SLIFT – “Ilion”

(Sub Pop Records/Audioglobe) Prog psichedelico, passando per rock, per divagazioni stoner, sludge e metal. I francesi Slift sono eclettici, imprevedibili, esplosivi e questo imponente “Ilion” è già il loro terzo album in studio. Prog con violenze jazz, lunghe sezioni strumentali nelle quali chitarra, basso e batteria dipingono tele deformi, tele che conterranno un disegno volutamente poco definito, un disegno che cambia forma a seconda dell’angolo di osservazione, della luce ambientale, dello stato d’animo dell’osservatore. (altro…)


(Osmose Productions) Meyhna’ch, ex di Mütiilation, Hell Militia e altri progetti black metal di Francia, insieme a Kham e alcuni ospiti, pubblica il secondo album di Suicide Circle. Si intitola “Bukkake of Souls” ed è un esempio di ritual black metal pervaso da alcune situazioni
(Purity Through Fire) Ruvido, sporco e black metal dal 2005, anno in cui Nadir, voce, e Ungod, multistrumentista, si uniscono per creare Sad. Otto album, una valanga di split, un black metal che non è mai mutato, condannato ad essere maledettamente e cocciutamente raw, aggressivo
(MDD Records) L’album “Wheel Of Time” è il secondo per i Savage Blood, band che fonde i principi del thrash metal con lineamenti power ed heavy metal. Un suonare che unisce potenza e immediatezza, con momenti melodici 
(Scarlet Records) L’incipit dell’opener “Rais The Dead” è un inno all’heavy metal di matrice maideniana e nel suo prosieguo la canzone è puro heavy metal di altri tempi, ‘priestiano’ a più riprese, quanto concretamente arcigno e coinvolgente. L’heavy metal degli svedesi è sorretto da 


(Trollzorn Records) Le origini degli Skiltron sono argentine ma la band risiede in Finlandia. Tuttavia non è fuorviante dunque il nome della band, il suo logo, l’immagine dell’artwork e i colori usati, perché Skiltron è una realtà power metal con elementi pagani nonché folklorici di natura celtica. “Bruadarach” è il sesto album in carriera 

(Chaos Records) Messicani ma totalmente invischiati nel metal di stampo scandinavo i Summoning Death. La formazione centroamericana si è data da fare con due album e altrettanti demo e oggi questo EP conferma come il detah metal di stampo svedese e anche finlandese sia la propria ragione d’essere. Il suonare
(Nuclear Blast Records) Dopo sedici anni i Sadus pubblicano un nuovo album dal titolo “The Shadow Inside”, con i soli Darren Travis e Jon Allen. Con la produzione di Juan Urteaga, il quale ha lavorato con Exodus, Machine Head e tanti altri, la storica formazione di technical thrash metal di San 
(High Roller Records) Nei primi mesi dell’anno è arrivato il secondo album dei Sortilège, “Apocalypso” 


(GMR Music) Svedesi, già passati in redazione per il precedente e debut album omonimo, 


(Metal Blade Records) I Sorcerer hanno una storia atipica, in quanto si formano verso la fine degli anni ’80 a Stoccolma e incidono due demo ma l’attività cessa nei primi anni ’90. Si riformano nel 2010 con solo due elementi della formazione originaria e tra l’altro con uno dei due che fu il primo ad abbandonare 


(Ván Records) La band tedesca si forma nel 2010 e pubblica tre album in cinque anni ed è lo stesso arco di tempo a trascorrere tra la pubblicazione di questo “Seven Crowns and Seven Seals” e il precedente lavoro in studio. Fautori di un blackened death metal maestoso, i tedeschi si ripetono nelle 

(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Sonorità che non tramontano mai, come confermò “Appetition” dell’anno scorso (
(Purity Through Fire) Solus Grief è un Progetto black metal norvegese e lo si percepisce già dalle prime note di “What If This Was Everything”. Secondo album per Peregrinus, multistrumentista impegnato anche con Kvad e altri progetti, in più è anche autore del missaggio e masterizzazione 
