un quartetto di tedeschi nati dalle ceneri dei Saeculum Obscurum e fanno un black di matrice americana con influenze teutoniche. Dal nuovo mondo riprendono la tradizione mistica e magica, mentre dalle proprie origini mitteleuropee arriva una buona dose
(Mongol Metal) Pensavate di averle sentite tutte? Le sorprese nel mondo dell’heavy metal non finiscono mai! Mongol Metal è una associazione musicale che sostiene e promuove band provenienti dal paese di Gengis Khan: nel sound delle formazioni sotto contratto (tre in tutto)
(Autoproduzione) Tedeschi o svedesi? Entrambi! I teutonici Aeveron sono mitteleuropei solo sulla carta d’identità, perché han deciso di fare death svedese. Per fortuna non si sono fermati a copiare i canoni estetici di uno dei generi più prolifici dell’ultimo ventennio. I nostri hanno aggiunto, da bravi
(Avantgarde Music) Non a caso questi svizzeri hanno scelto la label nostrana. Probabilmente sono stati colpiti dal nome, che effettivamente rispecchia la voglia di sperimentare che da sempre la contraddistingue. I Cold Cell rientrano a pieno in questo contesto, essendo un gruppo che propone una commistione di generi.
(Mechanix Records) I cileni Crisalida dedicano il proprio quinto album a riflessioni naturalistiche ed ecologiste, con una particolare attenzione per la propria terra natia e le popolazioni indigene ormai scomparse che la abitavano.
(Qua’ Rock Rec.) Metalhead ha parlato spesso di Gabriele Bellini. L’album “30 Years 1984-2014” è
(Iron Bonehead) Continua la caccia feroce nelle foreste dell’underground e la nuova preda della Iron Bonehead è questo progetto -nato l’anno scorso- che tuona dalla Bulgaria. One man band votata all’eresia pura, al suono da scantinati malsani, alla brutalità spietata ma anche intelligente e curata. Le quattro canzoni di “Sorcerers of
(Metal Nation) I veterani nordirlandesi Stormzone sono giunti al quinto album in undici anni di carriera: personalmente li ho già ‘affrontati’
(Autoproduzione) Non è semplice catalogare stilisticamente la musica dei Capitolini Massive Blast; la band Romana nasce nel 2010, e nel 2012 da alla luce l’Ep d’esordio “Out Of The Garage”. A distanza di tre anni, ecco il loro primo full length “One Good Reason To Kill”, album pregno di
(Autoproduzione) I brasiliani Implexi ci fanno ricevere il loro ep di debut, forte di cinque canzoni in stile power metal anni ’90, con qualche accenno prog. Al netto di una produzione piuttosto scarna, i brani si rivelano interessanti.
(Nuclear Blast) Max Cavalera non è certo uno a cui piace starsene con le mani in mano. Negli ultimi anni l’abbiamo visto impegnato con i Cavalera Conspiracy, progetto messo in piedi col fratello e co fondatore dei Sepultura Igor Cavalera; è coinvolto nel progetto Killer Be Killed, ed ora torna con un nuovo album dei Soulfly,
(Nuclear Blast Records) Sgomberiamo subito il campo da ogni dubbio: “Genexus” è un album clamoroso, che riporta i Fear Factory ai livelli compositivi raggiunti vent’anni fa con “Demanufacture”, disco che ha marchiato a fuoco un certo modo di intendere la musica. Concettualmente, “Genexus”
(Kaotoxin Records) Nuovo progetto per l’iperattivo artista belga Déhà (Imber Luminis, We All Die (Laughing), Merda Mundi, NØD, ecc…). Un EP con tre canzoni pregne di malvagità in chiave black, con vaghi spunti orientati al doom che conducono ad una oscura introspettiva ricca di vena poetica. Tre tracce monumentali, dove
(Underground Symphony) Formazione italiana al debutto, i Maya nascono come reincarnazione degli Holy Gate, di cui conservo e ascolto ancora con piacere il demo “Shiver to Hell”, inviatomi ormai tredici anni fa per un vecchio portale con cui collaboravo all’epoca.
