DARKTHRONE – “Goatlord: Original”
(Peaceville Records) Storia nota ai più quella dell’album “Goatlord” e per chi ne fosse a digiuno ecco il sunto: i Darkthrone pubblicano il primo album “Soulside Journey” nel 1991, con una formazione a quattro e orientata al puro death metal, poi l’anno dopo si presentano con uno (altro…)
 
(Metal Blade Records) Il sesto album dei Downfall Of Gaia viene pubblicato quattro anni dopo il precedente “Ethic of Radical Finitude” che data 2019, dunque l’anno prima della pandemia da Covid-19. Oggi dopo con il ritorno a una normalità che ovviamente normale non lo è 





(Century Media Records) A discapito della natura del logo, il gruppo in questione fa hard core, ma quello violento e urlato, molto simile in alcuni aspetti a generi meno canonici del metal, il djent su tutti. 

(The Lasting Dose Records) Tedeschi fin nel midollo, i Daevar hanno fatto propri i sapienti insegnamenti di gruppi di culto come i Reverende Bizarre, tributati sin nello stile scelto per la copertina dell’EP. 
(Black Tears) Tre album in carriera per questa creatura ligure che sembra nata nella notte. “Enter The Fog” è il terzo album dei Damnation Gallery, Il debut album “Black Stains”, 
(Helter Skelter Productions / Regain Records) I Demonio sono un trio italiano che ha il pallino del culto del doom settantiano, quello vagamente acido nei suoni, con distorsioni di cinquant’anni fa, suoni grezzi e Black Sabbath come riferimento. 
(autoproduzione) Attraverso l’anticipazione di due singoli, “Jager of Jager” e “Wind Black”, 
(Debemur Morti Productions) ‘Angelo della morte’ che in norvegese è appunto Dødsengel, si presentano con l’oscurità in questo quinto album in studio. L’essere una black metal band non è sufficiente ai norvegesi ed ecco che elementi dark e atmosfere di una claustrofobia sopra le righe per quanto è ossessiva 
(Chaos Records) Sono di Portland dello stato dell’Oregon negli USA i chitarristi Gangrene e Stillbirth e il batterista Hammer Pulse, cioè coloro che hanno messo in piedi questa cosa abominevole dal nome Dehiscence. Suonano qualcosa che è una collisione tra death metal e grindcore. Roba 
(Scarlet Records) “Ora Pro Nobis” sfoggia un ritornello maestoso che recita parole reverenziali, «Ora pro nobis / Ora pro nobis / Tenebrae / Miserere nobis» e nonostante tutto è un ritornello in grado di risultare dannatamente catchy. Un ritornello simile potrebbe venire in mente solo a 
(Season of Mist) È doveroso ricordare che i Deströyer 666 sono la band creata da KK dei feroci Bestial Warlust, una band tra le più abominevoli che si siano sentite in giro nella scena metal! KK, chitarrista, con i Deströyer 666 
(Non Serviam Records) L’EP “The Final Plague” è un apripista al suo primo album dei Death Reich. “The Final Plague” segue il precedente EP “Death Camp” (
(Massacre Records) Secondo album della thrash metal band di Amburgo che esibisce un guitarworking furioso a grandi linee massiccio e dal timbro sonoro metallico. Un modo di plettrare sulle corde che ricorda qualcosa 
(autoproduzione / Burning Shed) Nel 2018 arriva in redazione l’album “Sunrise Markets”, 
(Season of Mist Underground Activists) Roman Saenko è ritornato in studio, non da solo, per un nuovo e undicesimo album come Drudkh. È bello che il musicista ucraino, di Kharkiv, abbia realizzato un nuovo lavoro. Chi scrive ha sempre ammirato quanto è stata capace di produrre la scena 

(Peaceville) Erano una band nel 1986 dal passo incerto perché guardavano al death metal, inoltre a quei tempi i Darkthrone non si chiamavano neppure così. Poi le cose sono cambiate nel giro sei anni e poco dopoi Darkthrone sono dunque diventati l’indissolubile ed oltranzista duo: Nocturno Culto, voce, chitarra, basso e 
(Nuclear Blast Records) Tra i capolavori dei mitici Dimmu Borgir c’è un album al quale basta solo un brano come “Kings of the Carnival Creation” per meritarsi l’olimpo del black sinfonico. 
(Nuclear Blast Records) Venti anni di attività per la band deathcore di Montreal e il 2022 segna anche tre anni trascorsi dall’ultimo e strabiliante album “Purgatory”, 
(Ipecac Recordings) L’avvento del Covid ha generato dei problemi al buon Mike Patton e pare che ora li stia finalmente risolvendo. Un passo avanti è stato fatto anche grazie agli amici e quando gli amici sono Dave Lombardo (ex batterista degli Slayer e collega di Patton in altri progetti), Michael 