DEMENTIA SENEX / SEDNA – “Deprived” (Split)
(Drown Within Records) Deprived è uno split creato da due band nostrane: Dementia Senex e Sedna. Il tutto inizia con “Blue Dusk” dei Dementia Senex e fin da subito (altro…)
(Drown Within Records) Deprived è uno split creato da due band nostrane: Dementia Senex e Sedna. Il tutto inizia con “Blue Dusk” dei Dementia Senex e fin da subito (altro…)
(Nordvis Produktion) Dopo il debutto con l’EP di due anni fa (“Fyra Elegier”) ed uno split recente con i Saiva, arriva l’atteso full length della ormai one man band svedese (in origine erano un duo). Ed il passo avanti già intuito con lo split è ora definitivo, marcato. Assolutamente palese. L’oscure gamma di emozioni che le sei tracce sono in grado di offrire è (altro…)
(Office4Music) Terzo album per gli Austriaci Mosfet. Un lavoro travolgente, che sprizza energia e potenza da ogni poro. Il genere proposto è un thrash’n’roll con influenze death metal, riscontrabili soprattutto nella voce di Philipp Essl, molto simile a quella di Tom Angelripper. E sono proprio (altro…)
(Revalve Records) Mi piacciono questi siciliani. Pur volendosi palesemente ispirare ai Novembre, perlomeno nelle sonorità, i nostri restano su territori leggermente meno aggressivi. Restano le tipiche melodie novembrine, ma si intravede della personalità nel lavoro. Il platter è accattivante fin dalla copertina, (altro…)
(Musica Productions) Ottimo e ben curato death metal melodico dalla Siberia. Un death metal che ovviamente richiama a produzioni svedesi note, ma che è in grado di proporsi con originalità, efficacia ed un marcato gusto melodico in grado di rendere queste nove traccie coinvolgenti ed attraenti. La sofferenza, quel senso depressivo, sono manifestati con (altro…)
(Punishment 18 Records) Da appassionato del genere, devo riconoscere, non senza soddisfazione che ultimamente il Bel Paese è una fucina di thrash metal bands, la cui qualità può tranquillamente reggere il confronto, se non addirittura superare quella di realtà estere. Basta pensare a gruppi come Irreverence, Sofisticator, Alkoholizer e Blindeath per rendersi (altro…)
(Autoproduzione) Talvolta mi stupisco di come certi demo di bands semisconosciute suonino molto più convincenti di alcuni albums pubblicati da gruppi più famosi e blasonati. Certo, la tecnologia ha fatto passi da gigante, e l’era dei demo tape è superata da un pezzo, ma serve comunque un certo gusto per trovare le sonorità adatte ad un determinato (altro…)
(Overdub Rec.) I riff dei Bioscrape sono roventi, le distorsioni fremono e il basso scuote dei colpi netti e ben in evidenza. Il loro modern metal è pulito, solido e crea un’atmosfera votata al futuro, a mondi immaginati, sognati, sperati (altro…)
(Silentium in Foresta Records/autoproduzione) Progetto strano. Lavoro assurdo. Membri che non si sono mai incontrati nella vita reale e nemmeno parlati telefonicamente in quanto “la completa sincerità emotiva non può essere condivisa con persone che si conoscono perchè potrebbero essere distorte dall’affettività”. Pura e totale depressione, oscurità (altro…)
(Sliptrick Rec.) L’incipit di “Never to Be Seen Again”, opener di “Consequences, riporta alla mente le cose maestose dei Behemoth, ma in definitiva i francesi The Oath si spostano su territori meno (altro…)
(Overdub Recordings) Francese il nome della band, l’inglese per i testi, l’Abruzzo come terra natia. Il cerchio che serra la musica di À L’Àube Fluorescente ha una dimensione ampia, internazionale, perché (altro…)
(Ván Records) Terzo immenso album per i “The Seasons of Life” (traduzione dall’islandese…). Un concept superlativo che parla della conversione religiosa dell’Islanda attorno all’anno 1000 il cui titolo si traduce (dall’islandese antico) pressapoco come “Odino ed il dio dei monaci”. Oltre un’ora e venti di poesia, di viaggio attraverso altre terre, altre epoche, (altro…)
(Massacre) Conobbi i Crystal Ball grazie alla loro esibizione a un Agglutination Metal Festival: da allora non sono stato un fan costante della formazione elvetica, ma mi è capitato sotto mano più di un loro album, e mi sembra che i nostri siano stati sempre in grado di mantenere un certo standard qualitativo. (altro…)
(Svart Records) Eterei. Psichedelici. Strani. Alternativi, maledettamente classici, stranamente innovativi. I finlandesi Seremonia arrivano al terzo full length, il terzo cerimoniale, come suggerisce la traduzione del loro moniker e come conferma il titolo che vuol dire “l’arca di cristallo”. Testi, impostazione (altro…)
(Code666) Sembra scontato ma questi arrivano proprio dalla mitica -e mistica- Transilvania. Terzo album di una trilogia (la quale stilisticamente non è proprio tale), un album che integra black sinfonico e pagan/folk ispirato a tradizioni mitologiche della Dacia con risultati efficaci, attraenti e decisamente fedeli al canone “campanilista” del black metal. (altro…)
(AFM) Ancora un live di Udo?! Ma il “Live in Sofia” (QUI) non risale a meno di tre anni fa? E quello di “Steelhammer” (QUI) non è addirittura dell’anno scorso? Ormai è chiaro che, con il passare degli anni, il folletto Dirkschneider si sta rendendo conto che non gli restano molti anni di carriera attiva, e sta tentando di mettere da parte qualcosa per la pensione… (altro…)