(GlobMetal) Dalla Russia, e precisamente dalla regione di Rostov, ci arriva l’interessante ep dei Nota Amara, che finora avevano all’attivo soltanto un full-“length”. Quello che funziona, nei quattro pezzi di “Mediocrity”, è la commistione dei generi.
(Satanath Records) I The hell sono la risposta serba agli ormai compianti Morbid Angel. Portatori del verbo death, i nostri aprono le danze con un’intro recitata per poi cominciare a pestare giù duro. Il cantante, più che cantare, declama. Declama le sorti del mondo e di tutte quelle anime che
(Satanath Records) Ora scopro che anche in Bulgaria si fa del buon black. Ormai l’Europa dell’est ha cominciato a minare seriamente l’egemonia delle band nordiche per quanto riguarda questo particolare genere musicale. I Serpentine Creation ne sono una prova lampante. Figli del black
(Satanath Records) I Sacrilegious Impalement sono un gruppo di bruti finlandesi che di lindo e pulito nella musica non hanno mai fatto niente. E a noi piace così, perché certi tipi di black sono cattivi e sporchi, senza compromessi. Sotto allora con una raccolta di una demo e due ep che danno il
(Nuclear War Now! Productions / Ross Bay Cult) Io provo ad immaginarmi come abbia fatto il tecnico di studio a registrare questo album. Forse tra disperazione e maledicendo i quattro canadesi che gli piantavano tutta la strumentazione sul rosso, mandando in distorsione ogni
(Svart Records) Dopo due anni di gavetta con innumerevoli demo registrati in presa diretta -lo-fi-, arriva il debutto professionale (il quale, comunque, fu precedentemente registrato senza overdub) di questa impattante band svedese impegnata su un death/doom. Il death c’è per linee vocali, orientamento, testi e qualche
(Total Metal Rec.) Ascoltato con interesse “Two Straight Horizontal Lines and the Organized Chaos in Between: Director’s Cut”,
(Patac Rec.) Nel nuovo millennio gli Hellbastard hanno ancora qualcosa da dire. Non più icone del crust, dell’irruenza, del ‘muro-contro-muro’. Autori di un qualcosa di più definito e netto. Nei suoni si, nella composizione più di tutto, gli inglesi ‘Bastards’ sferragliano
(My Kingdom Music) Per la serie: “ad Agrigento il marmo lo spacchiamo con la testa a suon di mazzate!”. Dall’isola più bassa del suolo italico giungono gli Eversin alla loro terza prova su disco. I Morbid Angel sono morti e sepolti? Chi se ne frega, andiamo avanti con loro e già che ci siamo mischiamo il tutto con un
(Autoproduzione) I canadesi Iron Kingdom offrono esattamente ciò che vogliono i defenders più incalliti: heavy metal a tinte epiche, duro e puro come la copertina di questo “Ride for Glory” o l’aspetto dei membri della band.
(MYO Agency) Straight To Pain, band proveniente dalla scena (ormai satura) metal-core/death-core italiana. Con il rilancio dell’hardcore nei primi anni 2000, di certo il metal-core è stato
(Armee De La Mort Records) Un tuffo nel metal estremo degli anni ’80. I Francesi Manzer propongono un album che può essere considerato come un tributo alla scena thrash/black metal di quegli anni, in cui i due generi non erano ancora ben distinti, come poi avvenne all’inizio degli anni ’90, quando esplose il black metal
(Napalm Records) Prendiamo dello stoner, ma anche del sano southern… magari anche del dark blues. Aggiungiamoci una voce polverosa, opaca, ai confini tra il grezzo spinto ed il growl tenebroso. Risultato? Il terzo album di questa band del Kansas! Lo dice la presentazione stessa: barbe lunghe, incolte e tanto -tantissimo- sudore. Amplificatori torturati, riff