(Massacre) Per il suo primo album solista, Jonne Jarvela dei Korpiklaani fa una scelta intelligente: pur restando nell’ambito del folk metal, si allontana con decisione dalle atmosfere festaiole del suo progetto principale, e offre una manciata di canzoni dedicate al lato più sciamanico e rituale delle sonorità che lo hanno reso famoso. (altro…)
(Inductive Oppression Records) Nati appena un anno fa, questi messicani sono ben presto approdati in etichetta e hanno sfornato queste tre tracce. Il primo impatto con “The Murderer” mi fa pensare immediatamente ai Dark Lunacy, soprattutto per quanto (altro…)
(Autoprodotto) EP intenzionalmente diverso dalla normale produzione della one man band greca Spectral Lore, abitualmente impegnata in un black con direzione atmosferica ed ambientale. È propio la componente ambientale che prende il sopravvento in questa release, rendendo le otto tracce i (altro…)
(WormHoleDeath Records) Quando un album è derivativo, non so mai quale giudizio esprimere: da un lato mi trovo ad elogiare o criticare le capacità tecniche della band recensita, la produzione del disco e la bellezza delle canzoni. Dall’altro lato non posso fare a meno di notare come certe formazioni, seppur composte da validi elementi e con buone canzoni (altro…)
(Forever Plagued) Progetto tutto italiano e completamente assurdo. Quasi impossibile classificare il genere, che trova vaghe radici nel black metal, forse nelle divagazioni avant-garde, con un risultato finale trasversale, vasto, eclettico capace di dare origine a quasi quaranta minuti di musica diversa da tutto, (altro…)
(Massacre Records) Nono album per i tedeschi Debauchery di Thomas Gurrath, il professore che qualche anno fa fu al centro di un caso. “O l’insegnamento o la band” gli (altro…)
(Autoproduzione) Questi ragazzi da Lugano tentano di destreggiarsi con i suoni tipicamente djeng e fonderli con l’hardcore di matrice europea. Nove tracce (più intro e (altro…)
(Aftermath Music) Black puro, estremo. Essenziale. Band composta da gente di Kvelertak, NettleCarrier, Koldbrann, Orcustus. Tutti esperti, appartenenti alla pura Norvegia. Al puro odio. Le dieci tracce sono spietate, brutali, ma anche curate, intense, intelligenti e molto coinvolgenti. Black degli anni ’90 (altro…)
(Italian Doom Metal Records) Fumosa reissue dell’album di debutto dei doomsters italiani Fangs Of The Molossus a cura di una label che fa proprio del doom l’unica ragione di vita. I FOTM sono pesanti. Occulti. Estremi. Psichedelici. Nessun istante di questi quaranta minuti, meravigliosamente imprigionati in 500 limitatissimi vinili, (altro…)
(Nuclear Blast) I Lamb Of God sono la band degli anni 2000, ovvero una formazione che affronta la composizione attraverso un modello che riassuma post-hardcore, metalcore, nu-metal, groove (altro…)
(Hells Headbangers) Secondo album per gli Australiani Destruktor, band attiva dal 1997 che, pur avendo una discografia esigua (tre split, due EP e due full length in diciotto anni), ha sempre offerto al pubblico musica di elevata qualità. Il black/death metal proposto dai Destruktor infatti, pur non essendo (altro…)
(Autoproduzione) EP di debutto per questo sestetto polacco dedito a un folk metal d’annata: quattro brani per circa venti minuti di musica gradevole, mai troppo estrema. “Into the Storm” incorpora anche un sentimento gotico, che trova espressione compiuta in alcune movenze del violino; (altro…)
(Inverse Records) Due album in due anni… Forse servirebbe un po’ più di tempo per la composizione di un disco, a mio parere. Fatto sta che i finnici in questione si son rimboccati le maniche nel biennio appena passato, dando alla luce due lavori piuttosto simili tra loro. La proposta musicale può essere (altro…)
(Jolly Roger Records) Di sicuro uno dei pregi nell’Italia del metal è l’aver “inventato” un certo tipo di power caratterizzato da voce pulitissima e tecnica bene in risalto, più una tonnellata di melodia. Pur essendo italico, il combo in esame non fa power di stampo italiano, bensì una personale variante più (altro…)
(Autoproduzione) Secondo album per Zygnema, band proveniente da Mumbai (India) attiva dal 2009. Sono passati ben cinque anni dal debutto “Born Of Unity”, un lavoro che ha riscontrato un certo successo e ha permesso al gruppo di esibirsi in contesti importanti come il Wacken. La (altro…)
(Metal Scrap Records) E se il symphonic black metal tornasse alle origini? Se tornasse ad essere una espressione underground piuttosto che di massa? Se tornasse ad esser brutale, sincero ed ispirato? Una delle risposte più interessanti a queste domande è rappresentata dagli italiani Cruenta Lacrymis, band (altro…)
(Svart Records) Tanta oscurità. Solo elettronica. Niente metallo. Ma un album favoloso, magnetico, psichedelico, un sound che annebbia la mente e devia le sensazioni. “Tähtiportti”, in finlandese, significa “Stargate” ed il nome si adatta perfettamente alla tipologia di sound, anche se qui non manca in vago (altro…)
(Nordvis / Bindrune) Un senso di oscurità esaltato da vocals strazianti e un black che amalgama sapientemente riff tirati con un delicato senso atmosferico, ai confini del sinfonico. Gli inglesi Ahamkara debuttano con un’opera intensa, quattro tracce lunghissime (totale oltre 47 minuti di musica) tutte grandiose, ricche di un senso trionfale e (altro…)